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"Re Mida"

del gruppo Yahoo Xena Rpg

Xena e Gabrielle camminavano in un giardino ben curato, costeggiato da un lago, calmo e tranquillo, che rifletteva i raggi del sole. Il rumore dell'acqua le accompagnava nel loro cammino. "Ascolta....che pace, che tranquillità..." disse Gabrielle, incantata dal panorama e dai suoni che la circondavano "Si, bello!" disse Xena disinteressata "è possibile che tu non mi ascolti mai?!?" disse mettendosi a ridere e dando un pugno sulla spalla dell'amica, che ridendo gliene diede un altro "Ehi, stai diventando violenta!" disse Xena, ironizzando "Si, forse un po’..." rispose Gabrielle divertita."Xena, hai in mente un posto dove andare?" chiese l'amazzone "No, non ho in mente nulla in particolare...c'è un posto che vorresti visitare?"rispose la guerriera "No, era così per sapere...!" disse Gabrielle "Intanto, dobbiamo recarci al villaggio più vicino, abbiamo bisogno di rifornirci un po!" disse Xena a Gabrielle "Passiamo per quel bosco, faremo prima!" disse poi indicandogli una via tra gl'alberi. Le due donne camminavano ridendo e scherzando, quando, ad un tratto Gabrielle si fermò "Hai sentito?" "Si, è circa dieci minuti che sento questo rumore...ma non so da dove venga...non ci sta seguendo nessuno...."Rispose Xena, poi si girò di colpo, notando qualcosa che si muoveva tra la boscaglia, fece un salto mortale, arrivando davanti quella figura che si muoveva nel bosco, Gabrielle la seguì, e dopo poco arrivò anche lei. Xena guardava un uomo, gli chiedeva qualcosa, così Gabrielle si avvicinò "Xena? Chi è quest'uomo?"

“Ehm… mi chiamo Mida!” disse l’uomo, gentilmente, voltandosi verso Gabrielle. L’individuo era vestito elegantemente, e indossava, tra l’altro, due curiosi guanti d’oro. “Sapete, stavo viaggiando con la mia scorta e d’improvviso sono rimasto solo… “ raccontò, perplesso, alle due guerriere. “Che strano… Non capisco che cosa possa essere accaduto… ad ogni modo…” Lo stomaco dell’uomo iniziò a borbottare. “… ehm… sono rimasto senza provviste… non avreste qualcosa da mangiare?”

"Re Mida....proprio quel re Mida? Colui che trasforma tutto ciò che tocca in oro???!" esclamò Gabrielle in un misto tra emozione e curiosità "Si Gabrielle, proprio quel re Mida! Ora credo sia meglio recarci al villaggio, dove andare a mangiare qualcosa, così tu intanto, potrai fargli tutte le domanda che vuoi....!" disse Xena all'amica accennando un sorriso. Gabrielle ricambiò il sorriso, poi si rivolse al Re "Allora, raccontami la tua storia...non che non la conosca, ma raccontata da te sarà sicuramente più interessante!"

“Mi fa piacere essere riconosciuto!” affermò, sorridendo re Mida. “Beh… si sono quel re Mida, signore di Frigia… fin da ragazzo, sono conscio del fatto che con le mie ricchezze, non posso aiutare tutta la popolazione del mio regno, così ho supplicato Bacco di aiutarmi a fornire la ricchezza e la felicità ai bisognosi. Un giorno mi ha convocato a un suo baccanale, dove ho visto delle cose incredibili… e da quel giorno tutto ciò che tocco diventa oro… inizialmente era un dono molto utile e mi consentiva di aiutare i poveri del regno ma poi sono stato rapito da alcuni briganti che mi hanno fatto toccare un sacco di roba che avevano rubato a un villaggio, poi altri loschi figuri mi hanno reso prigioniero per indorare le loro armi… e non ho più potuto dedicarmi al mio popolo. Così ho deciso di raggiungere il fiume Pattolo che dovrebbe trovarsi da queste parti… dove mi bagnerò per liberarmi di questo scomodo dono divino. Ma del resto anche voi due siete famose! Xena e Gabrielle!” l’uomo vide che le due guerriere stavano sorridendo soddisfatte “Le amiche di Joxer, coloro che lo aiutarono nella lotta contro Callisto, Ares, e molti altri incredibili nemici e poi che dire di quei bagnetti che facevate insieme tutti e tre… sì quelli di cui parlano le pergamene di Joxer… ne girano diverse a Frigia!” Il sovrano notò lo stupore sui volti delle due ragazze.

Gabrielle assunse una faccia perplessa "Joxer è molto simpatico...ma anche molto fantasioso....tutte quelle avventure di cui parli, le abbiamo compiute io e Xena!" disse Gabrielle, volgendo lo sguardo all'amica "Non è così?" Xena la guardò, poi guardò la faccia stupita del Re "Si, è così, però Joxer ci ha aiutate in molte nostre avventure, sai?" disse, cercando di salvare la situazione.Mentre proseguivano il viaggio,i tre si trovarono davanti a due sentieri "Per di qua!" esclamò Xena scegliendo il sentiero a destra. Mentre camminando, si incominciavano a sentire le voci, e si intravedeva il villeggio "Eccoci, siamo arrivati!" disse Xena ai due "Si, ora bisogna solo trovare una taverna dove mangiare!" rispose Gabrielle, Xena, guardando il re aggiunse "Credo che oggi ti dovrai accontentare di un pasto normale!" esclamò.

“Sono sicuro che da queste parti si mangia benissimo! Ho una gran fame!” rispose Mida di buon umore a Xena. “Ma vi pregherei di mantenere il segreto. Gradirei che non si sapesse chi sono altrimenti qualche malintenzionato potrebbe causare scompiglio nella taverna di queste innocenti persone. Mi raccomando, cercate di fare finta di niente.” Il sovrano, cercò di mantenere una certa disinvoltura, movendosi così in modo talmente sospetto da far girare tutti. Si avvicinò a un tavolo e si sedette a una sedia, con le due guerriere che lo seguirono e lo fissarono incuriosite. Mida, distrattamente, si tolse i guanti d’oro e si versò un bicchiere di sidro, facendo diventare d’oro sia il bicchiere che la brocca e accorgendosi solo un attimo dopo quello che aveva fatto. “Ehm… “ esclamò, imbarazzato, cercando di nascondere in modo impacciato gli oggetti d’oro.

Xena, appena notato cio che era accaduto, si affrettò a nascondere tutto in una sacca, porse i guanti al re e disse "Credo che per queste cose sia meglio delegare noi!" Gabrielle prese un bicchiere e versò del sidro al re "Ecco, bevi!" Poi, Xena si alzo e disse "Voi cosa volete? vado a ordinare all'oste!" Gabrielle le disse "Per ma il piatto forte della casa!" Xena annuì, poi guardò il re "Tu?"

Mida alzò lo sguardo verso la Principessa Guerriera e rispose, sorridendo “Anche per me il piatto della casa… tre porzioni! Ehm… sapete, ho un certo appetito!”.
Poco dopo, il sovrano stava già terminando il suo terzo piatto di arrosto. Si volse verso Xena e Gabrielle, che avevano si e no mangiato appena mezza porzione.
“Devo dire che è davvero squisito…” affermò re Mida, con aria di soddisfazione. Nel frattempo, gli parve di notare del trambusto presso l’entrata della taverna. Alcuni loschi figuri avevano appena varcato la soglia e sembravano avere intenzioni minacciose.

Xena si alzò in piedi "Non ti muovere" disse al re in tono fermo, "Resta con lui, e fai attenzione a far andar via donne e bambini nel caso ce ne fosse bisogno!"Disse a Gabrielle.Poi si avvicinò al gruppo di uomini che tanto facevano sussultare la taverna. "Ci sono problemi?" chiese a un uomo evidentemente impaurito, l'uomo la fissava tremante e con aria spaventata "Si, direi di si!" disse tra sé e sé, poi si avvicinò a colui che sembrava essere il capo banda "Vi consiglio di andarvene e lasciare in pace questa gente....non mi ripeterò!"

"Scusami tanto, dolcezza, ma chi saresti tu per dare 'consigli' a me?!"disse sprezzante Nikandros a Xena "Probabilmente non sai chi sono altrimenti mi porteresti più rispetto, come fanno tutti d'altronde. Ma noto da come sei vestita che sei una guerriera, se imparerai a tenere a bada la lingua potrei permetterti di unirti alla mia formidabile armata... se ne sarai degna, ovviamente."

"Ehm,no, forse non sai chi sono io, hai mai sentito parlare di Xena? O il tuo orecchio era troppo impegnato a sentire le tue lodi a te stesso?" disse Xena sfidandolo, dopo di che lanciò il suo grido di battaglia, fece un salto mortale dando un calcio sul mento dell'uomo che lo fece indietreggiare, poi, sfilò dal fodero la sua spada e la puntò alla gola dell'uomo dando un'occhiata sarcastica "Allora, te ne vai, o ti faccio andare via io?"

"Sei forse pazza? Credi di poter battere me e i miei uomini da sola?" disse Nikandros rivolto a Xena, poi si girò verso i suoi uomini:"Sentitela: o ce ne andiamo o ci manda via! Non avete paura? Direi che è arrivata l'ora di farle vedere chi siamo. Uccidete tutti!" Gli uomini non stavano aspettando altro che quell'ordine e, così, si scagliarono contro i clienti della taverna. Uno di loro, dopo aver sfoderato la sua spada, si scagliò contro Xena mentre altri due attaccarono Gabrielle e Re Mida. I rimanenti stavano maltrattando la povera gente che aveva ben poche possibilità di difendersi; Nikandros, invece, osservava la scena soddisfatto.

Xena non perse tempo, e, dopo aver atterrato con una semplice mossa i suoi avversari, attaccò Nikandros, questa volta con rabbia. Xena riconobbe l'abilità dell'avversario, ma, per quanto esso fosse abile, lei sapeva di essere migliore di lui, così sferrò dei colpi a raffica, alcuni dei suoi colpi migliori, che misero a terra l'avversario. Intanto Gabrielle era riuscita a battere i due uomini che le erano andati incontro, ed ora era impegnata a proteggere il re, e a far scappare più gente possibile. Xena guardava il suo avversario, gli puntò la spada contro mentre questo era ancora a terra, lo fisso dritto negli occhi "Allora,Nikandros,hai ancora voglia di batterti o preferisci andare? è la mia ultima offerta, ti avviso, non sarò così buona da risparmiarti la vita ancora una volta!" disse Xena.

"Devo riconoscere che sei brava, ma non quanto me. Hai avuto la meglio ma vedremo la prossima volta che ci incontreremo se sarai ancora così fortunata!" rispose Nikandros. Poi, dopo essersi rialzato, disse rivolto ai suoi guerrieri: "Uomini, andiamocene.In fondo cosa ci importa di una donna e di una taverna: abbiamo obiettivi ben superiori da raggiungere!" Così uscirono dalla taverna abbattuti e ancora indolenziti per lo scontro. Il loro capo, subito prima varcare la soglia della porta, si girò verso Xena e disse: "Ci rivedremo, stanne certa."

"Ti aspetto!" replicò Xena in tono deciso, si accertò che i guerrieri fossero andati via, guardando allontanarsi la banda, poi si recò da Gabrielle "Tutto bene?" chiese all'amazzone "Si, tutto bene, non erano poi così forti..." disse Gabrielle mentre rimetteva a posto i says "No, non erano poi così forti, fatta eccezione per il capo banda, devo dire che mi ha sorpresa, è molto bravo!" disse Xena "Si, bravo, ma non quanto te!" ironizzo Gabrielle. "Stai bene?" Chiese poi Xena a Re Mida.

“Molto bene, Xena e Gabrielle! Avete evitato che degli innocenti venissero uccisi e avete cacciato via i briganti con il minimo spargimento di sangue! Siete due eccellenti guerriere!” si complimentò il sovrano con le due donne. “Ora direi di riprendere il cammino. Vorrei arrivare al fiume Pattolo nel più breve tempo possibile affinché cessi di trasformarsi in oro tutto ciò che tocco! Ehm…” Re Mida, si guardò intorno, con il sospetto di avere detto troppo. Per fortuna sembrava che nessuno stesse ascoltando.

"Si, ora andiamo però!" disse Xena, facendo un segno a Gabrielle che era impegnata ad aiutare una donna a rialzarsi da terra. "Si, andiamo, sarà meglio!" rispose Gabrielle. Così i tre si avviarono verso il sentiero da cui erano venuti per scortare il re al fiume Pattolo. "Hai una vaga idea di che strada dobbiamo fare per tornare al fiume Pattolo?" chiese Gabrielle al re, "Non ce ne è bisogno, so io dove sia il Pattolo! Non dista molto da qua...." disse Xena.

Nikandros era seduto nella sua tenda riflettendo su come era potuto succedere che una donna l'avesse sconfitto e cercando di trovare un modo per vendicarsi. Mentre era assorto nei suoi pensieri entrò un ufficiale della sua armata per riferirgli che un soldato aveva delle informazioni interessanti. "Fallo entrare" disse. Il soldato entrò.
"Salute a te mio generale. Ho delle informazioni che potranno esserti molto utili."
"Parla, soldato, e, se è come dici, sarai ricompensato."
"Stamane, in un posto non troppo lontano da qui, io e pochi altri soldati abbiamo ucciso degli uomini armati. Prima, però, sono riuscito a farmi rivelare per chi lavoravano e dove erano diretti. Così ho scoperto che stavano facendo la scorta a re Mida diretto al fiume Pattolo."
"Si, avevi ragione... è molto interessante. Per i tuoi meriti sarai promosso, soldato!"
"Grazie generale. E' un onore combattere per te."
Una volta rimasto nuovamente solo Nikandros si rimise a pensare *Re Mida...se ciò che si dice è vero, diventerò terribilmente ricco... potrò assoldare altri uomini e formare un'armata di dimensioni colossali!* Aveva deciso: sarebbe andato al fiume Pattolo per catturare Re Mida; davanti ad un'occasione del genere vendicarsi della donna passava in secondo piano.
"Apidos!" urlò (così si chiamava l'ufficiale di prima)
"Fai preparare un piccolo gruppo di uomini, si parte per il fiume Pattolo."

Re Mida camminava al fianco della Principessa Guerriera, su un sentiero assolato, che avrebbe dovuto portare dritto al fiume Pattolo. Di tanto in tanto, il sovrano si fermava ad aiutare dei vagabondi e dei bisognosi e consegnava oro a questi poveretti. Ma da un po’ di tempo non si incontrava più nessuno, sembravano rimasti solo loro tre. “Mmm… comincio a pensare di avere fatto male a non prendere un cavallo… ma, poverino, ci sarebbe stato pericolo di trasformarlo in oro… “ rabbrividì re Mida a quel pensiero.

Gabrielle guardava con approvazione il Re "Sei una persona molto
generosa! è bello vedere un re che si prende tanta cura del
prossimo....credo tu sia uno dei pochi a farlo!" Affermò
l'amazzone "E per questo tuo dono, sei anche tenuto sott'occhio da
molte bande di malviventi...."aggiunse Xena. Poi si guardò dinanzi
e sorrise ai due "Eccoci, siamo arrivati al fiume Pattolo!"

“Bene, finalmente potrò bagnarmi tra queste limpide acque!” sorrise, felice, re Mida. Ma poco distante, presso un gruppo di grandi alberi, c’era un mendicante che attirò l’attenzione del sovrano. “Pare che ci sia qualcuno che ha bisogno di aiuto… posso tenermi il dono per qualche altro minuto.” Mida si avviò in direzione del mendicante, lasciando Xena e Gabrielle alle sue spalle.
Giunto davanti al poveretto, il sovrano esclamò, perplesso “Ehm… ma non ci siamo già visti da qualche parte? Hai una faccia conosciuta!”

"Non penso, mi ricorderei di un uomo come te. Sono soltanto un povero mendicante mentre tu sei molto ricco, non avresti qualcosa con cui potrei sfamarmi?" disse il mendicante.

Il sovrano frugò in una bisaccia da cui estrasse un grosso pezzo di formaggio. Lo porse subito al mendicante. “Questo è per sfamarti subito, mio buon amico…” poi si tolse i guanti e afferrò una grande pietra che divenne immediatamente d’oro e la diede al povero “… questo è perché tu non debba più soffrire la fame!” terminò, generosamente, re Mida. Ogni volta che aiutava un bisognoso, il sovrano provava un senso di gioia e di felicità.

"Gra...grazie mille signore. Non so proprio come ringraziarti!" disse facendo finta di essere
riconoscente il mendicante che altri non era che Nikandros travestito. *A quanto pare il soldato aveva ragione, è proprio re Mida. Bene, è ora di dare il segnale.* Nikandros fece cadere a terra il vecchio mantello che lo copriva, scoprendo così l'armatura. Subito dopo un gruppo di uomini uscì dalla foresta e, in men che non si dica, circondò re Mida. Inoltre, nelle chiome degli alberi, si intravedevano degli arcieri."Hai proprio ragione, non soffrirò più la fame."

“Oh! No!” esclamò, stupito, re Mida. Si accorse che non solo era circondato ma anche che numerosi arcieri tenevano sotto tiro Xena e Gabrielle, poco distanti. “Non c’è bisogno di usare le armi…“ affermò il sovrano arrendendosi a Nikandros. Re Mida si accorse che il brigante lo guardava trionfante e che lanciò uno sguardo di sfida in direzione della Principessa Guerriera.

"Prendetelo!" ordinò Nikandros ai suoi uomini. Poi, rivolto verso Xena, disse: "Ma guarda chi si rivede! Questa giornata sta andando di bene in meglio: sto per diventare immensamente potente e anche per dare una lezione ad una donna insolente. Ma smettiamola di parlare. Fatti avanti, hai forse paura?"

Xena guardò l'uomo "Non ne sarei così sicura!" e così dicendo fece un salto mortale, arrivando alle spalle dei soldati che fino ad un momento prima la tenevano sotto mira, e dando loro un calcio dietro la nuca che li fece cadere a terra. Gabrielle intanto, approfittò della distrazione degli altri soldati, che fissavano la scena, e, con un abile mossa si liberò, atterrandoli tutti con i says, e un bastone che aveva trovato a terra. Ora,tutti gli uomini di Nikandros, erano a terra, e non accennavano ad alzarsi. "Allora, Nikandros, cosa ti avevo detto...non ne sarei stata tanto sicura....ora, se non vuoi fare la fine dei tuoi uomini, ti consiglio di darci re Mida ed andartene il più lontano possibile, considerata la tua situazione, accetterei la mia offerta...!"

"Brave, brave, siete riuscite a battere i miei soldati. Ma vediamo come ve la cavate con il loro capo." disse Nikandros. Sfoderò la spada, la fece roteare in aria e aggiunse: "Dite le vostre ultime preghiere, è giunta la vostra ora!". Si lanciò verso Xena e la attaccò con un fendente.

"Non sai mai quando arrenderti....povero sciocco" rispose Xena all'avversario precedendolo con un calcio in bocca. Il tempo necessario che prese la spada per parare i colpi del suo avversario e si trovò costretta a rispondere ad un pugno. La guerriera rispondette colpo a colpo all'avversario. Era ormai decisa a farsi giustizia, una volta per tutte.

"Devo dire che sei un degno avversario. Nessuno era mai riuscito a tenermi testa!" disse; poi tentò un affondo che non andò a segno. Ma, mentre Xena era intenta a parare il colpo, Nikandros tirò fuori un pugnale e lo piantò nel ventre della Principessa Guerriera.

Xena in quel momento avvertì un forte dolore e si accasciò a terra,
notò comunque, che la ferita era solo in superficie, poiché sotto al
vestito in pelle, aveva ormai imparato a mettere un rivestimento
interno, in modo da attutire ogni colpo. Gabrielle vide la
scena "Xena!" urlò vedendo l'amica a terra. Non fece in tempo a
finire la frase, che si sentì prendere alle spalle. Xena poteva
vedere la scena, in quanto il suo nemico, e Gabrielle erano di
spalle. Appena vide che Gabrielle era in pericolo, estrasse il
pugnale e lo tirò all'uomo. Gabrielle sentì che la presa dell'uomo
cedeva sempre più, fin quando si trovò libera. Subito si girò verso
l'amica "Xena....!" la guerriera le sorrise "Non preoccuparti,
sto bene...solo un po’ indolenzita....!" Fece per alzarsi,
appoggiandosi all'amica e dirigendosi verso il nemico a
terra "Allora, Nikandros....rimarrai a farci compagni per un po’,
poi, ti porteremo in un posto adatto a te...che ne dici dell'Isola
degli squali...o un posto simile?" Le due guardarono la ferita
dell'uomo sanguinante, Xena rivolse nuovamente la parola a
Nikandros "La ferita che ti ho fatto non è mortale, a chi viene
inflitta da solo l'idea di dover morire....morire di dolore...ma
non morirai, è un attimo prima della soglia della morte per
dolore...." Gabrielle guardò poi la ferita dell'amica, le indicò un
masso poco distante "Vieni, fammi vedere qui cos'hai!" disse
prendendo dalla borsa il materiale per medicare la guerriera.

Nikandros era a terra con una ferita che, oltre a
essere dolorante, perdeva molto sangue. "Dannazione,
mi ha battuto di nuovo. Sarà meglio ritirarsi prima di
morir dissanguato." Fece così cenno a due dei suoi
uomini, che si erano appena ripresi dallo scontro con
Xena, di venirlo ad aiutare. Così si rialzò e, vedendo
che la Principessa Guerriera era per un attimo
distratta, disse ad uno dei suoi guerrieri di prendere
re Mida che, in men che non si dica, si ritrovò con un
coltello puntato alla gola. "Se ci tieni alla
pellaccia, ti conviene venire senza fare storie."
disse l'uomo con tono minaccioso.

“Va bene. Verrò! Ma credo nella giustizia e so che Xena e Gabrielle mi libereranno e voi pagherete per le vostre malefatte!” rispose il sovrano, con gravità. Mentre veniva portato via si voltò un’ultima volta per cercare Xena e Gabrielle ma non le vide perché erano ancora dietro il masso. Il sovrano fu fatto salire su un cavallo e portato via, nel covo di Nikandros.

Arrivati all'accampamento, mentre Nikandros si faceva
medicare, re Mida venne rinchiuso in una tenda
sorvegliata da due uomini. Finito ciò, e dopo essersi
riposato un po'(la ferita gli faceva ancora male),
ordinò che re Mida venisse portato al suo cospetto.
Gli uomini eseguirono l'ordine e così, poco dopo, il
leggendario re si trovava davanti a Nikandros.
"Bene... e così saresti il leggendario re Mida! Colui
che trasforma tutto ciò che tocca in oro! Se ciò che
si dice è vero, mi sarai estremamente utile."


Re Mida venne portato da due briganti dall’aria minacciosa davanti all’altrettanto minaccioso Nikandros. Il sovrano si trovava in piedi davanti al nemico che era seduto. Tuttavia tale mancanza di rispetto lo lasciò del tutto indifferente. “Non collaborerò mai con un brigante come te!” disse, fiero, il sovrano “Nikandros, non sai nulla della vita se conduci un’esistenza basata sullo sfruttamento altrui! Aiutare i bisognosi! Questa è la mia missione e il senso della mia vita!” terminò, coraggiosamente re Mida.

"Aiutare i bisognosi? Beh, io ho bisogno di te!" disse
Nikandros con tono ironico. "E comunque penso proprio
che collaborerai... a meno che tu non voglia che ti
tagli le mani. Su, coraggio, ti conviene non farmi
spazientire. Tocca quest'anfora e trasformala in oro!"
disse alzandosi per porgere un'anfora, che aveva fatto
portare, a re Mida.

Re Mida era indignato ma si arrese alla richiesta del suo rapitore. A malincuore, toccò l’anfora trasformandola in oro. Il sovrano sperava che dando a Nikandros quello che chiedeva sarebbe tornato presto in libertà. Voleva andare al fiume Pattolo e liberarsi del dono di Bacco in modo da poter poi tornare nel regno di Frigia, per stare vicino al suo popolo.

"Bene, bene. A quanto pare la leggenda è vera." Disse Nikandros deliziato da quello che aveva visto "Riportatelo nella sua tenda! E sorvegliatelo bene!" ordinò ai suoi uomini. Poi disse, rivolto a re Mida:" Ti conviene riposare. Appena avrò trovato un modo per far fruttare l'oro che SICURAMENTE mi procurerai, avrai molto lavoro da svolgere."

Il sovrano non rispose a Nikandros, ma si limitò a lanciargli un’occhiata di sdegno. Due briganti lo portarono nella tenda, dove rimase solo. Re Mida si sedette a terra, afflitto. Quel malfattore non sembrava avere l’intenzione di lasciarlo andare molto presto. Chissà per quanto tempo, il sovrano sarebbe rimasto prigioniero e lontano dal suo amato regno.

Gabrielle aveva appena finito di medicare la Principessa Guerriera, quando guardò alle sue spalle in cerca del Re. "Xena? Dov'è re Mida..." la donna guardò meglio "E dov'è Nikandros?"chiese guardando Xena in modo agitato. La guerriera si alzo di scatto, e andò dritta là dove poco prima giaceva a terra Nikandros, e dove il re stava attendendo che Gabrielle finisse la medicazione. "Nikandros....sarà stato sicuramente lui a rapire il re..." "Xena, ma com'è possibile, era ferito...." "Uno dei suoi uomini lo avrà aiutato, non li abbiamo uccisi....erano solo a terra, e, uno di loro, avrà finto d'esser stato colpito per poi aiutare il suo capo,e , magari, diventare il suo braccio destro...funziona così...." "Ed ora cosa facciamo?" chiese Gabrielle "Ora troviamo ilcovo di Nikandros e andiamo a salvare il Re!" rispose Xena agguerrita. "Hai idea di dove sia?" "No, ma lui lo saprà di certo!" disse indicando un uomo a terra. Così, avvicinandosi, lo prese, utilizzò il suo tocco paralizzante e ricavò le informazioni che le servivano. Era ormai notte quando le due arrivarono. "Gabrielle, aspetta qui, porterò via il Re, guarda la luna...se per quando sarà arrivata alla cima di quell'albero non sarò di ritorno vai via...."disse Xena indicando un grande cipresso all'amica. Gabrielle annuì. Xena si allontanò da dietro quei cespugli e s'introdusse all'accampamento. Udì la voce del Re, fece un buco nel retro della tenda e ci s'introdusse, facendo cenno di fare silenzio all'uomo. "Allora, andiamo dai!" disse Xena.

Il sovrano alzò la testa ed esclamò, felice “Xena! Sei venuta per salvarmi!” fece una pausa, poi la guardò negli occhi, come cercando la sua comprensione. Stavo appunto pregando gli dei affinché qualcuno mi ridesse la libertà! Sai, qui il vitto non è un granché e al mio arrivo mi hanno servito solo qualche piatto di arrosto , e non era neanche ben cotto! Questo luogo è un vero inferno!” Re Mida vide che Xena gli faceva cenno di fare silenzio, così smise di parlare e si decise a seguire la coraggiosa Principessa Guerriera.

"Vieni" disse passando per un buco da lei fatto poco prima e controllando che la zona fosse tranquilla. Fece un cenno al sovrano "Se succede qualcosa, tu corri verso quell'albero" disse indicando l'albero dove poco prima si era lasciata con l'amazzone "Lì ti aspetterà Gabrielle!". Poi diede un'ultima occhiata alla situazione che le parve tranquilla e porse la mano al re per farlo passare. "Andiamo,o ci scopriranno!" disse la Principessa Guerriera al re.

Re Mida seguì le indicazioni di Xena. Uscì dal buco nella tenda. Si guardò intorno, pensieroso. Non sapeva che direzione prendere e inoltre notò che di alberi ce ne erano tre in quel maledetto luogo. Così fece qualche passo, semplicemente in avanti. Notò che dietro la tenda c’era un brigante a fare la guardia. Tornò indietro e rientrò nella tenda. Sussurrò “Xena! Forse questa non è la direzione giusta!” Ma non trovava più la Principessa Guerriera. “Oh… ma dove sarà andata ora?” Indeciso sul da farsi, riuscì nuovamente, trovandosi faccia a faccia con Nikandros.

Nikandros si ergeva con tutta la sua maestosa statura davanti al re "Ma guarda un po'... e così stavi tentando di scappare! E, a quanto pare, c'è anche Xena con te. Non ti preoccupare, ho già mandato degli uomini a prenderla; così potrete stare insieme, visto che ci tiene tanto a te. Il problema è che non vi rimane troppo tempo: penso proprio che ucciderò Xena e, non appena avrò avuto quello che voglio, anche te." disse.

“Accidenti!” sbottò re Mida impugnando la spada, tramutandone l’elsa in oro. I briganti lì attorno lanciarono un “Oooooh!” di meraviglia. “ Non riuscirai a farla franca, Nikandros! Sarà la giustizia a vincere!” esclamò coraggiosamente il sovrano. Spostandosi lentamente, cercando di aggirare il suo nemico che lo guardava senza battere ciglio, sfiorò con le mani la tenda trasformandone il tessuto in oro, tra gli applausi generali dei banditi.

"Sei proprio uno sciocco! Osi minacciarmi e, nel tentativo, trasformi il mio accampamento in oro! Povero stupido..." disse Nikandros. Dopodiché sfoderò anche lui la spada e, con l'elsa, tirò un colpo in fronte a re Mida. "Non ho voglia di ammazzarti, sei troppo prezioso. Perciò arrenditi finché sei in tempo!"

Re Mida cade all’indietro per il colpo. Di nuovo fu costretto ad arrendersi di fronte a Nikandros. Stava per accarezzarsi la fronte, poi si fermò pensando che in quel modo si sarebbe trasformato in oro e sarebbe dunque stato una sorta di suicidio. “Va bene! Ma non finisce qui!” esclamò il sovrano con sdegno, rialzandosi in piedi e ritirandosi nuovamente nella tenda – prigione.

Un urlo proveniente dall'alto dissolse l'attenzione di tutti. Xena, aveva lanciato il suo grido di battaglia, ed era pronta per farla finita una volta per tutte con Nikandros e la sua banda. La donna arrivò dinanzi al suo nemico disarmandolo "Non capisci proprio quando è il momento d'arrenderti..." disse la donna con disprezzo guardando negl'occhi il nemico, poi, si liberò di alcuni uomini di Nikandros lanciando il chakram e colpendoli. Gl'altri fuggirono spaventati. Xena guardò la situazione "Bella truppa....." disse sarcastica, fece un cenno con la testa al re per farlo scappare, ma non era sicura che l'uomo avesse capito cosa voleva dirle. Si rigirò verso Nikandros "Shee ah!" Xena facendo un urlo aveva colpito in pieno volto Nikandos con un salto mortale che l'aveva portata alle sue spalle, poi, senza perdere tempo aveva afferrato un ramo bello grosso che si trovava per terra e con maestria lo aveva dato addosso al nemico facendolo cadere.

"Maledetta!" urlò Nikandros ". Velocemente raccolse la spada che era caduta a terra e si rialzò. "Basta, è ora di finirla una volta per tutte! Ora vedremo chi dei due è il più forte. Ma ti avverto, non ne uscirai viva!" disse e, con un affondo, attaccò Xena.

Xena schivò per poco il colpo dell'avversario, facendo una ruota diagonale che la portò qualche metro più in là. "Arrenditi, ora che sei in tempo.....non mi hai battuta fin ora, perché dovresti farlo adesso?" Disse, poi tirò il chakram che tagliò una corda reggente dei tronchi che si trovavano sopra la testa di Nikandros, che caddero addosso al nemico. Xena si avvicinò poi all'uomo che era a terra sotto alcuni tronchi, per vedere se era vivo o no.

Nikandros era bloccato sotto i tronchi senza alcuna speranza di riuscire a liberarsi "Cosa fate lì impalati!" disse ai suoi uomini cercando di mascherare il dolore "liberatemi!" Ma i guerrieri, spaventati dalla Principessa Guerriera, preferirono scappare piuttosto che rischiare la vita per il loro capo. Nikandros rimase, così, solo e senza speranza davanti a Xena. "Su, coraggio! Cosa aspetti ad uccidermi!"

"Vediamo....hai tentato d'uccidermi tante volte, hai tentato di approfittare di re Mida e di aggredire la mia amica.....a questo punto penso che ti farei un favore ad ucciderti, eh si, perché se ti lascio qui, morirai comunque, ma impiegherai più tempo e soffrirai di più! Ora, dammi una valida ragione perché io ti uccida ora!" disse Xena. Sapeva che la morte d'un uomo non era mai giusta, ma un tiranno come Nikandros era impossibile da lasciar in vita. Si voltò un attimo, poi si girò di nuovo verso il nemico. La donna assunse un'aria dispregiativa"Non meriti nemmeno di essere lasciato in vita in una prigione...no, non lo meriti...." disse, guardando dritto negl'occhi l'uomo.

"Un guerriero meriterebbe di morire in battaglia! Sai bene cosa voglio dire. Anche tu sei come me, non puoi negarlo. Non c'è onore nel morire in questo modo. Ora uccidimi e facciamola finita!"

"Hai detto bene, un guerriero meriterebbe di morire con onore...ma tu non sei un guerriero, e non meriti d'essere definito tale, ne tanto meno di morire come tale....! Io non sono come te...io non uccido la gente per guadagno, non distruggo villaggi, non rapisco innocenti....dov'è il tuo onore quando fai tutto ciò?"

"Tu non sei come me? Andiamo, Xena, pensi forse che non conosca il tuo passato? Anche tu avevi un'armata, una grande armata. E di villaggi ne hai razziati almeno quanti me. Comunque su una cosa ti sbagli: non lo faccio per denaro. L'oro mi serviva soltanto per accrescere il mio esercito. Il mio unico scopo è la gloria". Nikandros si sforzava di parlare, ma ciò gli era ormai molto difficile a causa dei tronchi che gli schiacciavano il torace. Riusciva appena a respirare ed era oramai chiaro che non gli restava molto da vivere.

"Io sono cambiata...è stata dura, ma sono cambiata! Ti ho dato tante volte la possibilità di farlo, ma non hai voluto, e ogni volta hai tentato di uccidermi...." Abbassò lo sguardo riflettendo "Si, forse un tempo ero come te....forse non sei stato fortunato come me a incontrare persone giuste,ma io, anche quando ero a capo della mia armata, non ho mai ucciso ne anziani, ne donne, ne bambini...e ne indifesi...." Quell'uomo le fece pena, l'avrebbe comunque lasciato morire e tanto valeva esaudire il suo ultimo desiderio. Impugnò la spada e tagliò la testa dell'uomo. Un taglio netto, senza che esso soffrisse. Poi, si girò un po’ scioccata da ciò che aveva fatto, non lo faceva più da molto ormai. Arrivò Gabrielle "Xena...." disse, poi le parole si bloccarono alla vista del cadavere. "Cos' è accaduto?" chiese "Non l'avrei lasciato in vita, avrebbe tentato di uccidermi nuovamente, e vederlo morire soffrendo mi faceva troppa pena....."Si bloccò un attimo"E così....così l'ho ucciso" Spiegò Xena. "Stai bene?" chiese l'amazzone "Sai, era da tanto che non lo facevo, e queste cose ti fanno sempre un po’ male...ma era giusto così....ora andiamo però!" Disse incamminandosi verso Re Mida. Gabrielle la seguì silenziosa.

Il re vide arrivare Xena e Gabrielle e lanciò loro uno sguardo di comprensione. Sapeva che per la Principessa Guerriera quel momento era stato difficile. Rapidamente, l’accampamento dell’armata di Nikandros si riempì di gente festosa che circondarono il sovrano e le due guerriere.
“Grazie, grazie amici miei!” sorrise, felice, re Mida a quelle persone. “ Sono tutte persone di Frigia! Sono venute a cercarmi!” spiegò a Xena e a Gabrielle e aggiunse “Vi ringrazio tanto per ciò che avete fatto per me e per avermi salvato la vita. Ora, con il mio popolo, mi recherò al fiume Pattolo dove mi libererò del dono di Bacco. Ma ho ancora qualcosa da chiedervi!” e dopo un attimo di pausa riprese, solennemente “Non inchinatevi mai a nessuno!” genuflettendosi egli stesso davanti alle due donne, esempio che fu seguito immediatamente da tutti i presenti.

Xena davanti a quella scena sorrise, anche se era ancora un po’ scossa da ciò che era avvenuto poco prima. Gabrielle, sorridendo guardò Xena e le mise una mano sulla spalla "Ce l'hai fatta!" le disse felice "Ce l'abbiamo fatta! Senza di te non so proprio come avrei fatto!" la corresse la Principessa Guerriera. Poi Xena si avvicinò al Re "Credo che il nostro compito sia terminato e che le nostre strade siano destinate a divedersi.....noi andiamo verso est!" Si avvicinò anche Gabrielle "Buona fortuna...buona fortuna per tutto!" disse.

Il sovrano affermò, sorridendo anche egli “Se passate dalle parti di Frigia, vi prego, venite a trovarmi. Sarete sempre le benvenute al castello reale!” Mentre parlava, re Mida si infilò di nuovo i guanti d’oro che gli erano stati portati da un tizio ben vestito. In modo piuttosto allegro ed informale, re Mida abbracciò le due guerriere. Un soldato portò un cavallo elegantemente bardato, e re Mida vi salì sopra. “ Ora miei prodi, seguitemi in direzione del fiume Pattolo!”
“Sire, il fiume Pattolo è dalla parte opposta!” disse un altro soldato.
“Ehm… giusto!” rispose, imbarazzato, re Mida e cambiò direzione seguito da tutti quanti.

Gabrielle guardò il Re andar via, poi si girò verso l'amica "E noi?" chiese a Xena "E noi andiamo verso est, qualcosa d'interessante troveremo!" rispose sorridendo la Principessa Guerriera"Vediamo...." disse pensierosa "Che ne dici se andassimo in Mongolia?" propose Xena "Mongolia? Si, mi piace!" Esclamò felice Gabrielle, e così, le due s'incamminarono verso
la loro nuova meta.

Fine





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