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Donne guerriere in compagnia di Lucy Lawless

Warrior Women with Lucy Lawless

Quarta puntata: the real mulan

di Krono

Attenzione! Non lasciatevi trarre in inganno dal titolo perché l'eroina cinese a cui è dedicata la quarta puntata di Warrior Women non è Mulan, protagonista del celebre cartone della Disney, ma si chiama Wang Cong 'Er. Quella di Mulan, infatti, è solo una leggenda risalente al 300 d.C., quando l'impero cinese era minacciato dalle orde barbariche provenienti dal nord. Wang Cong 'Er, invece, visse durante la fine del XVIII secolo, un periodo segnato da numerosi conflitti interni nella Cina, dovuti alla crescente corruzione tra le alte sfere di potere della dinastia Qing e all'immenso divario sociale che era venuto a crearsi. Anche stavolta Lucy indossa una maglietta e una camicetta blu e dà inizio alla puntata camminando lungo una strada di una popolata città cinese.

Wang Cong 'Er nacque nel 1777. Dopo la morte di suo padre, avvenuta tre anni dopo la sua nascita, visse insieme alla madre che si guadagnava da vivere lavorando come lavandaia, sarta e domestica. Tuttavia, in una società come quella della Cina antica, una donna che lavorava non era vista di buon occhio e spesso Wang Cong 'Er si vedeva costretta a chiedere l'elemosina. In quel periodo, in Cina, regnava l'imperatore Qian Long, un uomo corrotto e dispotico e la zona in cui viveva Wang Cong 'Er, la foresta di Bashan, era uno dei luoghi in cui il giogo feudale era più forte. All'età di sette anni, però, Wang Cong 'Er si unì ad un gruppo di artisti di strada con i quali rimase per otto anni e dai quali apprese la base delle arti marziali. A sedici anni, la ragazza venne aggredita da un gruppo di uomini ai quali, però, non riuscì a tenere testa nonostante la sua abilità nel kung fu. Per fortuna, arrivò in suo soccorso Chi Lin, un uomo che si faceva passare per un importante ufficiale governativo ma che in realtà era il capo della Setta del loto bianco, un'organizzazione clandestina avente lo scopo di rimuovere l'imperatore. Quest'ultimo, infatti, divenuto vecchio e stanco, dipendeva, ormai, come un burattino da Ha Shen, un giovane membro della corte che era riuscito ad ottenere il controllo sull'esercito. Wang Cong 'Er si innamorò subito di Chi Lin e decise di unirsi a lui. Intanto, la situazione economica economica della Cina peggiorò a causa di un fortissimo aumento demografico al quale, però, non seguì un aumento dell'occupazione. Chi Lin decise allora di organizzare una rivolta, reclutando tra le sue fila molti contadini, a scapito, però, della segretezza. Quando, nel 1793, l'imperatore costrinse un gran numero di contadini ad entrare nell'esercito, molte donne, che non sapevano più come vivere, si unirono alla Setta del loto bianco che prometteva loro un'assoluta parità tra i sessi. Dopo un anno dal loro primo incontro Chi Lin e Wang Cong 'Er si sposarono e a questa venne riconosciuto il titolo di seconda maestra della setta. Tutto sembrava ormai pronto per dare inizio alla rivolta, che scoppiò il 15 gennaio 1794 nella città di Shangyeng. Quello, infatti, era un giorno di festa e i rivoluzionari speravano che anche le guardie fossero distratte dai festeggiamenti. Tuttavia, tra i ribelli c'era un traditore che aveva avvisato l'esercito, mettendolo in stato di allerta. Chi Lin e diversi suoi seguaci furono attirati in una trappola e catturati e Wang Cong 'Er, incapace di difendere il suo sposo, non potè far altro che sparire in silenzio. Quando venne a sapere che i suoi compagni erano stati giustiziati, la ragazza cadde in un profondo stato di disperazione e decise di prendere il posto del marito defunto come comandante dei ribelli. Si tagliò, quindi, i capelli e cominciò a vestirsi sempre di bianco, il colore del lutto, in onore di Chi Lin. Nella primavera del 1796, quando la rivolta aveva cominciato ad espandersi, Wang Cong 'Er aveva radunato un esercito di circa 20.000 uomini divisi in squadre di poche centinaia di unità che tendevano imboscate al nemico. Quando i suoi informatori scoprivano qualche punto debole dei nemici, Wang Cong 'Er riuniva l'esercito e attaccava, per poi disperdersi e dileguarsi. Questa strategia le permise di sconfiggere più volte le truppe dell'imperatore e molti soldati passarono dalla parte dei ribelli. Sedici mesi dopo l'inizio della rivolta, Wang Cong 'Er si unì ad un'altra armata rivoluzionaria e l'imperatore, preoccupato dal numero dei ribelli, convocò soldati da ogni regione della Cina per preparare il contrattacco. Wang Cong 'Er voleva cogliere di sorpresa i nemici prima che potessero avvicinarsi, ma gli altri capi ribelli, più cauti ed esperti, non condividevano la sua decisione. La ragazza, tuttavia, decise di seguire il suo istinto e, con i suoi 20.000 uomini, si scagliò contro i 100.000 soldati imperiali in avvicinamento. Le due armate si scontrarononel marzo del 1798 ma, stavolta, i ribelli furono colti di sorpresa ed ebbero la peggio. Wang Cong 'Er, con i pochi sopravvissuti, si rifugiò su un'altura dalla quale, però, vide che altri soldati nemici avanzavano per circondarla. Non avendo più vie di scampo, Wang Cong 'Er, per sfuggire all'umiliazione della sconfitta, si gettò dal dirupo sul quale aveva cercato riparo. Aveva 22 anni. La sua morte, tuttavia, non fu inutile in quanto dimostrò che anche una potente monarchia poteva essere piegata se tutto il popolo combatteva unito. Nel XX secolo, infatti, Mao Tse Tung, a capo di un esercito di contadini, guidò una rivolta che pose fine all'impero cinese. Gli ideali di Wang Cong 'Er avevano finalmente trionfato.

A mio parere, questa è la puntata più bella di Warrior Women, sia per le ricostruzioni dei fatti narrati (con Wang Cong 'Er interpretata da Sheng Jun), sia per gli intervanti di Lucy Lawless. Infatti, oltre a vederla ripercorrere i luoghi in cui la storia è ambientata, la vediamo in una serie di situazioni che vale la pena di descrivere. Nella prima, Lucy, vestita con un abito tradizionale cinese, esegue una mossa di kung fu mostratale da una maestra di arti marziali. Questa sequenza è molto particolare perchè ricorda, in modo piuttosto evidente, le scene in cui Xena cerca di apprendere le tecniche di Lao Ma. Nella seconda, invece, ci mostra lo stile a doppia spada di Wang Cong 'Er e, in seguito, la vediamo cavalcare a fianco di un maestro arciere che si esibisce in una serie di tiri in corsa. Nel suo terzo intervento, Lucy ci parla dell'intelligenza dei cavalli usati dai ribelli che, oltre ad essere in grado di comprendere comandi verbali, aiutavano persino il loro padrone in combattimento. In più, Lucy parla anche della prima donna guerriero della storia, Fu Hau, vissuta intorno al 1000 a.C, e del rispetto che i cinesi hanno sempre avuto per queste combattenti. Anche questa puntata è finita; l'appuntamento è per la prossima, che sarà anche l'ultima, dedicata a Boadicea.

Alla prossima!!!
Krono




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