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"The quill is mightier..."

"Xena e l'incantesimo di Venere"

Episodio n. 10 stagione 3


Due giovani, poiché vorrebbero che fosse Xena la divinità dell'amore, distruggono uno dei templi di Venere. La dea si lamenta e Marte cerca di convincerla che è Olimpia la causa di quello che è successo: la poetessa, infatti, scrivendo le gesta della WP, risalta il suo valore eroico, facendo si che tutti si rivolgeranno a lei per chiederle consigli. Per questo, Venere decide di fare un incantesimo alla pergamena sulla quale Olimpia sta per cominciare a scrivere…

la poetessa scrive che, al suo risveglio, oltre a trovare un'idiota, viene attaccata da dei briganti che, però, sconfigge con abilità degna della WP. Scopre che tutto quello che scrive sulla pergamena diviene realtà…Per questo decide di donare una spada alle sorelle di Gea che, con il ricavato di quella vendita, potranno far felici gli orfani; senza accorgersene, però, che facendo un favore a loro sottrae l'oggetto ad un'importante famiglia, che non smetterà di cercarla.

Olimpia e Corilo entrano, poi, in una taverna e la poetessa scrive che è tutto offerto dall'oste; il risultato è che la birra comincia a colare dal soffitto e, nel giro di poco, sono tutti ubriachi. Marte comanda ad un guerriero e alla sua armata di combattere contro Xena; questo ha paura, ma acconsente per non far adirare il dio della guerra. Perciò ne aspettano il segnale per attaccare in una valle da parte di Marte.

La taverna, gremita di ubriachi, viene visitata dai barbari che, dopo essere stati spediti da Olimpia a combattere in tutte le direzioni, finiscono assonnati nelle caverne. Per riparare a tutto quello che ha commesso, Olimpia scrive "la volontà dei giusti ebbe la meglio e la guerra perse il suo potere" togliendo i poteri al dio della guerra, poi con "Tutto tornò come in principio" a perdere i poteri fu anche Venere. Cercando un modo per richiamare Xena, menzionano la sua frusta e, così, arriva Minia che porta sempre con sé la frusta datale dalla WP.

Entrano in una taverna, dove i due ex dei si ubriacano, mentre le sorelle di Gea dicono che sono riuscite a vendere la spada per una fortuna; il vero proprietario dell'arma, però, si presenta e ordina che gli sia restituita. Olimpia lo spedisce alle caverne.

Corilo chiede a Venere come fare per conquistare Olimpia "con la poesia o con i doni" dice lei…comincia a scriverle una poesia sulla pergamena e compaiono tre Olimpie tutte nude che ballano sensualmente; come molti altri prima di loro, vengono spedite alle caverne. Lasciando stare le sue doti poetiche, Corilo decide di comprarle una collana, scambiando il monile con il suo fodero…il che imbestialisce Olimpia che aveva messo proprio nel fodero la maledetta pergamena.

Per ritrovare il venditore ambulante con il quale Corilo ha fatto lo scambio, Venere e Minia vanno in città, Olimpia e Marte per la campagna e si dirigono verso le caverne. Si ritrovano tutti alle caverne e qui cominciano ad inseguirsi e a passarsi la pergamena finchè non la riprende il commerciante, che comincia a scappare e dietro di lui tutti i guerrieri, le tre Olimpie nude e Minia…dopo aver provato altre mille possibilità, Olimpia scrive sulla pergamena "Xena non viene alla mia pergamena, perciò la mia pergamena andrà da Xena" e "Xena torna dal suo viaggio" ed ecco che compare Xena, con un carretto stracolmo di pesce fresco… per porre fine all'incantesimo, Olimpia deve scrivere la sola verità, senza esagerazioni; così scrive attimo per attimo la battaglia tra Xena (che combatte con i pesci) e l'armata di Marte.

Finalmente i due dei ritrovano la loro immortalità e i loro poteri, mentre nel poco spazio rimasto sulla pergamena, Olimpia aggiunge "The end".

by AURORA

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