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Fratello, dove sei ?

del Gruppo Yahoo Xena r.p.g.

"Fa troppo caldo quest'anno in Grecia..." si lamentava Xena asciugandosi la fronte dal sudore e spostando continuamente insetti che la inseguivano assatanati. "grrrrrrrrr odio queste bestiacce!
Maledetti, vogliono farsi il nido tra i miei bellissimi capelli! Ma di chi è stata la brillante idea di passare per questo sottospecie di bosco marcio!!??" Olimpia e Corilo la seguivano pochi passi indietro, ridendo. Dopo la brutta esperienza nel tempio di Marte, decisero di incamminarsi verso il tempio di Meros nei pressi di Athene, per depositarvi la pietra di Kronos dove sarebbe stata al sicuro protetta da enormi guardiani. Intanto anche Argo, che Xena teneva dal morso, era infastidito dal caldo e la strattonava continuamente facendola
innervosire ancora di più.

Olimpia ridacchiava divertita dietro Xena ammiccando a Corilo.
Rivolgendosi al guerriero disse <Sai xena dacchè la conosco non ha mai sopportato il caldo..pensa se non avesse scelto la retta via..sarebbe finita all'inferno..proprio il posto meno adatto..>. La poetessa guerriera si accorse della tremenda occhiataccia che Xena le lanciò e arrossì. Le si avvicinò e la prese sotto braccio dicendo <Hey Xe, andiamo, stavo scherzando..per tutti gli dei non tenermi il muso, sai che non posso vederti arrabbiata con me...> e intanto fece uno dei suoi più incantevoli sorrisi al quale sapeva, la guerriera non avrebbe potuto dire di no.. <Ti prego...>.
<Sai forse non è stata una buona idea passare per il sottobosco, c'è un' umidità impressionante, non potremmo fermarci a rinfrescarci da qualche parte? Eh Xena? Corilo, tu cosa ne dici?>.

<<Splendida idea !>> rispose Corilo, annuendo.
Si avvicinò alla principessa guerriera e cercò anche lui di calmarla :<<Xena, questo posto del bosco non è poi così male. Sai, più avanti c'è un maggior numero di insetti, per non parlare del letame lasciato dal bestiame.>>
Il guerriero dovette notare con disappunto che il malumore di Xena sembrava più imbattibile dell'armata di Marte.

Xena si girò di scatto e fulmino il buffo guerriero "Corilooooooo!!!!! c'è del letame più in la eh? bene vuol
dire che ci finirai dentro e farai il bagno tra le vacche! grrrrrrr..." intanto Olimpia la tratteneva dal braccio ridendo, e dopo una decina di minuti arrivarono davanti ad un piccolo fiume, in effetti di insetti ce n'erano molti, e anche di vacche, allora Xena con un sorrisetto ambiguo fissò Corilo dicendogli :"Coriluccio...vieni, cosa ti avevo promesso prima?"

Olimpia lasciò andare il braccio della guerriera, convinta che se non lo avesse fatto sarebbe potuta finire lei pure nel...letame..
<Xena senti, io inizio a bagnarmi ok..voi giocate..ehm fate pure..> disse Olimpia sicura che alla fine della giornata si sarebbe pentita di aver chiesto quel bagno nel fiume.

Corilo si ritrovò improvvisamente rincorso da Xena. Cercò di sottrarsi all'inseguitrice nascondendosi di volta in volta dietro alle mucche ma la principessa guerriera riusciva ogni volta a scovarlo, sempre più determinata nel suo intento.
<<Xena, cerca di ragionare : >> protestò Corilo, affannato per la corsa << non dovremmo attaccarci tra grandi guerrieri ! Che cosa direbbe la gente se ci vedesse combattere tra le vacche ? >>

Xena era furibonda, ma anche divertita da questa corsa infantile che
la riportava bambina, quando al fiume di Anphipoli andava a giocare
con suo fratello Lynceo. Nella corsa passarano di fianco ad Olimpia,
la quale si stava spogliando per entrare in acqua, Xena si distrasse
un attimo e le sorrise, dicendole di aspettarla.."sistemo Corilo ed
arrivo", ma il guerriero continuava a correre e nell'inseguimento
andò a nascondersi vicino ad Olimpia. Improvvisamente Xena prese una
vacca che stava alzando la coda per fare le sue "cosine" e stringendo
la coda la diresse verso Corilo come fosse il timone di una barca. Ma
Corilo in uno scatto mise Olimpia davanti a lui e la bella poetessa
in un sol colpo si ritrovò piena di...beh avete capito! La
principessa guerriera ammutolì, spaventata dalla sicura ira della sua
Olimpia, però rideva e rideva insieme a Corilo, divertita dal
viso "marrone" di Olimpia.

Olimpia rimase per un attimo immobile, completamente schifata.
<Bene..> iniziò a dire la poetessa che cercava di mantenere la calma, poi senza controllarsi <Corilo dannazione! Ma che grande guerriero!> e così dicendo lo prese per un braccio e iniziò a farlo girare con la forza centrifuga per poi lasciarlo andare. Il guerriero si ritrovò sdraiato in una pozza di..letame..
Olimpia un pochino più soddisfatta annuì alzando un sopracciglio, poi diresse lo sguardo verso Xena <Ora tocca a te o incredibile principessa guerriera> e così dicendo le fece un sorrisetto ironico e saltò addosso alla principessa guerriera cogliendola di sorpresa.

Xena rideva e teneva bloccate le braccia di Olimpia, ma ormai era
sporca anche lei...si ritrovarono in acqua entrambi, e la temeraria
guerriera iniziò a sorridere pulendo delicatamente il viso alla sua
compagna con le mani, la quale faceva ancora l'offesa ma non era
certo indifferente alle carezze di Xena. All'improvviso, però, le
vacche si spostarono ed iniziarono a muggire agitate come se qualcuno
le avesse spaventate...

Olimpia si buttò a capo fitto in acqua e iniziò a fregarsi il viso per detergerlo completamente, le venne poi in mente di fare uno scherzo a Xena, immerse tutto il corpo nell'acqua e raggiunse Xena, saltò quindi fuori dall'acqua improvvisamente dicendo:
<Buu> nessuna reazione<..ehm Xena.. Xena? ehy!> notò che la guerriera stava guardando nella direzione del letto del fiume.
<Xena cosa succede? c'è qualcuno? ma dove è finito Corilo?>

Già da un po' di tempo che Ceneo stava seguendo Xena e gli altri, stava solo aspettando il momento giusto per attaccare e il momento era arrivato. Molto silenziosamente (e a malincuore) stordì Corilo, stava poi per dirigersi verso Xena ma si accorse che era stato scoperto. Sguainò la spada e si fermò.

Xena si precipitò sul letto del fiume dove, fino a pochi minuti
prima, si trovava Corilo. Lo chiamò, ma neinte, raccolse la spada e
corse verso le vacche, seguita da Olimpia. Si trovò davanti un
guerriero, dall'armatura possente, ma dal viso uguale a Corilo. Si
girò a guardare Olimpia con occhi spaventati "E questo chi è? non
sarà il fratello di Corilo quello che abbiamo impriginato già una
volta?"

Olimpia vide apparire il guerriero:
<Impossibile sia Corilo!Deve essere Ceneo, Xena sta' attenta, è senza scrupoli.>
Poi rivolgendosi a Ceneo:
<Cosa ne hai fatto, vile, di tuo fratello?>
La poetessa risalì il fiume avvicinandosi al combattente e sguainò i suoi sai impugnandoli in stile di attacco

Ceneo era preoccupato, doveva inventare una scusa in fretta. Così disse con voce femminile:"Io Ceneo, ma dico siamo impazziti? Sono Giacinto non si vede? ah giusto l'armatura, volevo fare una sorpresa a mio fratello Corilo, è il suo genetliaco fra pochi giorni e a lui piacerebbe un'armatura nuova." Dopodiché intonò una bellissima canzone in onore di Corilo, la bella voce era un dono di famiglia ma si sentiva lo stesso maledettamente ridicolo.

<La voce è somigliante, non c'è dubbio..
MA i tuoi modi sembrano più quelli di un guerriero che quelli di un artista..
E le tue mani sono callose e ruvide, più adatte a tenere la spada che la cetra.
Ora dicci, cosa vuoi da noi?>

Ceneo disse:"Ve l'ho detto, sono venuto a trovar mio fratello." E intanto cercava il pugnale che teneva sempre sotto il corpetto.

Xena lo osservava in silenzio, aveva capito benissimo chi era, ma
aveva deciso di stare al gioco, voleva trarlo in inganno con un
trucchetto, così per divertirsi un pò...lo prese a braccetto "ehy,
Giacinto come stai? qual buon vento ti porta tra noi? io e Olimpia
stavamo per fare un bagno nel fiume perchè on ti spogli e vieni con
noi?" e strizzo l'occhio alla sua compagna...

Olimpia continuava a non fidarsi, ma abbassò i sai, pur continuando a impugnarli.
<Va bene, Corilo dovrebbe essere nei dintorni, era qui proprio un momento fa.
Tu non sapresti dirci dove si trovi in questo istante, vero?>

Xena si avvicinò ad Oly dicendole "andiamo Olimpia, continuiamo
quello che stavamo facendo prima, penso che anche Giacinto abbia
voglia di rinfrescarsi un pò, e poi con la sua bella voce allieterà
questo nostro momento sereno, magari ritorna Corilo che non so dove
cavolo sia andato.. " e prese sottobraccio la sua compagna
bisbigliandole all'orecchio quello che aveva intenzione di fare
mentre Ceneo si guardava in giro imbarazzato.

Ceneo aveva finalmente trovato il pugnale, anzi ne aveva due, uno per Xena e uno per Olimpia. Stava avvicinandosi per ucciderle quando vide qualcosa che gli fece cambiare idea...

Olimpia dopo aver ascoltato le parole di Xena, guardò Ceneo con uno sguardo malizioso, pensando: "se Ceneo ha gli stessi gusti di Corilo..il gioco è fatto".
E sorridendo iniziò a togliersi gli stivali, poi molto lentamente si sfilò la gonna.
Quindi andò vicino a Xena e senza togliere gli occhi da Ceneo iniziò a levarle di dosso l'armatura, pezzo dopo pezzo.
Una volta liberata la guerriera, si girò dando le spalle a Ceneo e piano piano si sfilò il corpetto mostrando una schiena femminile e muscolosa.
Semi-nascondendosi dietro Xena, le appoggiò un braccio intorno alla spalla, lasciando intravedere qua e là parti del suo corpo ormai nudo e rivolgendosi a Ceneo:
<Ebbene?vieni?>

Xena era molto divertita dalla scena, e certamente non indifferente
al corpo di Olimpia nudo, si girò anche lei rivolgendosi a
Ceneo "allora Giacinto? qualche problema? non vuoi raggiungerci?" e
intanto si faceva sfilare dalla sua compagna, il corpetto di cuoio...

"Di certo hanno capito l'inganno" pensò Ceneo. Si era messo in un
bel
guaio, ma lui era furbo, troppo furbo per lasciarsi incastrare in
quel modo; però era pur sempre un uomo e resistere al fascino delle
guerriere era veramente difficile. Quindi avanzò
verso le Xena e Olimpia, sempre stringendo il pugnale dietro la
schiena. Si avvicinò alle due amiche...

Xena aveva indosso solo una specie di sottoveste, il vestito di cuoio
era già scivolato via dalla sua pelle per mano di Olimpia, la quale
si era già immersa in acqua tenendo per una mano Xena la quale,
girata verso Ceneo disse "entra dai, muoviti, spogliati anche tu"..

Corilo sbucò da dietro un cespuglio, accarezzandosi la nuca dolorante. Gridò, indignato, a Ceneo :<< Giacinto ! Che cosa diavolo stai facendo qui ?>> giusto in tempo per fermarlo mentre questi stava raggiungendo le due guerriere nel fiume.
Corilo non credeva ai suoi occhi. Quello sciocco del fratello doveva farsi riconoscere dappertutto.

Olimpia vide Corilo avanzare minaccioso. Si avvicinò al guerriero e gli disse <<Corilo vieni anche tu !>> e gli strizzò un occhio per fargli intendere la trappola, ma il guerriero già al vedere le spalle nude dell'amica non sembrava intendere più le sue parole.

Xena, all'avvicinarsi di Ceneo, stanca di tutta questa situazione, si
spogliò completamente, ritrovandosi nuda, in tutta la sua bellezza,
di fronte all'imbarazzo dei due, disse avvicinandosi a Ceneo "allora,
Giacinto, quanto ci metti a spogliarti e raggiungerci, non avrai
imbarazzo di due donne nude spero? non dovresti, o mi sbaglio?"

Corilo si chiedeva il perché si stessero spogliando tutti. Probabilmente il clima era più caldo di quel che sembrava. In effetti, ora stava cominciando a sudare anche lui. Estrasse un pezzo di stoffa rossa dalla sua armatura e si asciugò il sudore dalla fronte. L'operazione fu seguita con interesse da un toro poco distante, il quale caricò verso il gruppetto, che si divise in fretta.

Era arrivato il momento di agire. All'improvviso Ceneo estrasse un pugnale, lo lanciò e questo si andò a conficcare nella coscia di Olimpia che si accasciò a terra; subito dopo estrasse la spada e la puntò contro Xena, che essendosi spogliata era disarmata. Poi disse: "Sei molto bella oggi Xena..."

<Argh!> urlò Olimpia dal dolore.
<Per tutti gli dei cosa ti salta in mente?> lanciò un'occhiataccia a Ceneo.
<Non sei per niente cambiato!> disse Olimpia mentre con uno scatto estrasse
il coltello dalla sua coscia, tamponando subito la ferita con un pezzo di
stoffa.
<Dobbiamo raggiungere il villaggio qui vicino Xena, devo farmi dare dei
punti o mi rimarrà una brutta cicatrice.>

Xena non fece in tempo a rispondere ad Olimpia che vide il toro
arrivare verso di loro. Corilo si spostò o meglio cadette per terra
per sbaglio ma evitò l'animale mentre Xena con un salto colpì Ceneo
il quale cadde proprio addosso al toro, anche perché si trovava
ancora vicino alla riva. Lo scontro fu così forte che Ceneo perse i
sensi ed il toro si levò infuriato verso le vacche. Xena corse da
Olimpia rivestendosi in fretta "Olimpiaaa come stai? fammi vedere la
ferita...non sembra profonda, ma hai ragione è meglio portarti subito
al villaggio, non prima di aver spezzato il collo a quel demente di
Ceneo!!!" e prese in braccio la sua compagna portandola fuori di
spalle per non farla vedere a Corilo.

Olimpia aiutata da Xena si rivestì in fretta, montò a cavallo, regalando a Xena un dolcissimo sorriso per l'aiuto prestatole, come sempre in caso di necessità.
Poi si girò verso Corilo, <Presto, andiamo finché Ceneo ha perso i sensi. Dobbiamo raggiungere il villaggio..>

Corilo si stava rialzando in quel momento. Volse lo sguardo da Ceneo a Xena e Olimpia. L'emozione fu troppo forte. Si mise a piangere come un fanciullo.
<<Dei dell'Olimpo ! Non posso crederci ! E' stato terribile !>>

Olimpia si avvicinò a Corilo pur rimanendo sul cavallo.
Si piegò e lo abbracciò con istinto materno.
<Corilo.. cosa succede? è tutto finito, non è successo niente di grave. Ho solo un graffio, basteranno pochi punti e sarò perfettamente a posto.. Non piangere ti prego..>
Così dicendo gli sorrise intensamente, <Va un pò meglio?>.

Corilo trovò che piangere tra le braccia di Olimpia era molto piacevole. Così, perseverò nella disperazione per non parlare di quando si unì anche Xena nell'abbraccio. Fu allora che dai suoi occhi uscì un fiume di lacrime accompagnato da una lunga serie di singhiozzi.

Xena abbracciò Corilo e poi subito si discostò "ok, ok, basta con il
sentimentalismo, prendi subito il tuo cavallo e carica tuo fratello
dopo averlo legato per bene ed imbavagliato, qui vicino dovrebbe
esserci Same, un piccolo paese dove potremo medicare anche Olimpia.
So che Eve è stata li a predicare poco tempo fa, c'è anche un piccolo
tempio dedicato a Belur, magari la troviamo ancora al paese". e salì
su Argo dietro ad Olimpia e si diresse al paese.

Marte seguì tutta la vicenda, insieme a suo sorella Venere che era
con lui nel suo tempio. Seduto al trono rideva, pensando a quanto
stupido e frettoloso era stato Ceneo, ma anche bravo a colpire
Olimpia. "ah ah ah, alla fine la guerra dovrebbe trionfare sempre, se
solo fosse stato un po' più furbo ad eliminare quell'idiota di suo
fratello.. anche il toro ci mancava...ora si dirigono a Same, forse è
il caso che mi faccia vivo, specialmente da Ceneo...potrebbe essermi
molto utile nella mia riconquista di Xena".

Venere guardò il fratello che ancora rideva, poi rise anche lei "E'
incredibile quanto quello stolto di Corilo e suo fratello siano
diversi, Ceneo è così...virile" Poi diventò d'un tratto seria" ma se
prova a far del male alla mia amica Olimpia...Ora vado da lei, voglio
assicurarmi che stia bene!"

Marte rideva ancora "ok, sorellina andiamo pure dai nostri eroi, e
vediamo di divertirci un pochino" e detto questo sparirono entrambi.

Arrivati a Same Olimpia fu medicata subito e Ceneo messo in carcere,
intanto Xena, Oly e Corilo si dirigevano al tempio per incontrare
Eve. Videro una grande folla e al centro la figlia di Xena, che stava
predicando bontà e amore "Ecco mia figlia Olimpia, finalmente la
rivediamo dopo così tanto tempo..."

Non appena vide Xena e Olimpia, Eve smise di parlare e si fece largo
tra la folla che l'aveva circondata per ascoltare il suo messaggio di
pace e amore.
Febbrilmente andò incontro alla madre e, con le lacrime agli occhi,
si tuffò fra le sue braccia.
- Madre! Io sapevo che... - cercò di dire, mentre i singhiozzi le
bloccavano il respiro.
Poi, improvvisamente, Eve si allontanò dalla madre che le stava
amorevolmente carezzando i capelli e si voltò verso Olimpia.
- Qualcuno mi aveva fatto sapere che eravate morta! Non è stato
affatto divertente come scherzo, vero, Olimpia?!? - le chiese
incollerita, fulminandola con lo sguardo.

Olimpia con gli occhi gonfi di lacrime per la commozione, si rivolse a Eve e le disse:
<Non è come credi Eve..è una lunga lunga storia..te ne parleremo, ma non in questo momento.>
Poi con fare interrogativo: <Eve perchè sei qui?così lontano da casa tua..>

"La mia casa è ovunque ci sia qualcuno disposto ad accogliere il
messaggio di Belur..." rispose dolcemente indicando la folla che la
circondava in attesa. Poi, con tono misto tra l'ironico e
l'incredulo, proseguì dicendo loro "Adesso, però, andiamo in un luogo
tranquillo dove potrete raccontarmi questa LUNGA storia!! Ma... chi è
quest'uomo che è con voi?!? Ci conosciamo?!?" chiese a colui che ella
non sapeva essere Corilo.

<<Ma è meraviglioso !>> esclamò Corilo, fissando come ipnotizzato la taverna di Dromio.
Si incamminò verso di essa con passo deciso, seguito da Xena, Olimpia, Eve e la folla alla quale si unirono diversi curiosi.
Il garzone della taverna, guardò spaventato, l'enorme moltitudine di clienti appena entrata.
Corilo, mostrò di essere un esperto in queste faccende e ordinò, con disinvoltura :<< Una montagna di arrosto e fiumi di sidro !>>
Si voltò e solo allora scoprì di essere stato seguito da tante persone. Il suo volto subì uno stupefacente mutamento. Xena, Olimpia, Eve e gli altri lo guardarono, come in attesa di qualcosa.
<<Va bene ! Cerchiamo di stare calmi ! Siamo qui per nutrirci...>> tranquillizzò la comitiva.
Notò una lira abbandonata sul tavolo. <<Oh bene ! Fantastico ! Nell'attesa del pasto >> lanciò un'occhiata severa al timido garzone << canterò per voi una canzone comica. Mi raccomando. Venitemi dietro.>> disse guardando un gruppo di ubriachi.

Appena Corilo prese in mano lo strumento apparve Venere che subito si
rivolse al guerriero "Sai Corilo la lira ti si addice molto di più
della spada, almeno con quella non potrai far del male a nessuno...a
meno che tu non abbia intenzione di rompere i timpani a qualcuno"
Seguì con una risatina poi si voltò verso Olimpia "mi fa piacere
vedere che ti sia ripresa"

Lanciò un'occhiata a Corilo e con tono ironico "Forza! siamo tutti
impazienti di ascoltarti! Allietaci con la tua voce soave!!"

Ed ecco una cronaca abbastanza fedele della singolare esibizione di Corilo che molti giudicarono come unica nel suo genere.

CORILO (in piedi davanti agli avventori, con la lira in mano, esegue un'introduzione perfetta della canzone comica E' ARRIVATO FILIPPIDE ! EVVIVA ! EVVIVA !. Tutti lo fissano pieni di ammirazione. All'improvviso si ferma. I presenti si guardano l'un l'altro chiedendosi che cosa sia successo. Tra sé) Forse era così... (suona e canta con voce alquanto insicura, parte del ritornello L'ARMATURA) Quando ero in missione, al mare sono andato

OLIMPIA : ( gli chiede, perplessa) Ma è la canzone di Filippide ?

CORILO : ( Si volta immediatamente verso di lei, con allegro incoraggiamento) Ma certo, Olimpia ! Continua pure tu !

Tutti fissano Olimpia che sorride imbarazzata e si volta dall'altra parte.

CORILO : (Dopo aver fissato il soffitto per un po' riprende la canzone L'ARMATURA)
Quando ero in missione,
al mare sono andato
mentre il nemico
sui monti è scappato

La gente lasciò la taverna immediatamente, di pessimo umore.
Corilo disse a Xena e Olimpia :<< Visto come sono nervosi da queste parti ? Pensate come sarebbe stata l'atmosfera se non avessi cantato !>>

"come sarebbe l'atmosfera se Corilo non avesse cantato?" si chiese Olimpia fra sè e sè, "bè forse non saremmo rimasti soli in questa taverna.."
Poi rivolgendosi a Corilo: <Ecco,> schiarendosi la voce <E' stata un'esibizione...diciamo, abbastanza...> Olimpia tossì <come dire..un'esibizione..> Corilo la guardava trepidante e Olimpia non voleva deluderlo <Dicevo un'esibizione particolare ecco!sicuramente particolare..e..> ancora schiarendosi la voce <e certamente originale Corilo!>

Xena si era nascosta il volto per la vergogna...guardò sua figlia
allibita e poi prese Corilo per un'orecchia e ringhiando con un mezzo
sorriso disse "ma insomma è possibile che per una volta tu non debba
combinare guai!!??? anche la canzone dovevi cantare?? hai visto sono
scappati via tutti!" Evi rideva e anche gli altri, mentre Corilo si
giustificava dicendo di essere un grande cantatore. Intanto Marte, si
era mischiato tra la folla, per controllare un po' la situazione, ma
erano chiare le sue intenzioni, liberare Ceneo e fornirgli un'armata
per conquistare il villaggio.

Corilo ripose la lira dove l'aveva trovata, lasciandola a disposizione del prossimo cantante. Riteneva di essersi meritato un lauto pasto. Si lanciò sull'arrosto appena servito dal garzone quando si sentì chiamare da una voce femminile a lui ben nota.

"Corilo, tesoruccio mio, lo sapevo che saresti venuto a
trovarmi" disse quella che era l'esatta copia di
Xena, ma che era facilmente identificabile come
Melania per via degli abiti succinti che indossava.
"Sei venuto fin qui perché sapevi di trovarci me, dì
la verità" e ancheggiando vistosamente si avvicinò a
Corilo, gli si lanciò contro ed iniziò a ricoprirgli
sonoramente il viso di baci, mentre Corilo colto alla
sprovvista iniziò a tossire per via di un boccone che
gli era andato di traverso.

Corilo allontanò Melania e riprese fiato. <<Ascolta, sono in missione con Xena e Olimpia. >> le disse, con orgoglio <<Stiamo portando la pietra di Kronos al tempio di Meros presso Atene ! Ma tu non dirlo a nessuno perché deve rimanere un segreto. Anzi perché non vieni con noi ? Ci sarò io a proteggerti !>>
Cercò di impugnare significativamente l'elsa della spada fissando negli occhi la ragazza, ma ci riuscì solo dopo qualche tentativo.

"Fantastico! Io e il mio adorato Corilo affronteremo
insieme mille pericoli. L'ho sempre detto io che sei
il mio eroe" disse Melania guardando Corilo con occhi
adoranti "e poi non posso lasciarti con quella"
continuò indicando Olimpia con la testa "farebbe di
tutto pur di portarti via da me, non posso
permetterlo!" Detto questo abbracciò Corilo e lo bacio
con passione.

Venere si avvicinò a Corilo e Melania "Ma guardate che bel quadretto,
siete davvero carini!" I due interruppero il bacio e guardarono
imbarazzati la dea "è davvero un peccato cara Melania che assomigli
così tanto a Xena, dato che ora mai lo sanno tutti che Corilo ha una
cotta per la giovane Olimpia!" Poi si avvicinò a Corilo e gli
disse "cosa ne dici se trasformo Melania e le do le sembianze di
Olimpia??" poi si scostò e fece una risatina.

<Venere!!>disse Olimpia richiamando la dea.
<Ma cosa ti salta in mente??> e dicendo così si allontanò dalla combriccola
non accorgendosi che Melania per invidia aveva messo un legnetto sul suo
cammino e Olimpia inciampò cadendo direttamente dentro una torta di panna
montata che c'era nel centro della stanza pronta per festeggiare un
matrimonio.
<Ohhhhh! Questo è troppo!> disse Olimpia tutta ricoperta di panna <vi volete
dare una calmata voi due??>
Poi si pulì il viso pensando "uhm buona però.."
Xena e la compagnia stavano ridendo come matti.

"Sembri un pasticcino così, Olimpia!" rise Eve.
Poi, fissò pensierosa la torta ormai completamente sfracellata.
"Però... si potrebbe..." disse fra sè.
Ne prese un grosso pezzo pieno di panna fra le mani e, dopo averne
fatto un assaggio, la scaraventò addosso alla madre.

Xena era tranquilla in un angolo del tavolo a sorseggiare il sidro e
a ridere della caduta di Olimpia, quando all'improvviso le arrivò la
torta in faccia. Si alzò di scatto, furibonda di rabbia, infastidita
dalle risate generali dei presenti. Ma quando incrociò lo sguardo
dolce della figlia, che serena la guardava divertita, tutta la rabbia
le andò via e sorrise anche lei, maliziosamente, si avvicinò piano a
quello che rimaneva del dolce e lo scaraventò in testa a Eve. Intanto
iniziò una guerra a suon di fette di torta in faccia dove
partecipavano anche Corilo e Melania e la stessa Venere.
In quel momento Marte comparve nella prigione di Ceneo, il quale
spaventato si voltò a chiedere cosa il dio della guerra volesse da
lui, ma qualcosa si muoveva sotto il mantello di Marte, il quale con
il viso da vero duro faceva finta di niente.

Ceneo, incuriosito da cio' che stava muovendosi sotto il mantello di Marte, gli chiese: "Cos'hai sotto il mantello? Spero che sia qualcosa che serva a farmi uscire da qui, questo posto è sporchissimo." e mentre diceva ciò vide un topo e con un calcio lo scaraventò via, ma sfortunatamente finì proprio in faccia a Marte.

Marte si adirò all'inverosimile.. non riusciva a staccarsi il topo
dalla faccia e come se non bastasse, una puzzola si era nascosta
dietro il suo mantello proprio nel momento in cui si trasferì dal
mercato alla prigione di Ceneo. L'odore che la puzzola emanava era
tremendo, Marte, ormai furibondo gridò "Non è possibile!!!!!! mi
verrebbe voglia di lasciarti marcire in questa prigione guerriero da
strapazzo! basta! ho bisogno di te andiamocene" e all'improvviso
sparirono entrambi per comparire in una taverna li vicino...

Ceneo era sbalordito, in un attimo Marte l'aveva trasportato in una taverna. Ma c'era qualcosa di familiare in quella taverna, si, delle voci: Xena e Olimpia. Ceneo cercò il suo pugnale ma poi si ricordò che glielo avevano tolto in prigione. Così si avvicinò ad una persona e con grande maestria gli sfilò un coltello. Poi si diresse, nascosto tra la folla, verso Xena e Olimpia.

Olimpia si accorse della presenza di Ceneo e subito impugnò una torta e gliela scaraventò in faccia.
<allora Ceneo, passiamo a un altro dolce? o ne hai abbastanza?>
Corilo stava correndo da quella parte ma c'era tanta torta per terra.
<Corilo stai attento a non scivolare!>

<<Sta attenta, Olimpia !>> gridò Corilo, scivolando a terra.
Cercò di rialzarsi , ma ricadde nuovamente, offrendo un curioso spettacolo ai presenti.
In ultimo, riuscì ad aggrapparsi a un tavolo e, con estrema fatica, a tornare in piedi.

Melania vide Corilo in difficoltà e temendo che
potesse farsi male gli corse in contro :" Tesoruccio,
sta attento!" Ma correndo mise anche lei il piede su
una torta , scivolò e finì tra le braccia di Corilo.
Il loro peso fece ribaltare il tavolo, che nel
rovesciarsi scagliò in aria altre cinque torte.
Una raggiunse Venere che se la rideva in disparte,
un'altra raggiunse Marte che sbalordito guardava la
scena a bocca aperta, le altre tre colpirono Xena,
Olimpia e Ceneo.

Venere si vide arrivare la torta direttamente in faccia, si tolse
velocemente il dolce dal viso e iniziò ad urlare a Melania ancora a
terra dolorante "Guarda come hai conciato i miei bellissimi capelli,
tra te e il tuo adorato Corilo non so chi sia il più imbranato!! ora
vi faccio un bel regalo!!" Detto questo fece apparire sopra la testa
di Melania e Corilo una torta gigante bellissima e piena di panna
montata, per lasciarla poi precipitare su di loro.
Venere iniziò a ridere compiaciuta della sua vendetta! Poi però
Melania le tirò nuovamente un pezzo di torta, così smise di ridere di
colpo e disse" Basta queste torte mi hanno stufato!!" E le fece
scomparire tutte!


<Qui c'è un pò troppa confusione per i miei gusti, non trovi Olimpia?> disse xena alla sua compagna.
<E' ora di fare un pò di pulizia, vieni, ho in mente un piano. Tu assecondami.>
Così dicendo Xena entrò in una stanza e trovato un vestito che poteva essere scambiato per una veste da sacerdotessa entrò nella locanda dicendo:
<Oh per Aestia! cosa sta succedendo qui?>
Tutti la scambiarono per Lia, la vergine sacerdotessa della dea Aestia, anche grazie ad Olimpia che la salutò con un inchino regale, mentre si chiedeva cosa mai avesse in mente di fare la sua amica.
Xena voleva affrontare un nemico per volta. Marte, Ceneo e Venere insieme a Corilo e Melania potevano creare troppo scompiglio e peggiorare la situazione.
Con questo stratagemma poteva indurre Ceneo ad uscire.
<Siete per caso voi il grande Ceneo? L'incredibile guerriero nominato dalla Tracia alla Grecia?> disse xena con una voce lamentosa.
<Avrei bisogno del vostro aiuto, venti bellissime vergini stanno aspettando l'iniziazione e tanti denari sono stati donati per questa cerimonia alla nostra amatissima dea Aestia.>
continuava Xena adulando il guerriero.
<Voi capite che noi da sole non potremmo occuparci di tutto, se ci aiutaste a nascondere l'oro e le fanciulle fino alla cerimonia...ve ne saremmo eternamente grate..>
E Olimpia aggiunse <Oh si, bisogna fare presto, vieni Ceneo, seguici..>

Ceneo fissò, seccato, le due guerriere.
Esclamò, folle :<<Basta giocare !>>
Strappò la scarsella contenente la pietra di Kronos dalla veste di Olimpia e prima che la fanciulla potesse reagire, l'allontanò con un pugno.

D'accordo, ci abbiamo provato con le buone> disse Xena rivolgendosi ad Olimpia <è ora di intervenire alla mia maniera..>
Xena lanciò un urlo e strappandosi la veste ritornò in tutta la sua gloria di principessa guerriera vestita di pelle.
Raggiunse Ceneo e lo colpì con una borraccia dell'acqua sulla testa.
Prese la pietra di Kronos e disse <Olimpia afferrala!> la lanciò in direzione di Olimpia.
Corilo barcollando stava arrivando giusto in quella direzione e se la ritrovò in mano.
<Corilo presto dammela prima che la prenda qualcun altro!> gli urlò Olimpia.

<<Credo sia meglio che la tengo io, Olimpia.>> affermò Corilo.
Ceneo gli tirò un orecchio e disse :<< Dammi subito quella pietra !>>
Corilo, più interessato al suo orecchio che alla pietra, mentre tentava di difendersi, la lanciò in alto, dietro di lui, e ricadde tra le mani di Venere.

Venere guardò attentamente la pietra e disse "E così questa è la
famosa pietra di Kronos, è davvero bella credo che starebbe molto
bene in uno dei miei tempi!!" Ceneo corse verso la dea e si lanciò
sulla pietra che teneva in mano, ma prima che riuscisse a prenderla
Venere prontamente sparì, per riapparire poi vicino a Xena. Ceneo
cadde a terra malamente, sotto gli occhi di tutti i presenti, che ora
lo stavano fissando. Venere si voltò verso la principessa guerriera e
disse "credo che questa sia più al sicuro con me!"

I nostri eroi ripresero il viaggio. Corilo camminava tra Xena e Melania. Il guerriero osservò :<<Quando siamo andati a dormire, era ormai giunto il tramonto. E quando ci siamo rimessi in viaggio era ancora il tramonto. Ed è tuttora il tramonto. Ma si può sapere che cosa sta facendo Venere con quella pietra? >>

Xena alzò lo sguardo al cielo e, perplessamente, prese parola
<<Dannazione a quella giornata!>>
Con un'espressione tra l'iracondo ed il pensieroso, Xena, girandosi,
si rivolge all'intero gruppo. <<La situazione va'risolta, alla mia
maniera.>>

"Madre... cos'hai intenzione di combinare?! Devo forse ricordarti che
la strada della violenza non è la migliore da percorrere?!" chiese
Eve istericamente.

Xena si diresse verso Eve e la strinse a se, passandola un braccio
attorno alle spalle.
<<Eve, non preoccuparti, innanzitutto dobbiamo scoprire cosa sta
facendo Venere, solo allora potremo pensare ad un piano...>>
E, staccandosi dalla figlia, la Principessa Guerriera, aggiunse <<
dobbiamo dirigerci al tempio della nostra cara Dea dell' Amore,
avantitutta, compagni! >>

<Non temere Eve, io e tua madre abbiamo in mente una soluzione pacifica e indolore che farà vedere un felice epilogo a tutti.>
disse Olimpia dolcemente a Eve.
<Sai tua madre è cambiata tantissimo in questi anni che abbiamo passato insieme> e guardando Xena negli occhi <e io vado molto fiera di lei.. Coraggio quindi, concludiamo anche questa avventura!>.

<<Un momento ! Abbiamo la soluzione davanti agli occhi !>> intervenne Corilo con ampi movimenti delle braccia <<Venere si aspetterà di certo un tentativo da parte nostra di recuperare la pietra ma certo non penserebbe mai che Melania e quel criminale di Ceneo uniscano le loro forze per un'analoga impresa.>>
Ci fu un momento di silenzio in cui tutti fissarono Corilo che, per la legge dei grandi numeri, aveva avuto un piano decente.

Melania, sentendosi tirata in causa si avvicinò a
Corilo e aggrappandosi al suo braccio disse "Amore,
cosa intendi dire? Cosa ho a che fare io con quel
criminale di tuo fratello?" e mentre attendeva una
risposta guardava il suo amato con occhi adoranti.

Xena, dopo aver distolto un amorevole sguardo da Gabrielle,
frettolosa, si rivolge al gruppo <<Fermi, fermi!>>
I suoi compagni d'avventura rivolgono lo sguardo verso di lei con
fare interrogatico, mentre la guerriera continua <<Corilo, il piano
può essere buono, ogni tanto sei anche capace di mettere in funzione
quel cervelletto che ti ritrovi>> e dicendo ciò s'avvicina all'amico,
togliendogli, con una mano, il copricapo di testa e scompigliandogli
la capigliatura, con l'altra.
Immediatamente la Principessa Guerriera si volta e riprende la marcia
sulla stradicciola del bosco che porta verso il piccolo villaggio,
nel quale è sicura di trovare un tempio di Venere.

Olimpia guardò Corilo e gli disse <Si..non è male come piano, ma Xena credo avesse in mente qualcosa, non è così xena?> continuò Olimpia dirigendo lo sguardo verso la guerriera.

Xena sì voltà di nuovo verso il gruppo e , con uno sguardo furbo e
sicuro disse << sì, Gabrielle. Dobbiamo risolvere due problemi con
una mossa>>
Vedendo che i suoi amici la guardavano perplessi, Xena continuò
<<Marte ha un piano, sono convinta riguardi Ceneo. Non credo Venere
centri, ma lei ha la pietra e la sta usando. Non era questo il suo
compito.>>
Posando un braccio sulla spalla di Corilo, la guerriera aggiunse
<<Prode guerriero, è giunto il momento di mettere in atto il tuo
piano.>>

Corilo e Xena si scambiarono le vesti rispettivamente con Ceneo e Melania e
si avvicinarono al tempio di Venere mentre gli altri rimasero fuori, a
seguire la scena.
Corilo disse alla principessa guerriera :<< Con la mia aria già tanto virile
e terribile e con indosso l'armatura di Ceneo, rischio di spaventare Venere.
Non dimentichiamoci che si tratta di una divinità, è pur sempre una
fanciulla impressionabile. Mi dispiacerebbe molto perchè le sono
affezionato.>>

Xena guardò Corilo ed alzando un sopracciglio disse <<Corilo, per
favore, evita...>>
Dandogli un notevolmente forte colpo sulla spalla aggiunse <<Ora sei
Ceneo, ricorda. Della tua interpretazione ne va il nostro piano...>>
I due guerrieri entrarono nel tempio e lo trovarono simile a tutti
gli altri templi della Dea dell'Amore.
Sull'altare v'erano offerte d'ogni tipo: Cibo, sidri pregiati, oro e
varie suppellettili.
Xena con voce frivola, tirandosi il succinto corpetto sul petto, urlò
il nome della Dea, per invocarla.

Venere apparve davanti ai 2 amici travestiti "Hey, che ci fate voi al
mio tempio? non eravate assieme a Xena e i suoi compagni, per quale
motivo mi avete chiamata?" poi mostrando la pietra che teneva
saldamente stretta nelle mani disse "sapete, questa pietra è
straordinaria! è così divertente, potrei far restare sempre il
tramonto! io adoro il tramonto! è così romantico!! comunque non mi
avete ancora detto cosa volete!"

Corilo, imitando la voce di Ceneo, rispose a Venere :<<Xena ? Neanche Xena può fermarmi ! L'ho battuta con ...>> si guardò intorno, in cerca di ispirazione <<... alcune suppellettili !>>
Xena gli lanciò un'occhiataccia.
Corilo proseguì <<E sono venuto qui per divertirmi con questa fanciulla !>> palpando il fondoschiena della principessa guerriera per rendere il tutto più realistico.

Xena voltò lo sguardo di scatto verso Corilo, fulminandolo con gli
occhi, una seconda volta.
Con l'imperativo di non far fallire il piano che avevano in mente,
Xena emise una risatina alquanto sciocca, degna di Melania.
E, con voce frivola continuò il discorso di Corilo << Sì sì! Ceneo è
stato così... -e s'interruppe un attimo per guardale Corilo
travestito da Ceneo negli occhi e, con aria sospirante, continuò -...
virile, in battaglia. Sapessi poi nel resto...>>
E diede un forte colpo sulla schiene di Corilo, tanto che il
guerriero sussultò, coronando il suo discorso con un'altra risatina,
questa volta maliziosa.
La Principessa Guerriera aggiunse << Non è mica imbranato ed
inefficiente come quello stolto di suo fratello! Siamo stufi di quella
gente, fare la brava ragazza non mi soddisfa. E' troppo eccitante
stare dalla parte di voi che vi divertite! >>
Corilo la guardò offeso, ma sapeva d'essersi meritato quel
contrattacco da parte di Xena e quindi stette zitto, continuando a
portare avanti il piano.

<D'accordo>, disse Venere un pò schifata da questi smancerie.
<A proposito, sapete per caso dove sono la principessa guerriera e quell'imbranato del suo amico?>
<Ad ogni modo> continuò Venere <cosa vorreste da me?>

Xena, cercando ancora di imitare Melania, rispose alla domanda di
Venere <<Vedi, noi vorremmo proporti il nostro aiuto! Tu hai la
pietra e noi sappiamo come usarla affinché torni utile a te ed a quel
bell'essere di tuo fratello...>>
Prima che Xena potesse finire d'esporre la sua idea, venne interrotta
dall'irruente entrata nel tempio da parte di Ceneo, Melania ed
Olimpia.
Con grande sgomento, la Principessa Guerriera ed il suo amico
notarono che i loro due sosia vestivano i loro panni!

Melania irrompendo nel tempio insieme a Ceneo lanciò
un urlo che voleva sembra quello di battaglia di Xena
ma che in realtà sembrò più il guaito di un cane
bastonato e poi mettendosi in posa con il chakram in
mano disse:" Fermi tutti, o assaggerete la forza della
mia arma". Rimase poi immobile attendendo una
qualsiasi reazione da parte dei presenti.

Ceneo entrò nel tempio urlando come faceva Melania, cercava di comportarsi come Corilo, ma si sentiva terribilmente ridicolo! Dopo essere entrato e dopo che Melania avesse fatto le proprie minacce sfoderò la spada, la fece roteare e la puntò verso Venere. Si ricordò però che Corilo non ne sarebbe stato capace e così fece cadere la spada proprio sui piedi di Venere che...

Xena osservò la situazione perplessa. L'entrata "in scena" di Melania
e Ceneo le era del tutto inaspettata.
Guardò, sbuffando, i due neo arrivati e,muovendosi sensualmente, si
girò verso Corilo e si strinse a lui.
Si rivolse, quindi, al gruppo << Uffa, questi scocciatori
perbenisti... Venere, che facciamo? Se li mandi via io e Ceneo...>>
La Principessa Guerriera s'interruppe un istante per bacire Corilo
vestito da Ceneo con passione, sucessivamente continuò <<ti
spieghiamo tutto...>>
Corilo si lasciò fare ma divenne color porpora, in volto. Si ricordò
però che stava interpretando i panni di suo fratello Ceneo e strinse
a se Xena.

Olimpia non credeva ai suoi occhi.
Xena che baciava in quel modo Corilo!
Questo era troppo, non avrebbe dovuto farlo, neppure per rendere più reale il piano.
Accecata dalla gelosia Olimpia si avvicinò a Melania e le disse <Oh Xena, ora che siamo venute..potremmo anche divertirci un pò, non trovi?> e così dicendo si mise davanti alla falsa Xena e le mise le braccia al collo ridendo sensualmente, mentre Melania non capiva affatto quello che stava succedendo.


Per un attimo Melania scordò il ruolo che stava
interpretando e fisando con sguardo truce Olimpia
disse:" Ma che diamine... " poi si rese conto della
situazione in cui si trovava, ma anzichè reggere il
gioco ad Olimpia si voltò verso Xena e Corilo, con gli
occhi inniettati di sangue per il bacio che i due si
erano scambiati davanti a lei.
"Voi due non me la raccontate giusta" disse, e
cercando di non rovinare del tutto il piano continuò "
Melania e Ceneo insieme! Sicuramente ne state
combinando una delle vostre; ma ora sistemo tutto io"
Cercando di assomigliare il più possbile a Xena,
Melania lanciò il Chakram verso la principessa
guerriera, ma non sapendo maneggiare l'arma, questa,
appena lanciata le ritornò indietro colpendola di
piatto in piena fronte.
"Ooooooops" disse Melania prima di cadere per terra
come un sacco vuoto.

Ceneo stava per sentirsi male, tutte quelle smancerie, persone che si baciano, che si amano. Puah! Avrebbe preferito farsi strappare il cuore con un pugnale. E poi Melania che faceva l'idiota col chakram! Ma poi dovendo sembrare Corilo, aiutò Melania ad alzarsi e le disse con voce dolce (o almeno più dolce del solito): "Tutto bene?".

Corilo si accorse di quello che stava accadendo e, accecato dalla gelosia, gridò a Ceneo :<<Che cosa stai facendo, maledetto?>> e lo allontanò con un pugno da Melania.

Olimpia si rese conto della confusione che si era venuta a creare, così cercando di non rovinare il piano si accostò a Venere e le disse:
<Senti Venere, cosa ne diresti se noi due parlassimo un attimo...mentre loro...come dire....si accordano sul da farsi!>
Così dicendo lanciò un'occhiata di sfida a Xena e si allontanò con Venere sotto braccio.

"Dannazione!", pensò Xena. La situazione stava degenerando, i suoi
amici e persino lei, s'erano lasciti trasportare dalla vicenda.
Sapeva che ormai Venere aveva scoperto il piano e decise d'agire
secondo la propria logica.
Dandosi un forte slancio spiccò un balzo in direzione della Dea e di
Gabrielle.
<<Shejaaaaaa>>
Strappo, con prontezza, la piccola sacca appesa alla cintura rosa che
cingeva il bacino della Dea. La guerriera sapeva che dentro v'era
custodita la tanto ambita pietra di Kronos.

"Xenaaaa" urlò la Dea "lo sapevo che avresti cercato di riprenderti
la pietra!! non è giusto perché dovete divertirvi solo voi! in fondo
non facevo nulla di male!" Venere scomparve per riapparire poi dietro
la principessa guerriera e tentò velocemente di riprendere la pietra.

Xena, stringendo a se la pietra, spiccò un balzo, allontanandosi da
Venere.

<< Fermi tutti in nome di Corilo il magnifico !>> urlò Corilo lanciandosi eroicamente verso la dea dell'amore e inciampando goffamente nei piedi di Ceneo. Si ritrovò faccia a terra con brandelli della veste di Venere tra le mani.
<<Dei dell'Olimpo !>> esclamò, sconcertato il guerriero, guardando la dea.

Venere lanciò un'urlo assordante poi cercando di coprirsi con le mani
come poteva guardò Corilo che ancora con i brandelli del suo
vestito la fissava "stupido imbranato, guarda cosa hai combinato alla
mia bellissima veste, come hai potuto??...e smettila immediatamente
di fissarmi!!!, ricordati caro Corilo che questa te la faccio
pagare!" la dea si voltò furibonda e in un attimo sparì.

<Va bene, ora cerchiamo di uscire di qui!> urlò Olimpia dando un' occhiataccia a Xena.
<Non ne posso veramente più di tutto questo caos!>
Così dicendo il bardo girò i tacchi e fece per uscire dal tempio.

Poco dopo aver ripreso il viaggio, Corilo si lamentò con Melania :<< Come hai potuto ? La mia donna e mio fratello ! E io che ti ho sempre pensato come una ragazza fedele ! Per non parlare del piano ! Che ti è saltato in mente di entrare nel tempio in quel modo ?>>

Indignata Melania guardò Corilo: "Perchè non dici
piuttosto che volevi essere lasciato in pace mentre
ti sbaciucchiavi con Xena? Ma per chi mi hai presa?
Ho capito tutto io!" In preda alla rabbia Melania si
girò di scatto e il chakram che era ancora appeso al
suo fianco colpì Corilo dritto nelle parti basse.

<<Mi dai un grande dolore, Melania>> esclamò Corilo, appena poté tornare a parlare << Come puoi pensare questo di me e di Xena ? Non sai che chi è contro di lei, è contro anche di me ?>>
Ceneo si stava avvicinando.
Corilo gli disse, allontanandosi a sua volta :<< E questo vale anche per te !>>

<<Chi e' contro Xena è anche contro di me...Mi fai ridere fratellastro, io, il più temuto dei sicari, dovrei aver paura di te? Non fare lo scemo e ridammi la mia armatura.>> Detto questo Ceneo si tolse la ridicola armatura di Corilo, ma, essendo un po' imbranato, inciampo' e cadde come un salame.

In quel momento anche Xena uscì dal tempio, indaffarata a trafficare
con l'abito che aveva addosso.
Il suo umore era diventato pessimo ed aveva i nervi a fior di pelle.
Sarebbe bastata una battuta fuori luogo a farla esplodere.

<Bene madre, vedo che il tuo giochino di travestirvi ha avuto un successone.>:iniziò dicendo
Eve. <Ora devo andare, ho assistito a queste sciocche scene anche troppo tempo. Ho cose più importanti da fare, come pregare!>

Xena, con tono ironico, si rivolse all'intero gruppo. <<Uh, abbiamo
fatto perdere del tempo alla madamigella! Ci perdoni, sua signoria se
il mio piano non era alla sua altezza!>>

<Smettila di comportarti in questa maniera infantile madre!ne ho abbastanza delle vostre trovate, di tutte queste sciocchezze!>
Si mise ad urlare Eve presa dallo sconforto.
OLimpia assistendo alla situazione decise di entrare nel dialogo:
<Eve, se avevi un piano migliore, perché non ce lo hai spiegato? e tu xena se volevi lasciarmi fuori dalla scena...per sbaciucchiarti Corilo POTEVI ANCHE DIRLO SUBITO!>
Eve iniziò a protestare contro Olimpia e sua madre: <Questo è troppo!se avete i nervi fuor di pelle voi due per i vostri stupidi litigi dovreste imparare a controllarvi!>
Olimpia sgranò gli occhi e rispose <Nervi a fior di pelle io???? nervi a fior di pelle IO???
A me sembra che siate voi due qui ad avere i nervi a fior di pelle!>

Xena non credeva alle sue orecchie. Inspirò profondamente per poi
espirare lentamente, cercava d'allentare la tensione nervosa.
<<Qui, l'unica ad essere veramente nervosa... SONO IOOOOOO!!!>>
Urlò a gran voce.
<< Trattieni per altri momenti il tuo perbenismo, Eve. E tu, Olimpia
cerca di fare interventi intelligenti, quando li fai.>>

<Interventi intelligenti??intelligenti??mi stai dando della stupida!> disse Olimpia fuori di sè.
<QUesto è troppo Xena!Non starò a sentire oltre le lamentele di una rozza guerriera!>

Xena fulminò Gabrielle con lo sguardo. Poi, con tutta la freddezza
della quale era capace, disse <<Allora perchè sei ancora qua ad
ascoltarmi?>>
Alzò un sopracciglio con aria interrogativa, dopodichè si girò ad
andò a sedersi su una piccola roccia, poco distante dal gruppo.

<Bene!se è questo che vuoi non starò ad ascoltarti un minuto di più!> Così dicendo Olimpia girò i tacchi e andò a sedersi su una roccia dall'altra parte dove era seduta Xena avendo cura di girarsi dall'altra parte.
Eve invece disse semplicemente <Pure a queste scenate mi tocca assistere.Me ne torno dai miei compagni.> e allontanandosi continuò <ci vediamo alla prossima madre, stammi bene.>

Era notte. Corilo passeggiava per l'accampamento scelto dalla principessa guerriera per il gruppo.
Trovò Olimpia che era già stesa. Senza indugiare si sdraiò accanto a lei.
<<Che caso incontrarti qui ! Stavo giusto cercando un'amica con cui scambiare due chiacchiere. Noi guerrieri dovremmo sempre passare la notte insieme, parlare delle battaglie per scambiarci lo spirito guerriero !>>
Olimpia lo guardò in modo interrogativo.
<<Vedo la luna !>> esclamò Corilo, alzando gli occhi al cielo. <<Quante volte ho visto la luna prima di una battaglia ! Nella luna un bravo guerriero può leggere l'esito della battaglia. Eh c'è sempre una gran luna prima di una battaglia. Non so se ci hai mai fatto caso Olimpia. Solo se è nuvoloso conviene non battersi perché non si vede la luna.>>

<Corilo cosa stai dicendo??> Chiese Olimpia con tono seccato.
<Non so se ti sei accorto che io vorrei dormire! Stasera non è proprio serata per conversare!e comunque non dobbiamo fare nessuna battaglia domani. Porteremo la pietra di kronos nel tempio e se gli dei vorranno questa storia avrà una fine!
Quella pietra ha il potere di rendermi maledettamente nervosa.>
Si girò per guardare Corilo che sembrava non aver inteso il fine ultimo del suo discorso e continuava a parlare.
Cercando di mantenere la calma gli disse <Ascolta, sono veramente stanca..perchè non vai a parlare con xena? magari ha voglia di scambiare quattro chiacchere ..io veramente gradirei riposare> concluse la frase Olimpia sbuffando e portandosi le lenzuola fin sotto al mento.

Corilo fissò per un momento l'amica. Poi riprese :<< So che cosa hai Olimpia. Sono queste giornate così tranquille e prive di combattimenti che annoiano noi guerrieri. Domani, prima di riprendere il viaggio per il tempio di Meros dovremmo fare il giro dei villaggi vicini per vedere se ci sono dei briganti da cacciare. Ho voglia di emozioni forti.>>
Ci fu una pausa durante la quale Olimpia fece un sospiro di sollievo. Corilo continuò, in tono poetico :<<Vedo il cielo, così grande e nero. Sai, Olimpia, ho pensato che noi guerrieri dovremmo sempre fare caso al cielo prima di un combattimento perché se è buio si rischia di non vedere l'avversario ! E questo va tutto a nostro svantaggio perché l'avversario non si preoccupa di sapere se lo vediamo o no. Lui attacca e basta !>>

Olimpia si alzò di scatto <Adesso basta!Non hai capito nessunissima parola che ho cercato di dire in tono calmo e pacifico 2 minuti fa!!!!!>. Corilo non aveva mai visto la poetessa guerriera così nervosa e intollerante. <Vedi di guardare le mie labbra mentre parlo, e cerca di comprenderne il significato!IO VOGLIO DORMIRE! NON HO AFFATTO VOGLIA DI STAR QUI A SENTIRE QUESTE SCIOCCHEZZE! Ora lasciami in pace!>
Olimpia si spostò di qualche metro per fargli bene intendere le sue intenzioni e poi si infilò sotto le coperte.

Corilo si alzò, un po' sorpreso dal suo posto. E continuò a girare per l'accampamento alla ricerca della principessa guerriera. La trovò qualche metro distante mentre affilava la spada.
<<Oh Xena !>> esclamò Corilo sedendosi vicino a lei <<per fortuna sei ancora sveglia. Strano che tu abbia ancora tanta forza visto che non hai voluto mangiare neanche una porzione della mia zuppa di radici. Sai, è una di quelle sere in cui Corilo il magnifico ha voglia di parlare con un guerriero suo pari. Ne stavo giusto parlando con Olimpia ma mi è parsa di cattivo umore. Non so perché. Eppure, ci sono persone che pagherebbero per sentirmi narrare le mie grandi gesta, non solo perché sono veri e proprio atti eroici ma anche perché, non ricordo se te l'ho mai detto, sono un meraviglioso aedo. Pensa, per esempio, a quella volta che ho combattuto contro quattro giganti senza testa, o forse erano senza coda, non ricordo bene...>>
Corilo si accorse dello sguardo minaccioso dell'interlocutrice.

Xena lo guardò dritto negli occhi e dopo socchiuso gli occhi per
cercare di calmarsi, con voce nervosa e minacciosa disse << Uno: non
fare paragoni insensati, due: non sono dell'umore adatto per stare a
sentire le tue fandonie, tre: se Olimpia t'è parsa di cattivo
umore, stanne certo che io sono di PESSIMO umore! E adesso via, shò!
>> urlò Xena spingendo il povero Corilo lontano da se.

Corilo cadde sulla cenere. Cominciò a correre all'impazzata gridando per il dolore. Inciampò su Olimpia che si era appena addormentata. Svegliandosi di soprassalto, anche la fanciulla si mise a gridare. Corilo udì gridare anche Xena che diceva di averne abbastanza di quella confusione.

Il mattino seguente Xena si sveglio con l'umore peggiore del giorno
precedente: aveva dormito pessimamente.
Il sole splendeva alto nel cielo e questo le dava fastidio, le
aumentava l'emicrania.
<<Sveglia, branco di poltroni! Dobbiamo ripartire!>>
Urlò, riferendosi al gruppo.

<Bah> disse Olimpia <poltroni lo vai a dire a qualcun'altro!>
anche la poetessa non era di ottimo umore quella mattina.
<Riprendiamo subito il cammino senza perdere tempo> poi guardò Corilo
che dormiva ancora e gli urlò <Corilo!!!Svegliati!!!non c'è tempo per
i tuoi pisolini!se ieri sera avessi detto meno sciocchezze e ti fossi
addormentato prima ora...>
E così dicendo iniziò ad incamminarsi.

Mentre Xena e Olimpia erano impegnate a litigare, Ceneo rimase indietro a osservare la situazione.
Con un sorriso folle , impugnò un pugnale e prese la mira per colpire Xena alle spalle.
<<E' il momento adatto. Dopo aver eliminato lei sarà uno scherzo portare via la pietra alla biondina.>> pensò.
Vide apparire Marte tra gli alberi. Ripose l'arma e si avvicinò al dio della guerra.

"Ceneo, credo sia arrivato il momento di affidarti un ruolo degno
della tua fama di impavido guerriero" disse Marte cercando di
conquistare con le lusinghe la fiducia di Ceneo. "Dovrai
impossessarti della pietra di Kronos e in seguito affidarmela. Se
farai questo per me, in cambio io ti metterò a capo della migliore
delle mie armate, con la quale potrai conquistare fama e denaro."
Detto questo, Marte fece una piccola pausa e poi concluse "A te la
scelta Ceneo."

<< Uhmmmm...il comando della tua armata, potrebbe essere interessante e tutto ciò in cambio di una pietra. D'accordo ci stò. Ma come faccio con Xena? So che hai un debole per lei e credo che dovrò ucciderla per raggiungere il mio scopo.>> rispose Ceneo

"No! Di Xena mi occupo io, tu pensa solo ad impadronirti della pietra" disse Marte con tono
irritato.
"Degli altri fa pure quello che vuoi, non mi importa,
anzi mi faresti un grande favore togliendomi di torno
un po' di gente inutile che non fa altro che
intralciare i miei piani."
Poi, fissando Ceneo dritto negli occhi, il dio della
guerra disse: "Porta a termine la tua missione e
rispetterò i nostri accordi. Ora sbrigati o si
accorgeranno della tua assenza" subito dopo Marte
scomparve nel nulla.

Ceneo incominciò a pensare ad un piano. Sapeva benissimo che il punto debole di Xena era Olimpia quindi decise che l'avrebbe rapita e avrebbe chiesto come riscatto la pietra, naturalmente una volta avuta la pietra avrebbe comunque ucciso Olimpia. Prima di attuare il piano però era meglio conquistarsi la fiducia del gruppo. Dopo aver escogitato il piano tornò all'accampamento.

L'intero gruppo era in cammino; Xena si manteneva un po' indietro,
ancora irritata con Olimpia. Improvvisamente Marte comparve alle
spalle della principessa guerriera e le posò delicatamente le mani
sulle braccia, avvicinandole le labbra all'orecchio.
"Xena..." sussurrò con voce bassa e sensuale.

Xena si girò di scatto, fulminando con lo sguardo il Dio della
Guerra. Poi, con tono pungente ed ironico si rivolse a lui <<Mi
aspettavo una tua entrata in scena, sentivo il tuo odore... hai
cambiato profumo?>>

<<Sei sempre la solita Xena. Faresti di tutto pur di
negare questa forte attrazione che ci lega.>> e
ignorando lo sguardo severo di Xena avvicinò il suo
volto a quello della donna.

Xena si tirò indietro bruscamente <<era il tuo alito ad avere
quest'odore insopportabile!>>

<<Lasciala stare, Marte ! Xena ha scelto la via del bene e non la convincerai a tornare con te per cui sparisci !>> gridò Corilo, con un coraggio tale da sorprendere i presenti.
In occasioni normali non sarebbe stato un impavido ma era pronto a rischiare la vita per Xena e Olimpia. La loro amicizia era la cosa più preziosa che avesse.

<<Fila via moscerino!>>gli urlò Marte colpendolo al
volto col dorso della mano, spedendolo in volo per
alcuni metri.

Ceneo non sapeva se intervenire o no. Aveva un accordo con Marte, ma aveva toccato suo fratello e questo non lo sopportava. Così estrasse la spada e urlò: <<Puoi minacciare chi ti pare, uccidere chiunque, saccheggiare villaggi, ma non puoi toccare mio fratello. Brutto maiale puzzolente imbottito di cuoio!>>. Detto ciò si lanciò contro Marte ma essendo tonto quanto il fratello ( se non di più ) inciampò e per non cadere si appoggiò ad Olimpia, poggiando le mani proprio... beh... sul suo seno.

<Ohh?> Olimpia sussultò all'inaspettato contatto con Ceneo e imbarazzata dalla situazione divenne rossa in viso.
La poetessa si girò e poi urlò contro il guerriero <Leva subito le tue manacce dal mio corpo!ma come ti permetti!> e dicendo così diede uno schiaffo sulla guancia di Ceneo.

Corilo, riaprì gli occhi. Davanti a lui, la bella Melania lo stava fissando. Si rialzò in piedi, cercando di nascondere il dolore per il colpo che gli era stato inflitto.
Le chiese, in tono protettivo :<<Melania, tutto bene ?>>

<< Oh tesoro mio, io sto bene e tu come stai? Se il
mio eroe, sei riuscito perfino a fronteggiare il dio
della guerra>> disse Melania stringendo forte, forse
troppo forte il povero Corilo.

Xena osservò la buffa scena divertita ma, prima che la situazione
potesse degenerare, colpì Marte con un pugno.
<<Sparisci>> Gli disse con tono aspro.

Marte sbarrò gli occhi. Il suo volto divenne rosso dalla rabbia;
sembrava un vulcano pronto ad eruttare.
<< Brava, è così che mi ripaghi dopo tutto quello che ho fatto per
te! Se è questo che vuoi allora me ne vado, ti accorgerai come è
vuota la tua vita senza di me e quando verrai a cercarmi io non ci
sarò!>> così Marte se ne andò, tenendo il broncio come avrebbe fatto
un bambino offeso.

Dopo che Marte se ne andò, lìintera comitiva si diresse al tempio.
Xena e Gabrielle rimisero la pietra a posto.
<<Ed anche questa è fatta>> disse Xena,dopo aver posato la pietra.

Olimpia si ritrovò dentro al tempio sola con Xena.
La guerriera stava posando la pietra sull'altare con aria soddisfatta.
La poetessa si rese conto che la camminata l'aveva calmata, la rabbia le era passata e ora si ritrovò a fissare il viso di Xena
Notò ogni sfumatura, ogni espressione del suo bel volto, come non lo vedesse da tanto tempo.
Poi il suo sguardo si soffermò su due profondi occhi blu che la stavano a sua volta guardando.
Un lieve rossore tinse le sue gote e i suoi occhi si abbassarono per l'intensità del contatto.
Per attenuare l'imbarazzo e il silenzio che si era formato tra loro disse:
<Sai xena..mi viene in mente un bellissimo poema..> assinceratasi che avesse la piena attenzione di Xena Olimpia iniziò a narrare:
"Tanti lustri fa, quando ancora non esisteva l'uomo..vi erano le divinità dei sentimenti che vivevano su una bellissima isola. Questa isola era molto piccola e sprofondava a poco a poco. Un giorno accadde un mar emoto sicchè Zeus comand ò a tutti i sentimenti di mettersi in salvo come potevano. Tra questi sentimenti c'era anche Amore.>
Si fermò un attimo per sorridere a Xena poi continuò: <Amore cercò aiuto tra gli altri abitanti dell'isola. Chiese per primo a Tristezza di poter salire sulla sua barca, ma Tristezza gli rispose che si sentiva troppo triste per poterlo caricare con lui. Allora chiese a Solitudine, ma gli rispose che aveva bisogno di stare da solo. Trovò Ricchezza, che gli disse di non avere spazio sulla sua nave e infine Uforia che non lo sentì nemmeno quando lo chiamò.
Così Amore si trovò solo sull'isola, e proprio mentre stava perdendo le ultime speranze vide avvicinarsi un vecchio dalla lunga barba bianca che gli disse <Puoi salire sulla mia barca se vuoi.> Amore pieno di gratitudine salì sulla barca e lo ringraziò tanto per averlo salvato.>
Interrompendosi nuovamente Olimpia prese la mano di Xena e riprese il racconto:
Un a volta al sicuro sulla terra ferma Amore gli chiese: <Chi sei tu per esserti ricordato di me?> e il vecchio rispose <IO sono il tempo.>
Solo il tempo può capire l'importanza dell'amore..Solo il tempo può dare il giusto peso alle cose della vita.. E mettere le vere cose al primo posto."
A questo punto Olimpia alzò lo sguardo per guardare la guerriera negli occhi <Col tempo ho capito quanto tu sia importante per me Xena..tu sei parte della mia vita e lo sarai per sempre.>

Xena aveva osservato ed ascoltato Gabrielle molto attentamente,
mentre questa aveva parlato. Le parole della poetessa le arrivarono
dritte al cuore, cancellando qualsiasi altro sentimento o altra idea
che non fosse il bene indescrivibile che provava per lei. Xena
strinse forte la mano di Gabrielle <<sei ciò che di più caro ho al
mondo, il dolore che ho provato, dovendoti lasciare è stato immenso.>>
Le due donne s'abbracciarono, esprimendo in quella stretta, tutto
l'amore che provavano l'una per l'altra.

<Anche oltre la morte xena..noi due staremo sempre insieme..> concluse gabrielle quasi con le lacrime agli occhi mentre stringeva a sè la sua guerriera.

Corilo entrò nel tempio, vide le due amiche abbracciate ed esclamò con entusiasmo :<<Siiiiiiii ! Abbracciamoci ! Che bello !>> e corse verso le sue amiche per stringerle a sè, felice.

Xena contorse il volto in un espressione di stupore, lievemente
infastidita dall'intrusione di Corilo, ma immediatamente l'abbracciò,
cingendolo per le spalle.
Cercò lo sguardo di Olimpia e la guardò con affetto <<e così, siamo
di nuovo insieme>> disse.

Olimpia sorrise divertita all'arrivo di corilo. Lo abbracciò guardò Xena e disse:
<Si, ora siamo completi..>

Fine





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