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"AMORE VERO - Uno studio sul subtext in XENA WARRIOR PRINCESS"

di A. Scaglioni

TERZA STAGIONE (1997-1998)

(seconda parte)

>>sezioni speciali>>Amore Vero

XENA E LA SPERANZA DI OLIMPIA

L’episodio seguente, altrettanto fondamentale, ma dove ugualmente il sub-text latita, ci mostra come Olimpia, resa gravida dal demone di fiamma a sua insaputa, soffra ancora di terribili incubi, a causa del crimine compiuto, durante i quali sogna di ripetere continuamente il delitto. Impotente ad aiutarla, Xena non può fare altro che cercare di consolarla al risveglio.

OLIMPIA(gettandosi tra le braccia di Xena): Non riuscirò mai a perdonarmi.
(...)
XENA(tenendola abbracciata): So che è difficile. Ricordo la mia prima uccisione. Ma tu riuscirai a superarla. (...)
OLIMPIA: Forse. Ma è come se sentissi di dover essere punita per ciò che ho fatto.
XENA: Ma tu sei punita... dalla tua coscienza. Per una come te non può esserci tortura peggiore.

Nel tentativo di lasciare la Britannia il più rapidamente possibile, Olimpia scopre che le voci sul suo particolare stato si sono già diffuse e mentre il popolo, manovrato da un gruppo di misteriosi guerrieri, cerca di giustiziarla come madre della progenie infernale, le banshees, gli spiriti di morte locali, asserviti a Dahak, vogliono proteggerla fino al parto. Incredula su ciò che le sta accadendo, Olimpia deve purtroppo arrendersi all’evidenza quando la sua gestazione che procede rapidissima, le permette di partorire con l’aiuto di Xena, la piccola Speranza (ironicamente è stata proprio Xena a suggerirle il nome da dare alla bambina). Compresa, anche grazie alle informazioni strappate ai guerrieri di cui sopra (che si riveleranno addirittura i primi Cavalieri della Tavola Rotonda), la natura diabolica della bambina, Xena si rende conto di doverla uccidere, quando a poche ore dalla nascita (ma la piccola sembra già di alcuni mesi), Speranza provoca la morte di uno dei cavalieri. Ma Olimpia si ribella all’idea e, per la prima volta le due donne si trovano su fronti opposti. Olimpia, che la considera comunque la sua bambina, cerca di convincere Xena che non può essere stata lei ad uccidere e che comunque riuscirà a salvarla dal suo lato oscuro, ma la Principessa guerriera non riesce a vedere niente di buono nella prole di Dahak. Tuttavia Olimpia non recede dalle sue idee e non esita a farsi aiutare perfino dagli spiriti di morte, per impedire alla sua amica di ucciderla. Alla fine di fronte alla impossibilità di sfuggire alla caccia dell’indomabile Xena, Olimpia commetterà il suo primo tradimento nei confronti della compagna facendole credere di aver ucciso Speranza, ma in realtà avendola affidata alle acque di un fiume perché la corrente la porti in salvo. Xena non è del tutto convinta di quanto Olimpia le racconta, ma non può far altro che accettare la sua storia. Tuttavia qualcosa si è rotto tra loro. La progenie di Dahak è riuscita in quello in cui non era riuscito nessun altro, a minare in profondità la fiducia che Xena e Olimpia nutrivano l’una nell’altra. Sarà lunga la strada per ritrovarla e irta di dolore e di lutto.

XENA E IL DRAGONE VERDE

Inizia con questo episodio una storia in due parti che pare originariamente dovesse essere il soggetto per un lungometraggio cinematografico poi abortito. In effetti, la storia è davvero corposa e la materia per un eventuale film non sarebbe mancata, inoltre è fondamentale, e non solo in chiave sub-text. Xena e Olimpia sono raggiunte da un orientale che ha un messaggio per la Principessa guerriera. Prima di essere ucciso da un gruppo di sicari ninja, l’uomo ha il tempo di comunicare a Xena il suo sibillino messaggio a proposito di un misterioso “Dragone verde” che starebbe diventando troppo potente. Di fronte alle perplessità di Olimpia, che non riesce a comprendere, Xena decide di partire immediatamente e da sola per il Celeste Impero. Nel corso del viaggio che le porta verso il mare, Xena racconta ad Olimpia come nei suoi anni da conquistatrice al fianco del suo amante e socio di scorrerie Aristarco, che voleva guadagnarsi la fiducia di un ricco despota del luogo, Ming Tzu, fosse entrata in contatto con una donna inquietante e affascinante allo stesso tempo, Lao Ma, che deteneva il potere su grandi territori della Cina, mantenendo difficili alleanze con i suoi bellicosi vicini. Ceduta da Aristarco a Ming Tzu, per riconquistarsi l’alleato, dopo che con un colpo di testa aveva rapito il figlio di quest’ultimo, Ming Tien, Xena era stata salvata proprio da Lao Ma che aveva visto in lei le grandi potenzialità che possedeva sotto la scorza di dura e spietata avventuriera che si era costruita. Nel tentativo di sottrarla alle ricerche di Ming Tzu, Lao Ma la fa immergere nella sua vasca, mentre gli uomini del tiranno la cercano nel palazzo, e quando sta per annegare, tuffa la testa sotto il pelo dell’acqua e con un bocca a bocca da infarto ridà aria ai suoi polmoni (e ne sottrae ai nostri). Questa bellissima scena sub-text, vede per la prima volta una protagonista diversa accanto a Xena, e Olimpia, che se l’è appena sentita raccontare, appare profondamente addolorata di sapere che nel passato di Xena esiste una persona che ha contato così tanto per lei da allungare la sua ombra anche sul loro presente insieme. E più di tutto appare turbata che tutto ciò possa spingere la sua compagna in una terra così lontana al solo scopo di commettere quello che lei considera un omicidio a sangue freddo, l’uccisione del “Dragone verde”.

OLIMPIA: Mi dispiace, Xena. Ma non posso aiutarti a commettere un delitto.
XENA(abbracciandola e baciandole i capelli): Olimpia, io sto per prendere una nave che mi porterà vicino al regno di Chin(il Celeste Impero). Se c’è un momento per tornare indietro è ora. Io capirò.
OLIMPIA(fissandola con un dolore profondo negli occhi): Devi così tanto a questa persona da gettare via questi anni insieme ?
XENA(triste ma decisa): Sì.

Abbandonata Olimpia, Xena giunge alla sua destinazione e si prepara ad uccidere il Dragone verde (che nel frattempo abbiamo scoperto essere Ming tien, il figlio di Ming tzu, cresciuto e divenuto ancor più spietato di suo padre). Mentre entra nel suo palazzo col favore delle tenebre, la mente di Xena è affollata dalle immagini di Olimpia e della loro vita insieme. La frase che la sua amica le ha rivolto per ultima, in particolare, le torna alla mente ossessiva. La sua determinazione vacilla, l’amore per la compagna e la consapevolezza di averla ferita nei suoi principi più profondi stanno forse per avere la meglio, ma proprio quando ormai si trova nella stanza della sua vittima, in procinto di colpirla nel sonno, le coperte si scostano e Xena subisce il peggior shock della sua vita: in quel letto c’è Olimpia, ma come sia giunta là prima di lei, è un mistero che risolveremo solo tra qualche episodio. Nella stanza irrompono le guardie di Ming Tien e una Xena costernata, avvilita e che si sente tradita nell’intimo viene trascinata via.

XENA E LE PERLE DI SAGGEZZA

Xena è ora prigioniera, la testa e le braccia fissate ad una pesante tavola di legno che le impedisce di muoverle, ma il dolore che prova è niente in confronto a quello che sente dentro di lei davanti al tradimento della compagna della sua vita, della persona che più ama al mondo e per cui morirebbe senza un attimo di esitazione. Ma meglio non sta Olimpia che inutilmente cerca di convincere Ming Tien a liberare Xena.

OLIMPIA(a Ming Tien): Tu non capisci… io devo parlarle. Devo spiegarle perché l’ho fatto. Sono terrorizzata da ciò che può pensare di me.
(…)
MING TIEN: Dimmi… perché l’hai fatto se l’ami così tanto?
OLIMPIA: Sentivo che stava tradendo se stessa… se fosse tornata sul sentiero del delitto.

Insomma Olimpia ha tradito Xena per amore, e il nostro cuore piange per lei quando vediamo la sua disperazione negli inutili tentativi di indurla a chiedere perdono e promettere di non attentare più alla vita di Ming Tien.

OLIMPIA (ad una Xena ancora incatenata alla tavola, schiaffeggiandola): Dillo! Dillo! Xena prometti che non cercherai più di uccidere Ming Tien. Promettiglielo! (e inginocchiandosi di fronte a lei, quasi implorandola) Xena… se glielo prometti, ti bandiranno. Per favore… potremo andarcene da qui.

Ma l’unica risposta di Xena è una sola lacrima che scorre da occhi profondamente tristi. Ufficialmente condannata a morte, Xena riceve la visita di Olimpia nella cella dove langue insieme ad altri, immersa a mezza vita in un’acqua putrida e questa è una delle scene più belle dell’intera serie nella sua semplicità e spontaneità.

OLIMPIA(immersa anch’essa nelle fogna putrida): Possiamo parlare? (Xena guarda altrove) Certo che no. Io ti ho tradita. La cosa triste è che pensavo di salvarti. Il mio rispetto per la vita ha conservato al potere un brutale tiranno e condotto all’esecuzione la mia migliore amica. So che mi odi, Xena… ma non più di quanto io odi me stessa.

E Xena cede. Il suo corpo si rilassa sotto il peso della gogna e si avvicina faticosamente ad Olimpia.

XENA: Mi gratti il naso, per favore?

E qui Olimpia scoppia a piangere (piangendo lacrime autentiche, potrei giurarlo) e a ridere contemporaneamente, grattando il naso di Xena, comprendendo che l’ha perdonata, con infinito sollievo ( e noi con lei, davanti alla dolcezza ed al realismo di questo splendido momento.)

XENA: Andiamo, lo so che hai fatto solo quello che ritenevi giusto. Ero in collera con te, ma non ti odio. Non potrei mai.

Non so se riesco ad esprimere tutto ciò che questa sequenza mi ispira. Posso solo dire che quella magnifica e semplicissima frase (Mi gratti il naso, per favore?) a mio avviso contiene in sé l’essenza stessa della grandezza di questa serie. Inoltre, ora Olimpia comprende meglio la figura di Lao Ma, una donna importantissima nel passato di Xena che, vari flashbacks, ci mostrano nei suoi tentativi di domarne lo spirito selvaggio e cercare di instillarle le sue filosofie di vita che ha inserito in un grande libro intitolato “ Le perle di saggezza”, (e in alcune scene, sorge il sospetto che tra le due donne vi sia stato un rapporto un po’ più ravvicinato che quello tra maestra e allieva), ma senza molto successo. Xena la delude profondamente, rinnegandone gli insegnamenti e lasciando libero sfogo alla sua natura, e dovranno passare molti anni prima che se ne renda conto e cominci a comprendere ciò che Lao Ma aveva cercato di insegnarle, intraprendendo così il suo viaggio verso la redenzione..

XENA(a Olimpia): Lei aveva tanti sogni di pace per la sua terra…e per la mia anima. Io li ho distrutti tutti. Fu anni prima che comprendessi finalmente ciò che voleva da me. Non molto prima che ti conoscessi, io ero disperata. Ero pronta ad arrendermi. Ed allora pensai a lei, e a ciò che mi aveva insegnato, e… mi sentii rinata. Questo è il mio debito.

Al termine, dopo che Xena sarà riuscita a liberarsi della sua prigionia ricorrendo proprio a quegli insegnamenti che Lao Ma le aveva trasmesso, apprenderà che Ming Tien stesso, che era figlio di Lao Ma, ha ucciso sua madre e nonostante le sue promesse lo ucciderà, non riuscendo però a confessarlo ad Olimpia, e allungando così di un altro anello questa lunga catena di tradimenti, che avvelenerà il loro rapporto. Ma per ora è il momento solo di una dolce dichiarazione.

OLIMPIA:(…) Ti voglio bene, Xena.
XENA: Anch’io ti voglio bene, Olimpia.

XENA E LA CONGIURA AL TEMPIO

Prendiamoci ora un attimo di respiro, con un episodio completamente svincolato dalla “saga del tradimento” e che si iscrive alla serie cospicua dei sosia e dei gemelli di cui finora non ci siamo occupati perché trattandosi di storie molto movimentate, non lasciano spazio al sub-text. Fa’ eccezione questa, che contiene una di quelle frasi “rivelatrici” che fanno la felicità di tutti i sub-texters. Alle prese con un complotto che coinvolge Lea, sacerdotessa vergine di Eliane e sosia perfetta di Xena, Olimpia risponde così ad una esortazione di Lea che vorrebbe redimerla dalla sua vita di “perdizione”.

LEA: Regola prima, conosci te stessa. Regola seconda…
OLIMPIA: Credimi, se fossi costretta a passare il resto della mia vita senza “compagnia”, conoscere me stessa non sarebbe un problema. (Sguardo perplesso di Lea che non sa come prendere questa risposta.)

La battuta è sottile e divertente. Non vi farò il torto di credere che abbiate bisogno che vi sia spiegata. Basti dire che la “compagnia” di Olimpia è Xena. Non credo di dover aggiungere altro.

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