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Questione d'onore

di Aurora

- Marte ci sei? -
Xena aprì senza esitazione la porta della vecchia fattoria. Venne avvolta dall'ombra che le permise solo parzialmente di notare il disordine e la polvere accumulatasi negli angoli; fece qualche passo, scavalcò una sedia rovesciata e tornò a chiamare; la sua voce si perse tra le pareti senza ottenere risposta. Si avvicinò a quella che era stata, un tempo, la sua camera e aprì di scatto la porta.
Rimase attonita davanti alla scena che le si presentò: Graia stava sensualmente medicando la ferita che percorreva il torace di Marte utilizzando uno straccio imbevuto d'acqua. I due si voltarono verso la guerriera che ancora non era riuscita a pronunciar parola; Graia, con un rapido gesto, ritrasse le mani mentre Marte si alzò del giaciglio sul quale era seduto. Xena si diresse fulminea verso la donna e la prese per il collo sbattendola al muro sotto lo sguardo stupito dell'ex dio.
-Xena! Non pensavo che avresti reagito così…- la guerriera non gli lasciò terminare la frase e parlò con disprezzo osservando Graia che si dimenava.
-Non si tratta di gelosia, qui, ma di fiducia, e di rispetto; non è vero Graia?- la donna sembrò calmarsi un poco e Xena allentò la presa fino a lasciarla libera; Graia la sorpassò a testa bassa e scomparì nell'oscurità dell'entrata, sbattendo la porta. Xena si voltò verso Marte che ancora la guardava incredulo e gli si rivolse molto seriamente.
-Come mai Graia conosce la tua identità?- Marte capì che smentire non sarebbe servito a niente.
-Gliel'ho detto io. -
-Penso, allora, che tu voglia cavartela da solo quando gli uomini di Gramante si faranno nuovamente vivi…diciamo…tra un giorno o due?- Marte rimase scosso da queste ultime parole.
-Cosa intendi?-
-Intendo che la tua amichetta ha parlato e Gramante non ha perso tempo. -
Si sedette sul giaciglio passandosi una mano sulla fronte, pensieroso. Xena rimase un attimo a guardarlo poi scosse la testa accennando un mezzo sorriso e gli si avvicinò chinandoglisi accanto.
-Bella ferita. -
-Un lupo. Aveva attaccato Orazio - Xena sfiorò un lato di essa
- Non l'hai curata?-
- Ci stava provando Graia ma…-
-Nel modo sbagliato: non basta dell'acqua- gli posò le mani sulle ginocchia e si tirò in piedi.
-Aspetta- si diresse verso la porta. Uscì e per un attimo rimase a respirare l'aria tiepida: in effetti vedere Graia e Marte insieme…si distolse in fretta da quel pensiero e corse verso la boscaglia.
Dopo breve riapparve agli occhi di Marte che non si era mosso dal giaciglio. Prese un piccolo pugnale dall'armatura e tagliuzzò alcune foglie. Si chinò accanto a Marte e con delicatezza iniziò ad applicarle sulla ferita. D'un tratto si fermò: alzò gli occhi, Marte la stava guardando.
-Che c'è?- chiese lei divertita, con malizia.
-Niente…è che…sai davvero come farti desiderare - Xena gli sorrise.
- Non funziona, è inutile! - si guardarono divertiti poi lei continuò la medicazione.
- Mi aiuterai contro Gramante? -
- Sono qui per questo - stracciò un pezzo di stoffa e lo avvolse intorno alla ferita - Fatto - Alzando gli occhi incrociò quelli di lui.
- Come posso ringraziarti? -
- Marte! - lo guardò esasperata ma non si mosse quando lui le si avvicinò; gli sfiorò delicatamente il naso con il suo e le loro labbra si incontrarono in un bacio.
In quel momento la porta cigolò sommessamente e Orazio fece la sua entrata scodinzolando. Si fermò sulla soglia drizzando le orecchie poi trotterellò vicino al padrone e gli leccò la faccia. Xena e Marte si scostarono immediatamente e la guerriera scoppiò a ridere divertita.
- A 'sta sera - passò una mano sulla testa del cane e si diresse verso la porta per tornare da Olimpia che l'aspettava al villaggio.





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