episodio n. 7
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Vendetta resta a guardare l'accaduto carica di rabbia: la situazione le sta sfuggendo di mano.
Marte dirgendosi verso Vendetta stringe una mano nel palmo dell'altra e fa schioccare le dita con forza: il suo sguardo è sicuro e pieno di sè. La malvagia dea risponde alla sua provocazione lanciandogli contro un globo infuocato ma Marte lo scherma con una mano respingendolo verso di lei. La dea viene colpita e per una attimo cade a terra stordita dalla potenza del suo stesso colpo; Marte si avvicina a passo lento verso di lei, si china, la afferra per il collo e la solleva da terra mentre la guarda fisso negl'occhi mentre la dea tenta di divincolarsi:
- Vedrai che troverò il modo per fartela pagare. - conclude Marte.
La sua attenzione cade sul chakram di Xena che Vendetta porta appeso alla cintura da quando l'ha sottratto alla legittima proprietaria:
- Ma quell'arma non appartiene forse a Xena?! - domanda il dio della guerra con tono strafottente stringendo ulteriormente la presa.
Profondamente irritata, Vendetta cerca di fare pressione sulla mano di Marte allo scopo di liberarsi dalla presa, ma non riuscendo, sfoderà un calcio all'avversario colpendolo in pieno torace. Facendo leva sulla stessa gamba, la dea si spinge all'indietro liberandosi finalmente dalla pressione del nemico.
Vendetta riesce a compiere un salto mortale all'indietro e cade al suolo ma Marte non si lascia prendere in contropiede e voltandosi su sè stesso la colpisce con una gomitata in pieno costato; il colpo, per quanto preciso e violento, non è gravoso per Vendetta, ma la disorienta per pochi secondi, sufficienti a Marte per sottrargli il chakram.
La dea resta immobile per qualche istante a realizzare il suo fallimento che ora rimette in dubbio l'intera missione. Tutto il suo vantaggio è svanito in un'attimo: Marte è tornato ad essere una divinità ed è tranquillamente in grado di riportare alla normalità anche Xena.
E ora, come può mandare avanti il suo disegno? Marte è una divinità potente, non ha alcuna possibilità di sconfiggerlo ora che ha riacquistato i suoi poteri: lo scontro tra due divinità è uno scontro senza fine. Non le resta altro da fare che ritirarsi e rielaborare un piano.
La dea resta attonita a osservare i suoi nemici ancora per un attimo poi si pone eratta di fronte a loro e nascondendo i suoi dubbi dietro un velo di sicurezza e strafottenza esclama:
- Non finisce qui .. presto gli dei dell'Olimpo saranno vendicati e tutti i traditori periranno tra le fiamme! - esclama la dea scomparendo tra una fine coltre di nubi oscure.

CAPITOLO IX

I nostri amici si sono finalmente ritrovati e dopo tante sconfitte sono riusciti ad avere la meglio su Vendetta. Almeno per ora ... Xena ancora sul ramo dell'albero tiene a fatica Venere ancora svenuta:
- Marte per favore prendi la tua leggiadra sorellina! -
La principessa guerriera lascia cadere la poverina dall'albero ma il dio della guerra la prende al volo tra le sue braccia. Forse per il contraccolpo della caduta non appena il fratello l'adagia a terra, riprende i sensi, mentre Xena scende dall'albero esattamente come ci era salita. Olimpia si avvicina a Venere per guardarla:
-Alla buon ora! Dormito bene? -
- Se vi vedo tutti qui a fissarmi sorridenti vuol dire che è andato tutto bene? ... - risponde l'ex dea dell'amore guardando gli amici.
Xena e Olimpia si guardano sorridendo:
-Si Venere, stavolta abbiamo avuto la meglio e prima che quella strega torni all'attacco che ne dici di riprenderti la tua immortalità e i poteri? - chiede il bardo divertita. Venere non se lo lascia ripetere due volte e balza in piedi:
- Cosa aspettate! Ridatemi la cintura allora! Sono stanca di essere una mortale! -
Marte si avvicina a Xena: spetta a lui toglierle la cintura. Ma il vestito copre il potente accessorio perciò prontamente Olimpia le si avvicina per slacciarglielo dietro la schiena in modo discreto. Xena si gira dando le spalle a Marte. Porta tutti i capelli sul davanti tirandoli sulla spalla sinistra e guardando Olimpia lascia cadere il vestito rosso fino all'inizio del fondoschiena. Lo spettacolo per il dio della guerra è allettante, ma non quanto quello che si offre ad Olimpia che però preferisce andare a controllare come Marte slacci la cintura che brilla di luce propria trasudando il suo potere divino.
Il dio afferra il cordoncino e dopo aver atteso qualche attimo lo tira con decisione. Un'aura di luce avvolge Xena e nel momento in cui la cintura rimane nella mano di Marte il potere divino l'abbandona: il suo corpo viene attraversato da lampi di luce che svaniscono in pochi attimi. L'accessorio nella mano del dio continua a brillare mentre la principessa guerriera si porta una mano alla testa colpita da un capogiro forte e improvviso. Olimpia le mette una mano sulla spalla e una sulla vita per sorreggerla. Ma il malore dovuto alla perdita dei poteri dura solo pochi secondi.
- Che bella sensazione... stavo quasi dimenticando cosa si prova a vivere da mortale! - Xena ride assaporando vecchie piccole sensazioni. Olimpia l'aiuta a rivestirsi mentre Marte si avvicina a Venere che reclama a mano tesa la cintura:
- Credo che questa mi appartenga! -
- Tienitela a me non serve...le donne mi cadono ai piedi comunque grazie al mio irresistibile fascino! -
- E' già tornato il pallone gonfiato di sempre! - commenta Xena ironicamente.
- Bè vediamo se anche tu sei tornata quella di sempre... - controbatte Marte.
Il dio della guerra si avvicina a Xena e la guarda negli occhi sfoderando tutto il suo fascino nel tentativo di avvicinarsi e baciarla, ma la guerriera gli mette una mano sulla bocca e gli spinge la testa all'indietro.
- Ma smettila! La pacchia è finita caro mio! Anzi appena avrò tempo ricordami di lavarmi accuratamente sopratutto i denti! -
Olimpia sorride soddisfatta per poi spostare la sua attenzione sulle ferite infertale da Vendetta. Xena le si avvicina e scruta la brutta ferita che ha sul fianco:
- Ti ha lasciato un bel ricordino a quanto vedo ... - si introduce la principessa guerriera.
- Già. -
Xena sfiora il viso della compagna e cercando il suo sguardo continua con tono molto più serio:
- Non ho mai creduto davvero che tu fossi morta ... -
- Credevo finisse male davvero a un certo punto. Sono stata fortunata perchè sono caduta in un piccolo dirupo e non ha avuto il tempo di finirmi e riprendersi la spada perchè una voce, credo Eco, l'ha richiamata ... -
- ... Nella sacca che avevi c'era un preparato di erbe per disinfettarla e delle bende. Ora dov è? -
- E' nella grotta dove avevamo trovato riparo prima dell'arrivo di Vendetta. - si intromette Venere.
- Vado a cercarla - conclude Marte.
Il dio alza lo sguardo e facendo l'occhiolino a Xena scompare andando in cerca del preparato.
- Non preoccuparti e va a cambiarti ora. Troverò io delle erbe qui intorno. L'importante è che riesca a camminare - continua Olimpia.
- Non se ne parla nemmeno. Prima ti aiuto a medicarti - si impunta Xena.
Il dio della guerra ritorna pochi attimi dopo con in mano una sacca:
- Ecco qua. Ho preso anche l'acqua, servirà. Dobbiamo fare in fretta. C'è un'armata ancora pronta a Melfi. Credo che non abbiano alcuna intenzione di riposarsi per la notte. Xena non preoccuparti le dò una mano io a pulirsi le ferite mentre ti cambi. Non c'è molto tempo -
- Va bene ma fà attenzione... - conclude la guerriera con sguardo un po' scettico.
- Sta tranquilla! -
La dea dell'amore che ha ancora addosso l'armatura di Xena si allontana con la principessa guerriera per ristabilire definitivamente i ruoli, impaziente di riconquistare la sua immortalità.

Olimpia e Marte hanno un pò di tempo per parlare dell'accaduto; nessuno dei due ha dimenticato la promessa del dio della guerra: non doveva approfittare della vulnerabile Xena in assenza di Olimpia:
- Allora Marte...come è andata? - domanda il bardo.
- Bhè ... ha tentato molte volte di saltarmi addosso ...-
A quelle parole così assurde da credere, ma vere, Olimpia si lascia scappare una risata nonostante il dolore per la ferita che intanto le viene medicata.
- ... Ma che tu lo creda o no, io non ho ceduto. - contina Marte - Se un giorno Xena sarà mia voglio che sia in lei e consapevole fino in fondo di quello che fa. Non mi interessa più averla con uno stratagemma. ... Tu puoi capire quello che dico. Lei è straordinaria perchè... è ... è così com'è! Se fosse diversa sarebbe facile, ma non sarebbe la stessa cosa. -
- Lo so ... ti ringrazio Marte. In questi giorni ho capito che mi posso fidare di te ... a volte. Ma solo se sei un mortale! -
- Sembra un complimento ... o no? -
I due sorridono mentre finiscono di sistemare le bende.
Dopo pochi minuti e un bagliore di luce le due ritornano quelle di sempre:
- Finalmente un pò di ordine! Ma mi manca ancora qualcosa... -
Gli occhi della guerriera cercano il suo chakram che Marte dopo il combattimento ha adagiato per terra accanto a un albero. Lo raccoglie e lo mette sul fianco come sempre.
- Allora Olimpia cosa dobbiamo fare? - domanda Xena schioccandosi le dita.
- Cercare Eve. L'Oracolo dice che abbiamo bisogno di lei per sconfiggere Vendetta. Probabilmente al Tempio della Luce di Melfi hanno notizie del suo ultimo viaggio. -
Marte porge il braccio a Xena per permetterle di afferrarlo e teletrasportarsi con lui:
- Prego mia dea, accomodati! -
- Non mi pare il caso di scherzare - risponde Xena fissandolo con aria di sufficienza.
La guerriera gli afferra il braccio faticando però a mantenere un'espressione seria e distaccata di fronte allo sguardo divertito del dio della guerra. Olimpia rinfrancata per l'accaduto si avvicina a Venere pronta per partire:
- Al tempio della Luce allora ... e speriamo che Fortuna ci assista -
I quattro scompaiono in un fascio di luce abbagliante lasciando il bosco alla quiete di sempre.
Pochi attimi dopo si ritrovano davanti a un maestoso edificio in pietra; un uomo con indosso le vesti da sacerdote corre fuori dal tempio spaventato ma Xena prontamente gli sbarra la strada e lo afferra per le spalle per capire cosa stia accadendo:
- ... Qualcosa non va?- gli domanda la principessa guerriera fissandolo negl'occhi.
- Un messaggero ci ha avvertiti che un'armata proveniente dalla città si sta avvicinando...distruggeranno il tempio, devo mettere in salvo i seguaci di Belur della vallata prima del loro arrivo! -
- Dove li porterai? -
- Ci rinchiuderemo nel tempio e pregheremo -
- Se me lo permetti, ho una soluzione migliore. Olimpia? - Xena chiama la fidata compagna a sè - Te la senti di andare con lui e condurre quella gente al sicuro nelle grotte della montagna? -
- Certo. Ma ... battere Vendetta non è semplice e non abbiamo ancora trovato Eve. Sò che il mio aiuto non ti è indispensabile ma ...-
Mascherare la sua paura con Xena non è mai servito, perciò il bardo parla chiaramente
- Scusa, sono preoccupata per te e non vorrei lasciarti. Sò che è giusto che vada, perciò... -
- Sta tranquilla, me la caverò ... come sempre - risponde Xena sorridendo cercando di rassicurare l'amica che annuisce un po' più tranquilla.
- Ehi un momento, ma tu chi sei? - interviene il sacerdote un po' confuso.
- Mi chiamo Xena. -
- Xena?! .. Xena di Anfipoli? .. La madre della messaggera di pace?! -
- Si, sono io .. conosci Eve, sai dove posso trovarla?
- Tre giorni fa ha lasciato questo tempio dopo una celebrazione per dirigersi a Roma con i suoi più stretti seguaci. -
- Ti ringrazio. Ora ascoltami bene: la valle non è distante da qui, ma arrivare alle grotte non è semplice sarete in tanti e avrete donne e bambini che vi rallenteranno il cammino ... Venere te la senti di accompagnare Olimpia? -
- ...Si, ma se ti aspetti che mi carichi tutta quella gente e la teletrasporti su per le rocce ti sbagli non posso portare più di due persone figurati se riesco a caricarmi tutti!!! -
- Non importa, ma puoi essere comunque d'aiuto ad Olimpia. -
Xena volge un rapido sguardo alle due bionde compagne poi torna a rivolgersi al sacerdote:
- Le mie amiche ti aiuteranno non temere.-
- Ti ringrazio! -
- Non preoccuparti ... ora andate non c'è tempo da perdere ... io e Marte andremo a prendere Eve e vi raggiungeremo alle grotte -

CAPITOLO X

Nel frattempo Vendetta tornata nelle grotte di Eco inizia a scagliare colpi alla roccia causando delle piccole frane.
" La sconfitta brucia ..." interviene Eco, commentando gli scatti di rabbia della dea.
- Eco per favore .. non dire niente .. sono già abbastanza in collera così! -
" Fai bene a essere in collera ... "
- Se solo quella biondina stupida non si fosse intromessa ... -
" Non avercela con Olimpia .. se hai fallito è solo per colpa della tua superbia ... se tu mi avessi ascoltato mettendo subito la parola fine a questa storia quando potevi, uccidendo i tuoi nemici, saresti uscita vincitrice da questa faccenda ... e avresti dominato il mondo senza difficoltà!"
- La partita è ancora aperta .. non è detta l'ultima parola .. Xena e gli altri fanno male i conti se pensano di avermi sconfitto tanto facilmente. Io ho ancora il pugnale dalla parte dell'elsa! -
" Ne sei convinta?"
- Ho perso il mio vantaggio, ma resto sempre io la più forte. -
" Come pensi di procedere?"
- A poche ore da qui si erge il Tempio della Luce: uno dei luoghi in cui i seguaci di Belur si radunano per le loro preghiere. Secondo le mie fonti Eve si trova li. -
" Eve?!"
- Esatto. Sarà lei la mia prossima vittima ... colpirò Xena direttamente al cuore, uccidendole la figlia .. -
"Sicura di quello che fai? Potresti dare un'inutile vantaggio a Xena che si starà già preparando a quest'ora"
- Eve è una delle prime della mia lista ... innoffensiva com'è, preferivo prima far fuori quei quattro smidollati, ma dal momento che il mio piano è fallito, la sua morte può ritornarmi utile ora. -
" Allora adesso ti recherai al Tempio della Luce?"
- Non proprio Eco ... ho messo alcuni dei miei uomini tra i seguaci di Belur come spie .. appena saprò ogni cosa su di loro attaccherò il tempio di sorpresa uccidendo così anche molti seguaci di Belur ... Poi lascerò chiare tracce, affinchè Xena e la sua banda di buffoni raggiungano il posto. Voglio che la principessa guerriera si goda lo spettacolo: il cadavere arso della figlia appeso alla cima del tempio ... sarà un bel messaggio quello che le manderò! -
"E come pensi di sconfiggerli? .. Venere e Marte sono di nuovo immortali"
- Non preoccuparti Eco ... la situazione è sotto controllo .. non dimenticarti che sono riuscita a battere Marte e rubargli la spada. Posso batterlo ancora e senza spada è un comune mortale. E poi c'è Venere, ma non ha mai rappresentato una minaccia per me... -
" Mi auguro che questa volta non fallirai Vendetta!"
- Non preoccuparti .. ben presto salderò il debito che ho nei confronti degli altri dei... Ora devo solo aspettare che gli uomini che ho infiltrato vengano a darmi le informazioni che mi occorrono. -

Il gruppo si è da poco ricongiunto ma deve già dividersi nuovamente: Olimpia e Venere si teletrasportano nella vallata per aiutare il sacerdote a radunare i seguaci di Belur mentre Marte e Xena nella direzione opposta, si ritrovano sulla strada di pietra che conduce a Roma.
- Non sò come fai a regolarti ma non posso che fidarmi... - esclama Xena scettica mentre si guarda intorno.
- Fidati mia cara, tre giorni di cammino, a passo lento dovrebbero condurre all'incirca in questa zona. -
- ...Odio non avere Argo con me! Mi spieghi adesso come perlustriamo la zona senza cavalli?!? Non mi hai dato nemmeno il tempo di parlare che mi hai catapultato qui! -
- Calmati dolcezza. Ricorda che il dio della guerra non scova mai i conigli come faceva quella stupida di Diana, al massimo trova qualcuno di fiducia che lo faccia al posto suo ... -
- Qualcuno di fiducia eh? ... Trovalo dio dei miei calzari! -
- Vedo che siamo ritornati alle vecchie abitudini! I tuoi insulti sono musica per le mie orecchie ... dammi solo un minuto ... torno subito! -
Xena si mangia un unghia noncurante dei piani di Marte che scompare lasciandola da sola. Pochi secondi di silenzio durante i quali la principessa rimira il panorama: davanti a se vede solo un interminabile strada di pietra, contornata solo da file di alberi imponenti che si ergono su entrambi i lati. Qualche attimo ancora e Marte ricompare esattamente come era scomparso, accompagnato da un guerriero tutto muscoli dall'aria stupida e bellicosa che tiene per le briglie un cavallo:
- Cercami una ragazza che viaggia in compagnia di un paio di invertebrati verso Roma se non vuoi che il dio della guerra ti incenerisca all'istante! Più veloce sarai e più ricca sarà la tua ricompensa! Sono nei paraggi sbrigati!!!! - grida Marte al suo seguace in tono severo. Il guerriero annuisce, monta a cavallo e si lancia al galoppo in una ricerca sfrenata.
- Allora che te ne pare? Non puoi negare che sono organizzato...- esordisce Marte con una sfumatura di orgoglio nella sua voce.
Xena finalmente distoglie l'attenzione dalla sua unghia dopo averne sputacchiato un pezzetto, fa una smorfia per il caldo e si gratta la testa con una mano tenendo l'altra nel fianco per poi degnare uno sguardo all'aitante Marte.
- ... E' un uomo solo, per di più idiota. Correrà come un pazzo senza risultato. Pensa a qualcosa di meglio se ti riesce! -
- Bhe, visto che sai sempre cosa fare perchè non la trovi tu una soluzione?!? -
I due si avvicinano minacciosamente l'uno all'altra in segno di sfida urlando sempre di più
Xena: - Senti moscerino! Perdere la partita per mano di un idiota era l'ultima cosa che mi aspettavo, meglio che mi lanci da un dirupo piuttosto!!!-
Marte: - Allora fallo così il mondo sarà liberato della tua stupida superbia!!! -
Lo sguardo dei due si fa sempre più minaccioso, ma proprio quando la principessa guerriera sta per ripondere con le mani a quell'ultimo insulto inflittole da Marte, una voce a lei molto familiare proveniente dalla boscaglia alle sue spalle la chiama a voce alta:
- Madre!!...Cosa ci fai qui? -
La giovane Eve sorride a Xena andandole incontro interrompendo nel migliore dei modi l'imminente corpo a corpo tra i due guerrieri:
- Eve ... ma dov'eri? Non ti ho vista... ti stavamo cercando -
Xena guarda amorevolmente la figlia ancora incredula di averla davanti agli occhi. Anche Marte la guarda soddisfatto e tra sè e sè pensa "Anche stavolta Xena ha avuto modo di farmi fare la figura dell'idiota, ma è meglio così"
- Sto andando a Roma. Il motivo te lo immagini. Ma tu piuttosto cosa ci fai qui con Marte e perchè mi cercavi? - continua la predicatrice di pace.
- Vorrei poterti dire che ti cercavo perchè volevo semplicemente vederti, figlia mia, ma non è così. Ho bisogno del tuo aiuto perchè c'è una nuova minaccia per la libertà degli uomini. - risponde la principessa guerriera con tono molto serio e pacato.
- Venite togliamoci dalla strada. I suoi guerrieri potrebbero passare di qui, visto che sono sulle nostre tracce -
Il dio della guerra osserva attentamente in lontananza in ogni direzione mentre Xena si siede con la figlia su un grosso masso tra gli alberi per finire di spiegarle l'accaduto:
- Una dea di cui finora abbiamo ignorato l'esistenza si è risvegliata con l'intento di eliminare tutti coloro che hanno causato il crepuscolo degli Dei. Naturalmente tra i primi che sono stati attaccati ci siamo noi e i seguaci di Belur. -
- Il Tempio della Luce di Melfi! Lo ha distrutto? -
- No, non ancora almeno. Ho lasciato Olimpia e Venere lì per mettere in salvo le persone che vivono nella valle e i sacerdoti. Dobbiamo raggiungerli in fretta perchè da sole non possono fare molto contro quella furia. -
- Sentivo che una minaccia si avvicinava. Avevo fatto dei sogni strani ... ora capisco cosa significavano. Come posso aiutarti madre? -
Xena scuote la testa e afferra la figlia per le spalle:
- Non lo so. Ma tu devi trovare il modo. Sei tu il messaggero, sono sicura che qualcuno lassù ascolterà le tue richieste e ci indicherà il modo -
Le due si abbracciano strette per qualche istante per poi rialzarsi ed andare incontro a Marte, il quale viene richiamato da Xena mentre passa un braccio sulle spalle di Eve:
- Possiamo andare. -
- Un momento! ... - interviene Eve d'un tratto. - I miei amici mi stanno aspettando devo dirgli che non continuerò il viaggio con loro. Mi sono allontanata quando ho sentito la tua voce ... torno subito. -
La ragazza si allontana e il silenzio tra Xena e Marte esige di essere rotto con un chiarimento:
- Mi dispiace per prima non dovevo aggredirti. - esordisce Xena - Ero nervosa perchè stavamo perdendo tempo prezioso. -
- Mi stai chiedendo scusa o sbaglio? Non mi pare di aver capito bene... -
La reazione del dio della guerra irrita Xena che controbatte con tono di voce più alto:
- Smettila di gonfiarti come un pavone! Ti ho chiesto scusa e non mi ripeterò una seconda volta! -
In quel momento Eve fa ritorno:
- Eccomi! E' tutto a posto, li ho avvertiti dell'accaduto e cercheranno di viaggiare lontano dalla strada. -
- Bene allora non perdiamo altro tempo! - sentenzia Marte afferrando le due donne per i polsi. - Raggiungiamo gli altri ... -I tre si teletrasportano davanti grandi grotte ai piedi della montagna: lì Olimpia, Venere e i sacerdoti stanno aiutando gli anziani e i disagiati ad entrare. La gente è impaurita e allarmata, la tensione si respira nell'aria. Il bardo appena può liberarsi corre ad abbracciare Eve doppiamente felice di rivederla.
- Olimpia ci sono novità? - domanda Xena guardandosi intorno
- Stanno arrivando. Un uomo è arrivato di corsa poco fa per dirci che ha avvistato l'armata di Vedetta. Sapete cosa fare? -
- No. ... Eve cosa vuoi fare? -
- Vorrei andare al tempio. Ho bisogno di rimanere lì da sola. Sono sicura che Belur non ci abbandonerà. -
Xena riflette sulla soluzione migliore ... "O Marte o Venere devono accompagnarla. L'armata passerà prima di qui perciò mi serve Marte. Ma se decidono di aggirare la valle mia figlia rimane da sola con Venere contro Vendetta ..."... Deve rischiare in ogni caso e decide in base alla soluzione che le può dare maggiore possibilità di vittoria.:
- Venere ti porterà immediatamente al Tempio e rimarrà con te ... Olimpia per favore và a chiamarla -
Non appena la dea le raggiunge Xena da istruzioni a Venere per seguire il suo piano e mentre Eve scambia due parole di incoraggiamento col sacerdote, Xena prende Venere da parte per qualche istante per metterla in guardia e raccomandarla:
- Non voglio allarmarti ... - esordisce Xena mantenendo un tono di voce basso. - ... Ma Venedetta potrebbe comparire al Tempio in ogni momento .. -
- Che cosa?! - la interrompe Venere già in ansia.
- Le strategie di Vendetta sono troppo imprevedibili, non posso essere totalmente sicura che voi due sarete in salvo al tempio ... tuttavia devo chiederti un aiuto amica mia ... -
Venere fa un lungo respiro, poi, in un secondo tempo, continua:
- Dimmi. -
- Proteggi Eve ... non ho motivo di preoccuparmi per te, ora che sei tornata ad essere una dea, ma mia figlia è un facile bersaglio ... nel caso che Vendetta dovesse arrivare cerca di portarla via da li e fa perdere le vostre tracce .. oppure cerca di contattare o me o Marte il prima possibile! -
- Non preoccuparti Xena, ci penso io. -
- Ti ringrazio. -
Eve torna da loro un'istante dopo e Venere, dopo aver sorriso a Xena, le prende la mano e le dice:
- Va bene predicatrice ... andiamo al Tempio! -
In pochi attimi le due donne scompaiono mentre Xena e gli altri si danno da fare per mettere al riparo donne, bambini, anziani e armare gli uomini in attesa della battaglia.

di Darkamy e Xandrella

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