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Capitolo nono: Cuori feriti.

Michelle è distesa sul divano, le gambe incrociate e appoggiate su uno dei due braccioli, sta guardando la tv, in attesa che Alex, tra qualche minuto, suoni il campanello. Il suo cuore batte forte come le prima volta, domenica scorsa. Ogni tanto si ferma a pensare al suo amore per Alex: è come un fuoco che arde e che non si affievolisce mai, ogni istante sente il desiderio di essere tra le sue braccia, di baciarla sulle labbra, di perdersi nei suoi occhi, di donarle tutta se stessa, è una sensazione meravigliosa.
*E’ amore…* pensa.
Poi una macchina si ferma, frenando di scatto, sotto casa di Alison, che è ancora a lavoro. Michelle sorride scuotendo la testa e si avvia verso la porta.
“Spericolata che non è altro” dice, ma quando la luce del lampione illumina la sagoma che si avvicina al cancelletto, la giovane si accorge che si tratta di Leonardo.
“Leo? Cosa ci fai qui?” Dice, un po’ irritata. L’idea che il ragazzo ed Alex si possano incontrare non le piace per niente, soprattutto perché la sua donna potrebbe pensare male.
Il ragazzo barcolla nel buio cercando di aggrapparsi al cancello, farfuglia qualcosa e poi cade a terra.
“Leo! - urla Michelle, correndogli incontro. La giovane s’inginocchia al fianco del ragazzo. - Cosa hai?” chiede.
“Sto male” sussurra il ragazzo.
Michelle lo afferra per un braccio e lo conduce in casa, facendolo distendere sul divano.
“Che guaio - sussurra. - Se arriva Alex. Ma come faccio, non posso lasciarlo in strada. Tra poco lei sarà qui”. Si passa una mano tra i biondissimi capelli e si guarda intorno in cerca di una soluzione.
Poi la voce fioca di Leo la richiama alla realtà, la giovane si inginocchia al suo capezzale e osserva il ragazzo così pallido e immobile che sente un nodo stingerle il cuore.
*E’ così per colpa tua!* rimbomba una voce nella sua mente.
Michelle scuote la testa per allontanare quei pensieri “Leo, come stai? Dimmi qualcosa”.
“Sto male, ho la testa che mi scoppia”.
“Lo credo, hai bevuto come una spugna” dice la ragazza, con tono sarcastico.
Leonardo apre gli occhi lentamente, osserva la giovane e il suo volto si fa cupo “ Ho bevuto? - dice. - E’ colpa tua se sono così, sai?”.
“Cosa dici…” dice Michelle abbozzando un falso sorriso.
Leonardo si alza in piedi e la giovane fa altrettanto allontanandosi da lui di qualche passo.
“Tu mi hai conciato così”. Gli occhi di Leo si fanno grandi e sanguigni, un ghigno cattivo si dipinge sul suo volto, mentre comincia ad avanzare verso la giovane.
“Tu… - e in quella parola carica di disprezzo, Michelle percepisce quanto odio Leo abbia dentro. - Tu! Lurida puttana!” urla.
La giovane spalanca gli occhi mentre il suo cuore sobbalza nel petto. “Leo tu non ti rendi conto di cosa stai dicendo”.
“Oh, sì che me ne rendo conto” risponde continuando ad avanzare verso Mich.
La giovane indietreggia mentre la paura si sta a poco a poco impadronendo del suo corpo.
“Tu sei una sgualdrina, mi hai usato finché hai voluto, hai usato la mia casa, hai usato i miei soldi e poi mi hai lasciato senza nessun rispetto e mi viene a fare la predica perché ho bevuto?”.
“Io… non volevo - ma Michelle non riesce a finire la frase. - Cosa vuoi fare? Sta indietro!” lo intima poi.
Leonardo scoppia in una risata “Credi di farmi paura?” e solleva le mani verso Michelle, poi con violenza la spinge contro la parete tenendola ferma per il collo.
La ragazza comincia a tremare, impaurita da quel gesto.
Poi Leonardo avvicina le sue labbra a quelle della giovane, quasi a sfiorarle e Michelle riesce a percepire l’odore dell’alcool.
“Dimmi - sussurra Leo. - Com’è essere scopata da una donna?”
La giovane scuote la testa, mentre la paura le impedisce di parlare.
“Riesce a farti godere quanto facevo io?” sussurra ancora Leo e poi bacia Mich.
Nell’istante in cui Leonardo bacia Michelle, la giovane si rende conto che il ragazzo vuole usare violenza su di lei e a quel pensiero le lacrime cominciano a solcare il suo volto.
*Alex! Alex - pensa. - Ti prego fa presto *.
Poi la giovane cerca di divincolarsi, di liberarsi dalla presa, ma non ci riesce.
“Scommetto che io riuscirei a farti godere più di quanto fa la tua donna”, dice con disprezzo e accarezza il volto di Michelle.
“Sei pazzo!” replica, schifata la giovane.
Leonardo scoppia a ridere “Sì, pazzo d’amore per te!”.
Il ragazzo bacia Michelle sul collo.
“Per favore, no!” Leo, con la mano libera comincia a sbottonare la camicetta della giovane. “No, Leo!” urla la biondina e colpisce il ragazzo nel mezzo alle gambe.
Leonardo si accascia rosso in volto e senza fiato e lascia libera Michelle che corre ad afferrare il cellulare.
“Componi il numero di…” ma prima che possa finire la frase, Leonardo, ripresosi, colpisce il polso della ragazza e il cellulare cade in terra spengendosi.
Michelle osserva il cellulare a terra e poi rivolge lo sguardo impaurito verso il ragazzo.
“Brutta puttana!” urla Leo, quindi colpisce la giovane che cade a terra sbattendo la testa contro il vaso di una pianta.
La ragazza resta a terra, si pone una mano sulla fronte e si accorge che sta perdendo sangue, l’immagine si annebbia per le lacrime che cadono copiose, il suo cuore pare un tamburo che risuona senza tregua, poi Leonardo la solleva da terra stringendole forte i polsi e porta una delle due braccia dietro la schiena così da immobilizzarla, la gira con il volto verso la parete e comincia a sganciarsi i pantaloni con l’altra mano libera, sussurrando nell’orecchio di Michelle
“Adesso ti faccio vedere, come si domano le ragazze irrequiete come te”.
“Leo, non farlo per favore”. Michelle sente che le forze la stanno per abbandonare, la testa le scoppia e le gambe le tremano dalla paura.
Leo lascia cadere i suoi pantaloni e comincia a sganciare quelli di Michelle mentre struscia il suo corpo e il suo sesso sul corpo della ragazza.
Ma in quell’istante Alex varca la soglia di casa di Michelle e vede la scena, la rabbia le sale, senza alcun controllo, fino alla testa e, senza esitare, si scaglia contro Leo, afferrandogli il colletto della camicia e facendolo voltare verso di se, per poi colpirlo, il pieno volto, con un pugno.
Senza neanche dare all'uomo tempo di riprendersi, Alex lo colpisce con un calcio nello stomaco.
“Schifoso bastardo di merda...” Gli dice, con disprezzo.
“Alex, mio Dio!” sussurra Michelle e si lascia cadere a terra.
Leo all'inizio resta visibilmente sorpreso dall'arrivo di Alex, poi con un sorriso beffardo sussurra rivolto a Michelle
“Ecco qui la tua donna - poi guardando Alex - Stavo facendo provare alla piccola Mich delle sensazioni che tu non sei in grado di darle, dovresti essermi grato.”
Il volto d'Alex assume un’espressione quasi diabolicamente incazzata, alle parole di Leonardo.
“Uno - Inizia la donna.- il fatto che disponi del cosiddetto cazzo non ti rende migliore a chi non ce l'ha, maschilista di merda. - Con violenza, colpisce l'uomo al volto con un altro pugno. – Due, ti sei permesso di usare violenza contro chi con te non l'ha fatto e questo sai come lo definisco? Debolezza e viltà. - Detto ciò, lo colpisce con un altro pugno, ancora più forte del precedente. - Tre, hai toccato la persona alla quale più tengo, quindi hai tutta la mia collera contro!” Gli urla, per colpirlo con due pugni di seguito.
Il volto di Leo appare gonfio e sanguinante, ferito al sopracciglio, al naso ed alla mascella.
Michelle osserva la scena con paura e orrore, i suoi occhi gonfi di lacrime riescono a malapena a intravedere la sagoma di Alex e quella di Leo, poi con un filo di voce sussurra
“Alex, basta, non picchiarlo più.”
“Che cosa c'è, verme? Hai finito di fare il cazzone? - Chiede Alex, con tono pieno di rancore e disprezzo, rivolta a Leo, sbattendogli la testa contro il muro.- Fammi vedere il grand’uomo che professi d'essere.”
Ma Leo non risponde, ha la bocca piena di sangue e riesce solo a farfugliare qualcosa senza senso.
Michelle vedendo che Alex non la ascolta, si alza da terra e le va incontro, poggiando una mano sul suo braccio
“Alex...” poi scuote la testa.
“Ci senti, pezzo di merda? - Urla, Alex, afferrando Leo per le spalle e sbattendolo, per l'ennesima volta, contro il muro. - Fa un altro solo passo falso e t'ammazzo...” Continua, poi, con tono minaccioso.
“Vaffanculo stronza!” urla infine Leonardo e si scaglia contro Alex.
Michelle si tira indietro sgranando gli occhi.
“Alex, Leo! Finitela! Basta!” ma le sue parole vanno a vuoto.
*Alex è una furia, non capisce più niente devo fare qualcosa prima che lo uccida!* Pensa, la giovane.
Alex, prontamente, schiva l’attacco di Leo e lo colpisce in pieno stomaco, con un calcio, facendolo cadere a terra. Poi gli s’inginocchia davanti e lo afferra per la gola, stringendo con forza. “Sei solo un misero fallito.” Esclama, mentre il volto di Leonardo si fa violaceo, sotto alla stretta d’Alex. Uno scricchiolio d’ossa indica che la donna ha rafforzato la stretta, mentre l’uomo sente la vita che pian piano lo sta abbandonando.
“Come ci si sete ad essere totalmente nelle mani d’un folle, mh?”
“Alex! Basta! - urla Michelle sopraffatta dai singhiozzi. - Lascialo stare te ne prego...!”
Alex di colpo si stacca da Leo, come riportata alla realtà dalle parole di Michelle. “Scusa... io... non so cosa mi sia preso...” Esclama la donna, stentatamente.
Leonardo comincia a tossire massaggiandosi la gola.
“Questa è pazza! - sussurra, cercando di alzarsi. Poi rivolto verso Michelle - Fossi in te mi guarderei alle spalle, non c'è da scherzarci con una tipa così.”
“Oh! Invece tu sei un angelo! - urla con disprezzo. - Esci fuori da casa mia, bastardo e non farti più vedere!”
Il ragazzo barcollando esce dalla casa, solo allora Michelle si rende davvero conto di cosa sia successo e del rischio che ha corso, la giovane s’inginocchia sul pavimento e coprendosi il volto si lascia andare in un pianto liberatorio.
Alex s'inginocchia di fronte a Michelle, sente dolore, dentro, per quello che è successo alla ragazza e si sente anche in colpa. Se fosse arrivata qualche minuto prima, non sarebbe successo nulla.
La donna, vede Michelle come un prezioso e fragile cristallo, da trattare con immensa cura.
“Michelle...” Dice la donna, tendendo, con timore, una mano verso di lei, con l'intento d'accerezzarle la testa.
Michelle non appena sente la voce di Alex si allontana
“No, Alex, per favore... - La giovane si stringe ancora di più quasi come a voler scomparire. - Perchè? Perchè anche questo?” e ricomincia a singhiozzare.
“Michelle non voglio farti del male... Sei la cosa più preziosa che ho, non potrei volerti ferire...Ti prego...” Cerca di convincerla, Alex, restando, però, ferma.
Michelle solleva il volto rosso e guarda Alex dritta negli occhi.
“Alex... - sussurra e osserva la sua donna con un'espressione di tristezza. - Abbracciami, ti prego”
Anche sul volto della donna è visibile la stessa espressione, mista a preoccupatezza.
Esitando un istante, Alex abbraccia Michelle che le s'appoggia al petto. “E' tutto finito...” Tenta di rassicurare la ragazza, Alex.
Michelle ricomincia a piangere, afferra le mani di Alex e le stinge forte a sé.
“Alex, stringimi più forte che puoi, sento una profonda angoscia che si sta impossessando di me, del mio cuore, ho freddo, ho paura... - poi solleva gli occhi verso Alex. - Ho male dentro!” e poggia la testa sulla spalla della donna.
Alex stringe Michelle più forte, volendo incuterla tutta la sua forza e sicurezza.
Entro breve, Michelle s'addormenta, protetta dalla rassicurante presenza della sua donna.

Michelle è appoggiata con la schiena contro lo schienale della grossa vasca da bagno, ad idromassaggio.
Nella stanza aleggia un piacevole tepore, mentre il profumo dei sali da bagno rende l’atmosfera quasi mistica.
Michelle si tiene i bagnati capelli all’indietro, come se il tempo si fosse fermato, nel bel mezzo dell’azione.

Sono passati tre mesi dall’inizio della sua storia con Alex. Dal momento della loro rappacificazione, tutto è stato praticamente perfetto, non contando la terribile esperienza con Leonardo. A suo onore va il come si sia ripresa da quel brutto evento, diventando quasi più forte.
Nell’avvicinarsi periodo estivo, le due donne hanno passato giornate meravigliose, insieme.
Col passare del tempo, Alex, è diventata meno diffidente e lievemente più disposta a condividere se stessa e le proprie emozioni, con Michelle
La donna, ha diminuito le quantità d’alcool e fumo delle quali faceva uso, concentrando qualsiasi dipendenza, su Michelle.
Anche se le due non si conoscono da molto tempo, il loro legame è così forte, da poter sembrare eterno.

La schiumosa acqua, si sposta, intorno a Michelle ed una maliziosamente sorridente Alex, fa capolino da sotto questa.
La donna abbraccia la vita di Michelle, montando a cavalcioni sulla ragazza.
Michelle le accarezza i lunghi capelli corvino, mentre Alex scruta il viso della biondina, con una tale attenzione, che pare la prima volta che lo vede.
“Cosa c’è sotto?” Chiede Alex.
Michelle alza gli occhi verso il soffitto pensando alla frase di Alex.
“Cosa c'è sotto? Mmmm, non so - quindi sorride con aria beffarda. - Vediamo!” e allunga le mani sotto l'acqua, cominciando a fare il solletico ad Alex.
“Ferma, ferma!” Esclama, Alex, cercando di togliersi le mani di Michelle, di dosso.
“Okay, okay - dice Michelle sorridendo, quindi alza le mani in segno di resa. Si avvicina con mosse sensuali ad Alex. - Allora vuoi che scopra davvero cosa c'è sotto?” sussurra, ma prima che la donna possa rispondere, Michelle la ricopre di schizzi e di schiuma.
“Smettila!” Dice, Alex, con tono seccato, uscendo dalla vasca ed attorcigliandosi un asciugamano addosso.
Poi, di scatto, infila una mano nella vasca e, con potenza, spinge l'acqua verso Michelle, che viene investita da una specie di uragano.
Quindi, la donna, guarda la ragazza, con espressione vittoriosa e soddisfatta.
Michelle annaspa cercando di ripararsi dal fiume d'acqua.
“Alex, stavo solo scherzando, non hai senso dell'umorismo tu... - quindi esce dalla vasca e si avvicina ancora nuda alla donna ponendosi davanti a lei. - Così non ho potuto vedere cosa c'era sotto” quindi afferra delicatamente il volto di Alex e la bacia con passione.
Alex, d'improvviso, prende Michelle imbraccio e la fa sedere sulla lavatrice, quindi si toglie l'asciugamano e l'abbraccia, alla vita.
“Non c'è nulla...” Esclama, infine.
Non appena le mani di Alex toccano i fianchi di Michelle, un brivido le attraversa tutta la schiena. La giovane stringe Alex tra le sue braccia e poggiando delicatamente le sue labbra su quelle della donna.
Improvvisamente, un suono di cellulare, interrompe le effusioni delle due donne. “Merda” Esclama Alex, accortasi che è il proprio cellulare, a suonare. Riavvolgendosi nell'asciugamano, va in camera di Michelle ed estrae il telefonino dalla tasca della giacca.
“Spero che tu abbia una scusa plausibile per avermi interrotto. - Esclama la donna, con tono aggressivo, rispondendo alla chiamata. - Va bene, arrivo.” Conclude, iniziando a vestirsi.
Michelle si avvolge in un asciugamano e segue Alex in camera.
“Devi andare suppongo” dice con volto dispiaciuto, appoggiandosi alla porta e incrociando le braccia all'altezza del petto.
“Sì, mi dispiace...” Replica, la donna, infilandosi la maglietta.
Entro dieci minuti, Alex si congeda da Michelle, dandole un lungo e passionale bacio.
“Sei la persona più bella che esista, sei tutta la mia vita, senza di te, sarei persa.” Le dice, guardandola negli occhi.
Michelle si perde negli occhi di Alex e le accarezza le spalle.
“Anch’io sarei persa senza di te - le dice sorridendo. - Però tutte le volte te ne vai sul più bello e non mi dici mai dove vai…”
“Mio fratello ha combinato un casino.” Replica, sfuggente, la donna, entrando in ascensore.
Michelle inspira profondamente e s'appoggia alla porta. “Quanta pazienza...ma quanto la amo.” Dice, tra se e se.

Alex arriva a casa e trova, ad attenderla, Tony, Noah ed Elizabeth.
“Alla buon ora.” Esclama Tony, con tono sarcastico.
“E’ tutto confermato, Gerard Jolie sarà alla festa e potrai recuperare la scheda.” Dice, Noah.
Alex annuisce.
“T’aiuto a prepararti.” Le dice, Elizabeth, alzandosi dal divano.
Le due donne si dirigono in camera dove un lungo ed estremamente elegante vestito di raso nero, cattura l’attenzione d’Alex.
“Ed io dovrei indossare quello?” Chiede, visibilmente contrariata, la donna.
“Il piano è stato tuo…” Risponde, Elizabeth.
Alex sospira, sapendo perfettamente che se le toccherà fare qualcosa di poco piacevole, è solo per colpa sua.
Gerard Jolie, si recherà, durante la corrente sera, ad un ballo in maschera, organizzato da uno degli imprenditori più noti e prestigiosi di New York.
“I Guerrieri” ambiscono ad impossessarsi di una scheda elettromagnetica che contiene tutti i dati sull’ultimo progetto del Capo della polizia, ossia l’appropriazione di denaro indebito, che ricava mediante la vendita di armi nucleari e batteriologiche, ai paesi dell’ex CSI, in guerra con la federazione dei paesi asiatici.
“Il doppio gioco di quell’essere senza scrupoli, mi fa ribrezzo. Vendendo armi ad entrambi i fronti, provoca una guerra a lunga, quasi infinita durata. Migliaia di vite verranno spezzate a cause della sua smania di denaro. Dobbiamo fare qualcosa per fermarlo.”
Dice, Alex, mentre Elizabeth l’aiuta a vestirsi.
“Sei una persona giusta e rara, Alex. T’ammiro infinitamente, lo sai.” Replica la rossa, iniziando a truccare Alex.
Entro mezz’ora, Alex appare trasformata: sembra una gran dama dell’ottocento, fasciata nel meraviglioso vestito, avente un profondo scollo rettangolare, stretto in vita e largo, nella parte inferiore.
I suoi capelli sono resi a boccoli e raccolti. Un trucco bianco e nero ed il rossetto rosso, la rendono ancora più affascinante.
“Wow” Esclamano, quasi all’unisono, Tony e Noah, vedendola.
Per le ventuno e trenta, Alex, accompagnata da Noah ed Elizabeth, arriva al meraviglioso palazzo, adibito a festa, che sarà luogo dell’evento.
Elizabeth le porge una mascherina carnevalesca, per poi augurarle buona fortuna.
“Dipende tutto solo da me e dalle circostanze.” Replica, sicura, Alex, scendendo dalla vettura.
Entrando, compostamente, nell’edificio, la donna cattura su di se, molti sguardi ma la sua attenzione è rivolta solo a trovare Gerard Jolie.
Sono le ventidue, quando Alex lo nota, in piedi, davanti ad un tavolo, addobbato sontuosamente.
Il Capo della polizia, è un uomo sulla cinquantina, alto circa un metro e ottanta, con i capelli brizzolati ed un fisico asciutto.
Alex gli s’avvicina, cercando d’immedesimarsi, spiritualmente, nella parte che dovrà interpretare.
“Salve – Dice a Gerard, la donna, con tono suadente, coperta dalla mascherina, sul volto. – Scusi la mia invadenza, ma mi chiedevo come mai, un uomo affascinante come lei, stia qui, tutto solo…”
Gerard solleva il volto e resta estasiato dalla bellezza della donna. Sorride, guardando Alex, gli occhi di Gerard sono verdi come quelli di Michelle ma non trasmettono amore e dolcezza.
“Bè effettivamente la mia serata è alquanto monotona - risponde l'uomo mentre il suo sguardo si sofferma sulla scollatura della donna per poi scendere lungo tutto il corpo fino alle caviglie. - Posso offrirle qualcosa da bere?” chiede poi.
*Non hai mai visto un paio di tette?* Pensa Alex, mentre sorride falsamente.
“Sì, grazie.” Risponde all'uomo.
“Siediti” le dice l'uomo continuando a guardare la scollatura di Alex.
“E tu? Cosa ci fa una donna bella come te in un posto come questo?”, quindi fa cenno al cameriere di avvicinarsi, quindi poggia la sua mano su quella di Alex.
*Che cazzo guarda? Ha i ray ben???* Continua a pensare, schifata, la donna mentre, agisce, in maniera totalmente differente.
“Cercavo compagnia...” Esclama, guardando, con fare ammiccante, Gerard negli occhi, mentre, con la mano "libera" si tocca, sensualmente, la collanina che le pende sul petto.
Il cameriere arriva al tavolo “Signor Jolie? Cosa posso fare per lei?” dice.
L'uomo guarda Alex “Cosa prendi tesoro?”
“Quello che prende lei, lasciamo le decisioni agli uomini.”
Risponde Alex, maledicendosi interiormente per aver, anche se falsamente, contraddetto il suo acuto femminismo.
Gerard sorride divertito e ordina al cameriere due vodka con ghiaccio, poi guarda Alex negli occhi.
“Chiamami Gerard - dice l'uomo. - E' così che mi piacciono le donne, sottomesse. L'uomo è il padrone” quindi accarezza la coscia di Alex mettendo una mano sotto al tavolo e facendola scorrere fino all'interno coscia.
Alex sgrana gli occhi e, di scatto, afferra la mano di Gerard, togliendosela di dosso.
Poi, accorgendosi di stare andando contro il proprio piano, cerca di rimediare.
“Perchè non ci dirigiamo in un luogo più appartato?” Chiede, con sguardo ed atteggiamento sensuale.
*Maschilista porco, ti faccio vedere, tra un istante, chi è che comanda...* Pensa, Alex.
Gerard comincia a sentirsi accaldato e alla proposta di Alex sente l'eccitazione che gli attraversa tutto il corpo.
“Certo tesoro, ho quello che fa al caso nostro.”.
L'uomo si alza e porge la mano ad Alex, la donna la afferra e si alza dal tavolo.
“Prego da questa parte...” Esclama l’uomo.
Alex precede Gerard che si sofferma ad osservare il sedere della donna per poi rifilarvi una pacca.
Alex sbarra gli occhi e storce il volto in un’espressione che pare un ringhio, rassicurata dal fatto che, essendo dietro d'ella, Gerard non può vederla. I due arrivano al secondo piano, dove ci sono una serie di camere, lungo il corridoio.
Gerard apre la porta di una delle camere.
“Prego, mia dolce signora, accomodati” quindi fa cenno ad Alex di entrare.
La camera è molto bella e lussuosa.
“Questa è la mia camera personale” dice e, senza esitare abbraccia Alex da dietro, ponendo le sue mani sui fianchi della donna e baciandola sul collo
“Molto raffinata...” Dice Alex *Al contrario di te, animale* Per poi completare la frase, mentalmente.
Quindi si libera dalla presa di Gerard, per poi togliergli la giacca di dosso.
“Sono contento che ti piaccia... - quindi si allarga il nodo della cravatta. - Sai che sei molto bella? Non ho mai visto una donna tanto bella come te... - L'uomo si avvicina ad Alex e comincia ad accarezzarle i fianchi. - Come ti chiami donna?”
“Alexandra.” Risponde la donna, con la sua voce calda e sensuale, enfatizzata.
Quindi si toglie la mascherina dal volto e spinge, lentamente, Gerard sul letto, tirandosi su il vestito, sulle gambe e montando a cavalcioni sull'uomo.
“Alexandra... - ripete eccitato Gerard - L'uomo afferra Alex per i fianchi e poi le accarezza le gambe. - Fammi godere, Alexandra.”
Alex si morde il labbro inferiore, per drizzarsi su se stessa.
“Contaci...” Gli risponde con tono totalmente differente, apparendo, insieme all'espressione del suo volto, quasi cattiva.
Poi colpisce Gerard al collo, con improvvisa violenza, con l'indice ed il medio.
*Che cazzo ho fatto?* Pensa la donna, stupita di se stessa, non conoscendo e non avendo mai appreso o eseguito, questa particolare mossa.
Gerard spalanca gli occhi mentre il suo volto si fa rosso, le vene del collo si gonfiano e comincia a muovere le mani in modo frenetico.
“Che... cosa...” farfuglia l'uomo
Alex guarda, stupita ma estasiata, la reazione che la sua mossa ha provocato, quindi, si rivolge all'uomo “Scusa un secondo...” gli dice, per poi, eseguire, un po' a casaccio, la medesima mossa. L'uomo comincia a tossire ed Alex, non soddisfatta, la riesegue.
“Wow!” Esclama, infine, gasata.
Poi comincia a frugare nelle tasche dell'uomo, finché non ne trova il portafoglio. Lo apre e nota subito la scheda elettromagnetica.
La sua espressione fa chiaramente trasparire il sentimento di vittoria che prova.
“Sai chi è la donna più bella che hai mai visto? L'Amazzone, imbecille.” Esclama, poi, sfottendolo deliberatamente.
Gerard guarda la donna con un'espressione mista tra sorpresa e paura.
“Tu...sei...l'Amazzone?".
“Mi avevi forse immaginata diversa? – Replica, la donna, con tono falsamente ingenuo. – Sai chi comanda, a questo mondo? Le donne!”
La donna, pratica, ancora una volta, la mossa sull'uomo, divertita.
Ridendo di Gerard Jolie, Alex apre il portafoglio del Capo della polizia, cercando soldi. Frugando in uno dei vani di questo, trova una fotografia, girata verso l'interno. Alex l'afferra, per guardarla. Improvvisamente, sente il sangue che le si gela nelle vene e la rabbia le sale, incontrollabilmente, fino al cervello.
La persona ritratta sulla fotografia, è Michelle.
Con tutta la forza della quale dispone, colpisce l'uomo al volto.
Sentendo ogni forma di autocontrollo, venirle meno, Alex cerca, velocemente, di ricomporsi, afferrando il materiale di Gerard.
Esce dalla stanza e, correndo, esce dall’edificio. Senza dare spiegazioni, getta la scheda ad Elizabeth che, sorpresa dal suo atteggiamento, cerca di fermarla.
Ma la donna non l'ascolta e monta a cavallo della sua moto, con la quale era arrivato, all'edificio, Noah.
La sua mente ripercorre velocemente tutti i momenti passati con Michelle, mentre il dolore, la confusione, la rabbia si combattono dentro d'ella, non lasciando alcuno spazio, per l'amore.
Venti minuti dopo, Alex parcheggia sotto casa d’Alison e suona al campanello prima una, poi un’altra volta, senza, però, ottenere risposta.
Sono già le ventitré e trenta, è strano che Michelle non ci sia.
Alex inspira profondamente, cercando di calmarsi. Impiega tutta la sua forza di volontà, per trattenere, dentro se stessa, tutto quello che prova.
Michelle cerca le chiavi dentro la sua borsa, ma la sua mente corre ad Alex, le manca così tanto, ormai è parte di sé a tal punto che non può fare a meno di lei.
Si avvicina alla casa, quando scorge una figura e con grande stupore si accorge che è Alex.
“Alex! - urla sorridendo per la gioia e la abbraccia. - Che bella sorpresa, cosa ci fai qui?? - poi osserva il vestito. - Ma da dove vieni? Questo vestito? Sei davvero bella!”.
Michelle sente il cuore stringersi, ha uno strano presentimento “Ma non dovevi andare da tuo fratello?”
Nel vedere Michelle così premurosa, amorevole e naturale, nei suoi confronti, la rabbia si fa ancora maggiore dentro Alex che, guidata dal suo volenteroso e forte spirito, cerca di rimanere fredda e passiva.
“Dove sei stata? E’ mezzanotte…” Dice, la donna.
Michelle rimane un po' stupita dalla domanda di Alex. “Sono stata da mia zia che è medico, avevo delle domande da farle riguardo ad un esame. - La giovane guarda Alex con aria preoccupata - Tutto bene?” chiede infine.
Alex gira attorno a Michelle e poi le s'avvicina, facendo indietreggiare la ragazza di qualche passo.
“Tu mi ami?” Le chiede, poi, con tono freddo, quasi accusatorio.
Michelle aggrotta le ciglia “Alex... ma certo che ti amo, sei la cosa più importante che ho al mondo, la sola per cui sarei pronta a morire - poi osserva la donna negli occhi. - Cos'è questo tono freddo e accusatorio?” quindi cerca di avvicinarsi a lei
Alex alza le mani, come intimando a Michelle di non toccarla ed abbassa lo sguardo, coprendosi il volto con le mani, poi guarda la ragazza negli occhi, mentre il suo volto assume un’espressione tra il sofferente e l'iracondo.
“Sei... Sei solo una falsa - le dice, con tono cupo, per poi urlarle- meschina puttana!” Delle lacrime solcano il volto della donna, mentre dentro della una battaglia tra l'odio e l'amore, viene combattuta.
Michelle retrocede impaurita da quella reazione, le parole di Alex la colpiscono dritta al cuore come una freccia, procurandole un immenso dolore. La giovane scuote la testa “Cosa stai dicendo? Perchè mi tratti così? Cosa ho fatto?. - Michelle nonostante abbia un certo timore, si avvicina sfiorando le braccia di Alex e cerca di abbracciarla - Alex, vuoi spigarmi cosa hai?”
Alex cerca di trattenere le lacrime ma la sua mente è troppo confusa, incapace, ormai, di controllarsi. La persona che più ama all'universo, l'ha tradita, l'ha presa in giro, ma è li, di fronte a lei, che nega tutto.
Il caos più totale avvolge la donna, mentre Michelle cerca d'abbracciarla.
Alex, prima cerca d'opporre resistenza, contorcendosi in una posizione di difesa, di chiusura, verso l'esterno.
Michelle la stringe forte a sé “Amore, cosa ti è successo? Perchè piangi? Dimmi perchè stai così male. - La giovane solleva il volto di Alex e con una mano ne sfiora i lineamenti. - Io posso aiutarti, se me lo permetti.”
La donna guarda Michelle negli occhi, con aria disperata, affranta.
Il comportamento della ragazza, fa cadere Alex in una confusione ancora maggiore, la giovane, appare gentile, amorevole, un vero angelo, come, anzi, quasi più del solito.
Alex accarezza, con mano tremante, il volto di Michelle poi, però, di scatto, la spinge lontano da se, facendola sbattere, con le spalle, contro al portone.
Lo sguardo e l'espressione della donna, mutano, assumendo un'aria rabbiosa, esplicitamente accusatoria.
“Chi è Gerard Jolie? - Chiede a Michelle. – Chi è per te, quella merda d’uomo?”
Michelle sbianca in volto, il suo cuore comincia a battere all'impazzata non riuscendo a capire perchè Alex sia così aggressiva. La giovane ha paura, sente che la sua donna sta perdendo il controllo e quella spinta, così potente è la prova che ha molta rabbia dentro. “E' mio padre... - sussurra, sente la gola secca. - Perchè? Cosa c'entra mio padre?” conclude Mich mentre i suoi occhi cominciano ad appannarsi per lacrime.
“Tuo padre? - ripete, la donna, incredula.- Tuo padre? Perchè, Michelle, perchè?” Urla, Alex, sbattendo il pugno contro il portone d'ingresso dell'edificio, ad una distanza di poco più pi un centimetro, da Michelle.
La biondina salta dalla paura e poi resta immobile guardando il volto sconvolto di Alex. “Perchè, cosa...? - sussurra Michelle sempre più impaurita. - Non capisco... - a quel punto le lacrime cominciano a solcare il volto della giovane - Cosa ti è successo Alex, vuoi dirmelo? Perchè ti comporti così?” urla tra i singhiozzi.
“Smettila, basta fingere! - Urla, a sua volta, Alex, continuando a battere il pugno accanto a Michelle. Poi si ferma un istante, guardando la ragazza negli occhi ed assumendo un’espressione amorevole, ma con una spaventosa vena folle. - Ti credevo la persona più pura, meravigliosa e vera di quest'universo. Ti amavo più di quanto non avessi mai creduto di poter amare, stavo cercando di cambiare, per te. Ma per te... - si ferma un istante, mutando, ancora una volta, tono ed espressione, tornando ad apparire piena di collera. - Per te non era niente! Stavi solo eseguendo uno dei chissà quanti lavori da puttana... La putanella di Gerard Jolie, che schifo...”
Michelle spalanca gli occhi, è molto confusa, cerca di asciugarsi il volto dalle lacrime “Un lavoro per mio padre? Che lavoro? - la giovane scuote la testa. - Alex, pensi che io abbia recitato e che non ti abbia mai amata? Davvero pensi questo? - e le lacrime tornano a solcare il volto di Michelle. - Io ti amo! - urla con tutto il fiato che ha nei polmoni. - Io non fingo, come puoi pensare che possa farlo? Come puoi pensare che quando faccio l'amore con te, quando ti abbraccio, quando ti sorrido o guardo negli occhi, io stia recitando? Non hai letto l'amore nei miei occhi ogni volta che ti guardo? - e cerca di afferrare il braccio di Alex. - Sono sicura che possiamo chiarire tutto, se parliamo, capirai che non ti posso prendere in giro”
“Non mi toccare... - Si limita a dire, quasi schifata.- Complimenti, sei una vera professionista, una vera puttana professionista.” Dice, con disprezzo, la donna, allontanandosi da Michelle.
“Alex... - Sussurra la ragazza. Osserva la sua donna che s’allontana e sente le gambe cederle. - ...aspetta, fammi spiegare.”
Vedendo che la donna non torna indietro, la giovane, sente un immenso dolore stringerle il petto, resta in piedi, appoggiata al portone a guardare la sagoma di Alex che sale sulla moto e sfreccia via.
Michelle, si sente scossa, stupida, spaventata ed incredula dell’accaduto. Come abbandonata da tutte le forze, si siede a terra, cercando di trattenere le lacrime che, copiose, le rigano il volto.
Entro breve, Alex giunge alla cosiddetta “darkness road”, un quartiere della periferia di N.Y, noto per essere uno dei luoghi più loschi e pericolosi dell’intera città.
“Perché… perché…Come hai potuto farmi questo? Perché?” Urla, a vuoto, Alex, in prenda alla disperazione.
Estrae il telefonino della piccola borsetta legata alla giarrettiera e chiama il fratello.
Tony: “Dimmi.”
Alex: “Michelle è una traditrice.”
Tony: “Che cosa?”
Alex: “E’ figlia di Gerard Jolie, sta in guardia.”
Tony: “Alex… mi dispiace… Com’è possibile? Dove sei?”
Alex: “Elizabeth t’ha portato la scheda elettromagnetica?”
Tony: “Sì, ma…”
Il ragazzo non fa in tempo a finire la frase che Alex gli chiude il telefono in faccia.
*Mi ero fidata di lei, per la prima volta ho dato me stessa a qualcuno, l’amo e da parte sua era tutta una falsa… Dio che sciocca che sono stata!* Pensa Alex, pulendosi, con la mano, il volto dalle lacrime.
Il buio sta prendendo il sopravvento sul giorno, cosa avvenuta anche nel cuore e nell’anima di Alex che, totalmente confusa e sbalestrata, parcheggia la sua moto, scompostamente e s’avvia lungo la strada.
Sul lato destro, nota un gruppo di giovani, intenti a bucarsi con siringhe. Dall’altra parte, un uomo sulla quarantina è appoggiato al muro.
Alex s’avvicina a quest’ultimo e si rivolge a lui “Hai qualcosa da darmi?”
Uomo: - squadrando Alex, fasciata in quel regale e meraviglioso vestito. -“Ho molte cose, da darti, dipende da cosa vuoi.”
Alex: “Qualsiasi tipo di droga.”
L’uomo estrae un sacchetto contenente delle pillole e fa per aprirlo ma, Alex, con prepotenza, glielo strappa dalla mano. L’uomo la guarda incuriosito.
Uomo: “Paghi in natura, bellezza?”
Alex: “No.”
Gli risponde, estraendo, dalla scollatura del vestito, il portafoglio precedentemente rubato a Gerard Jolie e, porgendo, poi, due bigliettoni da mille dollari ciascuno. L’uomo afferra il denaro e lo pone entro la tasca. Alex fa per allontanarsi ma l’uomo l’afferra per un braccio.
Uomo: “Non vorrai andartene così, troiona.”
Alex si volta di scatto e lo colpisce al volto con un potente pugno. “Chiudi la fogna, imbecille, non è giornata.”
Fatto ciò, s’allontana.
Poco distante, Alex, scorge un piccolo supermercato aperto 24h su 24. Entra nel negozio, attirando su di se, l’attenzione di tutti i poco di buono presenti. Noncurante degli strani sguardi e delle pesanti frasi d’apprezzamento, acquista una bottiglia da litro e mezzo di centerba.
Appena esce dal negozio, la donna apre la bottiglia ed inizia a bere, ingerendo, di tanto in tanto, un po’ della droga.
Entro breve, la sua testa inizia a girare velocemente, mentre i pensieri si confondono dentro d’ella, creando una confusione ancora maggiore. La vista d’Alex s’annebbia, mentre una lacrima solca il suo volto, contribuendo a spandere l’ormai già distrutto trucco.
“My heart is hurting beyond words…. The pain is tearing up my soul”
Canta Alex a bassa voce, fermandosi però, di scatto, senza sapere da dove giunge alla sua memoria questo testo.
*Ho perso la mia luce, la mia ragione di vita…* Odio ed amore si combattono dentro ella, quasi con la stessa intensità. La donna che più la resa felice, che le ha insegnato cos’è l’amore è anche la donna che più la sta facendo soffrire, che l’ha tradita e l’ha presa in giro.
Beve un altro sorso di centerba, quando nota un ragazzo ed una ragazza, seduti a terra, in un angolo della strada, mentre fumano una canna e, come lei, bevono senza freni.
Alex s’accascia accanto a loro.
“Vuoi?” Le chiede il ragazzo, porgendole la canna. Alex annuisce e ne aspira un po’, quindi s’appoggia contro il muro, continuando a bere.

Michelle si sente vuota dentro, tutta la sua gioia che ha nel cuore si è dissolta in un attimo e l’oscurità e la paura hanno preso il suo posto. Dopo aver fatto una passeggiata, la giovane torna a casa, sfinita, gli occhi che le bruciano e la testa che le scoppia, assorta nella sua tristezza non si accorge di Alison seduta sul divano e intenta a leggere.
Alison: “Ciao, baby! Come mai così tardi?”
Michelle: “Al…” sussurra.
L’amica aggrotta le ciglia e si alza dal divano, Michelle le corre incontro e la abbraccia singhiozzando.
“Mich, cosa è successo?” chiede Alison che sa già qual è la risposta.
“Alex..” farfuglia la giovane.
*E ti pareva* pensa l’amica.
Michelle continua a singhiozzare ma riesce a trovare la forza di parlare “Non so cosa le sia successo, era una furia, mi ha spaventata a morte, mi ha accusata di non amarla, di fingere, di stare solo con lei per uno… - quindi ha un attimo di esitazione. - Per uno stupido piano ideato da mio padre”.
“Tuo padre - ripete Alison. - E cosa c’entra?”.
Michelle scuote la testa “Non lo so…” e continua a singhiozzare.
“Oh, piccola mia” sussurra la ragazza, accarezzando i capelli della giovane.
“Perché è così difficile? Io la amo, non avrei mai potuto fingere”.
“Lo so Mich - risponde Alison, quindi prende il volto della giovane tra le sue mani e la guarda dritto negli occhi. - Tu non faresti mai una cosa del genere”.
Una strana atmosfera cala tra le due, per un attimo che sembra interminabile i loro occhi si osservano, Alison ripetutamente guarda le labbra di Michelle e Michelle quelle di Alison. L’amica attira a sé il volto delle giovane e congiunge le sue labbra in un tenero bacio.
Le mani di Alison accarezzano le spalle di Michelle, poi le braccia, fino ad unirsi con le sue mani. Ma Michelle si distacca e osserva confusa l’amica, quindi sorride imbarazzata.
“Questo non doveva accadere…” sussurra, mentre Alison guarda altrove.
La giovane cerca di riordinare le idee “Io devo scoprire cosa è successo, devo chiedere spiegazioni ad Alex a costo di uscirne con gli occhi neri!” quindi Michelle si avvia verso la sua stanza.
“Mich, aspetta!”
La giovane si volta verso l’amica.
“Alex non è la persona giusta per te, questo è solo un pretesto per scaricarti e tu invece di odiarla perché ti ha trattato da schifo continui ad amarla”.
“No… - dice Michelle. - Questa sera più che mai ho avuto la conferma di quanto Alex mi ama, ha detto delle cose che mai mi ha detto e il suo era un dolore reale, il dolore che viene da chi si sente ferito dalla persona che ama. Povera Alex, chissà quanto soffre. Si sentirà malissimo e per lei è mille volte più doloroso”.
Poi lentamente si trascina nella sua stanza
Alison guarda la sua amica allontanarsi e scuote la testa.

La notte sta cedendo il posto all’alba, quando Alex viene bruscamente risvegliata dal suono del proprio cellulare. Apre gli occhi e la luce del giorno che avanza, le da fastidio, la ferisce. Per reazione, si porta una mano davanti agli occhi, mentre, contemporaneamente, risponde al telefono, con voce impastata dal sonno e dalle varie schifezze ingerite.
Si sente la testa martellata da un dolore lancinante e lo stomaco bruciare, come corroso.
Alex: “Mh?”
Tony: “Alex, dove sei? Va tutto bene? Ti devo parlare…”
Alex: “Ah…sì…dimmi.” Risponde la donna, con un notevole sforzo, cercando di mascherare il proprio stato.
Tony: “Michelle non è una spia, ho i dati del monitoraggio ed abbiamo fatto rispondere, sotto macchina della verità, il consigliere di Gerard Jolie. Michelle non sa nulla del padre, non ti ha tradita.”
Alex, a quelle parole, si sente il sangue gelare nella vene, mentre una miriade di sentimenti s’affollano dentro lei.
“Che cos’ho fatto…” Riesce a dire, senza però attendere risposta da parte del fratello e chiude la telefonata.
Alex odia se stessa, per la diffidenza, la mancata fiducia nei confronti di Michelle ed anche per lo stato in cui, ancora una volta, s’è ridotta. Si guarda intorno e s’accorge d’essere in una piccola barca, attraccata li, al porto.
Non sa come c’è finita e non sa neanche il perché. Non ricorda nulla, della sera precedente, solo l’immenso dolore, la frustrazione e la rabbia che ha provato.
Sentimenti che, tuttora, prova, ma in maniera diversa, sa che ha perso Michelle, dopo tutto l’accaduto.
Anche se Michelle le perdonasse la gigantesca sfuriata, dimostrazione della sua labilità interiore, come potrebbe accettare ed amare una donna che uccide, che è in continua battaglia con se stessa ed il mondo? Come potrebbe voler condividere se stessa con l’acerrima nemica del tanto amato padre?
Questi sono i dubbi che vacillano nella mente d’Alex mentre, raccogliendo tutta la sua forza interiore, s’alza e si dirige verso la strada principale.
E’ giorno inoltrato, quando Alex, dopo un’altra bottiglia di super alcolico e qualche altra pasticca, varca la soglia di casa.
Appena entrata, nota il fratello, in piedi, davanti a lei e, con suo immenso stupore, scorge anche Michelle, meravigliosa e radiosa come sempre, anche se, il suo volto è visibilmente provato.
Alex inspira profondamente e lascia uscire dalla sua bocca, un corto mugugno simbolo di stanchezza, fisica e mentale.
Michelle è sconcertata, nel vedere Alex, di solito, perfetta, ora in questa maniera. La donna, infatti, indossa ancora il vestito del ballo in maschera, ora decisamente malconcio. Il suo trucco è colato lungo il suo volto, mentre i capelli sono scomposti, increspati. Sul volto della donna, si nota il suo stato d’animo delle ultime ore e tutta la confusione che prova.
Le due donne s’osservano, come cercando di capire chi, hanno, davvero, di fronte.
Tony si dirige verso la porta e passando accanto alla sorella, le accarezza il braccio, come volendo incuterle forza.
Quando la porta si chiude alle spalle di Tony, Michelle, con calma, s’alza e s’avvicina ad Alex. La donna guarda Michelle sconcertata, incapace di proferire alcuna parola o di eseguire una qualsiasi azione.
Michelle porta la mano verso il volto d’Alex, ma la donna si ritrae, per evitare il contatto. Michelle, però, non demorde e riesce ad accarezzare, con fare protettivo e comprensivo, il volto straziato, della donna che, dopo un istante di resistenza, s’abbandona a quella piacevole e confortante azione.
Il silenzio continua a fare da padrone tra le due donne. Michelle fa staccare Alex dalla parete e, quasi meccanicamente, le abbassa la lampo del vestito che, veloce, crolla a terra.
La donna alza lo sguardo confuso, verso Michelle che, con un cenno della mano, indica ad Alex di seguirla. La bionda ragazza, conduce Alex in bagno. La donna, indossante solo gl’indumenti intimi, si siede sulla sponda della vasca, mentre Michelle apre il rubinetto dell’acqua calda.
“Fatti un bagno.” Le dice, dirigendosi verso la camera d’Alex.
Qualche minuto dopo, Michelle rientra nella stanza da bagno, con in mano degli abiti che appoggia sulla tavoletta del water.
Alex è immersa, fino al petto, nell’acqua.
Michelle, prende, poi, una salvietta struccante e si siede sul bordo della vasca. Senza dire nulla, inizia a struccare, Alex che, ancora confusa, si lascia fare.
Dieci minuti dopo, Alex siede, ancora una volta, sul bordo della vasca, indossando dei larghi pantaloni neri ed un’aderente maglietta a maniche corte, del medesimo colore.
Michelle indossa una gonna color verde militare ed una canotta bianca.
La ragazza inizia a pettinare i capelli d’Alex, mentre nessuna delle due, si sente capace di rompere quel lacerante silenzio.
Anche Michelle sente una gran confusione, dentro se, ma il sentimento che prova per Alex è troppo forte per poter competere con qualsiasi rancore.
Alex guarda per terra, con aria stanca ed affranta e Michelle porta la sua mano sotto al mento della donna, che s’accoccola contro la mano della ragazza.
Michelle continua quell’effusione timorosa ma colma d’amore quando Alex afferra la mano della ragazza e la stringe alla sua, ponendovi un casto bacio.
Quel bacio pare a Michelle quanto di più dolce ci sia, l’espressione più completa dei sentimenti che Alex prova per lei.
“Avevo poco più di ventidue anni quando mi sono legata ad una donna spietata, che era a capo d’ un’organizzazione criminale di alto ordine. Entro un anno, ha commesso delle atrocità terribili, delle quali mi vergogno. A ventitré anni ho deciso di cambiare e ho fondato una mia organizzazione, basata sui principi nei quali credo. Sono una specie di giustizziera che vuole e tenta di cambiare il mondo… Sono l’Amazzone.”
Racconta, la donna, con tono sofferto.
“Una giustizziera? - ripete Michelle guardando Alex negli occhi. - Atrocità? Che genere di atrocità?” Chiede la ragazza mentre l'angoscia sale lentamente impadronendosi del suo cuore.
“Ho ucciso, ed uccido tuttora, con la sola differenza che prima lo facevo in nome dei soldi e del prestigio ed ora, per difendere i miei ideali e per difendere gli oppressi..." Risponde, Alex, guardando un punto fisso, nel vuoto.
"Non ci credo - dice a bassa voce. - Non ci credo! - si gira verso Alex e la guarda negli occhi - No, no". Un senso d’angoscia la avvolge mentre le parole di Alex risuonano nella mente di Michelle.
Alex appoggia il volto su una mano, distrutta dagli ultimi avvenimenti. "Te l'ho sempre detto che non sono solo quella che sembro. E lo stesso vale per tuo padre. Gerard Jolie è un uomo viscido e meschino, senza scrupoli. Non riesco a capacitarmi che abbia creato una creatura meravigliosa come te."
"Mio padre? Cosa c'entra mio padre? Alex! - Michelle si copre il volto con le mani. - Non capisco più niente, vuoi spiegarmi cosa c'entra mio padre con te, cosa ti ha fatto? Io non so cosa pensare...mi dai della puttana, accusandomi di una cosa che non ho mai commesso, Alex, come hai potuto pensare che io potessi recitare, mi conosci, sai come sono, sai quali sono i miei ideali e in cosa credo, sai quanto ti amo e quanto sei importante per me. Io per te sarei disposta anche a morire, anche ad andare contro tutto e tutti...” poi si siede sulla tavoletta del wc e osserva il pavimento
“Hai mai sentito parlare, da tuo padre, dei Guerrieri o dell'Amazzone?” Si limita, a chiedere, la donna.
“Mio padre mi ha parlato di una misteriosa Amazzone, ma solo accennato, niente di più.” scuote la testa Michelle.
“Oh, Michelle...Non so come spiegarti, non so cosa dire, non so cosa fare. - La donna tira un profondo sospiro. - Inizierò dall'inizio...- esordisce. Alex racconta la verità sulla vicenda che riguarda la sua doppia vita ed anche quella del padre di Michelle.- ...E poi ho trovato la tua foto nel portafoglio di Gerard ed ho perso il senno. Credevo che tutto fosse una messa in scena, uno sporco trucco per incastrarmi.” Conclude, poi, con tono stanco.
Michelle scuote la testa senza guardare Alex. “Non è possibile - sussurra, si sente stanca e confusa. - Non so cosa fare... forse è meglio che vada a casa, non mi sento molto bene”
“Nulla, nella mia vita, mi ha mai resa felice, mi è sempre mancato qualcosa, ma non ho mai capito cosa. Ora, però, lo so. Mi mancava quella parte di me che sei tu. Hai dato gioia e significato alle mie giornate e sei parte di me, la parte più bella che ho, la parte della quale vado fiera. - Dice, Alex, a Michelle.- Non ti biasimo se ora mi odi, lo so che non ti merito. Tu sei... sei così meravigliosa, in tutto, mentre io... - Si ferma un istante, non trovando le parole giuste per descriversi.- Hai visto cosa sono.” Si limita, infine, a dire.
Michelle si alza e guarda Alex negli occhi “Quello che mi hai detto è per me un colpo durissimo, non tanto per mio padre, con cui già da tempo non avevo più un buon rapporto, ma per te. Quando mi sono messa con te sapevo che non sarebbe stato facile, che avrei anche sofferto ma ho voluto rischiare perchè il mio amore per te superava ogni dubbio e ogni paura che ogni tanto mi assaliva. Conoscendoti ho imparato molto da te, ho scoperto il tuo lato gentile e ho scoperto quanto amore tu riesci a donare. Tutti noi commettiamo degli errori nella vita, tu almeno hai avuto il coraggio di confessarmi quello che avevi fatto e hai avuto un grande coraggio. Ho visto il tuo dolore quando credevi che ti avevo tradita e questa è stata per me la prova che mi amavi davvero. Non potrei mai odiarti... non l'ho mai fatto neanche quando mi hai tradita. Ti amo troppo perchè uno stupido equivoco ci possa dividere, anche se le tue parole mi hanno ferita, preferirei soffrire mille volte ma averti al mio fianco piuttosto che perderti per sempre Così come tu hai trovato il tuo equilibrio con me, io l'ho trovato con te. Non ti lascerò mai, anche oltre la morte, noi resteremo unite... ma ho bisogno di un po' di tempo per trovare me stessa. - Michelle porge la mano ad Alex e la donna si alza. La giovane sorride, anche se è un sorriso un po' amaro e abbraccia la sua donna. - La mia vita è solo al tuo fianco, Alex, oltre ogni incomprensione, oltre ogni problema, oltre ogni dolore, il mio cuore batte e batterà solo per te... finché avrò fiato saprò pronunciare una sola cosa: ti amo, Alex” quindi bacia la donna sulle labbra.
Alex accarezza, sfiorandolo leggermente, il volto di Michelle e la guarda negli occhi, come trovandovi ogni risposta ai suoi eterni quesiti. “Sarò qui ad aspettarti, senza di te, nulla ha senso.” Dice, Alex, a Michelle, mentre questa, esce di casa.





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