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Le armature

(di Darkamy)

L'ARMATURA DI XENA

La principessa guerriera ha indossato molti tipi diversi di armature nel corso delle sue epiche avventure.
Sicuramente l'armatura utilizzata nel telefilm di Xena è evoluta rispetto alla sua prima, comparsa nella serie "Hercules". È passata da nera a marrone, è molto meno ornata e le spalline sono più ridimensionate. È fatta di cuoio spesso bardata di metallo torto colore bronzo, e presenta una piccola gonna a due frange: una serie liscia e più scura e la seconda leggermente decorata da piccole linguette in pelle fissate l'una all'altra sull'estremità con delle piccole borchie metalliche. Le spalle sono riparate da fini spalline in cuoio rinforzate da lievi decorazioni metalliche e piccoli bracciali della stessa struttura della spalline, coprono parte del bicipite e tutto l'avambraccio della guerriera. Questi, non erano solo semplici paramenti: all'occorrenza, nel corso di un combattimento si possono, infatti, rivelare delle piccole armi. Un colpo di spalla con le spalline è molto più incisivo rispetto a un colpo a spalla nuda. Lo stesso accorgimento può essere usato anche con un gancio o un pugno che risulterà sicuramente più efficace se l'arto è rivestito da uno strato di metallo.
La gambe, invece, sono protette fino al ginocchio. Xena, infatti, indossa lunghi stivali di cuoio e una coppia di ginocchiere dalla forma quasi sferica decorate da leggere incisioni. Sul fianco destro inoltre, all'altezza della vita, è fissato un piccolo gancio a cui la principessa guerriera tiene appeso il chakram.
Questa armatura si ispira alla tunica delle legioni romani che, in versione femminile appare in modo ben più sexy rispetto alle classiche armature dei centurioni.


Nella quinta stagione, a causa della sua maternità, la principessa guerriera sostituisce la sua armatura con un'altra ben diversa rispetto alla precedente. E’ totalmente di colore nero ed è rinforzata nei punti vitali con un corpetto di metallo, molto probabilmente in acciaio. Il busto viene coperto da un piccolo velo di stoffa decorato e il gonnellino viene sostituito da un paio di pantaloni piuttosto attillati. Gli stivali raggiungono il polpaccio della guerriera che ora non indossa ginocchiere. Per la prima volta Xena porta anche dei guanti, rigorosamente in pelle che le coprono le mani fino alla nocche, lasciandole quindi le dita libere. Per finire la guerriera indossa sopra l’armatura un lungo cappotto scuro che sulle spalle presenta un piccolo pelo ricciolino color grigio chiaro.

Una piccola menzione va sicuramente fatta anche sull’armatura che Xena indossa al momento della sua morte nel corso negl'ultimi due episodi del telefilm dal titolo 'Xena e il signore della terra oscura I e II'. Ella infatti, come ogni guerriero che sa di andare in contro alla morte in battaglia, sotterra la sua armatura e le sue armi nel terreno.
Per lo scontro Xena indossa un armatura dal classico stile Samurai. Essa è interamente fatta di stoffa lavorata dal colore oro e rosso. Le spalle sono riparate da uno spesso strato di stoffa intrecciata dal color rosso e nero, che corre fino al petto a sua volta protetto da un corpetto di metallo dorato. Le braccia sono coperte da piccoli paramenti d’orati decorati da piccole colonne di 'X' cucite a mano e legati intorno all'arto della principessa guerriera da lacci scuri. Lungo gli avambracci vi sono due bracciali dorati che corrono fino al dorso della mano, mentre il palmo e le dita sono coperte da un guanto di pelle scura. Per la prima volta il ventre appare totalmente scoperto mentre il gonnellino presenta delle placche della stesso tipo dei paramenti della braccia. Intorno alla vita porta una fascia scura a cui appende, sul lato sinistro il fodero della sua katana e su quello destro il chacram. Per finire le gambe sono protette fino al ginocchio da stivali rossi rivestiti lungo i polpacci da una gabbia dorata.
Nell’insieme sicuramente si tratta di un armatura leggera, di tipica ispirazione orientale ma che nel contesto rende la principessa guerriera molto affascinante e al contempo le conferisce l'aria di una combattente seria e capace.

STORIA DELL'ARMATURA

Fin dalle origini, l'uomo ha capito che l'arte del combattimento consisteva non soltanto nel portare colpi all'avversario, ma anche evitarli. La prima cosa a cui pensare, quindi, è trovare un abbigliamento adatto alla lotta: una combinazione tra una corazza resistente che offra protezione al guerriero, ma al contempo che non sia grossolana, pesante o costrittiva nei movimenti.
Nacquero le prime armature di cuoio e di legno, quindi di metallo, che nel corso dei secoli acquistarono le forme più variate.
Lo studio delle armature risulta un aspetto complesso a cui vengono prestate molte attenzioni e accorgimenti. Ogni civiltà, infatti, sviluppò per il proprio esercito uno stile particolare di armatura che spesso contraddistingueva l'esercito in una battaglia. Essa non era quindi, solo una corazza di protezione ma anche un segno d'identificazione. Spesso in un esercito,un guerriero si distingueva da un altro dal tipo di armatura indossata specificandone il grado di responsabilità militare.
I primi accorgimenti sono stati rivolti alla protezione della testa; nacquero, cosi, i primi elmi di cuoio. Il casco venne presto rafforzato con targhe di metallo e inseguito arricchito di paraguancia e paranaso (casco greco dell'età classica). Un altro punto vitale preso in considerazione fu il petto che molto presto fu rivestito da un'armatura di vimine intrecciato, di pelle, quindi di bronzo e di lame di ferri articolati.
Stivali circondavano i polpacci, e targhe metalliche cucite su una breve gonna di cuoio proteggevano le cosce (armatura romana).
Le spalline d'armatura avevano prevalentemente una funzione di difesa. Infatti, potevano essere utili per la protezione dal colpo di un arma quale, ad esempio,una spada che poteva causare gravi ferite a un guerriero che spesso si potevano dimostrare anche mortali. Le spalline potevano essere, sia interdipendenti dell'armatura, sia aggiungere sopra. I bracciali donavano un effetto di compressione, permettendo così di rafforzare la tonicità muscolare della braccio. Ma attenzione, un bracciale troppo stretto potrebbe causare anche la compressione eccessiva del bicipite e creare quindi problemi di circolazione sanguigna nel braccio.
I bracciali erano spesso utilizzati anche dagl’arcieri, perché permettevano di evitare lo fregamento dalla corda alla parte anteriore del braccio al ritorno dello scocco della freccia, che poteva provocare vistosi ematomi talvolta vistosi e molto dolorosi. Gli arcieri, infatti, ne portavano spesso uno solo sul braccio che teneva l'arco.
L'arte dell'armatura scompare con la caduta di Roma, poiché i popoli barbari utilizzavano generalmente soltanto uno grosso scudo ed un pesante elmo.
Lo studio delle armature tornerà a svilupparsi in seguito nel corso del medioevo.





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