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::: NEANCHE LA MORTE :::

- STORIA E ANALISI DELLA RESURREZIONE DI UN MITO -

(dalla Xena Warrior princess Subtext Virtual Seasons)

di A.Scaglioni


BEHIND THE SCENES OF THE SUBTEXT VIRTUAL SEASONS

Fino dalla nascita della SVS, c'è sempre stata nel pubblico grande curiosità su come funzionasse la collaborazione tra questo gruppetto di persone che avevano preso sulle loro spalle l'onore e l'onere della prosecuzione delle avventure di Xena e Olimpia. In risposta alle moltissime domande in merito ricevute sul sito, il team della serie ha deciso di inserire, mentre si profila l'avvicinarsi della conclusione anche di questa ottava stagione questo particolarissimo "episodio" che, proprio a causa della sua natura, fa caso a sé e ne rende assolutamente impossibile un qualsiasi riassunto. Si tratta infatti di una specie di making of, un episodio cioè in cui le autrici della serie ci permettono di dare un'occhiata "dietro le quinte" come recita il titolo, del loro lavoro, per farci capire quanti sforzi mentali e anche fisici, in termini di ore rubate al sonno, richieda una serie come questa, soprattutto se a sostenerli sono persone che vivono lontane le une dalle altre (la maggior parte risiedono in vari stati degli USA, ma altre in Brasile ed Australia) e spesso possono comunicare tra loro solo grazie al telefono o ad internet. Ed è proprio grazie a questa inesauribile fonte di meraviglia tecnologica del nostro tempo che non solo le avventure delle due compagne hanno potuto continuare ben oltre la loro conclusione televisiva, ma in questo episodio in particolare si è potuto ricostruire attraverso le centinaia di e-mails scambiatesi per mesi tra le scrittrici, disegnatrici e curatrici della SVS, tutto l'iter necessario alla realizzazione di ogni episodio. In una specie di diario che parte dalla data del 3 Marzo 2002 per arrivare al 9 Ottobre dello stesso anno (quindi in pratica tutto il periodo a cavallo tra la parte conclusiva della settima stagione e l'inizio dell'ottava) partecipiamo ad una specie di ininterrotta riunione dello staff nella quale assistiamo alla nascita ed alla crescita di diversi episodi dell'ottava stagione, rendendoci conto del metodo di lavoro del gruppo costituito da Melissa Good, Susanne Beck, TNovan e tutte le loro collaboratrici. Partendo dall'idea iniziale che può essere come nel caso di "Final Options", forse l'episodio più dibattuto nelle discussioni riportate, un'esigenza di chiarire un problema lasciato irrisolto dalla serie tv (ne abbiamo già parlato nel riassunto e nel commento all'episodio in questione), o di "Virtual Reality", invece, dove l'idea è quella di mettere Xena alla prova delle Virtù, o ancora "A Muse in The Hand", nato dall'impossibilità di utilizzare la sceneggiatura originale e mai prodotta dell'ormai mitico "The Last Chance", attraverso le opinioni delle varie scrittrici, ma anche della disegnatrice, Lucìa De Nobrega o della regista di tutti gli episodi Denise Byrd, che ha scritto l'episodio insieme a Carol Stevens, produttrice della serie, le storie prendono man mano vita con una cura dei particolari e un rispetto delle psicologie dei personaggi, difficile a trovarsi talvolta anche nella serie tv. Gli episodi sono confezionati con grande anticipo rispetto al momento della loro effettiva presentazione al pubblico. "Final Options" ad esempio, viene assegnato a Missy alla fine di Giugno, su sua richiesta, perché avendone discusso a suo tempo con Robert Tapert sapeva come questi pensava di risolvere la questione del seppellimento di Marte e questo le forniva finalmente il modo di metterla in pratica, e attraverso cambiamenti e aggiustamenti vari, anche su consigli e suggerimenti delle altre (in effetti questo solo episodio avrebbe dovuto risolvere diverse questioni lasciate in sospeso, come, oltre al già citato seppellimento di Marte, l'eliminazione dell'elaborato tatuaggio sulla schiena di Olimpia, ultimo retaggio del doloroso "Friend in Need" e croce dell'illustratrice ogni volta che doveva mostrare la schiena della Poetessa Combattente, e forse più complicata di tutte, spiegare come il chakram di Xena ritrovato negli scavi del 1942 in "The Xena Scrolls", seconda stagione, risultasse quello vecchio anziché il nuovo apparso dall'inizio della quinta stagione in poi) e finisce per consegnarla terminata all'inizio di ottobre, un paio di settimane prima che venga messa on line e, come abbiamo visto, risolvendo brillantemente ogni problema. E vediamo alcune frasi estrapolate qua o là dalle conversazioni via e-mail e chat tra Missy e le sue compagne d'avventura sull'elaborazione di questa complessa trama.

3 Luglio 2002

MARYD: Missy, è solo un'idea, ma potresti chiarire la parentela tra Xena e Marte nella sceneggiatura su Marte che stai scrivendo?
MISSY: (...) Voglio che la domanda "Xena ama e desidera Marte" trovi una risposta una volta per tutte, e preferibilmente con un lungo bacio tra Xena e Olimpia proprio davanti a lui. Xena decide di seppellire Marte perché sa che è ormai giunto il suo tempo, gli dèi sono tutti scomparsi, e tutto ciò che lui può fare è portare morte e distruzione a chiunque avvicini. (...)
SUE: (...) Lo show ha stabilito che 1. c'è bisogno di un dio della guerra ("Ten Little Warlords", "Xena e i dieci guerrieri", seconda stagione) per evitare che la gente si combatta senza ragione (vedi il comportamento di Olimpia in quell'episodio) e che ce n'è anche bisogno 2. per mantenere l'equilibrio con Venere sull'Olimpo. Ora, è un dato di fatto che Marte venga seppellito, MA... credo che dovremo trovare una motivazione per cui Xena che risolse entrambe le questioni una e due suddette (e restituì la divinità a Marte, non una ma due volte per queste ragioni) deciderebbe di toglierlo di mezzo. Deve essere il minore di due mali. Qualcosa di anche più importante dell'equilibrio tra bene e male.
MISSY: Marte era necessario quando c'erano ancora gli dèi dell'Olimpo, perché ce n'era per tutti i gusti tra di loro. Ora che non esistono più, quell'era è terminata. Marte ne è un residuo e ciò che sta cercando di fare è lottare per tornare ai suoi giorni di gloria. E' piuttosto triste, da un lato. Ma lui è disposto a qualunque cosa pur di tornare a riavere il suo potere (inteso come seguito non divinità) e forse è andato un po' fuori di testa. Xena ha il compito di terminare le sue sofferenze, in un certo senso... Voglio che l'episodio spieghi perché lo fa, e sia anche un po' tragico, perché è costretta a farlo.
SUE: Questo è vero, ma è stata lei a rimetterlo sull'Olimpo, restituendogli la sua divinità, in "You Are There" (sesta stagione) perché il mondo aveva ancora bisogno di un equilibrio tra amore e guerra, così dovrà trattarsi di qualcosa di davvero grosso per indurla a disfare deliberatamente il fatto di avergli dato la mela. Sarà interessante vedere come la risolverai.
JUDI: E ricordati Missy che mi hai promesso di liberarti anche del tatuaggio.
MISSY: Giusto, ma questo è stato prima che assistesse ai guai passati da Olimpia in "Helicon and Back" (sesta stagione), e prima che lui seducesse Varia (in "Path of Vengeance", sempre sesta stagione).
(...) Lei gli ha dato possibilità di riscattarsi per sette anni, e ora il suo tentativo di separare di nuovo il chakram e fare di lei nuovamente una sua seguace, credo che sia la goccia che fa traboccare il vaso. Xena deve prendere atto che finché ci sarà, Marte non la lascerà MAI vivere in pace. Questo per me è sufficiente, una ragione molto personale per Xena per fargli quello che deve. Voglio che sia personale... Non sono sicura di volerne fare una questione di bene superiore. Sì, alla fine sarà anche per il bene superiore, ma io voglio che Xena lo faccia soprattutto per lei ed Olimpia.
SUE: Sai, non ci avevo mai pensato. E' assolutamente perfetto.

25 Agosto 2002

MISSY: Ecco l'abbozzo dell'episodio di Marte. Non si tratta dei dialoghi... solo un'idea generale della storia. Commenti?(...)
TNOVAN: Sembra la storia perfetta per sistemare qualche questione in sospeso... MA una domanda... che mi dici dell'Occhio di Efesto? Non doveva essere parte del sistema per rinchiudere Marte nella tomba?
MISSY: Potrebbe essere l'innesco di tutto se qualcuno mi ricorda che diamine è.
MARYD: L'Occhio è in qualche modo collegato col sotterraneo... bisognava colpirlo con il chakram. Ecco qui potrebbe esserci una difficoltà... se una discendente di Xena deve usare il chakram per aprirla, dovrebbe essere Olimpia a colpire l'occhio per chiudere la tomba.
(...)
MISSY: Sì... Penso che dovrà essere Olimpia a colpire quell'affare e chiuderla. Chiude il cerchio in modo soddisfacente. Sapevo che doveva esserci un innesco, ma non riuscivo a ricordare cosa fosse.

26 Agosto 2002

CAROL: Sembra proprio una buona storia e penso che chiuda molto bene la storyline di Marte. Ho sempre preferito il vecchio chakram ma credo che restare sul nuovo ci permetta di procedere un po' di più. Però mi piace la reazione di Olimpia e Xena quando lei prende il chakram di luce. Forse possiamo inserircela comunque.
SUE: Sono d'accordo, Carol. E una delle parti del trattamento che preferisco anch'io. Si collega anche molto bene con i miei episodi che lo precedono e mostra in modo molto evidente che Xena è una persona buona. Spero che potremo tenercela in qualche modo.
MISSY: Ci sarà. Quando il chakram malvagio viene estratto, resta solo quello buono, anche se sembrano uguali. E fortunatamente, possiamo mettere a riposo la domanda "è il papà di Xena". Non lo è. Almeno, così la pensa Rob.

8 Settembre 2002

TNOVAN: Odio fare la guastafeste... e so che hai visto "The Xena Scrolls" solo una volta... ma sto finendomi il cervello sulla storia che stai confezionando e quello che si racconta in quell'episodio...(...) In "The Xena Scrolls" gli scavi sono in Macedonia, che si trova a nord della Grecia e ad ovest della Bulgaria... E l'Occhio di Efesto è ciò che trattiene Marte nella tomba... Quindi se tu sposti l'azione in Egitto e e non usi l'Occhio... "The Xena Scrolls" diventa un punto interrogativo. Solo per curiosità.
MISSY: Beh, mi piacerebbe usare l'Occhio per legare il tutto, ma ho bisogno di divinità avversarie per Marte, e le più vicine sono quelle egiziane, non Macedoni. Facciamo un compromesso? O, se vuoi,
potrei fargli separare il chakram in Egitto, e far tornare Marte con il chakram malvagio in Macedonia dove potrebbe ricostruire la sua base principale. Che ne dici?

12 Settembre 2002

MISSY: Ecco la scena mancante... Questa viene subito prima l'ultima scena tra Xena e Marte.
TNOVAN: Oh, davvero un'immagine crudele con cui lasciarmi a quest'ora di notte. Bel pezzo però e ti ringrazio proprio per l'immagine mentale. (Qui ci si riferisce alla scena di "Final Options" in cui per avere l'Occhio di Efesto dalla dèa egizia Qetesh, Olimpia comincia a spogliarsi.)
MISSY: Ho pensato che fosse un momento divertente per chiudere la scena. Lasciamo che il pubblico ci fantastichi su finché Olimpia dice a Xena che ha ceduto il drago.
(...)
MISSY: Ed ecco la la prima metà del quarto atto... Ho fatto tardi dal lavoro stasera. La sola cosa che manca ancora è la sequenza finale, dove X/O attirano Marte nella trappola in Macedonia e lo sigillano con l'Occhio. Cercherò di inviarvelo domani. Ho inserito l'ultima scena perché volevo ripulire l'aria tra Xena e Olimpia prima della grande battaglia finale. Ci sarà Xena che entra nel tempio per sfidare Marte... la tomba deve essere sotto terra... così da avere l'altare aperto e Marte che segue Xena giù per le scale credendo di portarla nella sua tana, ed è là che finirà intrappolato.

14 Settembre 2002

CAROL: Sue e Missy sembravano avere una predilezione per il vecchio chakram e vorrebbero sapere se possiamo usare quello anziché il nuovo. Sarebbe un problema per tutte voi che vi occupate della parte grafica?
(...)
JUDI: Nessun problema. A me piacciono entrambi quindi se per altre ha un significato particolare tale da volere l'originale per me va bene.
(...)
MISSY: Io amo davvero il vecchio chakram, ma mi preoccupavo che doveste cambiare troppe screen caps o altre immagini se avevano il nuovo chakram. Ma credo che siate già abbastanza contente di esservi liberate di quel dannato drago.

Tutto questo per darvi solo una rapidissima idea di ciò che sta dietro alla costruzione di ogni singolo episodio. Ma, a differenza di questo saggio che non se ne può occupare adeguatamente perché qui è privilegiata la parte narrativa, in questo episodio troviamo anche la giusta sottolineatura del lavoro di coloro che, come Judi Mair, Linda (Calli) e MaryD, arricchiscono, con una ricerca minuziosa di immagini tratte dalla serie tv ed elaborate al computer, la parte grafica di ogni singolo episodio, ricreando ogni volta la magia dell'illusione di assistere ad autentici telefilm. Non c'è molto altro che possa dire se non che è sicuramente sorprendente vedere come queste donne giovani e meno giovani (ma per l'entusiasmo che ci mettono sembrano tutte teen-agers) per la semplice passione ed amore che portano a Xena e Olimpia, riescono ad impegnare tante energie, tempo e anche denaro (lavorare con il computer costa e io lo so bene), nonostante la vita quotidiana, il lavoro, la famiglia, senza nessun guadagno se non la soddisfazione di contribuire a tenere in vita un mito.

PS: Una piccola curiosità solamente in questo post scriptum: nella serie tv di Xena non troviamo esempi di episodi speciali dedicati al dietro le quinte della realizzazione, ma ne abbiamo invece due in quella di Hercules: "Yes Virginia, There Is A Hercules" ("Hercules, dove sei?") della quarta stagione, e "For Those of You Just Joining Us" ("Cercasi nuova storia per Hercules") della quinta, che utilizzando come personaggi gli autentici autori della serie di Hercules (e quindi anche di Xena), impersonati dagli attori dei due shows, ci raccontano in maniera ironica e divertente i metodi di lavoro dei suddetti autori, che sono poi Robert Tapert e il suo staff. Giusto per farvene un'idea, Bruce Campbell (Autolico) interpreta il buontempone e sconsiderato produttore Robert Tapert e Hudson Leick (Callisto) fa la parte di Liz Friedman, la glaciale e minacciosa co-produttrice lesbica che lo odia e non vede l'ora di farlo fuori con qualunque mezzo, e non possiamo non segnalare anche Kevin Smith (l'indimenticabile Marte) nei panni del fanatico militarista Jerry Patrick Brown, responsabile del team degli scrittori. Inoltre nel secondo, partecipa anche come guest star Renée O' Connor, nelle vesti di un'incredibile responsabile di un campo vacanze dall'ancor più incredibile nome di Sunny Day. Anche se non amate la serie del semidio figlio di Giove, non fateveli sfuggire perché sono assolutamente esilaranti.

LIFE'S LITTLE CHALLENGES

Vestite di abiti contadini, per non dare nell'occhio per una volta almeno e passare una serata tranquilla, Xena e Olimpia si sono fermate nella locanda del villaggio di Pontus, dove con mezzi di fortuna (una pergamena con su disegnato lo schema di una scacchiera e dei pezzi in legno) la guerriera sta testando le capacità tattiche ed organizzative della compagna, e con un'abile mossa strategica, pone fine alle sue resistenze.

XENA: Scacco. (pausa) Matto.
OLIMPIA(aggrottandosi): Tu sapevi quello che stavo per fare, vero? (Xena sorride, portandosi il boccale alle labbra.) Così hai sacrificato il tuo pezzo per intrappolarmi. Ma come fai a sapere sempre cosa fare? Mi fai diventare matta!
XENA(rimettendo a posto i pezzi): E' tutta strategia. E conoscere il tuo avversario... (prendendo le dita di Olimpia tra le sue) ...come il palmo della tua mano.

Xena accarezza col pollice le nocche della mano di Olimpia, che ridacchia, scuotendo la testa. Poi dà un'occhiata intorno.

OLIMPIA: E bello non essere al centro dell'attenzione per una volta. Vestirci così è stata una buona idea.
XENA(giocherellando con uno dei pezzi): Già. Domani ce ne andremo e nessuno saprà mai che ci siamo state.

Ma ancora una volta, a loro insaputa, la ruota del destino, sotto forma di una carovana di carri che si allontana dal villaggio, sta per travolgerle. Infatti, vessati da una banda di predoni che depreda regolarmente i carri che si avventurano fuori dall'abitato, Medeinus e suo figlio Balar, a capo di Pontus hanno deciso per un colpo di mano. Balar alla guida di tutti gli uomini validi del posto condurrà l'ultimo raccolto del villaggio alla volta del mercato in piena notte, in modo sperabilmente di evitare agguati alle residue risorse del villaggio per affrontare il lungo inverno che si prepara. Senza sapere però a loro volta che la banda ha ben altri piani in mente e dall'alto di una collina sorveglia il momento giusto per attaccare Pontus. E così poco dopo mentre Xena e Olimpia, nella loro stanza, stanno gustandosi un momento d'intimità, i predoni attaccano, distruggendo l'incanto della serata. Nel sentire le urla e il rumore di zoccoli, le due compagne balzano dal letto e si precipitano in strada, rendendosi subito conto della situazione.
Ma a causa dell'assenza di tutti gli uomini in grado d'impugnare un'arma, gli aggressori stanno facilmente conquistando la città, non trovando resistenza tra gli abitanti rimasti, vecchi, donne e bambini. O quasi, perché due donne di nostra conoscenza invece stanno dando loro non pochi grattacapi, e mentre Olimpia si occupa della protezione degli abitanti, tenendo a bada i predoni e cercando di portare in salvo i superstiti, Xena posizionatasi sulla porta del villaggio si batte furiosamente per impedire l'accesso ad altri banditi. Ma il numero è preponderante e la pur indomabile guerriera comincia ad avere delle difficoltà, e Olimpia che nel frattempo e riuscita a mettere al sicuro nel granaio le donne del villaggio ("Nessuno saprà mai che ci siamo state, eh?" borbotta), accorre dalla compagna in tempo per vederla sparire sotto un ammasso di corpi, dopo aver cercato di salvare un bambino terrorizzato trovatosi tra le gambe dei cavalli. Fremente di ansia, Olimpia attende invano di vedere rispuntare Xena, magari tra corpi che volano via sotto i suoi colpi come accaduto tante volte, finché non la scorge ancora distesa che sta provando a scivolare da sotto un cavallo caduto. Approfittando dell'improvvisa irruzione sulla scena di un gruppo di abitanti inseguiti da altri predoni, Olimpia si avvicina e si rende conto con orrore che la gamba di Xena è gravemente fratturata, con l'osso rotto che addirittura fuoriesce dalla carne. Cercando di non pensare per il momento alla gravità della ferita, Olimpia riesce a trascinare via la compagna. Una voce all'improvviso le richiama. E' un bambino, Ziggy, che insieme ad altri suoi coetanei è stato rinchiuso evidentemente dai genitori nella cantina sotterranea della taverna per tenerli al sicuro dall'attacco. Nell'improvvisato rifugio, le due donne possono tirare un attimo il fiato e, sotto gli sguardi ammirati dei piccoli ("Tu stavi pestando tutti quegli uomini! Ti ho vista! Ti ho vista!"), spaventati, ma anche eccitati dall'imprevista avventura, Olimpia prende visione delle condizioni della gamba di Xena. E mentre su istruzioni della guerriera, i bambini corrono a procurarsi dell'acqua da una cisterna nella cantina, Xena e Olimpia si fissano in silenzio.

XENA(sorridendo debolmente): Dovrai sistemarmela tu.
OLIMPIA(con calma): Lo so. (guardandosi alle spalle) Quei bambini. Sono così spaventati, e quegli assassini la' sopra...

Xena appoggia la mano sul ginocchio di Olimpia. I bambini tornano con un grosso secchio d'acqua che trasportano in due, versandone dal bordo.

XENA: Prima le cose più importanti, ora. Lavala bene e poi raddrizza l'osso.

Da sopra le loro teste si sente uno schianto e delle urla incomprensibili. Tutti alzano lo sguardo verso il soffitto.

XENA(con una smorfia): Meglio sbrigarsi.

Olimpia prende il secchio e fa un profondo respiro.

OLIMPIA: Sai, questo farà male a me quanto a te.
XENA(affettuosamente): Coraggio. Dai.

Olimpia versa l'acqua sulla ferita cominciando a ripulirla. Dall'altro lato, quello più lontano che i bambini non possono vedere, la mano di Xena si si serra intorno ad un pezzo di legno. Più tardi, con l'osso nuovamente raddrizzato e la gamba fasciata, Xena può cominciare a pensare alla situazione in cui si trovano. Dai bambini, le due compagne apprendono che i loro padri "sono andati alla casa del principe e torneranno portandoci tanti giochi". Sfrondato dalla fantasia fanciullesca, il concetto è evidente: tutti gli uomini abili sono partiti per vendere il raccolto al mercato del castello e lasciando il villaggio privo di difese. Ma come le suggerisce Xena, Olimpia può raggiungerli e riportarli indietro prima dell'alba, partendo subito. La ragazza non vorrebbe abbandonarla, ma si rende conto che non vi sono alternative e, "affidata" Xena ai loro piccoli nuovi amici sta per uscire dal rifugio, quando voltandosi per dare un ultimo sguardo alla compagna si rende conto che il dolore alla gamba sta diventando troppo forte anche per la stoica Principessa Guerriera, e facendole da schermo agli occhi curiosi dei bambini che l'hanno già circondata, s'inginocchia accanto a lei e la prende tra le braccia, come in un saluto, ma offrendole così la possibilità di sfogare contro la sua spalla la sofferenza per un momento. Quindi baciatala sulla fronte, torna all'ingresso della cantina e assicuratasi che non ci sia nessuno che possa vederla, si allontana. Rimasta sola con i bambini, Xena li vede con diffidenza avvicinarsi e circondarla.

XENA: Volete qualcosa?

Tutti i bambini si rivolgono a Ziggy, il capo del gruppetto.

ZIGGY: Tu sei un soldato romano?

E' solo la prima di una serie ininterrotta di domande che i bambini ormai presa confidenza cominciano a rivolgere alla rassegnata guerriera, tutti seduti intorno a lei.

ZIGGY(indicando il chakram): Cos'è quella? Una collana?

Xena prende il chakram e getta della paglia in aria, quindi con un colpo attraversa i fili riducendoli in pezzetti non più lunghi di stuzzicadenti che ricadono in grembo al bambino.

XENA: Già. Vuoi metterla?
ZIGGY: Caspita!
BAMBINA: Come ti chiami? L'altra signora ti ha chiamata Scema. Ti chiami davvero così?
XENA(scandalizzata): No!

I bambini fanno un salto indietro e la guardano ad occhi spalancati. Xena gli ringhia contro. I bambini arretrano ancora di più.

BAMBINA: Tu sei cattiva!
XENA(con sguardo omicida): Sì! Esatto! E non ve lo scordate.

Intanto Olimpia che è riuscita a raggiungere e superare senza danni le porte del villaggio, ha anche capito che conquistatolo i banditi hanno deciso di farne la loro fortezza e stanno rinforzando le difese, quindi diventa ancor più urgente rintracciare e riportare indietro gli uomini, prima che mura e porte diventino inespugnabili e la stessa cosa l'ha appena appresa anche Xena dalle voci dei predoni che ancora ignari della loro presenza nella cantina della taverna, si scambiano risate e commenti sulla costruzione della futura fortezza. La situazione si sta facendo sempre più complicata e alle riflessioni di Xena certo non giovano i pianti e i lamenti dei bambini che vedendo passare il tempo cominciano a temere per i loro genitori che non tornano. E le cose sembrano peggiorare quando qualcuno evidentemente accortosi della porta sbarrata cerca inutilmente di aprirla.

VOCI(dall'esterno): Ehi! Che c'è qui dentro? Non riesco ad aprirla! Portate una leva!

I bambini gridano e scappano dall'altra parte della stanza.

XENA: Fermi! State zitti!
BAMBINA: Ci prenderanno! Ci picchieranno!
ZIGGY: Ci picchieranno? Come sei stupida! Ci ammazzeranno di certo! Ci taglieranno la testa!

Xena li afferra per le braccia e li tira giù nella paglia.

XENA(ringhiando): Se non state zitti, vi ammazzo prima io.

I due bambini cominciano a piagnucolare, anche se Ziggy cerca di dissimularlo.

XENA(più gentilmente): Sentite. Non vi uccideranno.
BAMBINA(frignando): Loro no! Ma tu sì!
XENA: Non vi ucciderò neanch'io. (alla bambina) Come ti chiami?
BAMBINA(guardandola diffidente): Che te ne importa?
XENA(sorridendo tristemente): Ho un debole per i bei faccini. Come ti chiami?

I rumori contro la porta aumentano.

BAMBINA: P-p-p-patta.
XENA(tirandoli più vicini a lei): D'accordo. Statemi a sentire. Voi non morirete qui se io potrò impedirlo.
PATTA: Tu sei orribile.
XENA: No, io sono Xena. Non abbiamo tempo per dirci le parolacce. Dobbiamo trovare un modo per uscire di qui prima che quei brutti cattivoni lassù trovino il modo per entrare.
ZIGGY: Ci lotto io con quelli!

Xena lo guarda.

ZIGGY: Sì che posso! Mi ha insegnato il mio papà! Guarda!

Ziggy chiude i piccoli pugni e comincia a colpire Xena, che lo prende per le mani e lo solleva da terra. Il bambino smette di agitarsi e la fissa con occhioni tondi.

XENA: Conserva le energie per quando ne avrò bisogno!(abbassandolo a terra) Tutti qua. Dobbiamo studiare un piano.

Lasciamo Xena a studiare il suo piano insieme ai suoi nuovi piccoli aiutanti, e torniamo da Olimpia che ha raggiunto, dopo una lunga corsa la carovana dei carri diretti al mercato, ma adesso ha grosse difficoltà a far credere a Balar e ai suoi uomini che il loro villaggio è stato preso, e quando finalmente riesce a convincerli, facendo il nome di Xena ("Ma perché nessuno fa mai domande quando si tratta di Xena? Sono gli abiti di pelle? Gli stivali? La spada? Ecco... E' la spada, vero?"), questo non basta comunque a sopire le perplessità del gruppo che preferirebbe correre a chiedere il soccorso del principe, piuttosto che affrontare da soli i banditi. Anche la sua offerta di guidarli raccoglie solo ilarità, finché piantando uno dei suoi sai nella giacca di uno degli uomini, inchiodandolo al suo carro, riesce ad ottenere il rispetto sufficiente a costringerli a seguirla. Giunti al villaggio, su istruzioni di Olimpia, gli uomini cominciano a scavare per penetrare da sotto all'interno delle mura, mentre lei si occuperà di tenere lontane le guardie. Ma Balar non riesce proprio a capire perché quella straniera voglia rischiare la vita per il loro villaggio.

BALAR: Perché lo fai? Cosa c'è per te là dentro?
OLIMPIA: Tutto.

Nel frattempo, il piano di Xena di mandare i bambini a seminare per tutto il villaggio dei vasi contenenti un liquido maleodorante per costringere gli occupanti a riaprire le porte, è fallito miseramente e i suoi piccoli complici sono tornati di gran carriera inseguiti dai predoni che adesso stanno cercando ancora una volta ma con maggior determinazione di abbattere la porta della cantina. Ormai con le spalle al muro, alla guerriera non resta che tirarsi in piedi poggiando sulla gamba sana e attendere l'imminente attacco. Abbattuto finalmente l'ostacolo i banditi penetrano in forze nella cantina, ma a causa dello spazio ristretto sono costretti ad affrontare l'imprevista avversaria pochi alla volta e questo facilita molto Xena che riesce a tenerli a bada senza troppa fatica anche su una sola gamba. Vista la mole di perdite che quella situazione di stallo sta causando il capo dei predoni decide di usare uno dei loro magli, già utilizzato per abbattere le porte del villaggio, per allargare il passaggio, ma la botta contro la parete della cantina provoca il crollo della medesima e l'irruzione di tonnellate d'acqua provenienti dal vicino fiume nel sotterraneo, che allagano velocemente tutto trascinando aggrediti ed aggressori all'aperto. Fuori dalle mura, intanto, Olimpia, è riuscita a distrarre abbastanza gli uomini di guardia che adesso la inseguono, cercando vanamente di colpirla con le loro frecce che con eccezionale freddezza, la ragazza riesce sempre ad evitare o afferrare al volo. Ormai anche lei impossibilitata a fuggire oltre, si trova davanti alle porte del villaggio con i suoi inseguitori alle calcagna, quando una valanga d'acqua abbatte le mura travolgendo lei e i banditi. Cercando disperatamente di non finire sotto, Olimpia agita le braccia e le sue mani toccano una forma familiare. Ed un attimo dopo, Xena e Olimpia aggrappate l'una all'altra e ad un provvidenziale tronco, si arenano su un bordo della strada, mentre la furia delle acque trascina via gli ultimi corpi dei banditi. E il giorno dopo nella loro stanza nella taverna, invasa da omaggi alimentari di ogni genere da parte dei cittadini riconoscenti, su un letto pieno di soffici cuscini, Xena sta proseguendo la sua convalescenza con accanto la premurosa compagna, quando riceve l'inattesa visita di Ziggy, Patta e degli altri bambini. Ziggy si avvicina e le tende un canestro di frutta.

ZIGGY: E' da parte dei miei. Pensano che tu sia in gamba.
XENA(accettando il regalo con evidente imbarazzo): Grazie.
ZIGGY: Anch'io penso che tu sia in gamba.

E gettandole le braccia al collo, l'abbraccia forte, mentre Olimpia li osserva deliziata. (...) Ziggy fa un passo indietro e Patta si fa avanti, tendendo un fagotto che Xena prende con diffidenza.

PATTA: Io ti credevo una vecchia strega perfida, Scema.

Olimpia rischia il soffocamento nel tentativo di non ridere.

XENA: Ti ringrazio.
PATTA: Ma hai detto che quegli uomini non ci avrebbero fatto del male e avevi ragione. E questo è stato proprio forte.

Una volta di nuovo sole, le due compagne possono riesaminare l'accaduto.

OLIMPIA: Sono così dolci. Eri davvero il loro eroe, Xena.
XENA: Hmph. Già, ma sono dannatamente contenta che il tuo piano abbia funzionato meglio del mio. Grazie.

Olimpia si fa seria. Si fissa le mani, girandole ed esaminandosi i palmi.

OLIMPIA: Si, beh, io sono solo contenta che nessuno si sia fatto male.

Xena guarda Olimpia. Poi posa una mano su quella di lei e la stringe.

XENA: A volte accade in guerra. Lo sai questo.
OLIMPIA(annuendo): Lo so. Ma quegli uomini non erano guerrieri e io lo sapevo, e li ho costretti a combattere comunque.(guardando fuori dalla finestra) Immagino che debba riconciliarmi nel mio cuore con il fatto che ero disposta a rischiare le loro vite per salvare la tua.
XENA(aggrottando la fronte): Olimpia, loro combattevano per le loro case e le loro famiglie.
OLIMPIA(sorridendo dolorosamente): Sì... ma non io.
XENA: Combattere per le loro case e le loro famiglie?
OLIMPIA: Mm.

Xena da una strizzatina alla mano di Olimpia e poi le offre un biscotto dal suo canestro.

XENA: No, ma tu stavi combattendo per la tua.

Olimpia riflette sulle parole di Xena, poi annuisce lievemente, prendendo il biscotto di Xena e mordendolo. Quindi ne offre l'altra metà alla compagna. Xena mette il braccio intorno ad Olimpia. La ragazza si stende accanto a lei sul letto e lascia riposare la testa contro la spalla della compagna.

PS: Lasciamo subito la parola all'autrice dell'episodio, Melissa Good: "Mi sono divertita con questa sceneggiatura. Mi piace scrivere sui bambini, e a Lucìa (De Nobrega) piace disegnarli, quindi tutto ha funzionato al meglio. Il tema che volevamo rivisitare era l'idea su cui si basava Helicon ("Helicon and Back", sesta stagione). Stavo pensando a quell'episodio, perché ritenevo che soffrisse di discontinuità e le motivazioni di Olimpia nel guidare le Amazzoni ad attaccare la fortezza non mi avevano mai convinta. Mi chiedevo, quali sarebbero state le sue reazioni se avesse avuto un vero personale interesse nello spingere un gruppo di persone all'attacco di una forza più grande? Come sarebbe stato Helicon, se fosse stata Xena ad essere ferita e catturata da Bellerofonte all'inizio e la missione di Olimpia fosse stata quella di ritrovare lei ad ogni costo? Beh, non potevamo tornare indietro e fare questo, così ci pensai mentre scrivevo l'ultima parte di questo episodio, le scelte di Olimpia sarebbero state diverse questa volta a causa della sua esperienza di allora? Sì, lei avrebbe fatto qualunque cosa per salvare Xena, ma fino a che punto sarebbe stata disposta a mandare essenzialmente dei non-combattenti sulla linea di fuoco a questo scopo? E finii per farla decidere per un accettabile compromesso." Questo episodio, sviluppatosi come abbiamo appena letto intorno ad un'idea non condivisa da Missy, le permette anche di mettere in atto un tipo di trama non frequentissimo nella serie, quello che vede Xena ferita e Olimpia prodigarsi per cercare di salvarla. Non siamo proprio nei territori dell'hurt/comfort, perche gran parte della scena è rubata dal divertente confronto tra Xena e i bambini (Che sia un altro accenno ad un possibile futuro allargamento della famiglia?), ma le scene tra Xena e Olimpia nella cantina posseggono un certo pathos. Un'ultima cosa: la piccola Patta chiama "Scema", Xena, non per una mia trovata, ma perché nell'originale il personaggio storpia il nome Xena in Weener (pronunciata "uina") che in inglese suona molto simile a weeny che significa "minuscolo", anche inteso nel senso di minorato, stupidotto, persona di scarsa intelligenza, quindi per assonanza nella nostra lingua, ho scelto questa parola, decisamente insultante, ma che potrebbe benissimo nella mente di un bambino essere scambiata per il nome di Xena.





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