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Incroci

di Route 66

(nona parte)

Potete scrivermi a questo indirizzo: us.route66@hotmail.it (siate buoni, è il mio primo racconto!).

ANKARA - TURCHIA

Ankara, capitale della Turchia, è situata sull'altopiano anatolico a 851 m. Secondo la leggenda, sarebbe stata fondata dal re Mida, godendo di massimo splendore durante l'epoca augustea.
Il piccolo elicottero si fermò a mezz'aria sopra un'altura. Una scaletta fu lanciata dal portello e Gabriel ne discese. Una volta a terra, il velivolo ripartì. L'uomo si guardò attorno, poi si incamminò verso l'interno di una boscaglia. Da quando si era inoltrato, aveva come l'impressione di essere seguito. Ma poteva benissimo sbagliarsi. Erano mesi e mesi che si sentiva braccato, che viveva nell'ombra come un fuggiasco, lo stress e i nervi erano a fior di pelle.
Si fermò e rimase in ascolto. La natura taceva. Il sudore gli imperlava la fronte. Ed ecco ancora quel fruscio. Si gettò di lato dal sentiero, rimanendo nascosto dietro un cespuglio. Caricò la pistola e aspettò. I passi si fecero sempre più vicini, finchè non si fermarono. Gabriel uscì di scatto puntando l'arma sugli inseguitori.
-"Oh santo cielo! Avrei potuto uccidervi! Che ci fate qui? Vi avevo detto di aspettarmi sulla barca!", l'uomo posò la pistola.
-"Papà! Da quando sai usare una di quelle?!"
-"A volte la necessità fa virtù! Ma non cambiare discorso: dovete tornare indietro"
-"Vuole scherzare? Ormai siamo qui. E poi pensa davvero che una gita nel bosco possa essere più pericolosa di quello che abbiamo vissuto in queste settimane?"
-"Mac ha ragione. Come può sfiorarti l'idea che ti lasci solo proprio ora?!"
-"Kate io...", l'uomo guardò negli occhi prima la figlia, poi Mac, "Beh, a quanto vedo non ho scelta".
Ripresero il cammino. Kate era ansiosa di conoscere la verità su tutta la storia e Mac, anche se non lo dava a vedere, in fondo non aspettava che quello. Alla fine prese coraggio e parlò.
-"Papà...dove stiamo andando, che succede?"
-"Si Kate, hai ragione. Devo spiegarti un bel pò di cose". Mac camminava davanti ai due, aprendo la strada, e tuttavia non volendo essere di troppo.
-"Qualche mese fa ho scoperto uno spostamento di denaro dall'azienda su un conto sconosciuto, non accessibile. Era da un pò in effetti che qualcosa non andava, ma non capivo cosa. Le entrate della società di fatto erano registrate correttamente, ma una parte delle azioni non figurava. Qualcuno se n'era appropriato, ma non sapevo chi e come. In un primo momento ho pensato che fosse opera della concorrenza, ma dopo un'accurata indagine la mia idea fu smentita. A quel punto avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse. Contattai un amico che riuscì ad entrare nel database generale e scoprì delle cose interessanti. Inanzitutto che gli spostamenti di denaro provenivano dall'interno. Poi trovò del materiale su esperimenti scientifici. Qualcuno stava facendo delle ricerche usufruendo dei miei capitali"
-"Ed hai capito chi fosse?". Gabriel rimase qualche secondo in silenzio, scegliendo bene le parole.
-"Negli ultimi tempi Julia era diventata ancora più avara di soldi. Da quando la scelsi come associata dell'azienda fu un acquisto dopo l'altro, spese a non finire per realizzare ogni suo piccolo capriccio. Penso che dietro tutta questa storia ci sia lei, anche se non capisco come mai voglia finanziare questi studi". Kate era rimasta perplessa.
-"Non mi stupisce che faccia di tutto per ottenere quello che vuole, ormai la conosciamo. Ma addirittura arrivare a questo..."
-"Lo so tesoro. Anche io non volevo crederci, ma alcune tracce portano a lei e ad un conto bancario che si è aperta lo scorso anno in Svizzera".
I tre continuavano a camminare per il sentiero roccioso. Mac era rimasta in silenzio. Ogni frase sarebbe stata inutile.
-"E la tua fuga?"
-"Beh, non c'era molta scelta. Una notte hanno tentato di uccidermi. Evidentemente avevano sospettato che sapessi tutto e volevano eliminarmi prima che potessi denunciare i traffici alle autorità. Così all'insaputa di tutti scappai. Ma se dovevo fuggire, almeno potevo provare ad ostacolare quel piano macchinoso. Presi il materiale che poteva servirmi e levai le tende"
-"Ma...perchè non mi hai detto nulla?! Perchè non mi hai portata con te?!"
-"Perchè non volevo metterti in pericolo. Restando a casa Julia non ti avrebbe mai fatto del male, altrimenti si sarebbe esposta. Mentre se fossi venuta via.... Paradossalmente eri più al sicuro con lei che con me".
Si erano fermati. Mac guardò Gabriel negli occhi. Quelle parole che l'uomo aveva proferito le rivelarono quanto amasse la figlia.
-"Da qui in poi il sentiero si inerpica. Useremo le corde", esordì la donna, spezzando il discorso. Tutti e tre si legarono la fune in vita e si avviarono. Gabriel cacciò una cartina e indicò alle due un punto. Il sentiero, che proprio tale non poteva definirsi, girava attorno ad una parete a strapiombo. Il punto, non visibile da lì, sarebbe stato avvistato una volta arrivati in cima. L'uomo riprese il racconto.
-"Ed ecco che entri in gioco tu. Nonostante non volessi coinvolgerti, capii che solo tu potevi aiutarmi. Studiai a lungo le ricerche che avevo rubato, mettendomi alla ricerca di questi oggetti. Ma chiunque avesse assoldato Julia per trovarmi, stava facendo un ottimo lavoro. Più di una volta ho rischiato di non rivederti ancora. Così pensai che fosse meglio separare le due cose"
-"Capisco. Volevi farmi trovare gli oggetti così anche se ti avessero catturato, non li avrebbero presi"
-"Già, ma al contempo ti stavo guidando nella mia direzione. Ci saremmo mossi assieme"
-"Se solo avessi saputo...quel giorno dissi alla mamma che ti sarei venuta a cercare. Mi stava nascondendo le tue foto"
-"Non fartene una colpa Kate, tu non potevi immaginare..."
-"Questi oggetti....cosa sono?", chiese Mac.
-"Non lo so", l'uomo posò la valigetta che portava con sè e la aprì, "Questi fogli sono un resoconto delle ricerche. Qui sono menzionati i pezzi e dove erano nascosti. Non so altro"
-"Una cosa non capisco", continuò la donna, "Nel primo indizio cosa voleva dire Ictinike?"
-"Oh, quello non ero sicuro che lo avreste capito. Volevo che Kate sapesse che doveva stare in guardia da sua madre. Non era fondamentale per la ricerca così mi sono preso un pò di libertà, spero non vi abbia sviato troppo"
-"Un bel pò di libertà, direi", fece una smorfia, "Chi l'ha aiutata in tutto questo tempo?".
-"Devo dire che sono riuscito a cavarmela grazie ad alcuni amici. Non sapevo quanto fosse importante la vera amicizia prima di quest'avventura. Quando mi sono ritrovato in fuga ho cominciato a pensare a chi chiedere aiuto, ma mi accorsi che tutti quelli che passavo in rassegna potevano essere dei potenziali complici di Julia. Mi sentivo disperato quando una notte mi fulminò un'idea. Corsi a chiamare un vecchio compagno, di cui avevo perso le tracce dopo il liceo. Nonostante fossi stato io a sacrificare il nostro rapporto per la carriera universitaria, lui si rivelò molto disponibile. E da lì è stato un susseguirsi di contatti". Il soleggiato mattino stava lasciando posto all'imbrunire della sera.
-"Ci accamperemo qui e domattina riprenderemo. Siamo quasi arrivati, ma è meglio riposarci un pò", detto questo Mac lasciò cadere lo zaino sul terreno brullo.
Il buio non tardò ad arrivare. Alla luce del piccolo falò, i tre sembravano degli alpinisti incauti piuttosto che persone in fuga. Un uccello notturno sorvolò il gruppo emettendo un suono ancestrale.
-"Cosa stai facendo?", Kate si avvicinò a Mac che agitava le dita sul portatile.
-"Sto riversando tutti i dati del GPS sul pc"
-"A cosa serve?"
-"Ehi, per stasera non sei la mia spalla destra. Rilassati, ok?".
Kate sorrise e apprezzò il gesto. Gabriel raggiunse Mac porgendole le carte che recava con sè.
-"La ringrazio. Finalmente ora sappiamo cosa conteneva la misteriosa valigetta", sorrise a Kate che stava smuovendo la legna vicino al fuoco.
-"Come prego?"
-"Niente, è una lunga storia. Allora, signor Walters...."
-"Gabriel"
-"Gabriel, si, sai dirmi qualcosa di più in proposito?"
-"Beh, da quel poco che ho capito, si tratta di esperimenti chimici. Questa è solo una parte del fascicolo. La maggior parte erano pagine e pagine piene di formule e reazioni. Qui invece c'erano gli indizi per cercare qualcosa così ho pensato di rubare solo questi"
-"Ankara. Come sai che è la direzione giusta?"
-"Ecco guarda. Qui in fondo.....sono delle coordinate cifrate. Devo dire che mi sono piuttosto divertito"
-"Papà!"
-"Scusami, tesoro, ma lo sai quanto mi appassionano gli enigmi"
-"Ok, non ci resta che scoprire cosa c'è nel punto indicato", disse Mac.
-"Hai qualche idea?", le chiese Kate.
-"Si. E vorrei non averla".
Dopo aver mangiato cibo in scatola per l'ennesima volta, si abbandonarono ai racconti. Gabriel porse a Mac una fiaschetta di liquore.
-"Ehi, stasera ne voglio anche io!", esordì Kate. In breve una pacata euforia si impossessò dei tre. Scene di lotta si intercalavano a risate e talora volti tristi. Ognuno di loro aveva passato un mese incredibile e quella sera stavano venendo fuori tutte le emozioni.
-"Non credevo che avessi smosso così le acque per me. Addirittura far venire Luke!", rise Gabriel.
-"E' stato lui ad offrirsi, non voleva lasciarmi sola", aggiunse Kate.
-"Che ragazzo d'oro. Lo sapevo che aveva un cuore generoso, ma non fino a questo punto"
-"Papà...a questo proposito...io volevo dirti..."
-"Si, lo so. Cioè, me lo aspettavo...dopotutto è da tanto che vi vedo affiatati. Comunque sappi che hai il mio consenso"
-"No, senti...non è questo. Io...quando tornerò a Miami dirò a Luke che è finita", Kate buttò tutta d'un fiato la frase. Mac alzò lo sguardo verso di lei, stupita.
-"Come?", Gabriel era stordito, "Kate, piccola mia, ora sei stanca e stressata. Vedrai che quando saremo a casa..."
-"No papà. Ho pensato molto a noi in questo periodo. Io non lo amo". Kate fissava il padre negli occhi: qualsiasi cosa avesse detto, questa era la sua scelta.
-"Beh, che posso dire....se questo è quello che vuoi... Kate, non mi interessa con chi scegli di passare il resto della tua vita. L'importante è che tu ami questa persona. E che lei ami te in egual misura"
-"Grazie". Calò un silenzio imbarazzante. Mac tentò di cambiare discorso.
-"Allora, ehm, come ci ha trovate? Come sapeva dove eravamo?"
-"Non ve l'ho detto? Lavoro per una sezione segreta della CIA. L'azienda, tutto il resto...è solo una copertura". Le due lo fissarono tentando di capire se parlasse sul serio. Poi l'uomo scoppiò in una fragorosa risata.
La notte scese con rapidità e con altrettanta rapidità fece posto alla mattina. All'alba i tre erano già ripartiti e stavano risalendo il costone roccioso che li avrebbe condotti nel punto indicato sulla cartina.
Il sole aveva quasi raggiunto lo zenit, quando Gabriel mostrò alle due un'apertura nella roccia.
-"Ci siamo". Uno stretto cunicolo li costrinse a camminare lateralmente per qualche minuto, poi davanti a loro si aprì una grande caverna. Mac prese le torce nello zaino. I tre fasci di luce illuminarono l'antro, passando in rassegna ogni angolo.
-"E' grandissima", esclamò Kate.
-"E' vero. Non ho mai visto una caverna del genere", disse Gabriel. I tre ispezionarono per qualche minuto la spelonca.
-"Qui non c'è niente di niente", esordì Mac.
-"Forse hai sbagliato la decifrazione", disse Kate rivolta al padre, "Forse non è questo il punto"
-"Impossibile. Ho analizzato più volte la soluzione! Deve esserci qualcosa!". La forte umidità rendeva l'aria quasi irrespirabile. Migliaia di stalattiti e stalagmiti facevano sembrare la grotta simile a delle grosse fauci.
-"Camminate con cautela, il terreno è piuttosto scivoloso"
-"Maledizione! Non è possibile! Magari bisogna cercare meglio, io vado di là!", disse agitato Gabriel.
-"Cercare cosa poi?!", disse sottovoce Kate, "Papà sta attento, per favore!". Mac sorrise.
-"Che c'è da ridere?", disse meravigliata Kate.
-"E' che noto sempre più le somiglianze tra voi"
-"Si, beh, siamo molto simili di carattere"
-"Già. Quella stessa caparbietà, quella stessa foga...."
-"Vuoi dire che sono insopportabile?!"
-"No no, per carità!", la donna continuava ad osservare la caverna.
-"Mac mi stai dicendo che in un intero mese che siamo state assieme sono stata un incubo?!"
-"Non fraintendere sempre tutto quello che dico"
-"Si, hai ragione, scusami", la ragazza incrociò le braccia e si fermò dietro l'amica, "Tu pensi che i nostri caratteri siano incompatibili, lo so". Mac si voltò.
-"Beh, non sto dicendo.....". Si fermò, restando in silenzio. "Hai sentito?"
-"Cosa?"
-"Proveniva da lì in fondo", prese a correre in quella direzione.
-"Perchè ogni volta che tentiamo di fare discorsi seri succede sempre qualcosa?! Aspettami!"


-"Gabriel!"
-"Papààà!". Erano ferme sul bordo di un crepaccio, urlando in direzione del nulla.
-"Accidenti! Deve essere caduto qui dentro!"
-"Non si vede nulla! Che facciamo?!", disse Kate agitata.
-"Mi calerò io. Tu aspetta qui un mio segnale"
-"Ok, ma fa attenzione". La donna legò un'estremità della corda ad una roccia, l'altra se la passò attorno alla vita e prese a scendere.
-"Continua a tenere la tua torcia accesa"
-"Ok. Papààà, rispondi!". Dopo qualche secondo anche Mac sparì nell'oscurità. Per pochi minuti regnò il silenzio.
-"Maaac! Tutto bene?!", la ragazza si sporse ancora, "Maledizione date un segno!".
Poi, come una voce dall'oltretomba, sentì un flebile richiamo.
-"Kate tutto bene! Legati la corda e scendi, sta tranquilla!"
-"Come?", disse perplessa fra sè e sè. Ma fece lo stesso quanto le era stato detto. Arrivata a metà strada la corda era finita.
-"Mac, qui la corda non basta! Che faccio?!". Questa volta sentì la voce del padre.
-"Tesoro, lasciati cadere, c'è una specie di scivolo roccioso! Non ti farai male!". In breve si ritrovò col sedere sul pavimento polveroso di una stanza malamente illuminata, ai piedi di Mac.
-"Ahi", disse massaggiandosi la schiena. L'amica le porse una mano. "Che razza di posto è questo?"
-"Credo che siamo finiti in un laboratorio sotterraneo", rispose Gabriel. La saletta non era grande, ma era piena di apparecchiature. Un intreccio di fili e cavi si dipanava lungo tutte e tre le pareti occupate dalle strane macchine. Su un lato un grande bancone ospitava una serie interminabile di fiale e flaconi dal contenuto ignoto.
-"Le sorprese non finiscono mai", esordì Mac, esplorando con lo sguardo tutto ciò che li circondava.
-"Guardate, qui c'è una foto", l'uomo prese la cornice impolverata.
-"E' Albert Einstein, ma l'altro non so chi sia", disse la donna osservando con curiosità.
-"Non capisco. Formule chimiche, un laboratorio sotterraneo...che significa tutta questa storia?", disse stanca Kate.
-"Che c'è qualcuno che ha interesse per la materia. E qualcosa mi dice che non ha le migliori intenzioni di questo mondo"
-"Già. Lo penso anch'io. Cosa facciamo?", domandò Gabriel.
-"Non lo so, dovremmo denunciare l'esistenza di questo posto a chi di dovere"
-"E questo?", Kate afferrò delle pagine logore da una mensola e lesse: "Agosto 1939. Oggi il nostro amico Albert ha finalmente accettato di firmare la lettera che ho preparato per il presidente. Quando ha capito che ormai la riuscita della fissione avrebbe aperto la strada a quello che temevamo, non ha indugiato oltre. La nostra speranza è che al più presto si prendano provvedimenti".
-"Appunti. Probabilmente questo era un laboratorio occultato. Durante la Seconda Guerra Mondiale le grandi potenze facevano a gara per accaparrarsi il primo posto nella scoperta di nuove armi"
-"Giusto. Ma cosa ci può essere di tanto interessante in tutto ciò, oltre a strati di polvere e vecchie scartoffie?", domandò Gabriel.
-"Evidentemente c'è qualcosa per cui vale ancora la pena affannarsi. Il problema è che noi possiamo fare ben poco, se non avvertire le autorità. Non credo caveremo altro stando qui", rispose Mac.
-"Io concordo! Questo posto mi mette i brividi...prima usciamo meglio è!", aggiunse Kate. I tre presero le loro cose e fecero per andarsene quando alle loro spalle comparvero degli uomini armati.
-"Ehi! Quanta fretta! E' già finita la visita guidata?!".


-"Daniel Kasparov. Lo sapevo che dietro a tutto questo dovevi esserci tu: la puzza di marcio era troppo forte"
-"Mackanzie Gavin! Quale onore! E' sempre un piacere avere a che fare con un avversario all'altezza come te!".
-"Peccato non possa dire altrettanto".
Kate e Gabriel indietreggiarono di qualche passo: i quattro uomini armati che sbarravano l'uscita avevano una faccia poco rassicurante. Mac invece non si mosse.
-"Mac...voi vi conoscete?", chiese impaurita la ragazza, osservando con timore quell'uomo di mezza età con i capelli brizzolati e lo sguardo crudele.
-"Si purtroppo"
-"Molto piacere, signorina Walters", il ghigno beffardo dell'uomo ricomparve, "Devo dire che starvi dietro in tutto questo tempo è stato più faticoso di quanto pensassi"
-"Evidentemente stai invecchiando. Forse è ora che ti ritiri dalle scene"
-"Ah ah aha ah! Non contarci. C'è ancora così tanto potenziale in giro che aspetta solo me!"
-"Se non conoscessi la tua natura da parassita direi quasi che ti sei messo in proprio", l'uomo fece una piccola smorfia, "Per chi stai lavorando stavolta? Terrorismo? Servizi segreti russi? Cosa?"
-"Sai, è commovente il tuo tentativo di fare la paladina della giustizia. Sei sempre stata una povera illusa, come tua madre. Il punto è che questa volta non ci sarà il lieto fine per l'eroe e la punizione divina per il cattivo. Ci sarà solo il potere sul mondo e chi sarà in grado di afferrarlo"
-"Eri un pazzo e lo sei ancora"
-"Vi sto offrendo la possibilità di vedere qualcosa di strabiliante prima che vi uccida, non è da tutti". Mac lo guardò fisso, poi sputò per terra.
-"La tua gentilezza me la metto sotto i piedi"
-"Come non detto. Buon viaggio", e fece un cenno ai suoi uomini, che puntarono le armi.


-"Fermi, idioti", una voce proveniente dal cunicolo smorzò la tensione nell'aria. Gli uomini armati si voltarono, puntando le loro pistole verso l'entrata.
-"Luke!", sussultò Kate, "Per fortuna sei qui, aiutaci!"
-"Avanti ragazzo, fa qualcosa!", disse Gabriel. Nella stanza tutto tacque per qualche istante. Poi il giovane avanzò.
-"Gli animi si stavano scaldando troppo, a quanto vedo", si fece largo tra le armi, abbassandole con la mano, e parlando con tranquillità.
Mac cambiò espressione in volto.
-"Ma certo. Era ovvio", disse.
-"Cosa? Che stai dicendo?", domandò Kate, fissandola.
-"Guarda con i tuoi stessi occhi Kate. Questa volta non hai bisogno di me per decifrare un indizio. E' chiaro davanti a te". La giovane vide Luke, lì davanti a loro, in silenzio, e gli uomini con le armi abbassate che li guardavano divertiti. Il padre le posò le mani sulle spalle.
-"No", gli occhi le si velarono appena.
-"Ti avevo detto di non ucciderli. Cosa ti è saltato in mente?", Luke si rivolse a Kasparov, "Beh, poco importa. Ora siamo tutti qui! Non trovate commovente questa bella riunione di famiglia?!", il giovane alzò le braccia, sorridendo.
-"Brutto figlio d'un cane! E pensare che sei stato il mio pupillo per tutto questo tempo!", disse irato Gabriel.
-"Ha ingannato tutti molto bene", aggiunse Mac.
-"Tranne te, no? La diffidente ed esperta Mac! E' stato snervante avere a che fare con te", sibilò.
-"Luke...perchè?", disse Kate facendosi forza. Il giovane la fissò qualche secondo, poi prese a camminare per la stanza.
-"Cara piccola Kate....la ragazza solare e perfetta che tutti vorrebbero accanto, al cui posto sognano di essere tutte, eppure sempre così.....illusa? sognatrice?", si fermò qualche secondo, "non posso pretendere che tu capisca, non è nella tua concezione. Per te nella vita ci sono solo l'amore e la solidarietà. Un'anima candida come te non può neanche farsi sfiorare dall'idea stessa di tutto ciò"
-"Perchè non ci illumini, allora?", disse Mac. Luke sorrise.
-"Questo....tutto questo....è qualcosa che va ben oltre i piccoli traguardi che si prefigge quella brulicante massa di avidi e ingordi che detta le regole della società. Denaro? Petrolio? Costose proprietà? No. Niente di tutto ciò. Solo...", si voltò, "...il potere. La supremazia indiscussa su tutto e tutti. Un potere che spazia in ogni campo e in ogni tipo di società, unico, incontrastabile"
-"E' incredibile", Mac si rivolse a Kasparov, "Non pensavo ci fosse qualcuno più folle di te"
-"Credi che sia pazzo? Presto avrete la prova che ho ragione, anche se non uscirete comunque vivi di qui per poter vedere la mia ascesa. Gli oggetti prego". Gabriel strinse la sacca a sè.
-"Non è il caso di fare l'eroe, dottore", Luke afferrò lo zaino e tirò fuori i pezzi. Li dispose con cura sul bancone e fece un segno a Kasparov. L'uomo andò verso la misteriosa apparecchiatura e la mise in funzione.
-"Avete mai sentito parlare del Progetto Manhattan?"
-"Certo, venne avviato durante la seconda guerra mondiale dal governo americano per la realizzazione della bomba atomica", disse Mac.
-"Esatto. Ci troviamo proprio in uno dei tanti laboratori segreti che vennero creati in quel periodo per la sperimentazione. Il presidente Roosvelt si decise ad entrare in gioco solo nel 1942, quando il governo britannico confermò che la Germania stava costruendo la bomba. L'operazione si svolse nella massima segretezza, molti capi militari ne furono tenuti all'oscuro"
-"Molto interessante la lezione di storia, ma vieni al dunque", lo interruppe Mac.
-"Quando mio padre morì, scoprii che stava facendo delle ricerche in proposito. All'inizio lo credetti folle. Aveva passato il resto della sua vita convogliando energie e capitali in questa stupida ricerca, era come ossessionato. Ma poi capii che forse non era così. Misi insieme tutto il materiale da lui raccolto e lo studiai a fondo. Quel povero sciocco aveva trovato qualcosa: alcuni membri che facevano parte del comitato di controllo del progetto Manhattan avevano fatto una delle scoperte più sensazionali di tutti i tempi", fece una pausa, "avevano ottenuto il mitico elemento 114"
-"Cosa? Se non sbaglio è tuttora in atto la gara a chi faccia per primo questa scoperta", disse Gabriel.
-"Già! E' quello che mi dissi anch'io! Non è fantastico?!", rise Luke.
-"Ma di cosa state parlando?", intervenne Kate.
-"I chimici di tutto il mondo si sono sempre affannati nella creazione di nuovi elementi, tentando di migliorarli sempre più per riuscire ad ottenerne uno che possedesse nucleo stabile"
-"Non capisco"
-"I nuovi elementi chimici artificiali sono estremamente instabili, cioè decadono in altri elementi più leggeri", spiegò Mac, "L'elemento 114 invece dovrebbe avere il numero massimo di protoni e neutroni attorno al nucleo e quindi avrebbe una stabilità enormemente maggiore"
-"Brava, vedo che sei più informata di quanto immagginassi. La messa in atto del progetto comportò la nascita di numerosi laboratori e il coinvolgimento di quelli universitari. Dopo la fine della guerra fu un susseguirsi di scoperte, fino ad arrivare ai giorni nostri, con gli elementi che vanno dal 107 al 112. Per tutto il mondo la scienza sta compiendo passi da gigante e si attende con ansia la scoperta dell'elemento 113, premessa a quello che i chimici considerano il "Santo Graal", ovvero l'elemento 114. Come ho detto, questo è quello che crede il mondo. Ma io, e mio padre prima di me, so quello che pochi eletti hanno tenuto nascosto agli uomini". Il giovane prese il chip e lo inserì in un computer.
-"Cosa vuoi fare?", chiese Gabriel.
-"Questo chip contiene le formule per ottenere l'elemento. Una volta inserita la piramide minerale nell'apparecchio, darò inizio alla fusione"
-"Sei pazzo. Che accidenti credi di ottenere?! Non sai quello che fai", disse Mac.
-"Siete voi gli sciocchi! Non capite ciò che ho tra le mani! Quello che apparirà dopo vi sembrerà una sciocchezza, un metallo argenteo sbiadito, ma.....il suo potenziale non avrà eguali! Grazie alle sue caratteristiche potrà essere usato in ogni campo della ricerca e della realizzazione; pensate solo agli scopi bellici, a quanti chiederanno le mie armi di ultima generazione, impeccabili e perfette! Oppure alle nuove frontiere che raggiungerà l'edilizia, i trasporti.....! E tutto questo grazie a me, perchè solo io conoscerò la formula della realizzazione. Sarò l'intoccabile"
-"Sarai un uomo morto invece. Il tuo è un proposito assurdo e folle"
-"Hmm, può darsi. Ma chi mi fermerà? Voi?!", rise.
-"Luke....come hai potuto mentirmi per così tanto tempo?! Tu....mi sei stato accanto, hai condiviso con me tante di quelle cose!", disse Kate rassegnata.
-"Io ho mentito a te? E tu?! Mettiamo per puro caso che io ti avessi amato davvero e che avessi deciso di passare con te il resto della mia vita.....come credi che mi sarei sentito vivendo al fianco di una donna che non mi ha mai regalato un gesto di affetto, non si è lasciata mai neanche sfiorare? Kate, in quei pochi mesi che siamo stati assieme per così dire, non hai mai fatto l'amore con me, ed ottenere un bacio ogni tanto era chiedere la luna!". Kate rimase qualche secondo in silenzio.
-"E' vero, io non ti ho mai amato, ma questo tu lo sapevi bene quando mi hai chiesto di darti un'occasione. Oppure anche quel gesto è stato calcolato per arrivare ai tuoi scopi?". Lo sguardo del giovane fu eloquente.
-"Non posso crederci. Ho vissuto accanto ad uno sconosciuto....sono stata così cieca....ora capisco perchè quell'investigatore sapeva già la mia storia", tacque un istante, "Tu eri d'accordo con lui!"
-"Si, stavo cercando tuo padre già da un pò, da quando aveva scoperto tutto ed era scappato. Non potevo rischiare che venisse alla luce tutto, ma è stato molto arguto nel non lasciare traccia. Anche quelle sue stupide foto...davvero ingegnoso. Così quando mi hai detto che saresti partita per cercarlo, ho colto l'occasione al volo"
-"Ora si che tutti i pezzi vanno a posto. Sono diventata matta cercando di cogliere quel qualcosa che mi sfuggiva...quei dettagli insignificanti durante il viaggio...ecco perchè quei mercenari nella foresta sapevano come muoversi e perchè uno di loro ti ha evitato, buttandosi direttamente su Kate.....erano al tuo comando", disse Mac.
-"E pensare che avevo sospettato di Julia. Mi vergogno di me stesso!", sbottò Gabriel.
-"Beh, ho dovuto indirizzarti verso qualcun'altro...ho aperto un conto sospetto a nome di Julia e trafficato un pò con i tuoi capitali, così mi sarei tenuto le spalle coperte. Ma se fossi in te non ritornerei così in fretta sui miei passi"
-"Che vuoi dire?"
-"Che la tua cara Julia...beh....diciamo che non sarebbe eletta miss moglie perfetta dell'anno"
-"E' vero...in passato mi ha tradito e forse non è stata una madre così presente come doveva, ma..."
-"Cosa? Papà perchè io non ne so nulla?", esordì Kate.
-"Tesoro, l'ho fatto solo per te...ho mantenuto saldo il nostro matrimonio per vederti crescere serena"
-"E' meraviglioso quando la verità viene a galla, no? La parte dei film che preferisco è proprio quando tutti i protagonisti devono fare i conti con delle realtà un pò scomode...quando vengono alla luce terribili segreti!", il giovane rise di gusto.
-"Sta zitto carogna!", disse Mac.
-"Oh oh! Altrimenti che succede? Mi fai tacere tu con i tuoi modi da gentildonna?! Sai, è questo quello che trovo più appagante: distruggere la vostra vita, veder crollare il vostro mondo perfetto basato sulla debolezza che reca l'amore. E' meglio di qualsiasi pallottola, credimi!"
-"Sei un mostro! E pensare che mi sono sentita anche in colpa per non essere mai riuscita ad amarti con tutto il cuore!", le lacrime solcarono il viso di Kate.
-"Già, beh....devo dire che invece tua madre è riuscita molto bene laddove tu hai fallito....!"
-"Non ti permetterò di gettare altro fango sulla nostra famiglia con le tue sporche insinuazioni!", lo minacciò Gabriel.
-"Quanto ardore! Peccato che Julia non lo apprezzava....preferiva l'intraprendenza dei giovani....specialmente a letto", guardò l'uomo negli occhi, "oltre ai tuoi capitali ho avuto anche tua moglie"
-"Brutto pezzo di....", Mac trattenne Gabriel.
-"Non ne vale la pena, dottore! Agitarsi per una donnetta come Julia...considerando che pur di diventare presidentessa della Società mi ha chiesto di far saltare l'operazione di recupero". L'animo dei tre amici era già stato scosso abbastanza per esserlo di nuovo. Questa volta nessuno riuscì ad aprire bocca.
-"Cos'è? Vi ho turbato troppo per oggi?! Tante verità tutte insieme sono pesanti da sopportare, non è così? Beh, basta con le chiacchiere...è ora di porre fine alla vostra vita e di dare inizio alla mia!", si avvicinò all'apparecchiatura e vi inserì il minerale, poi si rivolse a Kasparov, "Uccidili". Gli uomini puntarono le armi.

-"No aspetta!", Mac parlò a Kasparov, "Avanti Dan, io ti conosco bene....tu non ti accontenti delle briciole e lo vedi tu stesso che Luke è un invasato. Credi che quando ci avrai ucciso ti darà la tua parte? Lui vuole il potere solo per se stesso"
-"Sciocchezze! Abbiamo un patto...mi ha promesso più di quanto potessi immaginare e non lo mando all'aria solo per il tuo bel viso"
-"E da quando ti fidi della parola di quelli con cui fai affari? Se ci uccidi non gli servirai più e si sbarazzerà di te....lo sappiamo bene entrambi", Mac lo fissò, aspettando che crollasse.
-"Adesso basta! Sei diventata logorroica tutta d'un tratto?! Uccidili ho detto!", incalzò Luke.
-"Sai, forse la ragazza qui non ha tutti i torti....chi mi assicura che avrò il mio compenso?", esordì Kasparov. Il giovane rise.
-"Caro socio la tua tempestività è esilarante! Non sei affatto nella posizione di avere dubbi!"
-"Forse si, invece", e puntò la pistola su Luke.
-"Credi che abbia bisogno di te per uccidere qualcuno? Che non sappia usare uno di questi?", con gesto fulmineo disarmò un uomo e afferrò la sua mitragliatrice, sparando tutt'attorno. Gli uomini di Kasparov caddero stesi al suolo, mentre i tre amici si abbassarono per evitare i colpi. "Ora vuoi fare ancora il gradasso?", lo sfidò Luke. Kasparov per tutta risposta si gettò su di lui, pieno di ira. Mac vide i due che lottavano, compiaciuta: era riuscita nel suo intento.
-"Avanti, approfittiamo della confusione e usciamo di qui!", la donna mandò verso l'uscita Kate e Gabriel. Due uomini si lanciarono verso di loro, ma Mac gli sbarrò la strada.
-"Idiota! Non vedi che stanno scappando?!", urlò Luke, parando un pugno.
-"Non mi interessa granchè di loro! Voglio ciò che mi spetta!", rispose Kasparov, continuando a lottare.
Mentre Kate e Gabriel si inoltravano nel cunicolo, Mac mise k.o. i due uomini, poi afferrò una spranga e si diresse verso il computer. Luke la vide.
-"Noooo! Pazza!". Ma era troppo tardi: ormai non restava che un ammasso di rottami. "Tutto il mio lavoro....la mia vita....distrutti così! Non ti permetterò di toccare questa!", e si parò a braccia aperte davanti l'apparecchiatura. Kasparov ne approfittò per prendere la pistola.
-"Se non posso avere il mio compenso allora morirai. Nessuno può prendersi gioco di me", puntò l'arma su Luke e un secondo dopo sparò. Il giovane si accasciò al suolo con la gamba ferita, mentre il macchinario emetteva scintille e fumo.
-"Accidenti! L'hai colpita!", disse Mac.
-"A quanto sembra! Esploderà a momenti...francamente non ci tengo a rimanere", l'uomo prese la sua sacca e si avviò all'uscita seguito da Mac, "E' stato un piacere anche questa volta...ci rivedremo dolcezza"
-"Ci avrei scommesso", e lo vide sparire nel cunicolo. Si sentì un sibilo. La donna si voltò verso Luke, svenuto a terra, poi ci fu lo scoppio.

Kate e Gabriel aspettavano sull'orlo del crepaccio con ansia. Quando udirono il boato una piccola paura si fece largo nei loro cuori, ma nessuno dei due ebbe la forza di dar voce ai pensieri.
-"Maaaaac!", urlò Kate. La caverna ebbe un sussulto.
-"Tesoro dobbiamo uscire di qui! Crollerà tutto, forza!", l'uomo l'afferrò per le spalle.
-"No! Aspettiamo! Lei uscirà!"
-"Non c'è più tempo....non può essere ancora viva". Kate guardò giù, nel buio, con le lacrime agli occhi. Poi la forza del padre la trascinò fuori. E fu di nuovo alla luce del sole. Si gettarono a terra sfiniti.
-"Tesoro, vieni qui. Piangi se vuoi", Gabriel abbracciò la figlia.
-"Non posso....credere che lei....non voglio!", disse tra un singhiozzo e l'altro.
-"Lo so...era una persona eccezionale".
Ci fu un altro scoppio e dallo sbocco della caverna fuoriuscì una coltre di polvere e pietrisco. Kate fissò l'entrata con gli occhi appannati dalle lacrime, come se sperasse di veder uscire l'amica da un momento all'altro. Passarono minuti che le sembrarono interminabili. Sentiva qualcosa lacerarsi dentro di se, spezzarsi, e lasciarla senza forze. Poi riaprì gli occhi. Probabilmente il dolore e la stanchezza le stavano giocando un brutto scherzo, perchè dopo poco vide un ombra avanzare verso di loro tra la polvere e il fumo.
-"Mac...è lei!", disse ancora abbracciata al padre.
-"No Kate....è morta", rispose Gabriel triste.
-"No...guarda!", Kate si divincolò dall'uomo e corse verso la caverna. La donna aveva sulle spalle Luke, ferito e ancora svenuto. Lo accasciò a terra e alzò gli occhi al cielo: finalmente l'aria aperta. Poi vide Kate correre verso di lei.
-"Mac!".
Era stanca e distrutta, desiderava soltanto lasciarsi cadere al suolo. Ma trovò la forza per sorriderle. In un istante Kate la raggiunse. L'abbracciò così forte che per un attimo le mancò il respiro. Ma avrebbe pagato perchè riaccadesse.
-"Mac...ho avuto così tanta paura....credevo....", disse tra le lacrime.
-"Non potevo lasciarti partire senza salutarti....sarebbe stato da maleducati", sorrise. Kate le prese il volto tra le mani, come se dovesse guardarla un ultima volta, poi la riabbracciò.
-"Ahi! Fa piano..."
-"Scusa! Sei ferita....fa vedere"
-"Beh, le esplosioni vere non sono come quelle dei film...niente di grave, sta tranquilla". Gabriel raggiunse le due.
-"Non ho mai visto piangere mia figlia come ha fatto oggi per lei, beh, a parte quando morì Dodo..."
-"Papà!"
-"Dodo?", chiese curiosa la donna.
-"Era il mio cane"
-"Comunque sia....veda di non farlo mai più", le diede una pacca sulla spalla. Poi guardò Luke steso a terra. "Vedo che ha trovato anche il tempo di salvare questa carogna. Hmm...sono ansioso di vedere la sua espressione quando si sveglierà tra le sbarre"
-"Avrà un bel colpo...un attimo prima stava per relizzare il suo desiderio di potere e un attimo dopo...", aggiunse Kate.
-"Beh, quantomeno avrà tanto di quel tempo per mandar giù la cosa....e anche per digerirla!"

 





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