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La Gabbia

di Ira feat (Il Giullare)


Capitolo 2: Rivelazioni


<<Il cane da catena fiuta il mondo fin dove arriva la catena,il randagio fin dove arriva la luna>>
Il solito corridoio lungo e nero...i miei sensi allertati, non captano nessun rumore...eccola:ancora una volta ecco comparire quell' ombra;quella sagoma irriconoscibile,ma allo stesso tempo famigliare, che emerge dall' oscurità con quella sua voce calda ed avvolgente:
<<Saremo insieme nella prossima vita...>>
<<Chi sei?>>
<<Saremo insieme.>>
Come sempre mi svegliai a questo punto del sogno.Ares dormiva vicino al mio letto respirando pesantemente e muovendo le zampe posteriori come se stesse rincorrendo qualcosa.Gli misi una mano sulla testa e gli augurai di raggiungere la sua preda.Il display della mia sveglia segnava le 15.30 il che significava che avevo recuperato le mie otto ore di sonno.Mi domandai se Wolf e Loki fossero rientrati così, decisi di lavarmi, vestirmi e di scendere a controllare.
La scena che mi si presentò davanti mi portò a pensare che Loki avesse combinato un macello con la M maiuscola: erano entrambi addormentati sul divano,Loki se ne stava seduto con la sua giacca di pelle aperta che metteva in mostra il petto sporco di sangue, e Wolf steso con la testa appoggiata alle sue gambe e un braccio che pendeva sul pavimento, aveva la faccia coperta di rosso come un guerriero indiano.
Non volli nemmeno immaginare cosa,la fantasia di Loki,avesse riservato per Jarod così decisi di non indagare e di uscire.
Guidai senza alcuna fretta,godendomi il confort dell' aria condizionata,cercando un bar per fare colazione o, meglio ,merenda data l'ora.Dopo un buon caffè,ricordandomi di avere ancora in tasca le chiavi di Brad, decisi di fare due passi fino da Mario,un immigrato italiano proprietario del banco dei pegni che faceva angolo sulla strada.
Quando entrai,suonò un campanellino che avvisava l' entrata dei clienti e vidi la chioma ricciuta di mario emergere da sotto il bancone:
<<Iena,tesoro,cosa ci fai qui?>> domandò sorridendomi calorosamente.
<<Ho le chiavi di Brad.>>
<<Ah si, ha chiamato dicendo che sarebbe passato più tardi a riprendersele.A proposito,cosa mi sai dire di Jarod? >> si sporse sul bancone abbassando il tono di voce,come se qualcuno avesse potuto sentirci.
<<Cosa dovrei sapere?>>
<<Non prendermi per il culo.Sono sicuro che tu puoi darmi una spiegazione sul perchè metà della squadra omicidi è intervenuta diciamo verso le 4.00 del mattino buttandoci tutti giù dal letto.....Io ho visto il corpo,Iena, prima che lo coprissero: non so se riusciranno mai a identificarlo,ma ti assicuro che era Jarod.>>
<<Dov'è il problema Mario?Ne sentirai la mancanza?>> il suo tono inquisitorio mi stava dando ai nervi.
L' uomo mi guardò dritta negli occhi e io ricambiai senza scompormi, dopo di che scoppiò a ridere.
<<Non mi abituerò mai al vostro modo di fare,figli di puttana!>> esclamò mettendosi le chiavi in tasca.
Mi guardai un pò intorno vedendo i più disparati oggetti: radio, televisioni, elettrodomestici, libri,strumenti musicali....Non vi prendo in giro,c'era anche qualcuno che aveva avuto il coraggio di portare in pegno dei vibratori e io mi chiedevo come mai uno come Mario,che viveva sulla miseria altrui,potesse aver deciso di acquistarli, dato che dubitavo fortemente che qualcuno li comprasse.Ma forse anche lui conosceva la pietà,in fondo in fondo....molto in fondo.
Tutti quegli oggetti che mi circondavano, erano frammenti di vita:piccoli pezzi di esistenze tutte accumunate dalla povertà e dalla disperazione.
La mia attenzione fu attirata da un grosso libro foderato in pelle che doveva avere molti anni;lo sfogliai, e vidi che le sue spesse pagine color crema erano vuote.
Pensai che Michelle avrebbe potuto riempirle.
Così assorta com' ero nei miei pensieri,non mi ero accorta che era entrato un ragazzo nel negozio.Fu la voce di Mario a svegliarmi:
<<Ti posso dare 100 dollari per questo.>> disse,in maniera del tutto distaccato tenendo in mano un anello.
<<Scherzi?Ne vale almeno 400!>> la sua esclmazione era carica di rabbia ma, quando lo guardai in faccia,realizzai che la rabbia era in realtà ansia dovuta all' astinenza.
<<D'accordo,allora riprenditelo e vatti a cercare qualcun' altro a cui venderlo.>> rispose Mario senza scomporsi,ben abituato a queste scene.
<<No!No! Hai vinto,dammi i soldi!>>
Il ragazzo intascò i soldi, diede del pezzo di merda a Mario e uscì in fretta.
<<Eh,eh...questi tossici....>>
<<Quanto vale?>> domandai accennando all' anello.
<<Almeno 500 dollari.>> rispose ghignando.
<<E poi sarei io quella che fa parte dei "figli di puttana"? Senti, quanto vuoi per questo?>> dissi appoggiando il libro sul bancone.
<<Dunque,dunque il diario del giovane Grosswer:era anche lui un tossico,aveva bisogno di soldi e l' ha rubato dal negozio del padre....questo è un pezzo d'antiquariato,Iena....>>
<<Dai,spara il prezzo, non ho tutto il pomeriggio a disposizione.>>
Dopo mezz'ora di trattativa uscii da quel maledetto posto con il diario sotto braccio,e una voglia immane di fumare una sigaretta.Gli avevo fatto dimezzare il prezzo iniziale, ma ero comunque consapevole del fatto che mi aveva fregata,e questo mi faceva diventare matta.
Arrivai alla macchina,appoggiai il libro sul sedile del passeggero e tornai verso casa.
Sulla strada vidi una cabina telefonica,mi fermai e decisi di chiamare Michelle rendendomi conto che avevo voglia di sentire la sua voce.
<<Pronto?>>
<<Ciao.>>
<<Ciao!>> il modo in cui rispose mi fece capire che aveva riconosciuto la mia voce.
<<Dormito bene?>>
<<Si, mi sono svegliata un paio d' ore fa.Mia madre mi ha chiesto come mai sono rientrata così tardi...>>
<<e cosa le hai risposto?>>
<<Beh, le ho detto che ho festeggiato il mio compleanno con quasi 8 mesi di anticipo!>>
La cosa mi fece ridere.
<<Così sei nata in Febbraio?>>
<<Sono acquario,il segno più bello in assoluto!>>
<<Beh,signorina O' Connor, questa è una affermazione del tutto soggettiva...le andrebbe di discuterne questa sera?>>
<<Dunque...la mia agenda segna un buco verso le 20.00,sia puntuale.>>
<<Non ne dubiti.>>
<<A proposito,la signorina gradisce la cucina Messicana?>>
<<Adoro il cibo piccante!>> affermò con entusiasmo.
<<Perfetto.A stasera.>>
<<Aspetta!Dove mi porti?>>
<<Eh eh,non c'è gusto se te lo dico ora.Un posticino tranquillo ed accogliente,fidati.>>
<<Mi fido,un bacio.>>
Immaginai il suo sorriso e riagganciai il telefono.
Quando arrivai alla Tana, Loki era seduto,con un asciugamano legato in vita,al tavolo della pseudocucina indaffarato a scegliere la tattica migliore per addentare quel super hot dog che si trovava fra le mani.Doveva essere uscito da poco dalla doccia,perchè aveve ancora i capelli umidi e si sentiva il profumo del suo bagnoschiuma.
Mi sedetti di fronte a lui:
<<Wolf?>>
<<Si stà lavando, e Stan è andato a farsi un giro qui intorno con Ares.>>
<<Posso sapere cosa avete combinato ieri notte?!>>
<<Oh, Iena è stato uno spettacolo!Gli siamo piombati in casa.Avresti dovuto sentire quanto,quel piccolo verme, urlasse e scongiurasse di lasciarlo....Prima gli ho dato una passata io, poi l' odore del sangue deve aver svegliato il lupo che dorme in tuo fratello perchè gli si è scagliato contro puntando alla carotide....c'era sangue che schizzava su tutti i muri....è caduto a terra e credo di avergli sfondato la gabbia toracica a forza di calci....spero per lui che fosse già morto quando Wolf ha deciso di passargli la faccia sulla grattuggia....>> diede un altro morso al panino quando terminò.

-Questo è veramente pazzo- pensai.
<<Dove sono i vostri vestiti?>> domandai.
<<In un sacchetto pronti per essere bruciati.Ovviamente mi sono tolto la mia giacca:non avrei mai rischiato di sporcarla con il sangue di quel pezzente.>> rispose sorridendo.
Quando ci si lasciava andare a queste cose,la prima cosa che si faceva appena tornati a casa era bruciare tutto ciò che si indossava ed eliminare le armi utilizzate, in modo da eliminare,per gli sbirri, qualsiasi brandello di prova che potesse collegarci ad altri omicidi. In questi casi,conoscendo la prassi,evitavamo di utilizzare armi a cui tenevamo in partcolar modo.
<<Quello cos'è?>> domandò Loki, indicando con lo sguardo il libro appoggiato sul tavolo.
<<Un regalo.>>
<<Oh!- esclamò inarcando un sopracciglio - è bionda o mora?>>
<<Bionda.E' Michelle,la ragazza nuova di Eve.>>
<<Cazzo!Non è giusto,quella te l' ho indicata io!>> disse finendo il suo panino.
<<Infatti te ne sarò eternamente grata,tesoro!>> risposi alzandomi e passandogli una mano sulle spalle.
<<Un giorno dovrai spiegarmi come fai,a farle cedere tutte!>> urlò mentre stavo salendo le scale che mi conducevano alle mie stanze.
Erano quasi le 18 e,dato che avevo tempo da perdere,decisi di fare un pò di movimento:indossai un top e i pantaloni di una tuta e stendendomi a terra cominciai a fare un pò di addominali.Mi aiutava a non ammettere a me stessa che ero nervosa come una stupida adolescente.La cosa però non sembrò servire a molto così scesi giù dove trovai Loki intento a sparare cazzate con Wolf.
<<Loki, vatti a vestire.>>
<<Credevo mi preferissi nudo...>>rispose sghignazzando.
<<Andiamo,vestiti. Ho voglia di muovermi un pò.>> risposi mettendo le mani sui fianchi.
<<Un invito a nozze, mia cara.>> si alzò capendo al volo le mie intenzioni e riemerse poco dopo dalla stanza che condivideva con Wolf, a petto nudo indossando solo un paio di pantaloni larghi e un paio di guanti in gomma piuma,simili ai miei.
<<Vogliamo andare my lady?>> domandò chinandosi leggermente indicando con ambo le braccia la porta d' ingresso.
All' esterno della Tana c' erano delle piccole scale in ferro che conducevano al tetto,dove erano stato disposti dei tappeti in gomma come quelli presenti nelle palestre.
<<Sei pronta?>>
<<Certo.>>
Ci inchinammo uno di fronta all' altra in segno di saluto,dopo di chè demmo il via alle danze.
Volevo evitare che mi arrivasse un pugno in faccia,prima di uscire con Michelle quindi tenevo la guardia abbastanza alta.Loki se ne rese conto e mi assestò un pugno nello stomaco che mi fece mancare il respiro per un attimo.Meno male che avevo buoni addominali.
<<Ti vedo distratta>> affermò sorridente mentre saltellava pensando alla sua prossima mossa.
<<Non ti preoccupare.>> risposi in tono di sfida.
Parai un pugno, che si stava dirigendo minaccioso verso il mio seno destro, riuscendo a sbilanciare Loki quel tanto che mi bastava ad assestargli un perfetto calcio circolare all' altezza della mascella.
<<Eh eh!>>
Mi voltai per vedere da dove provenisse quella risata e vidi Wolf seduto sul cornicione che assisteva al combattimento.
Loki approfittò di quel mio momento di distrazione,per placarmi come un giocatore di rugby e mettermi al tappeto.Non fu troppo facile,ma i miei piedi trovarono il suo torace e con un notevole sforzo riuscii a scrollarmi di dosso quei 90 kg di muscoli che mi appesantivano,scagliandolo lontano da me.
<<Pari.>> affermò Wolf.
<<Si, pari.>>concordò, Loki rimettendosi in piedi.
La mia risposta fu un sorriso.
I nostri combattimenti,finivano sempre pari:era il termine che utilizzavamo quando entrambi finivamo a terra e ,non so secondo quale strana legge regolata dalla fisica,ma noi eravamo sempre a terra alla fine di un combattimento.Sembravamo un pò i giovani lupacchiotti che lottano fra loro senza farsi realmente del male ma, allo stesso tempo,danno prova in modo da mettere in chiaro il loro posto nella gerarchia del branco.Io e Loki eravamo gli eterni lupacchiotti.
Una volta tornati dentro Loki mi informò che l' indomani avremmo dovuto incontrarci con Morris per via di un nuovo lavoro.
Quando c' erano questi incontri diventava sempre nervoso:
<<Quel tizio non mi piace,Iena. Mi da la sensazione di sporco...non capisco come tu ti possa fidare di lui.>>
<<Non mi fido.Le uniche persone di cui mi fido sono la mia famiglia.Ma non preoccuparti,Morris non ha alcun interesse a fregarci e comunque noi siamo sempre in guardia.>>
<<Ve beh.Senti, stasera cosa fai?>> domandò cambiando argomento.
<<Esco con Michelle.Perchè?>>
<<Tanto per sapere.Io e Wolf probabilmente ce ne andremo a fighe....ho scoperto che l' amico ha questo fascino...animale,per così dire, che fa impazzire le donne.>>
<<E Stan?>>
<<Da quando ha ripreso ad uscire con Eve,passa tutte le serate al Paradise.Fidati:quando tornerà si farà una doccia e poi via.Lo rivedremo domani se tutto va bene.Ho la sensazione che voglia mollare.>> quest' ultima frase la pronunciò con un tono di amarezza.
<<Dici?>>
<<Beh,Iena noi siamo ancora giovani mentre lui fa 54 anni quest' anno.E' sempre stato il padre...può darsi che abbia voglia di calma e di divertirsi con i soldi che si è messo da parte.>>
<<E' strano,non avevo mai pensato a questa eventualità...>> risposi sinceramente stupita di quello che avevo appena sentito.
<<Beh,è solo una sensazione.Non pensarci più.>>
Mi feci una tonificante doccia fresca che mi fece riaquistare le energie.Mentre mi vestivo pensai in quale ristorante si sarebbe potute andare e mi venne in mente il "TexMex" un posticino non male in cui si mangiava veramente bene, da ciò che il mio stomaco poteva ricordare.Non era un vero e proprio ristorante,ma un piccolo esercizio con un con un piccolo giardino in cui stavano meno di dici tavoli.All' interno non c'era posto per sedersi, infatti il "TexMex" era aperto solo durante il periodo estivo ed era sempre pieno.
Per un momento mi venne il dubbio di non aver prenotato,ma poi mi rilassai ricordando di aver finito il credito della tessera telefonica chiamando il ristorante.
Stivali e pantaloni in pelle:il problema restava vestire la parte superiore.Stavo letteralmente immersa nell' armadio,quando avvertii la presenza di qualcuno alle mie spalle che mi fece voltare di scatto:Wolf se ne stava stravaccato sul letto con le mani incrociate dietro la testa.
<<Ah,sei tu...-e reimmergendo la testa nell' armadio continuai- cosa mi consigli?>>
<<Da vestire o consigli tecnici?>> rispose sorridendo.
<<Da vestire:ti pare che abbia bisogno di consigli tecnici?!>>
<<D' accordo,d' accordo.La camicia bianca,quella in seta.>> rispose,allungando un braccio e indicandomela.
<<Sicuro?>>
<<Fidati che te la porti a letto.>>
<<Come siamo venali...mi sa che stai trascorrendo un pò troppo tempo con Loki....>>affermai sorridendo.
<<Non sarai gelosa del tuo fratellino?>>
<<Del tuo brutto muso? Si,credo di esserlo.>> risposi abbottonandomi le maniche della camicia.
<<Non ti preoccupare,tu resti la mia preferita.>>
<<Su questo non avevo dubbi.>>
Si alzò e se ne andò:non era raro che Wolf facesse queste sue apparizioni solo per scambiare due chiacchere e mi faceva piacere,dato che era uno di poche,pochissime parole.
Guardai l' orologio:19:40 ero in perfetto orario.
Arrivai di fronte al suo palazzo con qualche minuto di anticipo.Se tutto ciò fosse accaduto qualche mese fa,probabilmente mi sarei accesa una sigaretta per ingannare l' attesa,ma ora che stavo tentando di smettere optai per ascoltare un pò di musica.
Il lettore cd emise le melodiche note di "Change" una canzone di 2Pac che mi faceva venire la pelle d' oca ogni volta che la sentivo.
Ancora assorta dalla musica,vidi la testa di Michelle spuntare fuori dalla finestra,di quella che doveva essere la sua stanza, e farmi un cenno di saluto.Due minuti dopo apriva la portiera della macchina e si accomodava al mio fianco.
<<Ciao.Tupac?>> domandò riferendosi alla musica.
Le risposi con un cenno del capo,mentre la divoravo con gli occhi: indossava una camicetta nera con le maniche a tre quarti, una cintura alta almeno dieci cm che le ricadeva su quei jeans a vita estremamente bassa che le fasciavano le gambe.
Sarà stata la cintura,o gli stivaletti in pelle che indossava, ma tutto ciò era molto stile Madonna.Era bellissima.
<<Non so,da te mi sarei aspettata qualcosa tipo Wu Tang Clan...>> disse sorridendo, mentre ci mescolavamo al traffico tranquillo del Giovedi sera.
<<Quelli li conservo per quando mi alleno,con Loki.Comunque ho anche musica classica,che ogni tanto non guasta.>>
Trascorremmo il tragitto parlando dei rispettivi gusti musicale e appresi che anche a lei piaceva il rap e l' Rn'b.Ascoltava anche new age e,su questo genere,avevamo opinioni diametralmente opposte...
Eravamo ferme ad un semaforo,quando non potei più trattenermi dall' immergere la mia lingua nella sua bocca,che l' accolse avidamente.Scattò il verde ma nessuna delle due se ne preoccupò,fu il suono di clacson del furgone che ci stava dietro ad incitarci a finire alla svelta,il che, fu piuttosto ridicolo.
Quando raggiungemmo il ristorante il camerire ci scortò fino al nostro tavolo,lasciandoci un paio di menù che iniziammo a sfogliare:
<<Cosa c'è?>> mi chiese Michelle notando l' occhiataccia che avevo mollato al cameriere.
<<Non mi piace come ti guarda...>> risposi in un misto fra seccato e divertito,per via della situazione.
<<Perchè,come mi guarda?>> domandò provocandomi deliberatamente.
La ragazza vuole giocare...e allora giochiamo:
<<Come ti guardo io.>>
Michelle mi prese la mano,e sorridendo disse:
<<Però io non guardo lui,come guardo te.>>
Il sorriso che si dipinse sul mio volto,era quello tipico delle persone pianamente soddisfatte.
<<Sono indecisa,non so cosa ordinare...tu cosa prendi?>> domandò scrutando il menù.
<<Qui fanno il pollo in salsa di peperone che è la fine del mondo...>>
Alla fine ordinammo Tortillas all' avocado, pollo in salsa di peperoni con aggiunta di peperoncino, e frittelle alla cannella come dessert; il tutto accompagnato da un buon vino rosso.
La cena trascorse tranquillamente chiccherando del più e del meno;Michelle provò ad indagare sulla mia professione,ma io fui piuttosto vaga:le dissi che ero una specie di "assistente sociale"...
Mi resi conto che prima o poi (più prima che poi) avrei dovuto confessarle che il mio lavoro non era dei più comuni,e tanto meno dei più legali.Non sapevo ancora come avrei affrontato la cosa:temevo che se l'avesse saputo avrei potuto perderla.
Parlando,scoprii che Michelle aveva frequentato una scuola di tatuaggio e stava cercando un posto dove iniziare ad esercitare la sua arte.Non mi sarebbe dispiaciuto farmi marchiare da lei,soprattutto dopo aver visto lo splendido tribale che si era fatta sul polso:piccolo,semplice ma molto molto bello.
<<Ne hai altri?>>
<<Umm,può darsi...Magari lo scoprirai da sola...>>
Fecimo appena in tempo a raggiungere la macchina che un tipico acquazzone estivo ci colse senza alcun preavviso.
<<Per fortuna non ci siamo bagnate.Queste piogge sono brevi,ma intense.>>commentai osservando dal finestrino, persone che correvano di quà e di là in cerca di un riparo.
<<Non ti piace la pioggia?>>
<<Non è questo, è che se posso evitare di bagnarmi lo faccio.>> le risposi con un mezzo sorriso.
<<Ma davvero?>> un ghigno,oserei dire malefico,le comparve in volto.
<<Vieni.>> Mi prese per mano e mi ritrovai fuori dalla macchina prima ancora che mi rendessi conto di cosa stesse facendo.Ma non mi era andata affatto male dato che mi ritrovai con la schiena appoggiata alla macchina, e Michelle stretta a me che consumava un lungo bacio bagnato.Le mie mani si appoggiarono sui suoi dolci fianchi scoperti e presto iniziarono a salire tastando il terreno.Lo sguardo che lessi nei suoi occhi subito dopo era inequivocabile:calcolai,che se tiravo ci si mettevano 15 minuti per arrivare alla Tana....avrei volato.
<<Dove siamo?>> Mi domandò,guardandosi attorno,mentre prendevo la stradicciola sterrata che conduceva alla mia dimora.
<<Io vivo qui.>>
<<In una vecchia fabbrica?No aspetta,non dirlo:niente è quello che sembra...>> stava sorridendo.
<<Impari in fretta.>>
Corremmo verso l' entrata anche se,ormai,qualche goccia in più non avrebbe certo fatto la differenza poichè eravamo già zuppe.
Quando digitai il codice per disattivare il sistema di allarme,risposi allo sguardo cuiroso di Michelle dicendo:
<<Vivo con dei paranoici.>>
Mi resi conto che forse non era stata una gran furbata portare Michelle alla Tana,conscia del fatto che mi avrebbe posto domande alle quali non avrei ben saputo come rispondere,dato che avevo evitato di dirle come mi guadagnavo il pane.
Salimmo le scale che portavano al piano superiore e trovammo Ares,seduto con uno sguardo fiero che aspettava immobile un mio segnale che gli facesse capire che andava tutto bene.
Gli diedi una carezza dietro l'orecchio mentre Michelle gli si avvicinava:
<<E' bellissimo.Posso?>> domandò facendomi capire che intendeva accarezzarlo.
<<Mettigli la mano vicino al muso.>>
Ares ci mise poco a decidere che Michelle non rappresentava una minaccia e si fece accarezzare senza troppi complimenti.
Ora che mi sapeva a casa, si alzò e scese le scale:aveva bisogno di sgranchirsi un pò.
Michelle si guardò un pò attorno,volgendo la sua attenzione prima sulla mia libreria poi sull' impianto stereo,quindi sulle due Katane appese alla parete sopra il letto;aveva un tono seccato quando domandò:
<<Allora?>>
<<Allora cosa?>> non capivo a cosa si riferisse.
<<Allora cosa fai?Spacci droga?>>
Vidi il ghiaccio nei suoi occhi.
<<No.>>
<<Beh,non mi hai detto di cosa ti occupi nella vita.Ma quelle due spade,hanno l' aria di valere molto, hai un macchina da urlo e un impianto stereo che vale circa due mesi di stipedio....senza contare che hai un display digitale al posto di una serratura.>>
Ottima mossa Iena,complimentoni davvero!Questa ragazza non è come le altre con le quali hai avuto avventure di qualche notte,alle quali non interessava assolutamente nulla della tua vita privata...lei è diversa,non è abituata a stare in mezzo ad assassini e spacciatori di droga....
Questo fu ciò che mi trasmise il mio cervello.Non volevo mentirle così decisi di dirle in cosa consistesse la mia "assistenza" alla società:
<<Non so se riuscirò a spiegarmi bene:fa conto che io sia una netturbina e i rifiuti di cui mi occupo siano spacciatori,stupratori,pedofili e altri simpatici personaggi.>>
<<Sei una cacciatrice di taglie?>> la sua voce era stupita.
<< In un certo senso...vengo pagata da privati per trovare quelle persone e per consegnarle vive,o morte.Una volta che consegno qualcuno ad una cliente non mi preoccupo del suo destino...>>
Michelle era sconvolta.
<<Hai...hai mai ucciso qualcuno?>>
<<Si,Michelle, l' ho fatto.O muoio io o muore il mio nemico...non c'è via d'uscita.>>
Andai a sedermi sul letto e fra noi cadde il silenzio.Pensai che se ne sarebbe andata,invece venne a sedersi al mio fianco e domandò:
<<Come hai cominciato?>>
<<Non me lo ricordo-la guardai abozzando un sorriso- sai, sono scappata dall' orfanotrofio con mi fratello quando avevo circa dieci anni e da allora la nostra casa è sempre stata la strada.Un paio d'anni dopo la nostra fuga, abbiamo conosciuto Eve,che ci ha presi in casa tirandoci su come se fossimo stati figli suoi ed è stato allora che Stan,il suo uomo, ci ha insegnato quello che bisognava sapere per sopravvivere in questo posto.Lui già faceva questo lavoro...è un pò come se avessi rilevato l'azienda di papà...>>
<<Ma i tuoi genitori che fine hanno fatto?>>
Mi suonava strano rispondere a quelle domande,ma non mi dispiaceva:non avevo mai trovato qualcuno davvero interessato ad ascoltarmi.
<<Mia madre è morta mettendomi alla luce,di mio padre non ho molti ricordi...viaggiava molto e un giorno non è più tornato a casa.Quel fottuto bastardo è scappato lasciando me e Wolf nelle mani degli assistenti sociali....abbiamo passato tre anni,più o meno, in arfanotrofio.Poi,una coppia che aveva la possibilità di tenerci tutti e due ci ha portati via da li...una settimana dopo eravamo liberi.La verità è che da quando sono nata,questo è l' unico posto in cui mi sento a casa.>>
<<A quanto pare non sono l' unica ad avere dei problemi con il papà...>>
Ci fissammo per una momento dopo di che scoppiammo entrambe in una fragorosa risata;l' ideale per eliminare la fastidiosa tensione che si era creata.
Una goccia d'acqua scivolò dai suoi capelli lungo la guancia ed io le posai una mano sulla gote usando il pollice per asciugarla.
Fui felice di vedere che nei suoi occhi non vi era risentimento ne timore nei miei confronti,e questo mi spinse a baciarla.Le mie mani le avvolsero la vita e la invitarono a sedersi sulle mie gambe,senza che le mie labbra si staccassero dalle sue.
Mi morse il labbro inferiore e sentii le sue mani cercare i bottoni della mia camicia,mentre la mia lingua iniziava ad esplorare gentilmente il suo collo,risalendo fino ai lobi per morderli e succhiarli.
Le mie mani scesero dai fianchi alle cosce afferrandole vigorosamente e stringendola ancora più a me.
Michelle sorrise e,una volta aperta la camicia,mi spinse gentilmente giù,facendomi stendere sul copriletto e seguendomi posando dolci baci lungo il mio collo scendendo fra i miei seni.La richiamai a me e mentre risaliva,il contatto fra il suo mento e il mio capezzolo attraverso la stoffa del reggiseno, lo fece inturgidire.
Non mi preoccupai di libermi della camicia;volevo spogliarla,volevo strapparle i vestiti di dosso e fondere i nostri corpi come se fossero stati una cosa sola,volevo tutto e subito; ma se volevo darle prova dell' amante che ero in grado di essere dovevo darmi una calmata.
Mi resi conto che stavo li a guardarla senza far niente:
<<Sei bellissima>> le dissi in un sussurro mentre,dopo averle sbottonato lentamente la camicia,e averla fatta cadere lungo i fianchi, le baciai le spalle e le carezzai la schiena.
Tirò indietro la testa e inarcò la schiena,apparendo ai miei occhi come un frutto raro ed estremamente gustoso che mi veniva offerto.Le mie mani risalirono lungo la sua schiena,trovando il gancio del reggiseno e liberandola con facilità;allora anch'io eliminai camicia e reggiseno,dopo di chè immersi la mia testa fra i suoi seni facendo giocare la mia lingua con i suoi eccitati capezzoli,mentre ella mi accarezzava la testa facendomi capire che stavo andando piuttosto bene.
La feci stendere sotto di me e la mia lingua lasciò quei dolci pendii per discendere posando lievi baci durante il tragitto,il mio obiettivo era l'ombelico: da quando lo avevo visto la prima volta,ho continuato a pensare a come sarebbe stato giocare con quel piercing...scoprìì che quella perlina di acciaio mi piaceva.Mi soffermai a lungo sul suo ombelico, mimando con la lingua la penetrazione che sapevo stava attendendo vorace.Inoltre ne approffittai per levarle la cinturona.
Sentii le sue mani che mi invitavano a risalire e la raggiunsi,strusciandomi lentamente sui suoi perfetti addominali, per immergermi in un altro bacio,non avendone mai abbastanza.
Mi mise una mano sulla guancia,carezzandola con il pollice;i suoi occhi erano languidi e pieni di desiderio:
<<Tutto bene?>> domandai appoggiando la mia fronte contro la sua.
<<Non potrebbe andare meglio>> sussurrò sorridendo.
La baciai ancora,mentre una mano scivolava all'altezza dei pantaloni per iniziare a sbottonarli.Sentivo che Michelle stava cercando sfilarsi gli stivali,cosi decisi di aiutarla e di eliminarli anch' io prima di tornare a prestare attenzione al suo ventre.
Immersi una mano dentro i pantaloni e gli slip,dove la trovai bagnata e fremente.Lo spingere del suo bacino verso di me mi fece capire cosa voleva,ed iniziai a stuzzicarle il clitoride massaggiandolo alternando movimenti lenti e circolari ad altri più decisi e vigorosi...la sentivo gemere e ansimare,la penetrai con due dita e capìì che era lì lì per venire così diminuii il ritmo ed estrassi le dita,con suo grande disappunto.
Non le diedi il tempo di dire nulla,che le sfilai jeans e slip....Se avessi creduto in qualche Dio lo avrei ringraziato,per quanto mi veniva offerto...la stavo venerando con lo sguardo. Comunque mi ricordai del mio dovere e ripresi con la lingua,ciò che le mani avevano iniziato gustando ogni singola goccia del suo succo;rafforzai il contatto e la sentii venire sotto di me.
Mentre si rilassava la raggiunsi,leccandomi le labbra che sapevano ancora di lei. La baciai a labbra socchiuse e mi sedetti al suo fianco,appoggiando la schiena alla testata del letto.Michelle si girò verso di me,sdraiandosi fra le mie gambe,circondandomi con le braccia la vita e baciandomi l' ombelico,alzandosi lentamente per raggiungere i miei seni.Si prese il suo tempo baciando,palpando ed esplorando il terreno,lasciando i miei capezzoli duri ed eccitati.Si mise a cavalcioni su una mia gamba e vi si strusciò contro mentre risaliva per baciarmi il collo.La sentivo gonfia e pulsante attraverso la pelle dei pantaloni.Accolsi avidamente la sua lingua nella mia bocca,mentre sentivo la sua mano entrarmi nei calzoni.Le sue labbra formarono un sorriso contro le mie:a quanto pare le era piaciuta la sorpresina...niente slip quella sera.
La cosa che mi più mi sorprendeva di tutto ciò,è che non vi era alcun impaccio come spesso accade con un nuovo incontro:Michelle sembrava conoscere già cosa mi piaceva e come mi piaceva essere toccata.
I miei pensieri vennero troncati sul nascere quando le dita di Michelle iniziarono a stimolare il mio gonfio clitoride,e a scorrere dentro e fuori dal mio corpo.
Quando capì che l' orgasmo stava per travolgermi riprese la mia lingua nella sua bocca soffocando i miei gemiti,come se avesse voluto divorarli.
Fu come se il mio corpo fosse travolto da mille scariche elettriche che mi percorrevano la spina dorsale andando poi a concentrasi nella mia parte più intima.
Sentii il bisogno di sdraiarmi,ma lasciai che Michelle giacesse sopra di me.Ero completamente appagata,e pacifica. Mentre le accarezzavo i capelli,sentii i battiti del nostro cuore che stavano tornando alla normalità dando vita ad un ritmo che sentivo di aver già conosciuto.
L' ora che seguì trascorse in un silenzio confortevole,rotto solo dai nostri respiri.Fui io la prima a romperlo:
<<Ehi...>>
<<Umm?>>
<<Resti qui stà notte?>>
Michelle osservo il display della sveglia sul mio comodino:segnava le 2:54.
<<Non posso- sorrise e mi baciò la punta del naso,aggiungendo-per quanto la tua proposta sia allettante.>>
<<Va bene.>>
Erano circa le 3:30 quando arrivammo davanti al portone di casa sua.
Stava per aprire la potiera della macchina,quando la fermai:
<<Aspetta,ho una cosa per te.>> le dissi estrendo il diario comprato la mattina.
<<E'...è bellissimo...-esclamò passando il palmo della mano sulla rilegatura in pelle- io...>>
<<L' ho visto e mi è venuto in mente che a te piace molto scrivere.>>
<<Grazie.>>
Mi baciò,ed io la ringraziai tacitamente per non aver detto qualcosa del tipo "non dovevi..." : non l'avrei sopportato ripensando a quel bastardo di Mario.
<<Buona notte Michelle.>>
<<Buon giorno,semmai-mi corresse sorridendo- qui si fanno sempre le ore piccole.>>
La baciai un ultima volta e me ne andai.
La immaginavo seduta a gambe incrociate sul letto,nella confortevolezza della sua stanza,con il diario aperto in mano mentre sfogliava le sue pagine candide,tastando con le dita la compattezza della carta e trovava ciò che le avevo scritto sulla prima pagina: "A volte un vincitore,è solo un sognatore che non ha mai mollato..."
A proposito,Michelle aveva una altro tatuaggio:una piccola scritta giapponese composta da tre ideogrammi...avrei dovuto ricordarmi di chiederle il significato.


<<As I walk through the valley of shadow of death
I take a look at my life and realize there's nothing left
coz I've been blasying and laughing so long,that
even my mama thinks that my mind is gone
but I ain't never cross the man that didn't deserve it
Me be treated like a punk you know that's unheard of
You better watch how you're talking,and where you're walking
or you and your homies might be lined in chalk
I really hat to trip but I gotta loc
As they groove I see myself in the pistol smoke,fool
I'm the kinda G the little homies wnna be like
on my knees in the night,saying prayers in the streetlight.
They've been spending most their lives,living in the gangsta's paradise
They've been spending most their lives,living in the gangsta's paradise
We keep spending most our lives,living in the gangsta's paradise
We keep spending most our lives,living in the gangsta's paradise
The ghetto situation,they got me facing
I can't live a normal life,I was raised by the stripes
so I gotta be down with the hood teen
too much television watching got me chasing dreams
I'm an educated fool with money on my mind
got my ten in my hand and grim in my eye
I'm a low down gangsta set trippin' banger
and my homies is down so don't arouse my anger,fool
Death ain't nothing but a heartbeat away
I'm living life,do or die,what can I say?
I'm 23 now,but will be I live to see 24?
the way things are going I don't know
Tell me why are we,so blind to see
That the ones we hurt,are you and me
They've been spending most their lives,living in the gangsta's paradise
They've been spending most their lives,living in the gangsta's paradise
We keep spending most our lives,living in the gangsta's paradise
We keep spending most our lives,living in the gangsta's paradise
Power in the money,money in the power
minute after minute,hour after hour
Everybody's running,but half of them ain't looking
what's going on in the kitchen,but I don't know what's cooking
They say I gotta learn,but nobody's here to teach me
if they can't understand it,how can they teach me
I guess they can't,I guess they won't
I guess they front,that's why I know my life is out of luck,fool
They've been spending most their lives,living in the gangsta's paradise
They've been spending most their lives,living in the gangsta's paradise
We keep spending most our lives,living in the gangsta's paradise
We keep spenmding most our lives,living in the gangsta's paradise
Tell me why are we,so blind to see
That the ones we hurt,are you and me
Tell me why are we,to blind to see
That the ones to hurt,are you an me>>
(Gangsta's Paradise by Coolio)





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