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Le avventure di J.

di Corilo il grande

Vi fu un giorno durante il quale perfino io, il grande J. si perse all’interno della foresta di Essex, un bosco famoso per i briganti che vi giravano. Ma non ero disarmato. Avevo sempre con me due armi potentissime : forza e astuzia.
Avevo sempre sentito di essere un grande eroe, non c’era cosa al mondo che non sapessi fare e nulla poteva fermarmi e lo sentivo anche ora che mi trovavo senza il mio maggiordomo, la cuoca, l’autista e tutti gli altri domestici della mia villa.
Tanto per iniziare caddi in una grossa pozzanghera, sporcando i miei pantaloni di tweed.
*Dannazione ! Chi mai avrà osato mettere una trappola del genere sulla mia strada.* pensai, furioso mentre cercavo di aggrapparmi a qualche masso lì vicino per uscire ma scivolando per trovarmi completamente immerso in quella melma.
*Calma, J. Ricordati ! Sei un guerriero ! Mantieni il sangue freddo. Pensa a come poterne uscire !* cercai di ragionare.
Mi guardai intorno, cercando di trarre ispirazione da ciò che vedevo.
*Perfetto ! Ora so che cosa fare !*
Fiero, avvicinai le mani alla bocca e urlai <<Aiuto ! Aiuto ! Tiratemi fuori di qui ! Vi prego !>>
Vidi che il mio piano funzionava. Arrivarono due gentiluomini. Mi aiutarono a uscire dalla pozzanghera.
<<Vi ringrazio, amici !>>
<<Ma che ci faceva un tizio come lei là dentro ?>> mi chiese uno di loro.
<<Ha ragione, signore. Un uomo ricco come me non dovrebbe trovarsi in un posto come questo ! Dovrebbe trovarsi in un salotto mondano a discutere con belle fanciulle e a mangiare delicate tartine di caviale.>>
I due gentiluomini si guardarono l’un l’altro. Improvvisamente impugnarono delle pistole e me le puntarono contro.
<<Ci dia tutti i soldi che ha indosso e poi se ne vada pure al diavolo!>>
<<Ma amici miei, questo non è molto nobile da parte vostra. Ne molto furbo ! Allora non avete capito con chi avete a che fare ? Io sono J. il famoso miliardario avventuriero !>>
Uno dei due bricconi mi puntò la pistola al collo e lanciai un piccolo urlo.
<<Zitto ! E dacci tutti i soldi !>> mi intimarono i due.
<<Troppo tardi, amico !>> disse una voce femminile.
Improvvisamente, uno strano cerchio di ferro arrivò volando e colpì la mano di uno dei due ladri, facendogli cadere di mano la pistola.
<<Lily !>> dissi io. Era proprio lei, Lily la lady guerriera. Era appunto una di quelle fanciulle che avevo conosciuto in un salotto mondano. Con lei c’era anche Daphne. Le due erano molto amiche.
Si fecero avanti e colpirono ripetutamente i miei due aggressori mettendoli in fuga.
<<E’ tutto a posto, ora, fanciulle ! Non dovete più temere nulla !>> dissi loro, per tranquillizzarle.
<< Certo ! Bravo J. ! Che ci fai qui ?>> mi chiese Lily, sorridendo.
<< Ero in perlustrazione... sapete come siamo noi miliardari avventurieri. Sempre in cerca di audaci gesta. So che qui si nasconde la banda di Everett il crudele. >>
<<Sì, ma J, la banda di Everett il crudele si nasconde sicuramente dall’altra parte della foresta ! Qui stai andando verso Londra !>> sorrise anche Daphne.
<<Davvero ? Sì, ma potrebbero essere nascosti per rubare ai passanti !>> esposi la mia tesi.
<<Non Everett il crudele ! Lui non ruba ! Uccide direttamente le sue vittime e si nasconde dall’altra parte. Vai pure a Londra, J. ! Quella pozzanghera è bastata a distruggerti !>> affermò la lady guerriera.
Le due fanciulle risero.
<<Piano, fanciulle ! Sicuramente vi servirà il mio aiuto ! L’aiuto di un vero guerriero... cioè volevo dire avventuriero, non so perché ho detto guerriero... >> pensai, confuso.
<<Va bene, vieni pure ! Ma ti avvertiamo che noi abbiamo intenzione di sgominare la banda di Everett il crudele ! Quindi ci troveremo contro i peggiori assassini dell’Inghilterra !>> spiegò Daphne.
<<Ah ! E perché invece non torniamo tutti a Londra e ci prendiamo un bel teh e formuliamo un piano migliore per arrestare la banda di Everett il crudele tipo, mandare loro una lettera minatoria ?>> proposi alle due ragazze.
Non sentirono storie, andarono avanti per la loro strada e io le seguii per proteggerle in caso di pericolo e poi anche perché avevo smarrito la strada per Londra.
<<Eh, così mi trovo a vivere un’avventura con la grande Lily, la lady guerriera ! Che grande emozione, davvero !>> esclamai, pieno di entusiasmo alla donna.
<<Già !>> rispose lei, con minore entusiasmo.
<<Ma dimmi come hai iniziato la tua carriera di Lady guerriera ?>>
<<E’ stato durante un viaggio in Grecia, a un mercato ho comprato questo cerchio e improvvisamente, qualcosa è scattato in me.>> disse mostrandomi quello stano affare di ferro.
<<Capisco ! Magari c’è di mezzo qualche diavoleria... magari è un oggetto magico in grado di evocare i fantasmi... >>
<<Esattamente !>> disse lei, ma mi parve poco convinta.
<<E oltre a Lily c’è anche l’inseparabile poetessa Daphne ! Ho letto diverse delle tue opere ! Me - ra -vi - glio - se ! Davvero ! Sono sicuro che si prospetta un’avventura affascinante.>>
<<Ma come mai tanto entusiasmo, J. ?>> mi domandò, sorridendo, Daphne
<<Vedete, fanciulle, per me l’avventura è come una missione e del resto le missioni sono tutte avventure ! A proposito di fantasmi, una volta ho parlato con un medium e mi ha detto che sono la reincarnazione di un grande personaggio dell’antichità. Uno che ne ha viste di cotte e di crude. Ma non è riuscito a risalire al nome preciso. Visto il mio coraggio, la mia forza e la mia intelligenza credo si tratti di Hercules. Non riesco a pensare a qualcun altro ! Ehi ! Mi state ascoltando ?>>
Lily e Daphne si erano fermate improvvisamente. Dagli alberi intorno a noi, sbucarono un gruppo di banditi che ci accerchiarono.
<<Oh ! A quanto pare abbiamo visite ! >> disse Lily, impugnando il cerchio.
Daphne impugnò due coltelli dal manico pregiato.
<<Ehi ! Ma quelle sono armi !>> esclamai, incredulo.
<<Esatto, J. ! Ora stai alla larga !>>
Ci fu uno scontro velocissimo tra le due fanciulle e i gruppo di banditi. Presto i bricconi si ritrovarono tutti in terra.
<<Ah ! Ve la siete cercata !>> dissi loro, severamente.
<<Ehi ! Tu ! Dove si nasconde Everett ?>> chiese Lily a uno dei banditi.
<<Non parlerò mai !>>
Lily gli diede due ceffoni.
<<In fondo al sentiero, gira verso l’albero più alto. C’è una capanna. Ha porta bluastra. Vicino c’è un pollaio...>>
<<Va bene ! Va bene ! Basta così !>>
Gli diede un altro pugno e il tizio svenne.
<<Accidenti ! Deve fare male !>> osservai, guardando il ladro svenuto.
<<Puoi ben dirlo !>> sorrise Lily <<Andiamo !>>
<<Okay ! Ma questa volta, sarò io ad andare avanti e a sterminare i prossimi nemici !>> affermai, presi la pistola che nascondevo nella giacca.
<<Non farlo ! E’ troppo pericoloso per te, J. !>> disse Daphne, preoccupata.
<<Non temere, fanciulla ! Te l’ho detto che sono la reincarnazione di un grande eroe !>> sorrisi, rincuorandola.
Corsi avanti a loro distaccandole di un bel pezzo.
Dopo un po’ mi girai e mi accorsi che non le vedevo più. Solo in quel momento capii di essermi perduto.
*Accipicchia e ora che cosa faccio ? * mi chiesi, sedendomi a terra e prendendomi la testa tra le mani.
Mi rialzai e cominciai a camminare prima in una direzione poi in un’altra.
<<Accidenti ! Ma che cosa devo fare ? Buon Dio ! Perché non mi dai un segno ?>> domandai, guardando in alto.
Subito qualcuno mi colpì la testa e svenni.
Mi risvegliai, con le braccia legate, all’interno di una capanna. Davanti a me, c’era un tizio dall’aria davvero poco raccomandabile. Aveva appena accoltellato un uomo che era lì in terra.
<<Questo succede a chi non vuole stare ai patti !>> disse Everett il crudele al cadavere.
Si voltò verso di me ed esclamò :<<J. vedo che ti sei svegliato. Generalmente un idiota come te non riesce nemmeno ad arrivare fino a questo angolo sperduto della foresta. I miei complimenti. O forse non sei solo ? I miei scagnozzi mi hanno detto di averti visto talvolta in compagnia di Lily, la lady guerriera.>>
<<Neanche per idea ! Sono qui solo, soletto e farai bene ad arrenderti !>> risposi, tremante.
<<Non farti abbindolare da quella donna, stolto. Lily non è molto migliore di me ! Un tempo lavoravamo insieme. E ora tutt’a un tratto finge di essere diventata una specie di giustiziera.>>
<<Ma che cosa dici ? Tu stai mentendo !>> gridai, furioso a Everett.
Si voltò verso di me e mi punto il coltello alla gola :<<Che è successo ? D’improvviso hai trovato la tua spina dorsale ?>>
<<Stai mentendo ! Lily non è malvagia ! Ha un cuore d’oro al contrario di te, balordo !>> dissi, infuriato.
<<Bene ! Allora hai deciso di morire. Peccato, chissà quanto mi avrebbero dato di riscatto per te !>>
Everett si preparò a tagliarmi la gola. Quando ricevette una botta alla nuca e cadde a terra. Dietro di lui apparve Lily, preoccupata.
<<Tutto bene, J. ?>> mi domandò, con apprensione mentre Daphne mi liberava dalla corda.
<<Certo che sì !>> la tranquillizzai.
Everett si rialzò, con un grido. Ci fu una lotta tra lui e Lily in cui andò distrutto tutto il mobilio della capanna.
Ma al termine della quale Everett cadde nuovamente a terra, privo di sensi. Lily lo legò con la corda che mi aveva tenuto prigioniero fino a poco fa.
Mentre lasciavamo la capanna, la lady guerriera disse che appena giunti a Londra avrebbe portato lì nella foresta la polizia. E aggiunse :<<Ho sentito che Everett ti parlava del mio passato .>>
<<Quello che eri in passato, non ha importanza Lily. Conta quello che sei nel presente !>> le risposi, sincero.
<<Grazie !>> mi rispose lei, sorridendo.
Così, insieme alle due fanciulle facemmo ritorno a Londra, dove tornai nella mia villa deciso a prendermi un lungo periodo di riposo per riprendermi da quell’avventura.





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