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"AMORE VERO - Uno studio sul subtext in XENA WARRIOR PRINCESS"

di A. Scaglioni

SECONDA STAGIONE(1996-1997)

(prima parte)

>>sezioni speciali>>Amore Vero

La seconda stagione rappresenta per molti versi l’attraversamento del Rubicone per la serie di Xena e per i fans sub-texters. Quelli che nella prima stagione erano vaghi accenni, frasi ambigue, sguardi significativi, ma doppiamente interpretabili per gli oppositori del sub-text (ci sono anche loro), divengono sempre più espliciti, sempre meno equivocabili, fino a giungere all’indimenticabile momento di “XENA ALLA RICERCA DELL’AMBROSIA”. Il sub-text è ancora tale, ma il viaggio che alla fine lo trasformerà in main-text è cominciato alla grande.

XENA E I TRE VOLTI DEL DESTINO

Dopo un primo episodio senza particolari significati per il sub-text, ma importante perché cominciamo ad apprendere dei dettagli sul passato oscuro di Xena, e soprattutto che anni prima ha avuto un figlio, che ora vive con il popolo dei Centauri e che assumerà un ruolo di rilievo nella terza stagione, giungiamo a questa storia, tra le più intriganti della serie. Continuamente perseguitata dai rimorsi di una vita di violenze e sopraffazioni che ha causato tra l’altro la morte di suo fratello Linceo, Xena scopre in una realtà alternativa creata apposta per lei dalle Parche, le tessitrici dei destini umani, come sarebbe stata la sua vita se non fosse mai divenuta una guerriera: è fidanzata e promessa sposa, suo fratello è vivo, mentre è sua madre ad essere morta dal dolore di aver dovuto abbandonare la loro casa fuggendo dai predoni. Sulla sua tomba, Xena esprime il suo dolore, ma anche un alito di speranza per una nuova vita senza rimorsi e sofferenze per il male arrecato.

XENA: Madre… non volevo che accadesse questo… (…) E adesso, ho anche un’altra possibilità nella vita. Quindi, l’afferrerò. La cosa peggiore è perdere te e Olimpia. Ma la renderà più facile sapere che in questa vita non ti ho mai fatta vergognare di me. E Olimpia non ha mai lasciato la sua famiglia, ed io non ho mai condotto Linceo a morire in battaglia. So che questo è ciò che avresti voluto. E’ come se Xena, la Principessa guerriera, non fosse mai esistita. Ma il mondo sarebbe stato un posto migliore senza di lei.

Tuttavia questa nuova realtà è assai più complessa di quanto Xena immagini, e comincia a rendersene conto quando scopre che i signori della guerra che lei ha combattuto e sconfitto sono invece vivi e vegeti e sempre più potenti. Ma la sorpresa peggiore l’attende quando il caso ( ma è davvero casuale, o il destino delle due donne è quello di ritrovarsi sempre in qualunque realtà o universo?) la mette davanti ad un’ Olimpia priva di voglia di vivere, piena di odio e risentimento, resa schiava da Mesenzio, un ricco mercante di schiavi che Xena nell’altra realtà ha ucciso, perché in questa lei non l’ha mai incontrata e salvata. Dopo averla sottratta alla prigionia, Xena le dà rifugio nella sua casa, ma la ragazza è diffidente, ben lontana dalla solare Olimpia che conosce.

OLIMPIA: Perché fai tutto questo? So cosa hai detto a proposito di volermi aiutare… ma se c’è una cosa che ho imparato è non fidarmi di nessuno. Allora? Cosa vuoi? Hai bisogno di un’altra schiava, eh?
XENA: No… e tuttavia hai ragione. C’è un motivo per cui lo faccio. Tu mi ricordi la mia migliore amica.
OLIMPIA: Davvero?
XENA: Quando ti guardo, io vedo… la persona più pura, più gentile che abbia mai conosciuto. Qualcuno pieno di curiosità e… e storie... e che non si arrenderebbe mai a niente… e a nessuno.
OLIMPIA(amaramente): Allora guarda meglio. Quella non sono io.

Profondamente turbata da questa Olimpia irriconoscibile, Xena tenta comunque di conservare una realtà in cui lei non ha un passato da cui redimersi e, nel frattempo, cercare di riportare l’amica alla sua famiglia. Ma catturate insieme a suo fratello e al suo fidanzato, deve fronteggiare un destino che pare privo di sbocchi

XENA(a Olimpia): Se non fosse stato per me, tutto questo non sarebbe successo.
OLIMPIA: Hai ragione. Se non fosse stato per te… non avrei mai saputo com’è sentirsi di nuovo liberi. Non so se ringraziarti o odiarti.
XENA(visibilmente sconvolta): Odiarmi?
OLIMPIA: Almeno prima avevo scordato come era la vita vera. Tu me l’hai mostrata. Mi hai dato speranza. Mi hai fatto credere che non fosse troppo tardi per me. Ma ora…
XENA(quasi in lacrime): Mi dispiace.
OLIMPIA: Io ti ricordavo la tua amica.
XENA: No. Tu sei la mia amica.(Sguardo perplesso di Olimpia.)

Il senso di disperazione che traspare da questa scena fornisce la misura di un destino a cui Xena non potrà mai veramente sottrarsi, se non pagando un prezzo più alto ancora di quello che paga quotidianamente nella sua vita di rimorsi: l’amore di Olimpia. Un prezzo davvero troppo alto da pagare e, quando, alla fine la realtà vera sarà ristabilita, e Xena ritroverà la sua Olimpia, non riesce a trattenersi dall’abbracciarla.

OLIMPIA(sorpresa, ma contenta di questo inatteso slancio d’affetto in una Xena che in queste prime stagioni è ancora restia a mostrarne): E questo perché?
XENA(sorridente): Semplicemente per essere tu.
OLIMPIA: Uh-uh. Stai bene?
XENA: Mmh.
OLIMPIA: Non sembri te stessa.
XENA: No, ti sbagli… sono me stessa più che mai.

XENA E LE BACCANTI

Questo episodio lungamente censurato nel nostro paese, pervaso da un sottile erotismo e da una vena grottesca e orrorifica, testimonia quanto questa serie sia destinata a sconvolgere gli schemi del classico telefilm d’avventura e d’azione in cui era stata frettolosamente collocata. Sulle tracce di alcune ragazze scomparse, Xena e Olimpia s’imbattono nel sinistro culto delle Baccanti, le vampiriche adepte di Bacco, una divinità diabolica assetata di sangue, ben lontano dal giocoso dio del vino tramandatoci dalla classica mitologia, (e qui potremmo aprire un discorso molto interessante sul modo in cui gli autori hanno riscritto e spesso reinventato i miti così come ci sono stati tramandati e su quali possano esserne le reali origini, ma usciremmo dal tema di questa ricerca).

La storia che ha ben poco di romantico e sentimentale, possiede comunque scene interessanti in chiave sub-text, come quella che vede Olimpia persa in una danza ipnotizzante, durante un Baccanale, insieme a due donne (e gli sguardi che si scambiano non necessitano di parole), e quella finale in cui Xena, che si è resa conto che per uccidere Bacco dovrà diventare a sua volta una baccante, si lascia mordere sul collo da una Olimpia ormai vampirizzata e ad un passo dal trasformarsi per sempre in un demone.

BACCO(ridendo degli inutili tentativi di Xena di distruggerlo): No, Xena… non lo sai? Solo una baccante può uccidermi. E tu non lo sei, ancora. (a Olimpia) Mordila! E fai di lei una di noi.
XENA(abbandonandosi all’abbraccio sensuale dell’amica vampira):Olimpia…fallo.

Olimpia morde con voluttà il collo di Xena in una scena che ha poco da invidiare ai più classici film di Dracula, mentre il demone se la gode.

BACCO: (…) Finalmente Xena, diventerai una delle mie figlie. Ah-ah-ah.

Ma la risata gli si strozzerà in gola quando le due donne ormai entrambe vampire gli salteranno addosso uccidendolo e con la sua morte tutte le sue vittime torneranno alla normalità, comprese Xena e Olimpia.

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