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ALLORA ARES HA RAGIONE

di Cry

 

"Non dare la colpa a me! Ha deciso lui di morire!"
"Le persone come lui esistono perché ci sono persone come noi in grado di proteggerle!"
"Allora Ares ha ragione! Il mondo sarà sempre dominato dai guerrieri!"

"Ares! Fatti vedere!"
Comparendo di fronte a lei:
"Cosa deve dirmi la biondina? Oh, scusami, la mia guerriera preferita? Hai forse pensato alla mia offerta?"
Gabrielle lo guarda inizialmente disgustata, poi con sguardo serio e tono di voce freddo:
"Sì, Ares, accetto la tua proposta, è ancora valida vero?"
"Brava! Vedo che cominci a ragionare! Ma che dirà di questo Xena? Sai, non vorrei farla arrabbiare, è pericolosa quando ringhia…"
Dopo un attimo di distrazione:
"Non ti preoccupare, ora non si accorgerà della mia assenza, per il poi ci potrò pensare io, è una mia decisione…"
"Tu sarai una regina incantevole…"
Detto questo poggia la sua mano sulla fronte di Gabrielle e scompaiono assieme.

"Joxer! Ti stavo cercando…"
"Xena! Finalmente! Come stai! Il bambino?! Vedo che procede tutto bene… Ma, Ah? Cosa hai detto? Hai bisogno di me? Ho sentito bene? Xena ha bisogno di me…? Il coraggioso Joxer ti aiuterà, dimmi dolce donzella!"
Xena innervosita da quella risposta lo prende per le orecchie facendogli battere la testa su un tavolino:
"Non sono in vena di perdere tempo con le tue stupidaggini! Hai per caso visto Gabrielle in questi ultimi giorni? O hai saputo qualcosa di lei?!"
"Gabrielle… No, è da parecchio tempo che non la vedo, ma non è con te?"
Xena sempre più innervosita…:
"Joxer! Secondo te perché te lo chiederei se fosse con me?!"
Detto questo si allontana, lasciando Joxer piuttosto perplesso:
"E' vero la gravidanza rende molto nervosi, accidenti se è vero…"
Era già capitato che Gabrielle se ne andasse capitavano incomprensioni, ma era sempre tornata. La morte di Eli aveva sconvolto entrambe. Gabrielle non le aveva più parlato da quel giorno… sapeva che stava male per quello che era successo… ma ora Xena aveva bisogno di lei; Zeus aveva minacciato la vita del figlio che portava in grembo, da sola non le sarebbe stato facile combattere contro di lui, aveva bisogno dell'unica persona di cui poteva fidarsi ciecamente.
All'improvviso le venne un'idea, Ares! Di sicuro lui sapeva qualcosa, se c'è qualche problema lui c'entra sempre:
"Ares! Ares! Su, so che mi puoi sentire! Fatti vedere!"
Ed Ares non si fece certo desiderare, ogni richiesta d'aiuto da parte di Xena era qualcosa che lo allettava…:
"Ah, Xena! Come va? E il tuo piccolino?…"
Ogni parola detta da Ares la irritava alquanto, ma voleva sapere dove fosse Gabrielle…:
"Sai, è da un po' che sto cercando Gabrielle, non è che tu ne sai qualcosa?"
Ares conosceva già la sua domanda, finse di esserne sbalordito…
"La biondina? Perché? Non sta con te?"
Quella finta domanda la fece esplodere:
"Ares! Ora non venirmi a dire che non ne sai niente di quello che è successo dopo che hai ucciso Eli! Se sai qualcosa di Gabrielle ti conviene parlare!!"
Ares le rispose con un ghigno di soddisfazione per quello che ancora non le aveva detto ma che stava per fare:
"Sai Xena, veramente so qualcosa di Gabrielle, lei sta con me ora! Tra poco diventerà la mia regina, siederà accanto a me sul trono del dio della guerra! Un posto che tu avevi rifiutato se non sbaglio… Beh, devi sapere che lei è stata più carina con me! Le ho proposto di diventare una divinità, sai non è stato difficile dissuaderla dal seguirti questa volta!"
Xena aveva ascoltato le sue ultime parole guardando il dio della guerra con occhi terrorizzati, poi di odio:
"No! Quello che stai dicendo è una menzogna! Non si sarebbe mai concessa a te! Non sarebbe mai andata contro i suoi ideali …"
Ares guarda Xena seriamente questa volta:
"Hai ragione, prima non sarebbe mai andata contro i suoi ideali, ma tu l'hai incolpata della morte di Eli, lei pensava di essere nel giusto ascoltando lui, ora è completamente confusa… e vulnerabile…"
…Dopo aver detto quelle parole si dissolse come era arrivato…
Xena rimase immobile pensando e ripensando a quello che aveva appena sentito, Gabrielle l'aveva ormai abbandonata, non sarebbe più tornata da lei, cosa doveva fare ora? Avrebbe dovuto dirle che non voleva incolparla per quello che era successo, che le dispiaceva. Ma ora doveva pensare a Zeus, alla minaccia che rappresentava per lei e soprattutto per suo figlio in questo momento. L'unica possibilità che le venne in mente era l'elmo dell'invisibilità di Ade, le sarebbe servito finché suo figlio non fosse venuto al mondo. Ma i suoi pensieri andavano sempre a lei:
"Gabrielle…"
E si diresse verso il regno di Ade da sola.

"Brava! Bene! Se continui così sarai la guerriera più forte che si sia mai vista sulla terra! E sarai la mia regina!"
Detto questo i due si baciarono:
"Gabrielle, sai che Zeus ha aizzato tutti i suoi guerrieri contro Xena."
Gabrielle sembrava non ascoltarlo, continuava ad allenarsi al combattimento, poi senza distrarsi da quello che faceva:
"Ah, davvero? Beh, non è certo nuova a questi problemi, come al solito saprà come cavarsela…"
Ares, sorpreso dalla risposta…:
"Sì, lo credo anche io, ma pare che il problema non sia lei, Zeus ha saputo che la nascita di suo figlio segnerà la fine degli dei."
Gabrielle si ferma di fronte ad Ares:
"Questa non ci voleva, proprio ora che sto diventando una divinità."
"Ah, voi donne, siete spietate, passate dall'amore all'odio da un momento all'altro, ma da te Gabrielle, non me lo sarei mai aspettato."
Gabrielle, con un sorriso appena accennato:
"Non era così che mi volevi? Ora so combattere come non mai, mi sono meritata un posto tra le divinità?"
"Devi prima diventare la mia regina…"
Gabrielle sembra non volergli rispondere, ma poi lo guarda con occhi da sfida:
"Cosa stai aspettando allora?"
"Stasera sarai mia…"

Raggiunto l'oltretomba Xena sente la sua voce, ma non sta nei suoi ricordi, bensì in quelli di suo figlio Solan. Non capisce perché senta la sua voce, poi vede le immagini dei pochi giorni trascorsi con lui e lì di fronte c'è proprio suo figlio, racchiuso in un involucro che osserva quelle immagini. Xena lo libera immediatamente, gli dice che non dovrebbe trovarsi lì, ma lui le risponde che ha deciso di rimanere nell'oltretomba per poterla vedere per sempre, non voleva vivere senza ricordi di lei. Xena anche se commossa decide di portarlo nel giardino incantato, dove dovrebbe stare. Riescono ad arrivare in una grande stanza, e vede l'elmo dell'invisibilità al centro di essa ma proprio in quel momento Xena sente delle fitte fortissime, sa che di lì a poco suo figlio sarebbe venuto al mondo, ma doveva affrontare Ade. Voleva prendere l'elmo non per sé ma per Solan, se voleva andare nel giardino incantato doveva attraversare quella stanza senza farsi vedere da Ade. Il problema per Xena non era prendere l'elmo ma uscire da lì senza l'elmo… ma non le importava, la cosa più importante ora era Solan. D'un tratto sentì una strana sensazione, come qualcosa di famigliare… come se avesse accanto Gabrielle, ma voltandosi non c'era nessuno. Dopo aver detto a Soaln di aspettarla lì si diresse verso il centro della stanza dove si trovava l'elmo, non c'era nessuno, o almeno non vedeva nessuno… ma sapeva che molti la stavano guardando. Infatti così fu, si vide comparire davanti a sé una decina di guerrieri ben attrezzati… normalmente quella situazione l'avrebbe eccitata, accendendogli il furore della battaglia… ma sentiva che la sua spada non sarebbe bastata, non con quelle fitte; fece un respiro profondo e cominciò il combattimento. Riuscì ad ucciderne alcuni senza molti problemi, ma poi le si piazzò davanti Ade, con una sfera di fuoco nella mano destra:
"Xena, Xena, sai che non ho niente di personale contro di te, ma non posso permettere il crepuscolo degli dei!"
Lanciò la sfera contro Xena che riuscì a deviarla con la spada. Ade aumentava sempre più i suoi colpi… Non avrebbe resistito ancora per molto tempo. D'un tratto tra lei e Ade si materializzò Gabrielle… Era una visione, non poteva essere lei, invece proprio di Gabrielle si trattava. Stava fermando le sfere di fuoco con sfere che uscivano dalle sue mani, si girò verso Xena:
"Presto, prendi l'elmo!"
Xena non ci pensò due volte, corse verso il centro della stanza, prese l'elmo e lo portò a Solan, incoraggiandolo a metterselo ed andare al di là:
"Sarai sempre nel mio cuore"
"E io non ti dimenticherò mai…"
Dopo essersi abbracciati Solan si mise l'elmo e scomparì. Doveva uscire di lì, per ora c'era Gabrielle a tener d'occhio Ade, poteva farcela. C'erano ancora alcune guardie da fermare, poi poteva avvicinarsi all'uscita, così si ributtò nella battaglia. Sentiva le fitte sempre più forti, erano ormai le doglie, con la forza della rabbia riuscì ad uccidere le ultime guardie e a trovare l'uscita. Arrivata davanti all'uscita si voltò verso Gabrielle che stava ancora combattendo contro Ade, la chiamò:
"Gabrielle!"
Xena voleva che la seguisse, ma la ragazza dopo essersi voltata a guardarla continuò il combattimento, riuscì a buttare il suo avversario a terra con un calcio in pieno volto, si diresse verso Xena, la quale ebbe una nuova fitta che la fece quasi cadere:
"Stai male! Dobbiamo sbrigarci!"
Uscirono dalla quella caverna, ma le sorprese non finivano lì… all'uscita c'era nientemeno che Zeus ad aspettarle.
"Gabrielle… Mio figlio, sa infatuarsi solo delle persone sbagliate, come poteva pensare che tu avresti regnato al suo fianco, pagherai per quello che hai fatto, ma ora ho qualcos'altro da sbrigare… fatti da parte"
La ragazza rispose:
"Non ti permetterò di fare del male a Xena e a suo figlio!"
Ma Xena l'interruppe:
"No! Gabrielle! Anche se sei una divinità non puoi farcela contro il re degli dei! Spostati e lasciami al mio destino… Ahhhh!"
Cadde a terra ormai in preda alle doglie, ma in quel momento arrivò Ercules in loro soccorso, si buttò subito contro suo padre:
"Padre! Non permettere che faccia qualcosa che non voglio assolutamente fare! Ho con me una costola dei titani! Sai benissimo che con questa ho il potere di ucciderti!"
"Ercules! Spostati da lì!"
Nel frattempo Gabrielle aiutò Xena ad allontanarsi di lì, trovarono una sistemazione dietro ad un albero abbattuto, l'aiutò a togliersi l'armatura…:
"Gabrielle, perdonami, non volevo incolparti della morte di Eli! Dovevo fidarmi di te… se tu credevi che fosse quella la cosa giusta da fare avrei dovuto accettarla. Ma perché hai accettato la proposta di Ares!"
"Xena, non credo che sia il momento migliore per parlarne! Devi solo sapere che non ti ho mai abbandonata… ti voglio bene."
"Anch'io Gabrielle"
Gabrielle era preoccupata per Xena non solo per il parto ma anche perché non sapeva se Ercules sarebbe riuscito a sconfiggere Zeus. Aveva una costola dei titani, è vero, ma si trattava sempre di suo padre…
La guardò dritta negli occhi prima di dirle:
"Aspettami qui"
Quello sguardo le aveva trasmesso paura:
"No, Gabrielle!"
Ma ormai la ragazza stava correndo ad aiutare Ercules. Effettivamente, i due più che combattere stavano discutendo, Ercules voleva convincerlo a lasciare in pace Xena, che suo figlio non rappresentava alcuna minaccia al suo regno; ma il padre sembrava non volerne sapere e proprio in quel momento scagliò un fulmine contro suo figlio, che cadde a terra privo di sensi. In un lampo Gabrielle riuscì a correre verso di lui ed ad impossessarsi della costola, Zeus si stava avvicinando al posto dove aveva lasciato Xena, finché non gli fu di fronte, doveva sbrigarsi, era una divinità ora, poteva spostarsi in un batter d'occhio, infatti si dissolse per ricomparire di fronte al re degli dei:
"Non la toccare!"
Detto questo colpì Zeus ad un braccio, che urlò dal dolore e diede uno schiaffo fortissimo a Gabrielle, la ragazza cadde a terra per poi rialzarsi quasi immediatamente, allora Zeus la prese per i capelli, Gabrielle non riuscì ad evitarlo, cercò di colpirlo all'addome, ma Zeus fermò la sua mano, gliela strinse così forte da fargli cadere la costola dalla mano… l'unica arma che poteva esserle utile. Non poteva dissolversi finché Zeus la teneva ferma. Allora il dio, mentre con una mano la teneva per i capelli, portò l'altra sulla fronte di Gabrielle. La ragazza urlò dal dolore, dalla mano di Zeus brillava una luce azzurra, Gabrielle sembrava impazzire, cercava in tutti i modi di liberarsi da quella morsa ma non vi riuscì, i suoi movimenti si facevano sempre più deboli e in pochi attimi perse i sensi, Zeus la buttò poco vicino, non avrebbe creato più alcun problema ora.
Xena aveva osservato la scena impotente, guardava il corpo esanime di Gabrielle mentre Zeus stava per colpirla… Fortunatamente intervenne di nuovo Ercules, si scagliò su suo padre, prese da terra la costola del titano e come un lampo la conficcò al centro del petto del padre, il quale prima di morire gli disse che gli voleva bene. Era disperato per quello che aveva appena fatto, ma non aveva avuto alcuna scelta. Si avvicinò a Xena, suo figlio stava venendo al mondo, ma Xena pensava a Gabrielle:
"Aiuta Gabrielle!"
"C'è bisogno d'aiuto qui ora!"
Si trattava di una bambina, non appena nacque, Ercules la mise tra le braccia della madre, poi andò da Gabrielle.
Gabrielle era ancora senza conoscenza, respirava regolarmente, cercò di svegliarla ma la ragazza non rispondeva, la prese in braccio, la portò da Xena:
"Non so se potrà riprendersi, mi dispiace…"
Xena dopo aver controllato le sue condizioni le posò un bacio sulla fronte:
"Sono sicura che ce la farà, tu non la conosci…"
"D'accordo, ma non so se sia sicuro per voi rimanere qui."
"Hai ragione, ma Gabrielle non può muoversi finché non si sarà svegliata."
"E tua figlia?"
"Lei non ha bisogno d'altro"
"Starò qui io nel caso ce ne sia bisogno"
Si allontanò ma Xena lo chiamò:
"Ercules! Quello che hai fatto per salvarci… Te ne saremo sempre grate"
Visibilmente provato Ercules le rispose:
"No, vi prego non di questo…"
E si allontanò…
Xena rimase lì con sua figlia e Gabrielle che non accennava a riprendersi, l'avvicinò di più a sé:
"Non mollare Gabrielle, non ora! Ho bisogno di te, non lasciarmi, ti prego…"
Fu in quel momento che a Xena sembrò di sentire un leggero movimento di Gabrielle, infatti dopo poco la ragazza mosse la testa ed aprì gli occhi:
"…Xena… Non…"
"Ssst… Non parlare, hai bisogno di riposare."
La ragazza la guardò negli occhi poi si riaddormentò. Xena era sicura che ce l'avrebbe fatta, ma l'emozione era così bella che cominciò a piangere e a coccolare sua figlia. Gabrielle si svegliò dopo poche ore, nel pieno della notte, Xena che era sdraiata accanto a lei se ne accorse:
"Gabrielle! Come ti senti?"
"Come se mi fosse precipitata addosso una valanga… tu e tuo figlio?"
"Beh, si tratta di mia "figlia", è una bambina e sta bene, è tutto finito ora"
Gabrielle, guardando la bambina:
"E' davvero bellissima!"
"Lo devo a te…"
Gabrielle sentì il bisogno di giustificarsi per quello che aveva fatto:
"Xena, me ne sono andata senza dirti niente. Ares mi ha proposto di diventare una divinità, io ho accettato… Ma non per me stessa, ti giuro che stavo malissimo a quell'idea, ma era l'unico modo!"
"L'unico modo per cosa?!"
"L'unico modo per poterti essere utile, solo con i poteri di una dea potevo fare qualcosa, aiutare chi ne aveva bisogno… avrei potuto fare molto di più per te e per gli altri… ma come al solito ho fallito."
Xena l'abbracciò:
"Sapevo che potevo fidarmi di te, scusami se ne ho dubitato… Gabrielle! Ma non nascondermi più niente, ti prego, non sai quanto ho sofferto, avevo temuto il peggio… finché Ares mi ha detto dov'eri. Ho avuto paura d'averti persa per sempre… Non hai fallito Gabrielle, stiamo tutti bene ora. Sei la persona più importante che abbia al mondo, non lasciarmi mai più…"
"Ti voglio bene"…





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