episodio n. 14
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CAPITOLO I

In un campo amazzone di nostra conoscenza, la vita si svolge come ogni giorno. Alcune guerriere sono intente negli allenamenti con le armi, altre si occupano dei cavalli e degli animali da cortile mentre all'interno delle capanne si svolgono scene di vita quotidiana. E' proprio in una di queste che riconosciamo maturata dagli anni un'amazzone dai capelli neri e lisci, oggi ultra-quarantenne, alle prese con gli insegnamenti teorici delle bambine. Le future amazzoni tra gli 11 e i 16 anni sono sedute in cerchio su morbidi cuscini e ascoltano attentamente le parole della loro istruttrice:
- ... Allora bambine, ora che tutte voi avete memorizzato dove sono situati i principali organi del busto direi che possiamo andare avanti. Nella lezione pratica Mistel v'insegnerà come colpire esattamente questi organi coi bastoni. Se non ci sono domande direi di proseguire con la respirazione...-
Una delle allieve amazzoni più giovani solleva una mano chiedendo la parola:
-Si Aika, dimmi pure. -
-Se mi è concesso vorrei sapere qualcosa sull'organo maschile che le amazzoni non hanno. - chiede la giovane mentre Tayla, un’altra amazzone adulta, entra nella capanna.
Rodia e la donna appena entrata rimangono molto sorprese dalla richiesta e maggiormente imbarazzata dalla presenza di Tayla, Rodia cerca di chiudere l'argomento, tra le maliziose risate delle altre allieve.
- Aika, a un'amazzone non servono certe informazioni! Tu e le altre, come tutte le amazzoni della storia dei tempi non avrete mai bisogno di un uomo. Diventerete delle donne forti e indipendenti e questo farà di voi degli esseri superiori a un uomo ... -
Il suo discorso viene interrotto dall'amica Tayla:
- Oh Rodia! Non dovresti essere così severa con queste giovani amazzoni! Le generazioni stanno cambiando e le ragazze sono sempre più curiose di ciò che le circonda. Credo che con il silenzio non le proteggeremo ma le spingeremo esattamente... -
La donna si avvicina all'orecchio di Rodia per sussurrarle il finale della frase:
- ... Tra le braccia del nemico! -
Le ragazze hanno tutte la bocca aperta. Non capita spesso di sentir parlare di uomini al campo. Rodia si allontana di qualche passo da Tayla senza trovare il coraggio di parlare:
- Tu sei praticamente l'unica amazzone che conosce l'argomento e, nonostante la tua esperienza sia stata breve, le ragazze potrebbero imparare qualcosa ... almeno in teoria ... -
Continua Tayla sorridendo con un misto di malizia e superficialità senza badare che Rodia è piuttosto infastidita dall'argomento e controbatte contrariata:
- Risale a più di 20 anni fa e non mi sembra il caso di raccontare certe cose alle ragazze senza il consenso della regina. -
A interrompere il discorso provvede una terza amazzone che entra nella tenda per chiamare Rodia:
- La regina ti vuole parlare subito prima di andare a caccia. -
Tayla: - Va pure,continuo io la lezione. -
La questione rimane in sospeso e Rodia si sposta nella grande tenda che fa da appartamento alla regina. Pelli e selvaggina imbalsamata arricchiscono l'alloggio rendendolo più sontuoso degli altri.
Due amazzoni aiutano la giovane regina a vestirsi dopo aver fatto il bagno. Ha tra i 25 e i 30 anni, un corpo snello ma muscoloso, lunghi capelli mossi castani e carnagione olivastra. Il suo sguardo incute rispetto che è proprio dell'amazzone del suo rango.
Il suo trono è stato conquistato combattendo con le altre amazzoni, dopo la morte in battaglia 5 anni prima della precedente regina. Quando la donna si volta verso Rodia, finendo di prepararsi per la battuta di caccia, fa segno alle servitrici di uscire e una volta sole, inizia a parlare:
- Ho bisogno del tuo aiuto ... -
- Quello che la mia regina comanda. - risponde Rodia in tono rispettoso.
- Ho preso una decisione e non posso attuarla senza di te. La nostra tribù dopo lo sterminio negli ultimi anni è riuscita a sopravvivere nonostante il piccolo numero di amazzoni presenti e il mio compito è quello di cercare di assicurarne l'esistenza per il futuro con un ripopolamento. Vivere in pace ci sta sicuramente aiutando ma non posso sperare in questo ... noi siamo guerriere. Ma non voglio neanche ricorrere ai rapimenti delle bambine dai villaggi. E' una pratica antica e caduta in disuso non possiamo ricorrervi in tempo di pace. -
La regina beve l'acqua da un calice di legno dando il tempo a Rodia di parlare:
- E allora come faremo a ripopolare? -
- ... Con gli uomini. Quello che voglio dire è che alcune di noi dovranno sacrificarsi e giacere con degli uomini al solo scopo di partorire delle amazzoni. Non le costringerò a farlo. Io sceglierò quelle che per età sarebbero indicate per farlo poi lascerò a loro la scelta. -
- Dovremmo modificare la legge ... -
- Si. E io per prima darò l'esempio, sceglierò un uomo. In questo modo assicurerò anche la mia discendenza e quindi maggiore stabilità e unione al gruppo. -
- E in tutto questo io come posso essere di aiuto?...Non ho l'età per mettere al mondo un figlio .. -
- Infatti io non ti chiedo questo. Voglio tuo figlio per concepire i miei eredi. Per la luna nuova voglio che lui dorma tutte le notti nella mia tenda finchè non riesca ad assolvere l'unico compito per cui è utile un maschio. -
- Ma mia regina alla luna nuova mancano solo pochi giorni. Non riuscirò mai a convincerlo in così poco tempo ... -
- Non m'interessa! Lui ci deve la vita! Ora saldi il suo debito. Nè tu nè lui dovete dimenticare la nostra generosità... La nostra vecchia regina non solo ti permise di restare al villaggio dopo che avevi trasgredito alle regole concependo un figlio con un guerriero, ma ti ha permesso di rimanere in contatto con tuo figlio nonostante fosse un maschio. -
- Questo non lo dimenticherò mai, ma ... -
- Puoi andare Rodia! Non voglio sentire altro! Torna solo quando avrai eseguito gli ordini. -
All'amazzone non resta che uscire dalla tenda lasciando la regina alla scelta dell'arco giusto.


E’ pieno pomeriggio e ella taverna di Melania ci sono pochi clienti che consumano pasti caldi. Ma uno dei tavoli è particolarmente allegro è rumoroso: Xena, Olimpia e Virgilio sono intenti a chiacchierare mentre consumano gli ultimi bocconi delle porzioni di pollo.
Olimpia: - Tua madre è davvero un'ottima cuoca! Cucina il pollo come nessuno sà fare! -
Virgilio: - E' vero! E' per questo che io non ho ancora preso moglie! Aspetto di trovare una ragazza che sappia cucinare bene come lei -
- Beh, se è solo questo che t'interessa ... - Sorride Xena portando il bicchiere di sidro alle labbra.
Olimpia: - Xena, non essere indiscreta! Virgilio è molto timido!-
Con una gomitata il bardo fa quasi uscire il vino dal naso dell'amica.
Xena: - Cos'ho detto di male? Guarda che non è mica un bambino!-
Virgilio ride di gusto mentre Melania porta in tavola un dolce farcito con delle mele.
- Ecco qua. Spero che il pranzo vi sia piaciuto. -
Xena: -Molto, ti ringrazio. Dovrei portare Argo più spesso a farlo ferrare se ogni volta ci accogli così. -
Melania si avvia verso la cucina urlando:
- Lascia perdere i convenevoli Xena! -
Quando si è allontanata completamente Olimpia commenta il comportamento della vedova di Corilo:
- Credevo non si sarebbe più ripresa e che ci odiasse dopo quello che è successo. E' bello vederla così. Non posso dire che sia cordiale e affettuosa perchè non lo è mai stata con noi ma almeno non ci serba rancore. -
Virgilio: -Ha capito che la morte di mio padre non è stata causa vostra e comunque vi è grata per avermi salvato la vita da quella tribù di cannibali. -
I tre si dedicano al dolce e continuano a chiacchierare finchè Xena decide di salire in camera per riposare qualche ora lasciando Virgilio e Olimpia da soli a conversare:
- Forse sono indiscreto ma vorrei farti una domanda a cui a volte mi capita di pensare … - dice il giovane tenendo lo sguardo fisso sul cucchiaio con cui sta giocherellando nel piatto ormai vuoto.
- ... Dimmi pure. -
- E' vero, come a volte in questi anni ho sentito dire a mia madre, che...Corilo ti amava?-
- ...! - Olimpia sorride; non si aspettava una tale domanda.
-...Io credo proprio di si... ma questo ormai non ha alcuna importanza. Tuo padre ha amato Melania, te e i tuoi fratelli molto più di me. -
- Non te lo chiedo perchè ne sono geloso. Mia madre lo era e forse lo è ancora... posso capire perchè mio padre si sia innamorato di te. Tu hai molte virtù, sei una donna eccezionale. Qualunque uomo vorrebbe starti accanto. -
Olimpia è imbarazzata da quelle parole e dallo sguardo ammirato del giovane:
- Sei troppo buono Virgilio. Sinceramente non credo di corrispondere alla tua descrizione. Io non potrò mai dimenticare che Corilio ha sofferto per causa mia ed è morto nel tentativo di salvarmi la vita. Ho anche io delle colpe. -
- Se per lui provavi un amore diverso non eri certo colpevole. Cercare di salvarti la vita è stata una sua scelta e in fondo era la prova che ciò che provava per te non era mai morto. -
- Ti prego, basta con questi discorsi. Ti va di mostrarmi la tua bottega? -
- Va bene, andiamo. Non volevo infastidirti rivangando il passato. -
- Non preoccuparti è tutto a posto. -

I due si alzano e si dirigono all'esterno della taverna osservando il silenzio prima di ritornare ad argomenti "leggeri". Raggiunta la bottega in cui Virgilio lavora come fabbro, Olimpia gli mette una mano sulla spalla destra e gli parla a voce bassa:
- Ho bisogno del tuo aiuto ora che Xena non sente. Tra qualche giorno è il suo genetliaco e come sempre per sceglierle un regalo ci impiego molto tempo. Ora che ho trovato la cosa giusta ho paura che ci sia poco tempo per procurargliela. -
- A cosa avevi pensato? Non deve essere semplice trovare un regalo per una principessa guerriera. -
- Appunto. Avevo pensato di farle confezionare un arco dalle amazzoni. Gli archi migliori li realizzano le amazzoni di questa zona, ma io non conosco i dintorni non ho idea di come arrivarci da qui. Inoltre Xena non deve accorgersi di nulla. -
- Questo non è un problema .. sono andato parecchie volte in quel villaggio per ferrare i cavalli ... conosco bene la strada. -
- Davvero?! Allora mi potresti accompagnare? -
- Certamente. -
- Ora però ho bisogno di una scusa da dire a Xena per non insospettirla. -
- Uhm … fammi pensare … Il villaggio che cerchi si trova all'interno di una boscaglia piuttosto fitta. Dille che devo andare a ferrare i cavalli delle amazzoni e che tu ne approfitti per fare un saluto alle tue sorelle e conoscere questa tribù. -
- Si ma vorrà venire con noi ... -
- Questa zona è molto indicata per la caccia ... invitala a fermarsi nella foresta a cacciare ... tra l'altro verso ponente c'è anche un fiumiciattolo molto tranquillo .. si pesca bene da quelle parti e da quanto ne sò Xena adora pescare! -
- Perfetto! Grazie Virgilio, sapevo di poter contare su di te! -


CAPITOLO II

Un paio di ore di cammino attraverso un boschetto separano il villaggio dall'accampamento amazzone. Un giovane alto e magro trascina un carretto pieno di verdura e frutta sotto il sole cocente. Per nulla infastidito dalla calura e dalla fatica, canticchia a voce bassa:
“ Fillide è un ganzo,
un gran bel ragazzo,
un guerriero di qualità
presto lui diventerà!
Condottiero d’armata
sempre ben organizzata … iooo
io sarò!!”
Il mercante ha occhi e capelli castani e l'aria da tonto che gli si legge in faccia anche a guardarlo da un miglio di distanza. Si ferma per un attimo ad asciugarsi la fronte e dare un'occhiata alla mercanzia:
- Con questo sole, mi si rovinerà la lattuga! -
Mentre sistema la merce sul carretto vede arrivare un altro mercante su un carro trainato da due cavalli e diretto al centro abitato:
- Ehi amico! Fermati! - esclama il ragazzo facendo segno al collega più anziano di fermarsi.
L'uomo tira le briglie e guarda annoiato il giovane:
- Cosa ti occorre? -
- Senti non è che per caso... tra le cose che vendi... c'è anche una spada?-
L'uomo dopo aver capito di avere di fronte un ingenuo guarda alle sue spalle tra i ferri vecchi che sta trasportando e con furbizia esclama:
- ... Sei fortunato. Una spada c'è. -
- Davvero?! Fammela vedere! Apparteneva a qualche famoso guerriero? -
- Ma certo...- dice il mercante tirando fuori una spada dalla lama opaca e macchiata e dalla punta smussata.
- E di chi era? -
- ...Di... re Agamennone. Un vero gioiello. Come hai detto che ti chiami giovanotto?-
- Fillide ...questa spada non è stata ben tenuta. -
- Credi che sarebbe su questo carro se qualcuno se ne fosse occupato? Per averla ho dovuto corrompere molte persone. Anche così vale una fortuna e non è certo un'arma per un mercante di verdure come te. -
- Io non sono un mercante! O meglio...non lo sarò ancora per molto. Seguirò presto le orme di mio padre e farò parte di una grande armata! -
Fillide afferra con forza la spada dalla mano del mercante:
- Quanto vuoi per questa? -
- Te l'ho già detto, è troppo preziosa per un mercante come te!-
- Facciamo venti denari. -
- Ne vale almeno cento ma visto che mi sei simpatico e hai carattere, te la cedo per ottanta denari. -
- Ottanta?! Ma non avrei tutti questi soldi nemmeno con tre lune di lavoro!-
- Ridammi la spada e non farmi perdere tempo!-
- No, no, aspetta! Ho cinquanta denari, è tutto quello che ho, per favore! .
- E va bene, ma devi darmi anche quel cestino di susine. Sei fortunato, sai? Ti conviene sparire prima che ci ripensi e torni indietro!-
Fillide gli consegna velocemente il denaro e la frutta e tutto contento rimira la sua spada mentre il mercante ride e riprende il cammino dopo averlo imbrogliato.
- La spada di re Agamennone... con questa posso conquistare tutta la Grecia. -
Il giovane stampa un bacio sull'elsa mezza arrugginita e dopo averla impugnata inizia a farla roteare lanciando goffi fendenti all'aria. La poche esperienza e l'inettitudine gli fanno cadere la spada di mano durante un affondo:
- ... Può capitare - dice a voce alta mentre la raccoglie da terra e riprende a giocare al guerriero.
Ad un tratto un cane randagio che costeggiava tranquillamente il sentiero, vedendo il giovane agitarsi tanto si inquieta ed inizia a corrergli incontro rabbioso spaventandolo a morte:
- Ehi! Non crederai di spaventare il guerriero Fillide?! Sono armato, non lo vedi?? ... Che fai, non ti fermi?! -
Il cane continua ad avvicinarsi incrociando il suo sguardo con quello di Fillide che intimorito inizia ad indietreggiare fin quando a pochi metri di distanza, getta la spada e corre su un albero. Il tentativo del giovane di arrampicarsi non è dei migliori e il randagio con un salto gli morde il sedere strappandogli i pantaloni:
- Maledetta bestiaccia! Torna da dove sei venuto! Puoi abbaiarmi quanto vuoi adesso tanto non puoi raggiungermi, bleah! -
Sicuro di se Fillide si tiene saldo all’albero con sguardo fiero e inizia a fare boccacce al cane, ma ad un tratto il ramo si spezza facendolo cadere col sedere a terra. Il cane con il suo obiettivo di fronte ringhia un' ultima volta prima di attaccare. Fillide si porta una mano sulla testa e si aspetta di vedersela proprio brutta ma il fischio di una di tre amazzoni a cavallo lo richiama a loro: è la regina delle amazzoni con delle accompagnatrici.
La donna scende da cavallo e si avvicina al giovane ancora seduto a terra preso dal dolore e la vergogna:
- Salve mia regina. E' vostra quella simpatica bestiola? - domanda il giovane allungando le labbra in un sorriso smagliante.
- Sei un'idiota! E' solo un cucciolo e per di più eri armato! Rialzati e muoviti a portare i viveri al villaggio! - lo rimprovera seccata la regina.
Fillide cerca di controllare la sua rabbia e continuare a portare rispetto a una persona che conosce da tempo:
- Aspettami lì quando sarai arrivato. Ti devo parlare .- conclude la regina mentre rimonta in sella.
-Va bene, a dopo allora e buona caccia. -
- Non hai ancora imparato che dire "buona caccia" è di cattivo auspicio?-
- Mi dispiace ... -
- Lasciamo perdere! -
Le amazzoni si allontanano senza salutare, quasi con disprezzo, mentre Fillide si rialza e ancora dolorante riprende il carretto e prosegue il cammino depresso per l'accaduto.

CAPITOLO III

Davanti alla porta di legno della stanza di Xena, Olimpia si ferma per qualche istante e fa un lungo respiro. La ragazza gesticola nervosamente passeggiando avanti e indietro per un attimo per poi aprire lentamente la porta. Con cautela entra all'interno della camera facendo attenzione a non fare il minimo rumore. La principessa guerriera dopo il pranzo aveva domandato a Melania una stanza per riposare qualche ora.
Olimpia procede lentamente fino al letto stando attenta a non svegliare la compagna di viaggio. Xena è stesa sul giaciglio appoggiata sul fianco destro con un braccio sotto la testa e un espressione angelica: Olimpia ha sempre adorato guardarla dormire e sebbene non potesse evitarlo, un poco le dispiaceva doverla disturbare. Cautamente si avvicina a lei e con un dito le tocca lievemente la spalla chiamandola con tono di voce molto basso:
- Xena ... -
La principessa guerriera si ridesta e tenendo gli occhi socchiusi ancora in fase di dormiveglia risponde confusamente:
- Che c'è ... -
- Xena, tesoro, ti va di fare una giornata di caccia? -
La principessa guerriera non risponde: Olimpia resta in attesa di una sua frase che però non giunge.
- Xenaaa ... - insiste Olimpia per richiamare nuovamente la sua attenzione.
- Cosa ... -
- Dì di si Xena ... -
La principessa guerriera non sta minimamente seguendo il discorso di Olimpia e girandosi pigramente dall'altra parte bisbiglia un "Si".
Soddisfatta, Olimpia resta compiaciuta a guardare la compagna per un istante, poi col sorriso sulle labbra esce dalla stanza.


Il pomeriggio scorre veloce e Xena si sveglia. Fa un bagno caldo per poi scendere al pian terreno dove trova gli amici intenti a radunare le loro cose con l'aiuto di Melania che sta preparando per loro dei viveri in una sacca:
- Per dove si parte? - domanda Xena stupita.
Olimpia le dà le spalle e non appena sente la voce dell'amica prevedendo questa mossa risponde strategicamente:
- Al villaggio amazzone no ... -
- Villaggio amazzone? -
- Si .. non ti ricordi? -
- Di cosa mi dovrei ricordare? -
- Qualche ora fa mentre dormivi sono venuta da te ... questo te lo ricordi? -
- Si. -
- Ero venuta a chiederti se ti andava una giornata di caccia dato che io e Virgilio andiamo dalle amazzoni. -
- Davvero? -
- Eh, è l'ètà che avanza Xena! -
- Ma quale età ... e comunque ..... perchè vai dalle amazzoni? -
- Virgilio deve andare dalle amazzoni per ferrare alcuni dei loro cavalli .... ho pensato che fosse una buona occasione per andare a trovare quella tribù. -
Xena si siede su una sedia e appoggia i gomiti al tavolo con sguardo annoiato mentre Olimpia continua:
- Sò che per te può essere noioso ma Virgilio mi ha detto che questa è un ottima zona per la caccia e la pesca. -
- Bene, almeno riuscirò a passare il tempo mentre tu stai con le amazzoni. -
- Xena ... se avevi altri progetti in mente non vado .... -
- No, non ti preoccupare Olimpia .. non avevo in mente niente ... anzi ti dirò ... ora che valuto la proposta, un paio di giorni di caccia non mi dispiacciono affatto. -
- Bene siamo d'accordo allora ... partiamo subito! -

La compagnia viaggia serena per un lungo tratto. I tre camminano a passo tranquillo portando con se i cavalli di Xena e Virgilio. Poi nel fitto della boscaglia si dividono: prese le proprie cose, Xena si allontana mentre Vigilio e Olimpia riprendono il loro viaggio a cavallo.
Xena resta per qualche istante con la sua bisaccia sulla spalla a guardare gli amici allontanarsi e una volta persi di vista tra gli alberi, si guarda un po' intorno e si sposta in cerca del fiume; dopo una mezz’oretta di cammino lo raggiunge e si accampa lungo una riva. A seguito di una breve sosta-pranzo la principessa guerriera è pronta ad assaporare un intero pomeriggio di caccia. In breve si inoltra nuovamente nella boscaglia in cerca di qualche semplice preda e per seminare qualche trappola.

di Darkamy e Xandrella

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