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::: NEANCHE LA MORTE :::

- STORIA E ANALISI DELLA RESURREZIONE DI UN MITO -

(dalla Xena Warrior princess Subtext Virtual Seasons)

di A.Scaglioni

 


NOT EVEN DEATH
(Ciclo Amazzone - seconda parte)

La seconda parte della trilogia inizia esattamente dove si era interrotta la prima. Con Xena inginocchiata ai piedi di Olimpia, le mani della ragazza nelle sue, in attesa col cuore in gola della sua risposta alla proposta che le ha appena fatta. E Olimpia fissa per qualche momento gli occhi della compagna, poi ritira le sue mani.

OLIMPIA: No.

Olimpia si alza e infila il suo mantello, dirigendosi verso la porta. Quindi si gira verso Xena che è rimasta immobile in piedi con le spalle voltate.

OLIMPIA: Le Amazzoni significano molto per me, Xena. Ma ad un certo punto il bene superiore deve valere qualcosa anche per noi.

Poco dopo la troviamo seduta su una roccia al bordo di un laghetto a riflettere e tirare sassi sulla superficie dell'acqua lasciandoli rimbalzare increspandola, prima che affondino come le ha insegnato una volta Xena.

OLIMPIA(tra sé): Ricordo il giorno che me l'insegnasti, Xena. L'acqua torna liscia, ma cambiata per sempre. Accidenti, se avevi ragione. Io sono cambiata.

Inconsapevole che Xena la sta osservando dietro gli alberi, Olimpia viene avvicinata da Raya, la giovane Amazzone che capeggia il gruppetto delle ribelli e che cerca ancora una volta di convincerla a rinunciare a Xena e lasciare che sia una di loro a dividere la vita ed il comando con lei. (Qui viene un po' il sospetto che Raya stia parlando di se stessa, e forse questo farebbe comprendere meglio il suo atteggiamento così apertamente ostile verso Xena.) Ricevuto l'ennesimo rifiuto, l'Amazzone se ne va e Xena facendosi coraggio si avvicina a sua volta ad Olimpia. La ragazza si sente profondamente frustrata nel vedere che i suoi sforzi vengono vanificati e nuovamente ribadisce alla compagna di non avere intenzione di mischiare loro due nel problema.

OLIMPIA: Come puoi pensare che userei qualcosa di così personale per me, come il nostro rapporto, a fini politici?
XENA: Non è quello che...
OLIMPIA(rabbiosamente): Sai che è così, Xena! Capisco che tu abbia fatto una promessa ad Anfitea ma, maledizione, questo significa qualcosa per me ed entrambe sappiamo come la pensi realmente su impegni di qualunque genere, vero?
XENA: Olimpia...
OLIMPIA: Vero? L'hai chiarito abbastanza l'ultima volta che...

La mano di Xena si posa sulle labbra di Olimpia soffocandole le parole, gentilmente ma con fermezza.

XENA: Vuoi lasciare parlare me un minuto? Per favore.

Gli occhi di Olimpia esprimono tutta la sua furia, ma la ragazza si rilassa e annuisce. Xena rimuove la mano cautamente e le due donne se ne stanno silenziose per qualche istante a guardarsi. Poi Xena prende la mano di Olimpia.

XENA: Dimentica le Amazzoni.

Olimpia osserva attentamente il viso della compagna mentre questa parla, leggendovi un'espressione che ha visto solo raramente.

OLIMPIA: Sto ascoltando.
XENA: Hai ragione. Non sono mai stata capace d'impegnarmi seriamente con nessuno. E lo sappiamo entrambe. Mi conosci da abbastanza tempo...

Le spalle di Olimpia si afflosciano lievemente. Una cosa è pensarlo, un'altra sentirselo dire direttamente.

OLIMPIA: Già.
XENA: Olimpia, non sono mai stata vicina a nessuno in vita mia quanto lo sono a te.

Olimpia sta quasi piangendo, ma rifiuta di arrendersi alle lacrime.

OLIMPIA: Lo so.
XENA: E... non ho mai ritenuto che fosse giusto chiederti di impegnarti con qualcuno odiato quanto me, e entrambe sappiamo che anche questo è vero.

Olimpia non risponde questa volta. Anche se è sconvolta e Xena lo capisce.

XENA: Quindi adesso mi trovo proprio nei guai, perché... io questo lo voglio.
OLIMPIA(fissandola): Cosa?
XENA: Non è un espediente.

Olimpia si alza e gira intorno alla roccia.

XENA(a se stessa): Pessimo tempismo. (Rivolta ad Olimpia) Senti, puoi decidere...
OLIMPIA: Decidere? (risedendosi sulla roccia e tenendosi la testa tra le mani) Dèi, Xena, per me quella decisione è stata presa una vita fa. Non l'hai ancora capito?

Xena resta per un momento senza parole, tentando poi una battuta.

XENA: Questo sarebbe un sì?
OLIMPIA(sollevando la testa e guardando Xena): Non riesco a credere che tu parli seriamente.

Xena calcia una pietra e la prende al volo, poi la lancia sul lago osservandola rimbalzare sulla superficie una dozzina di volte prima di affondare.

XENA: Neanch'io.(guardando Olimpia) Ma è così. Lo voglio. E spero anche tu.
OLIMPIA(scuotendo la testa): L'ho desiderato per così tanto...Alla fine avevo semplicemente smesso di sperare.

Xena calcia un'altra pietra e la lancia. Olimpia si rialza e ricomincia a camminare su e giù. Poi si volta e torna a guardare Xena.

OLIMPIA: Ma dici davvero?

Xena annuisce.

OLIMPIA: Amazzoni o non Amazzoni, ti sottometterai ad una cerimonia di congiungimento con me?

Xena annuisce nuovamente e Olimpia si appoggia ad un albero e guarda la luna.

OLIMPIA: Però!
XENA(sentendosi cautamente incoraggiata): Allora è un sì?

Olimpia finalmente sorride con fiducia. La gioia sul suo viso è quasi dolorosamente evidente. Scoppia a ridere.

OLIMPIA: Oh sì. Puoi scommetterci.

Xena fa appena in tempo ad alzarsi per evitare di essere travolta da Olimpia che si getta su di lei buttandole le braccia al collo. Xena la solleva in un abbraccio, felice e molto sollevata da quelle parole.

OLIMPIA(sussurrando raggiante): Puoi scommetterci.

Allegra come non mai, Xena si dirige fischiettando verso la capanna del consiglio della tribù, ignara che una parte della sua conversazione è stata udita da Deliz, l'Amazzone gigantesca sconfitta da Olimpia nello scorso episodio, e più precisamente la frase in cui Xena suggeriva alla compagna, ora sua prossima sposa, di dimenticare le Amazzoni, e ne ha tratto conclusioni azzardate, ma che perfettamente si adattano all'opinione che lei e il suo gruppo dissidente hanno della Principessa Guerriera, affrettandosi a riferirlo alle altre. Dal canto suo, Olimpia, che sta studiandosi il rito di congiungimento, riceve la visita dello spirito di Anfitea, che ha qualcosa da dirle a proposito della cerimonia.

OLIMPIA: Non capisco.
ANFITEA: Sì che capisci, Olimpia. Sai di cosa sto parlando. Tu e Xena condividete già un legame.
(...)
OLIMPIA: Bene... e allora?
ANFITEA: E allora? Olimpia, odio dover essere io a dirtelo, ma non è una cosa che succede a chiunque.
OLIMPIA: Te lo chiedo ancora, e allora? Dunque abbiamo questa... connessione. Quindi? E' maledettamente utile se vuoi saperlo.
ANFITEA: Ascolta. Il nostro rituale di congiungimento è un'unione di sangue.
OLIMPIA: L'ho già fatto con Xena.
ANFITEA: Sì, lo so. Ma questa volta sarà permanente.(...) Olimpia, se hai già un legame con Xena, questo potrebbe portarlo ad un livello che potreste non essere in grado di gestire.

E la stessa cosa è successa quasi contemporaneamente a Xena che si è vista invece arrivare Adelia, che ha udito le voci intorno alle imminenti nozze, con l'intento di riferirle a sua volta alcuni dettagli in proposito. Cosa che ha un po' guastato il buon'umore della guerriera che poco dopo si reca al lago portando con sé l'involto contenente i due pugnali cerimoniali che abbiamo visto nell'episodio precedente e assicuratasi che nessuno la veda li getta in acqua. Ma evidentemente i sensi di Xena sono appannati dalle emozioni che sta vivendo per non essersi accorta di essere invece sorvegliata da Raya e dalle altre ribelli che, vista l'impossibilità di dissuadere la regina dall'unirsi a Xena, hanno deciso di passare alle vie di fatto, preparando un agguato per sbarazzarsi della guerriera. Il gruppetto però ha decisamente scelto male il momento, perché Xena inquietata dalle informazioni che ha avuto e che l'hanno costretta a ripensare al matrimonio con Olimpia, non chiede di meglio per sfogare la sua rabbia e si getta nella mischia facendo immediatamente pentire Raya, Deliz e tutte le altre sventurate della loro infelice idea. Tornata alla loro capanna, Xena vi trova Olimpia e le confessa le sue preoccupazioni.

XENA: Possiamo trovare un altro modo.
OLIMPIA: Io non voglio trovare un altro modo.
XENA: Olimpia, riflettiamoci sopra.
OLIMPIA: Riflettere su cosa? Xena, tu ed io siamo state nel Tartaro e l'abbiamo attraversato da un capo all'altro l'una per l'altra. Siamo state crocifisse insieme. Siamo morte e tornate alla vita insieme e sempre l'una per l'altra. Esattamente, quale parte di te credi che non sia in grado di sopportare se ci sposeremo?

Xena si avvicina alla finestra, quindi si volta verso Olimpia e le torna accanto, estraendo la spada.

XENA: Questa.
OLIMPIA(fissando l'arma): E tu credi che questa parte di te non sia già anche una parte di me? Non mi hai osservata combattere ultimamente, eh?
XENA: A te piace uccidere, Olimpia?

Olimpia non risponde.

XENA: Vuoi che ti succeda? Vuoi sapere da dentro che cosa si prova? Perché se lo faremo è questo che potrebbe succederti.

Olimpia e Xena si guardano con la spada della guerriera tesa in mezzo a loro. Restano entrambe immobili per molto tempo. Poi Olimpia posa la sua mano sulla lama e ne stringe le dita intorno al filo tagliente.

OLIMPIA: Me ne assumerò il rischio. (guardando Xena che è rimasta immobile) Tu hai detto sì, Xena. Non ne uscirai così.
XENA(scuotendo la testa con espressione triste): Non voglio uscirne.

Olimpia sorride e lascia la lama, spingendola da parte. Poi avvicina il suo viso a quello di Xena e la bacia (e il loro riflesso sulla superficie della lama è un dettaglio molto suggestivo, grazie all'abilità dell'illustratrice).

OLIMPIA: Andrà tutto bene. Piuttosto tu corri un grosso rischio.(sorridendo alla compagna che la guarda perplessa) Potresti svegliarti una mattina e metterti a comporre un poema.

Ma in quel momento, grida d'allarme risuonano in tutto il villaggio. Uomini armati avanzano dando fuoco alla foresta intorno. Non c'è più molto tempo e mentre Xena va in perlustrazione per rendersi conto di persona delle dimensioni del problema, Olimpia si prepara ad indossare le vesti cerimoniali e riceve la visita di una Raya piuttosto malandata dopo lo scambio di opinioni avuto in precedenza con Xena, che le ribadisce la sua diffidenza nei confronti della guerriera, ma annuncia una tregua da parte sua, ricordando solo ad Olimpia che quello che ha fatto lo ha fatto unicamente per quello che ritiene il bene del suo popolo. E poco dopo nel centro del villaggio dove è stata eretta la piattaforma sulla quale dovrà avvenire la cerimonia, Olimpia è raggiunta da una Xena trafelata, che ha evidentemente avuto uno scontro con gli uomini nella foresta. Il tempo che ha guadagnato basterà forse appena per la cerimonia e per radunare lo stretto necessario prima di abbandonare il villaggio, ma come nota Raya, come potrà avere luogo la cerimonia se i pugnali cerimoniali sono stati gettati nel lago? Xena ammette di averlo fatto e alla notizia il gelo si propaga tra le Amazzoni presenti, ma Olimpia ha una reazione imprevista.

OLIMPIA: Va bene. Sai, mi fa piacere.

Tutte la stanno fissando ora.

XENA: Davvero?
OLIMPIA: Quei pugnali... quella leggenda che ci hai raccontato, Adelia... è molto poetica, ma se ci pensi, anche molto triste. Loro rinunciarono a se stessi per la salvezza delle Amazzoni.(...) Io non voglio portare avanti questa tradizione. Ce ne faremo una nostra.

E così la cerimonia può avere inizio, davanti alle Amazzoni riunite che misteriosamente sembrano enormememte aumentate di numero. Salite sulla piattaforma, Adelia si pone in mezzo a loro e prende le loro mani.

ADELIA: Come nella tradizione della Nazione Amazzone, siamo qui riunite per testimoniare dell'unione di un'Amazzone con la persona con la quale ha scelto di condividere la sua vita.

Xena sorride tranquilla e a dispetto della serietà dell'occasione anche Olimpia non riesce a reprimere un sorriso.

ADELIA: E nell'unione con questa persona, renderla parte della Nazione Amazzone.

Un tamburo comincia rullare in sottofondo.

ADELIA: Nella nostra usanza, le due destinate ad unirsi dovranno superare un'ordalia, una prova del dolore, perché conoscano il prezzo della loro unione.

Il rullo di tamburi si fa più forte, mentre alcune Amazzoni cominciano ad alzare un canto.

ADELIA: Superare il dolore e condividere sangue spillato. Questo è ciò che è richiesto per sigillare il legame tra voi.

Olimpia emette un gran sospiro e fissa gli occhi in quelli di Xena che le restituisce un sorriso di conforto.

ADELIA: Di costume dovremmo utilizzare i Sacri Pugnali, reliquia del nostro popolo.

Tutte le presenti guardano Xena. Il rullio di tamburo e il canto s'interrompono. Olimpia si fa avanti.

OLIMPIA: Dato che la vita di Xena si è intrecciata per lungo tempo con i destini delle Amazzoni, credo che sia giusto che questa cerimonia venga sugellata con una lama che è parte di lei.

Xena aggrotta la fronte, incerta sulle intenzioni di Olimpia. Fa per prendere la sua spada, ma la compagna le afferra la mano fermandola. Quindi prende il chakram che pende dal fianco della compagna e con una leggera torsione del polso lo separa nelle sue due metà, tendendone una a Xena e tenendo l'altra per sé. Poi si rivolge di nuovo ad Adelia.

OLIMPIA: Siamo pronte. Prosegui.

ADELIA(annuendo in approvazione): Così sia.

Il canto e i tamburi riprendono. Xena e Olimpia si girano l'una verso l'altra.

ADELIA: E' facile sopportare il dolore che provochiamo a noi stessi. Più duro è provocarlo alla persona che amiamo. Questa è la prova richiesta. Dovrete versare l'una il sangue dell'altra.

Le Amazzoni si sono avvicinate e il rullo è divenuto più forte e più veloce. Ora quasi tutte stanno cantando. Olimpia afferra la sua metà del chakram, mentre porge l'altra mano a Xena. I loro occhi si incontrano.

OLIMPIA: Avanti.(poi, sussurrando) Niente punti di pressione.

Lo sguardo di Xena scintilla per un momento. Lei guarda Olimpia dritta negli occhi, mentre le prende la mano e le passa la mezza lama sopra, aprendole un profondo taglio nel palmo. Olimpia non sussulta nemmeno. I tamburi sono sempre più forti, mentre Xena tende la propria mano ad Olimpia.

XENA: Tocca a te.

Olimpia tiene la mano di Xena ben ferma e posiziona la sua metà del chakram, esitando solo un istante prima di affondarla nel palmo della compagna. Il sangue sgorga ora da entrambe le mani. I tamburi sono assordanti. La folla di Amazzoni si è compattata intorno alla piattaforma, sembrando ancora assai più numerosa. Olimpia solleva la mano e la tende verso Xena, che l'afferra nella sua affinché i loro palmi si premano l'uno contro l'altro. Con l'altra riaccostano le due metà del chakram finché sono di nuovo uno. Le Amazzoni cominciano a cantare e a danzare intorno a loro, ma Xena e Olimpia hanno occhi solo l'una per l'altra. E si avvicinano ancora di più, per poi immobilizzarsi, occhi negli occhi, mentre il mondo intorno perde consistenza.

ADELIA: E così due diventano una e il sangue di una straniera si unisce a quello della Nazione Amazzone. Xena, che tu sia la benvenuta.

Xena si china in avanti e bacia Olimpia. Le loro mani sono ancora strette. Anfitea è in piedi accanto al fuoco, le cui fiamme sono visibili attraverso di lei con gli occhi gonfi di lacrime.

(Piccola interruzione, confidando come sempre nel vostro perdono. Anche questa volta come avrete notato, ho riportato pressoché integralmente questa lunga scena. L'avevo fatto in precedenza solo per quella dell'incontro in "A Friend Indeed" e della "prima volta" in "Crossroads". Tre momenti assolutamente fondamentali e degni quindi di essere riportati con la massima fedeltà. Ma mi viene da pensare che probabilmente sono anche tre momenti che non avremmo visto, se questa settima stagione anzichè essere su internet, fosse stata regolarmente programmata in tv, quindi pur mantenendo tutto il mio dispiacere per la conclusione della saga nella sua versione televisiva, mi resta la consolazione, non da poco, di aver potuto assistere alla sua evoluzione in direzioni che fino a pochi anni fa sarebbero state solo un sogno. Fine della digressione e riprendiamo il racconto.) Ma improvvisamente, nel bel mezzo delle danze, Xena e Olimpia crollano al suolo prive di sensi, gettando nella costernazione le Amazzoni. La prima a riprendersi dalla sorpresa è Adelia che ordina subito che le due donne vengano portate alla loro capanna in attesa che rinvengano, e tutte dovranno cominciare a prepararsi per la partenza. Le sentinelle annunciano che il fuoco sta avanzando sempre più velocemente e il caos si scatena nel villaggio, mentre le Amazzoni radunano i loro averi rendendosi però quasi immediatamente conto di non poterli portare con sé, se non vorranno essere rallentate nella fuga, e saranno quindi costrette ad abbandonare non solo i luoghi natii, ma anche tutti i loro ricordi. Intanto, nella confusione che le circonda, Xena e Olimpia si risvegliano abbracciate e con le mani ancora attaccate tra loro dal sangue rappreso, oltre che confuse dalla singolare esperienza.

XENA: Ti senti diversa?
OLIMPIA(riflettendoci): Sì... un po'. Mi sento... più vicina.
XENA: Vicina? Olimpia, sei tra le mie braccia.
OLIMPIA: No... non in quel senso. Come... (accarezzandole il viso) Come se riuscissi a sentire il tuo cuore battere nel mio petto.
XENA(sorridendole): Io non l'avrei messa così, ma sì, credo di capire cosa intendi.

Xena bacia Olimpia e il bacio prosegue per un lungo tempo, poi si separano.

XENA: Oh, sì.
OLIMPIA: Senza dubbio.

E le compagne si sorridono. Ma non c'è il tempo di godersi neanche una breve luna di miele. La salvezza delle Amazzoni viene prima di tutto e le due donne devono rimandare il loro momento d'intimità. Così, poco dopo, le Amazzoni si allontanano in una lunga fila, piene di rabbia e dolore, lasciando dietro di loro un villaggio deserto e il rumore sempre più vicino delle fiamme che stanno distruggendo la loro foresta.

continua...

PS: Per andare alle basi di questo episodio di cui, come avrete notato, ho adottato il titolo anche per questo saggio, bisogna scavare indietro alle radici di questa serie (e forse nel subconscio di ciascuno di noi), perché nel momento stesso in cui una guerriera dall'oscuro passato e una vivace ragazzina di campagna unirono i loro destini, e il primo sospetto (o speranza), che dietro quelle avventure a base di duelli, maghi, dèi e giganti, si nascondesse ben altro, un processo d'identificazione con pochi uguali nel mondo della tv si scatenò nell'animo del fedelissimo pubblico, in massima parte femminile, che vide nelle due protagoniste un'emanazione dei propri sogni e desideri più riposti e segreti. Man mano però che la serie si sviluppava, i fans più radicali si resero conto che lo show non poteva bastare più a contenere le fantasie che gli indizi che seminava settimanalmente eccitavano, ma che o per mancanza di coraggio degli autori o per imposizioni di agenti esterni, leggi sponsor, non avrebbe potuto spingersi molto più in là, e cominciarono a dare vita ognuno ad una versione personale che presto avrebbe contribuito a costruire uno dei più vasti panorami della fanfiction su internet, quello dedicato alle avventure della Principessa Guerriera e della sua fedele compagna, in cui però quella che in tv era una storia, almeno in quel momento, che procedeva solo per accenni e ammiccamenti, nei racconti e nei romanzi di questi volonterosi scrittori ma soprattutto scrittrici ancora un po' rozzi nello stile anche a causa dall'ancora giovanissima età di molti di loro, diventava una vera e propria storia d'amore che non lasciava niente all'immaginazione. Ma se fin dall'inizio infatti, in queste vicende parallele l'aspetto sessuale ebbe un ruolo dominante, altrettanto fu anche per quello puramente sentimentale, e in questo settore tra gli argomenti più gettonati ci fu senz'altro il matrimonio (storia simbolo di questo particolare filone, che tra l'altro ha qualche interessante punto in comune con la trilogia del ciclo amazzone, è "The Marriage of Xena and Gabrielle" di DJWP, una scrittrice di cui tornermo a parlare presto). Si trattava di una questione che chiaramente non avrebbe mai potuto trovare sbocco nella serie televisiva, anche se occhieggiava più volte tra le righe (ricordate per esempio la discussione tra Xena e Olimpia in "Kindred Spirits", "Xena e la punizione di Corilo", quinta stagione? A cui per altro fa riferimento proprio Olimpia in questo stesso episodio quando ricorda a Xena il suo atteggiamento verso gli impegni di qualsiasi tipo), ma che indubbiamente rappresentava elemento di rilievo nell'immaginario del pubblico, soprattutto evidentemente quello subtexter, che nel processo identificativo di cui parlavo prima lo vedeva come lo sviluppo finale logico ed auspicato di una storia d'amore, a prescindere che fosse etero o omosessuale. Era quindi evidente che al momento del passaggio di consegne, diciamo così, tra gli autori televisivi e quelli, o quelle, che avrebbero raccolto il testimone per internet (tutte scrittrici di fanfiction), la questione si sarebbe posta. Bisognava solo vedere quando e come. Abbiamo già potuto constatare quanto brillantemente il team della SVS, fosse riuscito a risolvere il problema della resurrezione di Xena in "A Friend Indeed", utilizzando gli schemi tipici della serie tv, e come, forse premendo un po' di più sul pedale, ma sempre senza esagerare, ci avesse raccontato della "prima volta" di Xena e Olimpia con altrettanta sensibilità. Non potevamo aspettarci di meno dal terzo grande momento della saga e difatti non siamo rimasti delusi. Attraverso lo sforzo congiunto di TNovan, Melissa Good e Susanne Beck (che firmerà l'ultimo episodio dell' "Amazon Arc" ) abbiamo assistito al lento evolversi della situazione verso la sua fatale conclusione, passando attraverso la tempesta di sentimenti che questa improvvisa prospettiva spalancatasi davanti alle due compagne, ha scatenato in loro. A prima vista l'atteggiamento di Xena e Olimpia potrebbe sembrare quasi assurdo (Ma se queste due si amano, perché fanno tante storie?), ma se ci riflettete vedrete che il loro comportamento è perfettamente in linea con i loro caratteri. Olimpia ci ha messo almeno due anni prima di rendersi conto di essere innamorata di Xena e che la compagna la ricambiava, e Xena stessa quasi altrettanto per trovare il coraggio di dirglielo. Per mesi e mesi, col cuore in tumulto se ne sono state stese accanto nei bivacchi senza quasi sfiorarsi nel timore della reazione dell'altra. E' logico che davanti ad un passo del genere, elevassero ogni possibile barriera per paura che la decisione di una delle due rischiasse di compromettere il rapporto finalmente instauratosi tra loro. E quanta verità c'è nel colloquio all'inizio di questo episodio, quando Olimpia rifuta l'offerta di Xena, pensando che la compagna gliela faccia unicamente allo scopo di mantenere la promessa di portare le Amazzoni alla salvezza. (Questo sarebbe tipico di Xena che potrebbe essere una fautrice ante-litteram del motto di Niccolò Machiavelli "Il fine giustifica i mezzi") E solo quando invece si rende conto che Xena lo desidera davvero, le apre completamente il suo cuore, permettendo al suo sogno cullato segretamente tanto a lungo di realizzarsi. Di grande suggestione poi la scena della cerimonia, giocata tutta sugli sguardi e sulle sensazioni, compresa quella che le Amazzoni fossero molte più di quante avrebbero dovuto, proprio come se, oltre ad Anfitea, tutti i fantasmi delle guerriere morte si fossero uniti alle loro sorelle ancora in vita per assistere all'evento. E bella la scelta di Olimpia di utilizzare il chakram di Xena, con la sua possibilità di essere diviso in due, per sostituire i Sacri Pugnali, rendendo quindi funzionale alla storia un dettaglio ereditato dalla serie tv (e che avrà ulteriori sviluppi in seguito, come vedremo). Come al solito, qualche notazione sparsa. Il trucco della pietra lanciata sull'acqua è stato mostrato ad Olimpia da Xena in "Dreamworker", prima stagione; Xena e Olimpia hanno già unito il loro sangue per permettere ad Olimpia di viaggiare nei territori dell'oltretomba in "Them Bones, Them Bones" ("Xena contro lo spirito dannato"), quinta stagione; Xena ha spesso usato i cosiddetti "punti di pressione" su Olimpia, ma non solo, per attutire gli effetti del mal di mare, come in "Lost mariner" ("Xena e la galea maledetta") seconda stagione, o come anestetico in "Is There A Doctor in The House?", prima stagione.






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