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CORSA AL CHAKRAM
del Gruppo Yahoo Xandrella

Questo racconto è stato scritto da alcuni partecipanti del gruppo_Xandrella (Claudia, Darkamy, Krono, Lisa, Max, Roberta, Xandrella).
Per commenti scrivete al gruppo.
Inoltre vi invitaimo a partecipare alla nostre prossime iniziative.

CAPITOLO 1 - di KRONO

Seduto di traverso su una poltrona di pregiata fabbricazione, che dall’aspetto ricorderebbe quasi una sorta di trono, un uomo continuava a giocherellare col suo pizzetto a punta, attorcigliandoselo attorno alle dita e sghignazzando tra sé e sé. Ogni tanto si fermava, prendeva un quaderno poggiato su un tavolinetto lì vicino e, con un’espressione tutt’altro che raccomandabile, cominciava a buttar giù qualche scarabocchio. Dall’altra parte della stanza, un’ampia camera lussuosamente arredata, piena di drappi e tendaggi, colonne, sculture e mobili antichi, una donna guardava, fuori dalla finestra, il magnifico paesaggio tropicale, battendo nervosamente le dita sul davanzale.
“Lisa” esclamò d’un tratto l’uomo “Verresti a darmi una consulenza pratica per il nuovo libro che sto scrivendo, il Kronosutra?”
“Piuttosto mi suicido mangiandomi delle pietre” gli rispose secca la donna.
Krono cominciò a ridere divertito e si alzò dalla sua poltrona, dirigendosi verso un tavolo riccamente imbandito di cibarie. Prese due bicchieri a calice e li riempì di vino rosso, dopodiché si avvicinò alla donna porgendogliene uno.
“Che c’è? Ti vedo un po’troppo tesa ultimamente” le disse “Eppure tutto procede a gonfie vele, la nostra area d’influenza si sta pian piano allargando in tutto il mondo. Presto saremo in grado di rovesciare interi governi e di imporre il nostro volere su tutto il pianeta. Manca ormai poco al giorno in cui il nostro Impero personale sarà ufficialmente fondato”
Lisa si voltò verso di lui, raccolse il calice che le era stato offerto e, abbozzando un sinistro sorriso, si prodigò in un brindisi.
“Hai ragione Krono, il nostro Impero è ormai alle porte…”
I due vuotarono i loro bicchieri in un unico sorso, dopodiché nella stanza tornò il silenzio. Krono prese a camminare lentamente in cerchio, con le mani incrociate dietro la schiena, come se stesse rimuginando qualcosa. La sua espressione cambiava rapidamente dal divertito al meditabondo all’irrequieto, segno evidente del suo precario equilibrio mentale. Trascorse così diversi minuti, poi si accostò nuovamente a Lisa, che nel frattempo era andata a riempirsi un altro bicchiere.
“Sai cosa stavo pensando?” le chiese, con un’aria quasi di presa in giro “Che se anni fa non ti avessi esposto i miei progetti di conquista, adesso staresti ancora lì a tentare di guadagnare qualche soldo truffando dei poveri sprovveduti, cercando di rifilargli qualche lavatrice di seconda mano a prezzi assurdi”
La donna, lì per lì, parve di non voler cedere alla provocazione, ma evidentemente il suo orgoglio prese il sopravvento.
“Senti Imperatore dei miei stivali, ti ricordo che se ora hai tutto questo, questa base segreta nascosta tra le isole del Pacifico, tutti i soldati che rispondono esclusivamente ai nostri ordini, gli armamenti e tutto il resto, lo devi esclusivamente a me. Perché se non ci avessi pensato io a sedurre quel vecchietto che aveva vinto al Superenalotto, al punto di farlo morire d’infarto e di farmi lasciare tutti i suoi beni in eredità, ora tu saresti ancora un povero ubriacone perso dietro i suoi sogni di gloria”
Krono non riuscì a ribattere a tono e, con fare rassegnato, si allontanò di nuovo dalla sua complice.
“Ah, la parità sessuale…” sospirò sarcasticamente a mezza voce “Che grande tragedia per l’umanità…”
Il criminale andò di nuovo al tavolo da pranzo e, afferrato un coltello, cominciò a staccare il coscio di un succulento pollo arrosto ancora fumante. Aveva appena concluso quella operazione che, senza scomporsi minimamente, con la massima indifferenza, invece di posare nuovamente il coltello nel piatto da portata, lo scagliò violentemente in direzione di un drappo che copriva una parte del muro antistante. Lisa si voltò di scatto, appena in tempo per vedere un corpo che, senza aver avuto il tempo di cacciare il minimo urlo, rovinava miseramente a terra lasciando cadere anche un fucile presso di sè.
“Minchia!” esclamò pacatamente Krono, addentando il cosciotto “È la terza volta che succede questa settimana, eppure ormai mi sembra chiaro che sia tutto inutile… Io non capisco cosa gli passi per la testa ai nostri uomini, a voler tentare a tutti i costi di eliminarci per prendere il nostro posto a capo dell’organizzazione”
“Veramente a me pare che tentino di uccidere solo te” rispose Lisa a voce bassissima, quasi parlasse a sé stessa.
“Come dici, scusa?”
“Chi, io? Niente, niente! Non ho detto nulla… Pensavo solo che al giorno d’oggi non ci si può fidare più di nessuno. Neanche i mercenari sono più fedeli come prima”
“Beh, poco male” sentenziò Krono “Per lo meno stavolta non hanno tentato di avvelenare il cibo, quindi posso tornare a mangiare tranquillamente”
Lisa sorrise quasi forzatamente ma, dietro la sua schiena, le sue lunghe unghie graffiavano rabbiosamente contro il muro.
“Maaaaaaax!!!” gridò a un tratto Krono.
In breve tempo si presentò nella stanza un altro soldato, mettendosi subito sull’attenti.
“Max” continuò Krono “C’è stato un altro tuo collega che ha tentato di farci la pelle. Prendi il suo cadavere, infilzalo ad un palo ed esponilo in bella mostra fuori dalla base. Sarà un bell’avvertimento per chi vorrà provarci di nuovo”
“Mi spiace, Lord Krono” rispose però Max “Ma io prendo ordini soltanto dalla signora Lisa. E, se me lo consente, mi permetterei di dirle che non condivido affatto i suoi metodi”
“Hai ragione Max” gli disse Lisa, cercando di mostrarsi dolce “Ma i nostri nemici sono tremendamente crudeli e senza scrupoli e dobbiamo dimostrare che anche noi sappiamo essere duri come loro. Lo scopo della nostra organizzazione è proprio questo, non ricordi? Intervenire in quelle circostanze nelle quali le normali forze di sicurezza non possono agire legalmente. Comunque voglio accontentarti: prendi il corpo del tuo collega e vai pure a seppellirlo sulla spiaggia”
“Sissignora” Max salutò militarmente il suo capo e girò i tacchi, trascinando il cadavere con sé.
“Uff” sbuffò Lisa “Non ce la faccio più con lui a dovermi inventare sempre una scusa per fargli credere che stiamo dalla parte dei ‘buoni’. Che sia maledetta la sua bontà d’animo!”
“E allora digli la verità” replicò Krono “Se accetta la situazione è bene, altrimenti lo fuciliamo”
“No, non posso, ho bisogno di un seguace fedele come Max. Hai visto quanto siano poco affidabili gli altri soldati” rispose Lisa, e aggiunse tra sé e sé “Poco affidabili e incapaci…”
Intanto Krono aveva preso a mangiare avidamente, passando da una portata all’altra, con l’eleganza di un maiale.
“Comunque” disse con la bocca ancora piena di una forchettata di spaghetti “La scusa che hai usato con Max sarà anche una balla, ma non ti sei discostata molto dalla realtà”
“Cosa vuoi dire?”
“Voglio dire che sembra che ci sia davvero una sorta di agenzia di sicurezza non governativa alla quale sono arrivate delle voci sulla nostra organizzazione. Ora non ricordo bene il suo nome, mi pare XSA ‘Xandrella Security Agency’, ma non ne sono affatto sicuro”
“Che cosa?” esclamò Lisa sgomenta.
“Oh, non preoccuparti” la rassicurò Krono “Le informazioni che hanno su di noi sono pochissime, non corriamo alcun pericolo. Diciamo che, al massimo, sospettano della nostra esistenza”
“Sarà, ma dobbiamo stare in guardia. La segretezza è fondamentale per la riuscita dei nostri piani” concluse Lisa e andò anche lei a sedersi a tavola per mangiare qualcosa.
I due continuarono a mangiare in silenzio, dopodiché tornarono a riempire i loro bicchieri col vino.
“A proposito, Lisa” fece Krono “Come procede il tuo personale progetto anti-smancerie?”
A quelle parole Lisa, che aveva appena iniziato a bere, scoppiò in una fragorosa risata, spruzzando tutto il vino in faccia al suo alleato.
“Procede alla grande” disse la donna “Ieri abbiamo messo una bomba sul set dell’ennesimo telefilm in stile Dawson’s Creek… nessun sopravvissuto. Inoltre, l’altro giorno ho fatto catturare il responsabile delle pubblicità del Mulino Bianco. Credo che a quest’ora l’acido debba essergli arrivato almeno alle ginocchia”
I due cominciarono, con una malvagità quasi diabolica, a ridersela della grossa, talmente forte che Krono iniziò a tossire e per poco non rigettò tutto quello che aveva appena mangiato.
“Muahahah!” continuò a ridere il criminale “Se tutto andrà come previsto, questo sarà solo l’inizio del nostro dominio incontrastato. Tutto ciò che non ci piace sarà cancellato per sempre dalla faccia della Terra!”
“E tu sarai uno di questi” pensò Lisa.
Trascorsero così altri lunghissimi istanti, durante i quali i due rimasero a meditare sui loro rispettivi progetti, poi Krono scostò la sedia dal tavolo e si alzò in piedi.
“Bene” disse “Sta per iniziare il wrestling in tv. Dì ai miei uomini che, se qualcuno mi disturba, gli tiro un calcio in culo che per ridarmi la scarpa si deve prendere un purgante”
Detto questo, Krono afferrò tre bottiglie di birra e scomparve nell’altra stanza, lasciando Lisa da sola. La donna fece qualche passo avanti e indietro, poi si avvicinò all’angolo in cui era stato ucciso il soldato traditore. Guardò la pozza di sangue che si era formata sul pavimento e, in un impeto di rabbia, sferrò un potente cazzotto contro il muro.
“Maledetti imbecilli! Ma la prossima volta non finirà di nuovo così. Sarò io stessa ad occuparmi di quell’idiota di Krono e, alla fine, sarò io l’unica Regina incontrastata dell’organizzazione” disse Lisa, e scoppiò di nuovo in una satanica risata che di umano, ormai, aveva ben poco.




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