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La Gabbia

di Ira feat (Il Giullare)


Capitolo 6: ...Ed è solo l' inizio...

<<La costruzione di un amore
non ripaga del dolore
se dopo che si è spento c'è rancore nel tuo cuore
mettici calore in ogni istante che respiri
come il sole dopo la tempesta adesso arrivi
mettici passione provoca l' incendio
scorri più del tempo,soffia come il vento,
il massimo del meglio in ogni momento
come sangue nelle vene,mi scorri dentro
se anche un campione a volte può sbagliare,
io sarò il miogliore se un errore può bastare,
se nessuno è perfetto impara a perdonare,
se vivere è provare c'è un prezzo da pagare,
fra l' amore e l' odio a volte non c'è differenza:
l' amore si fa odio e dopo indifferenza,
e ogni volta si spegne,
ogni volta si riaccende,
sembra che è finita ma la vita poi riprende.

Da mattina a sera uno dentro all' altra,
io so, quello che,nessun altro sa...

Piangere o far piangere il perdono lo ripieno,
ricordo che l' ho visto scritto sopra un treno,
allora non capivo poi è bruciato il tetto
come quando ti risvegli e sei solo nel letto.
Il sole con la luna che si inseguono ogni giorno,
fra un alba ed un tramonto,un altro incontro,
è scritto nel destino oppure è stato il caso,
lo senti sulla pelle perchè quello è inaspettato,
adesso che ci siamo non puoi più andare via:
mi piaci come sei e sei per sempre robba mia,
io e te energia in perfetta eritmia
tu che mi scoppi in testa come una mania,
meriti il meglio solo il meglio tutto il meglio che ho,
vorrei vedere il mondo coi tuoi occhi per un pò,
da mattina a sera uno dentro all' altra,
io che so quello che sa nessun altro.

Da mattina a sera uno dentro all' altra
io so, quello che nessun altro sa...
Da mattina a sera,uno dentro all' altra,
io so, quello che nessun altro sa...

Il sole con la luna che si inseguono ogni giorno,
occhi dentro agli occhi fra un alba ed un tramonto
menre ti prendo si fa mezzo il giorno,
mentre ti guardo si fa buio attorno,
a volte tornano storie da copione ,
oppure in testa restano come una canzone,
tienimi con te materialmente,spiritualmente, continuamente,spinti sessualmente
con il corpo e con la mente finalmente in sintonia,
due rime allineate in perfetta armonia,
io e te come se,la citta fosse deserta,
e un universo sotto la coperta,
alla riscoperta, della giusta sensazione
ora aumenta il battito con l' emozione:
la percezione di ogni nostro senso,
nel quotidiano e poi fino all' immenso...

Da mattina a sera uno dentro all' altra,
io so,quello che nessun altro sa...
Da mattina a sera uno dentro all' altra,
io so,quello che nessun altro sa...>>
(By Piotta)

<<L' amore,a differenza della materia e dell' energia è inesauribile:un germoglio che non può essere sradicato,nemmeno dal più oscuro dei cuori.
Avere Amore è come portare un calice che può essere perso o rubato,e può versare al suolo sangue pupureo.
Ma la cosa più importante,che non bisogna mai dimenticare,è che l' amore non è immutabile:può trasformarsi in odio,come il giorno diventa notte e,come la vita diventa morte.>>

(Dana Scully,episodio "Milargo")

Il silenzio che aleggiava nella stanza era assordante e la tensione,avrebbe potuto benissimo essere tagliata con un coltello:
<<Io credo che tu mi debba qualche spiegazione...>> sentivo la mia voce lontana,come se non mi appartenesse nemmeno.
Michelle si alzò dal letto e fece per venire nella mia direzione:
<<Resta dove sei.>> le intimai con tono secco.
<<Silvya che cos'hai?>> domandò completamente spaesata.
In quel momento pensai che, se stava mentendo,recitava la sua parte come una vera professionista.
<<Voglio renderti le cose facili:cosa ci faceva qui la polizia,Fred Willmore in particolare?>>
Furono i suoi occhi a rispondermi:colpevoli come quelli di un bambino che tenta disperatamente di nascondere una marachella ai genitori.
<<Allora è vero...>> il tono della mia voce era un misto fra disperazione e rassegnazione.Il mio dito si muoveva in maniera meccanica,continuando a togliere e mettere la sicura alla pistola,come spinto da una volontà propria.
<<Non è come pensi...>> disse cercando di trattenere le lacrime.
<<Oh,sentiamo dunque:secondo te che cosa penso?>> avevo quasi un'aria di scherno, e ne ero consapevole.
<<Non ti ho venduta.>> ora il suo tono era fermo.
<<Beh,porta pazienza se non riesco proprio a credere che sia capitato a casa tua per caso!>>
<<Non ho detto che è capitato qui per caso,ho detto che non ti ho tradita.>> Era irritata e,la sua crescente presa di sicurezza irritiva anche me...stavo per esplodere....ed esplosi:le saltai praticamente addosso e le puntai la pistola alla tempia con forza:
<<Basta con le stronzate Michelle,non sono proprio dell' umore giusto.>>
<<Vaffanculo,fammi parlare!>> urlò più irata che spaventata.
Diminuii la pressione della canna contro la sua testa:
<<Ti ascolto.>>
<<Willmore conosce mio padre,è stato lui ad arrestarlo l' ultima volta,ed è venuto a conoscenza delle condizioni della mia famiglia.Non so come abbia fatto ma,gli sono giunte voci sul fatto che ti frequento ed era venuto a propormi un patto.>> aveva lo sguardo basso,si fissava le mani mentre le parole scorrevano come un torrente fuori dalla sua bocca.
<<Che tipo di patto?>>domandai mentre riprendeva fiato.
<<Mio padre deve scontare più di trent'anni di galera,quindi è probabile che non ne esca vivo.Mi ha detto che se gli avessi rivelato dove si trova il vostro rifugio,avrebbe dato uno sconto della pena a mio padre o,in alternativa,avrebbe portato mia madre in una clinica in svizzera in modo che ricevesse le migliori cure.Ma...>> alzò la testa e mi fissò dritta negli occhi.
<<Ma?>>
<<Gli ho detto che non avevo la più pallida idea di chi fosse Iena e che ne avevo già abbastanza di un padre criminale per mettermi in mezzo ad altri casini!Sil,non avrei mai potuto venderti!-Iniziò a singhiozzare ma,allo stesso tempo,era furiosa-Mio padre stà in prigione e,per quello che mi riguarda,può restarci e per mia madre ormai non c'è più niente da fare; è stata lei a dirmi che non vuole morire in un freddo ospedale! Tutto questo senza tenere conto del fatto che sono innamorata di te,stronza!>> incurante della pistola,mi mollò una sberla che mi colpì in pieno.

Il vecchio Willmore era solito a fare giochetti di quel tipo:Michelle aveva detto la verità.

<<Che cos' ho fatto...- fu un lieve sussurro. Non riuscivo nemmeno a guardarla negli occhi-Mi dispiace.>> fu tutto ciò che riuscii a dire.
<<Dispiace più a me:pensavo di avere la tua fiducia.>>
<<Io mi fido di te...-dissi voltandomi verso di lei-ma...ho avuto paura di perderti...non...non mi era mai capitato...>> Mai prima di allora,avevo fatto tanta fatica per mettere insieme due frasi:le parole non volevano uscire,come spesso mi capita quando sono triste.Questa volta,però,avrei dovuto condividere le mie paure affinchè non perdessi la persona più importante della mia vita.

Michelle sapeva che ero sincera e,sono sicura che stava notando il mio sforzo immane di renderla partecipe dei miei pensieri; mi lasciò proseguire senza interrompermi:
<<L' idea che tu avessi potuto tradirmi mi ha riempito di rabbia,una rabbia selvaggia che non riuscivo a controllare...come se mi fossi trasformata in una persona che ora non riconosco.>> conclusi il mio pensiero e mi sentii come se mi fossi scaricata di un peso.
<<Io...credo di aver bisogno di un pò di tempo,Sil. Esci di qui,per favore.>>era stremata.
<<Aspetta un...>>
<<Per favore...>>
<<Non ti avrei mai fatto del male.>> le dissi mentre raggiungevo la finestra.
<<Sei piombata in casa nel cuore della notte e mi hai puntato una pistola in faccia,giudicandomi colpevole senza avermi prima ascoltato,ed è stato un puro caso che tua sia riuscita a trattenere la tua ira quel tanto che è servito per farmi spiegare...Ora ho bisogno di un pò di calma Silvya,ho bisogno di riflettere.>>

Sapevo che aveva ragione,così non mi restò altro da fare se non rispettare la sua volontà.
Uscii dalla finestra mi voltai e,gurdandola negli occhi, dissi:
<<Ti amo.>>
<<Lo so.>> un lieve sorriso,bagnato da calde lacrime salate fece capolino sul suo volto stanco.

Arrivai con passo strisciante alla mia macchina,dove trovai Wolf ad attendermi:
<<Ti avevo detto di tornare a casa.>>
<<Ci sono stato:ho riportato la macchina e mi sono fatto una corsetta fin qui.>>
Solo lui poteva fare una cosa così stupida.Lo abbracciai con forza:
<<Grazie di essere qui.>>
<<Cos'è successo?>> mi domandò quando ci staccammo.
<<Niente: lei non ci ha traditi ed io sono un imbecille.>>
<<Suvvia,non essere così dura con te stessa...voglio dire,è normale che ti sia sorto qualche dubbio spendo che quel tipo era in casa sua.>> disse tentando di giustificarmi.
<<Lo so,ma ho esagerato un pò....>>

Spiegai brevemente a Wolf cos' era accaduto e,giunta al termine del racconto,disse:
<<In effetti, un pò da imbecille ti sei comportata...>> commentò.
<<Grazie Wolf,sapevo di poter contare sulla tua comprensione...>>
<<Sempre a tua disposizione!>>
Mio fratello era sempre stato bravo a farmi ridere e anche questa volta riusci nel suo intento.
Le nostre risa si interruppero simultaneamente e ci lanciammo uno sguardo di intesa:qualcuno ci stava osservando.

Sapendo di esser stata scoperta una figura si fece avanti con passo felino:
<<La Iena e il Lupo....>> la voce era calda e le parole scandite con chiarezza:la riconobbi subito.
<<Ciao Sonia.>> dissi con tono stanco.Non avevo le forze per affrontare anche lei.
<<La Iena e il Lupo non dovrebbero uscire dal loro territorio senza il resto del branco...>> disse scuotendo l' indice.

In quel momento ebbi la conferma che quella donna era schizzofrenica.

<<Fanculo,questa non è la tua zona...qui ci stanno i cosi.....andiamo quei ragazzetti convinti di essere pericolosi gangstar...>> Esclamò Wolf.
<<Quelli che hanno tutti tatuata sul collo una W?>> domandò.
<<Esatto.>>
<<Ora non più....sai,ho dato il via ad un opera di disinfestazione...>>
<<Gli hai uccisi tutti?>> domandai disgustata.
Il suo ssorriso fu una risposta più che sufficiente:
<<Non davano fastidio a nessuno....si pisciavano sotto non appena vedevano uno che non si impressionava alla vista di coltelli e pistole...>>disse Wolf.
<<Il più grande di loro avrà avuto diciott' anni....>> aggiunsi.
<<E il più piccolo quattordici.>> rispose lei,completamente indifferente.
<<Perchè? Voglio dire in questo quartiere non c'è niente...>>
<<Ti sbagli Iena.....a quanto pare qui c'è qualcosa di molto importante per te...e io non avevo voglia di scarafaggi che mi disturbassero>> disse girandomi intorno.

Il sangue mi si gelò nelle vene: anche a lei qualcuno aveva fatto una soffiata.

<<Ricordi ciò che ti dissi,la seconda volta che tu mi usasti?>> domandò fissandomi negli occhi.
Provai a concentrarmi,ma non riuscivo proprio a farmi tornare in mente quella conversazione:
<< Non sforzarti troppo,ti aiuto io:ti dissi che mi sarei impossessata della tua anima.>>
E poi continuò:
<<Vedi Iena,si legge nei tuoi occhi il fatto che sei innamorata....ed ora è giunto il momento di mantenere la mia promessa....lo sai che, a mio modo,sono una donna di parola.>>

Fece per andarsene,poi fu questione di un attimo:si voltò di scatto con una pistola impugnata.
Anch' io avevo la pistola pronta a fare fuoco.
Prememmo entrambe il grilletto ma,la mia pistola era scarica:probabilmente prima di andare da Michelle,con la paura perdere del tutto il controllo avevo optato per togliere i proiettili dal caricatore.
Un gran boato ineterruppe la calma della notte e sentii la sua pallottola penetrarmi la carne:caddi in ginocchio di fronte a lei che,distratta dal suo trionfo,non riuscì ad evitare che la lama del mio coltello le si piantasse nella coscia.
La pistola cadde a terra,e Wolf la raccolse prontemente mirando alla testa di Sonia:
<<Lascia stare,tanto è scarica.>> dissi premendo con con forza la mano sulla spalla ferita.
<<Cosa?>> non riusciva a capire.
<<Hai ancora l' abitudine di tenere un solo colpo in canna quando vai a lasciare i tuoi messaggi?>> le domandai.
<<Un colpo è sempre più che sufficiente.>> rispose mentre si allontanava.

Due minuti dopo un auto partiva scomparendo velocemente nel buio.

<<Si è tenuta il mio coltello...>> dissi con voce impastata.
<<Che cosa?>>
<<Quella puttana si è tenuta il MIO coltello!>>ero davvero arrabbiata.
<<Si, e noi abbiamo la SUA pistola...>>
<<Ma io voglio il MIO coltello.>>insistei
<<Tu stai delirando- Wolf mi posò il palmo della mano sulla fronte e disse-cazzo Sil,sei bollente!>>

In quelle strade,quando si sente il rumore di uno sparo,le gente è solita a non intervenire e farsi i fatti suoi...l' unica eccezione fu rappresentata da Michelle che si sporse dalla finestra mi vide a terra.

<<Silvya!>> esclamò spaventata.
Wolf alzò la testa nella sua direzione:
<<E' ferita!>>
<<Portala su!>>

Dal marciapiede mi ritrovai stesa sul letto di Michelle con una bella coperta che mi teneva al calduccio.
<<Voglio il mio coltello Wolf...>> bofonchiai.
<<Cos' è successo?>> domandò Michelle fasciandomi la spalla per bloccare l'uscita del sangue.
Wolf ci mise molto poco a riassumere gli ultimi avvenimenti,poi aggiunse:
<<Sei in pericolo anche tu.>>
<<Ora non ha importanza.>>rispose scostandomi dalla fronte un ciuffo di capelli.
Wolf decise che era un buon momento per lasciarci sole,così disse:
<<Senti,vado un attimo in salotto a fare una telefonata:dico a Stan di prepararsi per quando gli porterò li Iena,quel proiettile bisogna estrarlo al più presto.>>

Quando Wolf se ne andò,Michelle mi mise un panno fresco sulla fronte che gradii molto:
<<La pistola era scarica...>>
<<Lo so,tuo fratello me l' ha detto.>> disse sorridendomi.
<<Non ti avrei mai fatto del male....>>
<<Ora non pensarci...>> sussurrò dolcemente.
<<Voglio il mio coltello....>>
<<Quando starai meglio lo recupererai.>>disse per tenermi buona.
<<Recupererò anche te?>>

Le sue labbra si posarono dolcemente sulle mie:un casto bacio fugace che mi diede però modo di assaporarle ancora una volta.

Wolf tornò nella stanza e lo assillai ancora un paio di volte con la storia del mio stramaledetto pugnale.
Dopo poco tempo si sentì un clacson suonare e Wolf disse:
<<Bene pricipessa,ce ne andiamo:Stan è venuto a prenderci con il furgone.>>
Mi sollevò dal letto e mi prese in braccio:
<<Non sono una pricipessa.>>
<<No?>>
<<No:Iena è una guerriera.>> risposi usando la terza persona,cosa tipica dei malati mentali.
<<D' accordo Iena,sei una pricipessa guerriera....basta che stai sveglia.>>
<<Principessa guerriera va già meglio....ma tu sei mio fratello quindi basta solo Iena.>>
<<D' accordo,d' accordo.-Poi rivolto a Michelle-Vieni anche tu?>>
<<Si.>>

Non ci volle molto che mi ritrovai nel furgone a disquisire con Wolf e Michelle degli argomenti più disparati.
<<Possibile che questa diventi logorroica ogni volta che ha la febbre?>> disse Stan mentre varcavo la soglia della Tana.
Poi non riuscii più a tenere gli occhi aperti e caddi in un dolce sonno.

Quella notte feci un sogno assurdo anzi,non era un vero e proprio sogno,si trattava più che altro di flashback dovuti probabilmente al mio stato febbricitante:ebbi la visione di me stessa crocefissa ad una croce,osservata da un energumeno sorridente che ordinava ad un uomo di spezzarmi le gambe....era vestito in una maniera strana.....no,non strana....i suoi erano abiti appartenenti ad un altro tempo....era un romano,probabilmente un legionario....Non riuscii a soffermarmici più di tanto perchè lo scenario mutò improvvisamente e mi ritrovai stesa a terra,vestita di stracci,con la neve che cadeva e gelava le mie membra stanche....volevo alzarmi in piedi e combattere,ma non potevo....la mia spina dorsale....ero paralizzata,potevo solo strisciare per terra.....Ed ancora,Loki....stavo combattendo furiosamente con Loki....e poi il freddo....sono nell' acqua ghiacciata e lui rimane a guardarmi mentre affogo....perchè non mi aiuta? All' improvviso mi ritrovai in India...c'era un uomo strano....un santone che assomigliava a un Bob Marley bianco...ed io stavo combattendo contro un demone...un demone che aveva la faccia di Michelle.....

Mi svegliai di colpo,un urlo mi morì in gola,il cuore pulsava nel mio petto come un tamburo e sentivo goccioline fredde di sudore imperlarmi la fronte.Ares se ne stava sdraiato ai piedi del letto e,notando che ero tornata a far parte dei vivi,decise di eliminare la distanza che ci separava:incurante del mio stato, mi venne in braccio ed iniziò a lavarmi letteralmente la faccia:la cosa non mi faceva impazzire,ma non potei far a meno di apprezzare le premure del mio cane.
<<A quanto pare tu sei il solo a non crearmi problemi,vero?>> gli domandai accarezzandogli quel suo testone.

<<A quanto pare ti sei stancata di poltrire...>> disse Loki entrando nella stanza.
Aveva fra le mani un vassoio con sopra una tazza di caffè fumante ed una brioches.
La visione di Loki in versione casalinga mi faceva sempre ridere:
<<Cos' hai da sghignazzare?>>
<<Niente,è che la tua versione da massaia premurosa è davvero insolita...>>
Fece scendere Ares dal letto,mi fece appoggiare alla testata del letto e mi mise il vassoio in grembo;in fine mi appoggiò una mano in fronte per controllare la temperatura:
<<Loki,così mi spaventi.....cos'è sei già ubriaco di mattina?>>
<<Uno:è pomeriggio tesoro,hai dormito per trenta ore filate.Due:sei tu a spaventare me.>> disse in maniera sbrigativa.
<<Che vuoi dire?>> domandai sorseggiando il mio caffè.
<<Sonia ti ha ferito perchè giravi con la pistola scarica.....Cos'è,ti sei rimbecillita tutto d'un colpo?Cos' avevi per la testa?!Quella poteva farti secca!>>
<<Senti,abbassa la voce che sono ancora scombussolata.E poi hai da stare tranquillo,Sonia non era li per uccidermi.>>
<<A no?>>
<<No.Voleva semplicemente farmi sapere che lei sa che ho un punto debole.Vedi,Loki,tu ti limiti ad ammazzare le persone....a volte fai dei macelli,ma le elimini.....Lei invece gode nella sofferenza,nell' umiliazione e nel degrado delle sue vittime:prima uccide il tuo spirito,poi ti elimina fisicamente.>>
<<Tipetto interessante...>> commentò.
Si sedette a gambe incrociate ai piedi del letto e si accese una sigaretta.
<<Senza alcun dubbio...-l'odore di nicotina mi avvolgeva e rilassava i miei sensi-Loki,dammi una sigaretta per piacere.>>
<<Neanche per sogno,stai cercando di smettere.>>
<<Senti un pò mammina,il fumo passivo non mi fa stare certo meglio...coraggio dammi una sigaretta.>>
Quando tirò fuori la sigaretta dal pacchetto,io stavo già pregustandone il sapore.

Era il primo tiro dopo quattro mesi:credevo di essere in paradiso.Sentivo la carta bruciare e il tabacco consumarsi lentamente.
Chiusi gli occhi e gettai indietro la testa,irrimediabilmente persa nel mio piccolo mondo autistico.
<<Non dicevi che stavi smettendo?>> commentò Michelle entrando in camera e sfilandomi di mano la sigaretta,spegnendola nel posacenere.
<<Esattamente:stavo.....è un verbo al passato....>>mi giustificai.
<<Non ci provare!>>
Loki finì la sua sigaretta,poi rivolgendosi a Michelle disse:
<<Allora tesoro,vogliamo andare?>>
<<Dove andate?>>
<<Mi accompagna fino a casa...sai,non vorrei che mia madre pensasse che sono stata sequestrata....vado,la rassicuro e torno.>>

Non seguii del tutto l' ultima parte del discorso,ero stanca,volevo dormire e,sentivo le palpebre sempre più pesanti.Prima di ritornare nel mondo dei sogni mi rivolsi a Loki:
<<Mi fido di te...>> fu un sussurro quasi impercettibile ma,sono sicura che lui abbia immaginato qual'era il mio messaggio anche se non l'aveva udito: "stalle attento."

Quando ripresi i sensi era notte,o meglio pensai che fosse notte:ci misi qualche secondo a rendermi conto del fatto che i miei occhi erano bendati.
Sapevo comunque di non correre pericolo:mi sentivo completamente circondata dal profumo di una pelle che conoscevo ormai molto bene.
<<Signorina,le ricordo che sono ancora in convalescenza...>> dissi appoggiando la schiena alla tastiera del letto.
Michelle si sedette sul mio grembo e sentii un sussurro scaldarmi l' orecchio:
<<Sarò delicata,te lo prometto...>> potevo immaginare il suo sorriso.
<<Mi fido di te.>>
Queste parole mi fecero guadagnare un bacio di fuoco,che mandò momentaneamente il mio cervello in fase di stallo.

Questa era la prima volta che venivo bendata:in genere ero io la dominatrice ma,dopo aver conosciuto Michelle, niente mi sembrava più come prima....a partire da me stessa.

Mi sfilò con calma la canotta che indossavo,stando attenta alla ferita e sentii la sua lingua risalire e discendere lungo il mio collo in un movimento che mi pareva infinito.
Non indossavo il reggiseno e le sue mani si presero subito cura dei miei seni massaggiandoli e palpandoli sapientemente.
Sentii il calore della sua lingua avvolgermi un capezzolo che rispose al suo tocco inturgidendosi velocemente.Le sue labbra discesero lentamente,cospargendo il mio ventre di fugaci baci leggeri andando poi a raggiungere il mio ombelico.
La richiamai a me e,mentre la mia lingua era impegnata in un gioco infinito con la sua,le posai le mani sui fianchi:non indossava nulla....la sua pelle bruciava sotto i miei palmi che la esploravano curiosi.

Avete mai provato a fare l' amore bendati?
Non parlo di sesso con l' avventura di una notte,ma proprio di fare l' amore con una persona che conosci,alla quale sareste disposti a dare tutta l' anima.
E' qualcosa di eccezionale:come se aveste scoperto un nuovo continente...una volta che non si è in grado di vedere,nulla appare scontato.Attraverso il tatto mi gustavo il contatto con la sua pelle dieci volte più del solito, i suoi gemiti mi giungevano quasi nuovi poichè,non potendo vedere le sue espressioni,dovevo basarmi solo su di loro....il profumo della sua pelle,del suo miele,delle leggere goccioline di sudore mi impedivano di connettere del tutto...un pò come se avessi fatto uso di assenzio...
Il tatto,il gusto,l' udito e l' olfatto erano diventati i miei occhi.

Le presi un capezzolo in bocca,succhiandolo avidamente e strappandole gemiti di approvazione.
L' odore dei suoi umori era così forte che non dovetti nemmeno sforzarmi troppo per capire che non portava gli slip,ancora prima che iniziasse a strusciarsi sul mio addome.

Era calda....bagnata.....mi stava facendo morire...

La mia lingua era sul suo collo,discesi lungo le spalle e la morsi,lasciandole un segno di possesso mentre le mie mani erano impegnate col suo sedere.

Scivolai leggermente verso il basso e,afferrando Michelle per i fianchi,la spinsi verso di me:volevo assaporare il frutto del suo piacere.

Lei se ne accorse e si liberò dalla mia morsa:sentii le sua mani trafficare con la lampo dei miei calzoni.Mi liberò velocemente di pantaloni e slip,in modo che la sua lingua fosse libera di indagare nel mio luogo più intimo.
La sentivo entrare e uscire dal mio corpo,dedicandosi di tanto in tanto al mio gonfio clitoride.

Mi portò al limite per due volte:come capiva che ero lì lì per venire sentivo la sua lingua lasciarmi e le sue labbra che si posavano sull' interno delle cosce,del tutto noncurante del fatto che stavo uscendo completamente di testa.

Riprovò lo stesso scherzetto una terza volta, ma prima che potesse abbandonarmi nuovamente,le bloccai la testa con le mani spronandola a continuare il suo lavoro.L'orgasmo mi travolse potente come un fiume in piena che spazza via tutto ciò che si trova sul suo cammino:in quel caso,ad essere annientata fu la mia razionalità;ero completamente dominata da un istinto selvaggio e primordiale....Distesi i muscoli e mi rilassai,aspettando un paio di minuti in modo che i battiti del cuore tornassero regolari.

<<Adesso te la faccio pagare!>> fu la mia dichiarazione di guerra....

Un' ora dopo giacevamo sfinite sul letto:Michelle aveva la testa appoggiata al mio petto ed io le circondavo i fianchi stringendola forte a me.

<<Ora siamo pari...>> disse ancora col fiatone.
<<Concordo....A proposito,-avvicinai il mento alla sua tempia e le sussurrai all' orecchio- non l'avevo mai fatto in questa maniera:è....è stato bellissimo.>> mi riferivo alla sorpresa dovuta al fatto che anche la mia signorina si era privata della vista:quando si dice "fare le cose alla cieca"....
<<Voglio confidarti una cosa:anche per me è stata una novità...>> rispose con un sorriso.
<<Ma davvero?>>
<<Diciamo che ho voluto improvvisare...>>
<<Beh, ti dò il permesso ad improvvisare tutte le volte che vuoi...>>
<<Sei insaziabile!>> esclamò dandomi un pugno scherzoso sugli addominali.
<<Quando si tratta di te si.>> e con questo,mi persi nuovamente sulle sue labbra.

Michelle si addormentò dopo poco,con il volto seppellito fra il mio collo e la spalla:sentivo il calore del suo respiro sulla mia pelle e,come se si trattasse di un antico sentimento,mi sentii in pace con me stessa.

Ancora mi domando come fece Sonia a fare capoilino fra i miei pensieri:insomma, me ne stavo beatamente distesa a letto,stringendo fra le braccia colei che mi aveva insegnato cosa fosse l' amore,cosa mai poteva c'entrare Sonia?

Forse ciò che me la fece ricordare fu l' amore di Michelle:lei mi amava profondamente e probabilmente con la stessa intensità con cui ora Sonia mi odiava...il che le diceva lunga.
Ho sentito dire che si può odiare una persona solo se prima l' hai amata davvero:forse è per questo che io non odiavo Sonia...per me era un' avversaria come un' altra. Anzi no,questo glielo dovevo:lei era la mia nemica più acerrima e pericolosa.Nessun altro ci metteva la sua passione quando si trattava di farmi fuori.

Ricordo ancora quando una soffiata,rivelatasi poi errata,la convinse che io mi sarei ritrovata in una discoteca....la fece saltare in aria...Quella sera morirono senza motivo cento quaranta persone...e le porto tutte sulla coscenza,dato che Sonia ne è sprovvista.
Nelle serate in cui sono depressa e divento particolarmente incline al masochismo,mi ripeto mentalmente i nomi di quegli innocenti tanto per vedere quanti ne ricordo....

Ho trascorso anche dei bei momenti con Sonia:agli inizi svolgevo il mio lavoro per i soldi e dell' aiuto che davo alle persone non me ne fregava niente.
Quando entrai nella banda di Sonia,per carpirle le informazioni che mi servivano,mi divertii un sacco.
Il fatto che fosse psicopatica la rendeva ancora più intrigante.
Abbiamo ucciso insieme più di una persona...e il sesso che seguiva alle varie missioni era...strano....diverso....aveva il sapore del sangue....e,a me,il sapore del sangue piaceva.

So già a cosa state pensando e,si, sono la prima ad ammettere che nemmeno io ero tanto più sana di Sonia.

Se lei non mi avesse oppressa con la sua ricerca della "storia seria" e dell' "amore vero" ma, si fosse accontentata del divertimento senza troppo impegno, forse ora farebbe ancora parte della mia vita....

A volte,capitava che mi ponessi questi quesiti ma,bastava un solo sguardo alla ninfa che giaceva con me nel letto per spazzarli via in un lampo.

Non potevo immaginare che il breve incontro con Sonia,sarebbe stato solo il prologo di una nuova avventura...

Questa parte è più breve delle precedenti e ne siamo consci:perdonateci ma abbiamo avuto veramente molti impegni che ci hanno tenuti lontani dalla tastiera!





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