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::: NEANCHE LA MORTE :::

- STORIA E ANALISI DELLA RESURREZIONE DI UN MITO -

(dalla Xena Warrior princess Subtext Virtual Seasons)

di A.Scaglioni

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LIFE IN PARADISE

Nel loro ennesimo bivacco all'aria aperta, Xena e Olimpia stanno ammirando lo spettacolo delle stelle cadenti nel cielo notturno, placidamente distese l'una accanto all'altra, contando divertite le scie luminose sopra di loro e immaginandole come frecce lanciate dagli dèi.

OLIMPIA(girandosi verso Xena e sorridendole felice): Se tu fossi lassù nel cielo di notte, la tua sarebbe la più bella di tutte!
XENA: Ah, mio bardo, in questo momento il tuo sorriso fa impallidire tutte le stelle del firmamento.

Anche nella debole luminosità del bivacco, Xena può vedere Olimpia arrossire, e avvicina le sue labbra a quelle della compagna mentre la mano di Olimpia le accarezza il viso.

XENA(a bassa voce): Pronta?

Olimpia annuisce impercettibilmente, e con un incredibile sincronia, le due donne scattano in piedi, spada e sai in pugno, puntandole contro un cespuglio che comincia a scuotersi violentemente.

OLIMPIA: Sarà bene che tu venga fuori subito... prima di farti male.

Tremante come una foglia, si fa avanti un ragazzino, che stringe in mano un rotolo di pergamena e che si presenta come Ersep, figlio di Dafne (Ricordate? L'abbiamo citata più di una volta.). Sorprese di trovarsi di fronte al figlio della loro vecchia amica, Xena e Olimpia leggono la missiva che il ragazzo ha portato, in cui Dafne chiede loro di andare a trovarla per aiutarla a risolvere una questione di famiglia. Pur perplesse di essere state convocate per un problema del genere, le due compagne danno comunque il loro assenso e, sollevato, Ersep corre via, rifiutando cortesemente il loro invito ad ospitarlo per la notte. Cosa che probabilmente non dispiace alle due donne più di tanto, permettendo loro così di riprendere il discorso bruscamente interrotto. ("Allora... dove eravamo rimaste?"). Sulla strada per Paendis, il villaggio in cui vive Dafne, Xena e Olimpia rievocano l'ultima occasione in cui hanno incontrato la loro amica e si chiedono se ami ancora danzare come allora ( "A Tale of Two Muses", quarta stagione). Il villaggio è situato sul mare e giunte in vista, le due compagne possono lanciare le loro cavalcature (sì, una volta tanto anche Olimpia ha un cavallo) lungo la spiaggia, inseguendosi e ridendo di questa occasione più unica che rara di poter sfogare tutta la fatica e le tensioni di lunghi viaggi in una corsa senza limiti e cautele. Xena e Olimpia sono accolte da Ersep che si prende cura dei loro cavalli, scortandoli alla stalla della locanda gestita da sua madre, dove Xena ha occasione di apprezzare come il ragazzo abbia talento con le bestie e abbia sistemato il posto con solida roccia per terreno in modo da evitare l'umidità e mantenere il fieno asciutto. Ma il suolo della stalla, così utile per i cavalli, è anche la ragione per cui Dafne, invecchiata e ingrigita, giace distesa a letto con entrambe le gambe bloccate da fasciature rigide: se le è infatti rotte proprio cadendoci sopra dal tetto del fienile, e questo incidente, che a detta del guaritore locale potrebbe ridurla all'invalidità per il resto della vita, le impedisce di poter intervenire personalmente nel problema che l'affligge e che riguarda la sua altra figlia, Tessa. Quest'ultima che ricorda molto più lei da giovane, che il timido Ersep che ha preso più dal suo defunto marito, ha abbandonato la casa per seguire Vicus, l'uomo che ha sposato contro la volontà di sua madre, deludendo tutte le sue aspettative di vederla un giorno gestire la locanda al posto suo. A Dafne, quell'uomo non è mai piaciuto ed è convinta che l'abbia irretita con le sue chiacchiere. Insieme i due si sono stabiliti in un villaggio chiamato Paradiso, ma nonostante Tessa avesse promesso di scriverle, già da molte lune non riceve più sue notizie e proprio quando aveva deciso di andare a sincerarsi con i suoi occhi di come stessero le cose, le è capitato l'incidente. Appreso quindi della loro presenza nelle vicinanze, aveva mandato Ersep a cercarle, confidando che accettassero di farlo al posto suo. Xena e Olimpia sono meravigliate di quanto sia cambiata Dafne, trasformata da quella scavezzacollo che era in una rispettabile vedova, madre di due figli e proprietaria di una locanda e naturalmente acconsentono alla richiesta, ma prima Xena provvede a rimediare ai danni che il guaritore ha rischiato di fare alle gambe della donna. Dopo le sue cure, Dafne potrà tornare non solo a camminare, ma sicuramente anche a ballare, se vorrà. Partendo, la guerriera che si assicura che Ersep provveda a far fare a sua madre gli esercizi di riabilitazione necessari, e notato come il manto dei cavalli sia luminoso, apprende dal ragazzo che il merito è di una speciale crema che Vicus gli faceva usare solo per i suoi cavalli e della quale si è appropriato alla sua partenza. Sulla strada, Xena e Olimpia incontrano una lunga carovana di carri composta da persone anch'esse dirette a Paradiso, dove affermano di avere già acquistato terre a prezzi irrinunciabili, che un certo Vicus avrebbe mostrato loro solo su mappa. Stupite che qualcuno possa comprare qualcosa senza averla mai neanche vista, le due donne superano la carovana e arrivano nel villaggio con largo anticipo. E non c'e dubbio che a prima vista, Paradiso tenga pienamente fede al suo nome: il posto sembra infatti il luogo ideale dove vivere, le case sono ben schierate l'una accanto all'altra con giardini ed orti e stalle ben ripulite, la gente è sorridente e gentile, l'arrosto nella locanda in cui si fermano per la notte è delizioso e durante la passeggiata che fanno dopo cena nella piazza del mercato, possono apprezzare l'ottima qualità della merce in vendita e il comportamento educato di mercanti e clienti. Forse anche troppo educato, nessuno che discuta o che tiri sul prezzo, ognuno paga quanto richiesto senza protestare anche se i prezzi sembrano tutt'altro che modesti. Insomma c'è qualcosa di strano in tutta la faccenda, e come dice Xena "Quando qualcosa è troppo bella per essere vera, generalmente non lo è". I loro sospetti aumentano poi, quando assistono all'incontro tra quello che è evidentemente Vicus e la carovana che avevano incontrato per strada e che è appena arrivata in città. Questi, accompagnato da una donna che presenta come sua moglie e che dalla somiglianza non può che essere la figlia di Dafne, li accoglie giovialmente e li invita a mangiare e bere subito qualcosa. Mostrerà loro le terre che hanno acquistato solo il giorno dopo. Nonostante qualche leggera perplessità, i nuovi arrivati sembrano accettare abbastanza docilmente l'offerta, e solo alcune donne del gruppo mantengono un atteggiamento riservato che incuriosisce Olimpia. Discretamente la ragazza ne interroga una e questa le dice di chiamarsi Sela e di essere la moglie di un artigiano di Plyos. Suo marito Theos era vasaio, le sue opere molto richieste e la loro attività andava a gonfie vele finché non era arrivato Vicus a convincerlo a trasferirsi là. Sela non si fida di Vicus e così la pensano le mogli di altri componenti della carovana, ma non hanno potuto fare nulla per opporsi al volere dei loro mariti. Il mattino dopo, su indicazioni del fin troppo servizievole locandiere, Xena e Olimpia si recano alla residenza di Vicus e ad aprirgli è proprio Tessa. La giovane che non le ha mai viste le riconosce comunque dai racconti di sua madre e le invita ad entrare. Come spiega, suo marito è un uomo molto influente e rispettato a Paradiso, un erborista di grande talento. L'arrivo di Vicus interrompe la conversazione e anche se l'uomo non pare entusiasta di trovare estranei a colloquio con la moglie, riesce a mascherarlo bene. Quando però Olimpia dice a Tessa dell'incidente di sua madre, la ragazza non ha la reazione attesa e continua a mantenere la solita espressione sorridente che sembra anche l'unica che chiunque in città sappia mostrare. Solo dopo che Vicus le ha sussurrato qualcosa all'orecchio, si alza e se ne va senza una parola. Questi si scusa con le ospiti, sostenendo che la moglie è rimasta sconvolta dalla notizia, ma l'impressione non è assolutamente quella. Mentre le congeda, Vicus dice anche a Xena e Olimpia che Tessa ha avuto molto da fare negli ultimi tempi nel forno del villaggio che deve gestire. Il vecchio fornaio si è ammalato e ha dovuto sostituirlo. Ecco la ragione per cui non ha potuto scrivere alla madre. Sempre più convinte che in quella storia ci sia qualcosa che non va e sospettando che Vicus le faccia seguire, le due donne si separano. Dopo aver svolto una rapida indagine al mercato notando che, come avevano sospettato, effettivamente i venditori non sono abituati a clienti che contrattano, Olimpia si intrattiene con Sela che appare molto più serena e non sembra neanche ricordare le perplessità del giorno prima. Intanto, Xena che tiene d'occhio Vicus si vede spazzare via ogni dubbio sulla sua onestà, quando qualcuno cerca di assalirla con un bastone. Sistemato il suo aggressore, la guerriera fa appena in tempo a nascondersi, prima che Vicus la veda, ma questo ritrovato il suo uomo privo di sensi ordina che siano immediatamente trovate. Ma è proprio lui ad incontrare Olimpia nella sua erboristeria, dove la ragazza finge di essere entrata per acquistare erbe per rimpinguare la loro scorta e Vicus non solo gliene fa omaggio, ma le offre anche del pane fresco del forno e del sidro. Poco dopo nella loro stanza alla locanda, Xena e Olimpia hanno così la possibilità di esaminare la merce, e Xena non tarda a capire come stanno le cose. Il pane di Vicus e il sidro sono imbottiti di papavero che nella lontana Cina viene utilizzato per calmare i dolori, ma anche far dimenticare i problemi ed attutire le spigolosità nei caratteri delle persone. A notte fonda, e sentendosi ancora sorvegliate, le due compagne escono di soppiatto dalla locanda e si dirigono all'erboristeria, dove alcune pergamene rivelano chiaramente i progetti di Vicus: attirare la gente nella sua città offrendo loro terre e attività a prezzi stracciati per poi spremerla fino all'ultimo soldo senza che neanche se ne renda conto grazie al costante bombardamento di droghe a cui la sottopone con il suo pane e sidro. Inoltre Olimpia, in un armadio chiuso a chiave, trova tutta una serie di vasi con simboli cinesi che contengono abbastanza droga da consentire a Vicus di continuare la sua attività praticamente all'infinito. Ed un attimo dopo, la mano di Xena scatta a bloccare in volo una freccia diretta alla ragazza, mentre l'altra lancia il chakram che frantuma l'arco ancora stretto nelle mani di Vicus. L'uomo si getta su di loro, forte dell'aiuto dei suoi complici, ma in pochi attimi Xena e Olimpia si sbarazzano di loro e un gigantesco calderone urtato nello scontro si rovescia sull'erborista che si abbatte al suolo urlando, mentre il suo corpo rapidamente si scioglie sotto l'azione di un potente acido. Nei giorni seguenti, agli abitanti di Paradiso viene somministrata una porzione quotidiana di erbe disintossicanti che li liberino dalla droga assunta per tanto tempo ed i primi effetti si cominciano a notare al mercato dove i compratori non paiono più tanto disposti ad accettare le richieste dei mercanti e le contrattazioni si moltiplicano. Anche Tessa lentamente si sta riprendendo dalla dipendenza a cui l'aveva costretta il marito dopo aver ucciso il fornaio e averla messa al suo posto per poter drogare liberamente il pane, e ottenuta da lei la promessa di tornare presto al suo villaggio per andare a trovare sua madre, le due compagne possono finalmente rimettersi in cammino nel loro viaggio senza meta, ma almeno Olimpia ha potuto studiare una nuova deliziosa ricetta per il suo pane alle noci.

PS: Molti personaggi apparsi occasionalmente nella serie tv, sono stati ripescati nella SVS, anche nell'intento di dare maggior respiro all'aria di continuità tra le due serie, alcune volte riproponendoli come li ricordavamo, sia pur magari invecchiati, come nel caso di Autolico, altre volte approfondendo le loro personalità (Tereo, il fratello superstite di Xena, in "My Brother's Keeper", ottava stagione) o mostrandone lati nascosti o appena accennati in tv (Palemone e Euristeo in "Bardcage", nona stagione). Ora Trish Kocialski ci riporta con questo episodio firmato da lei, un personaggio più volte evocato nella SVS, anche attraverso altre figure evidentemente ispirate ad esso (la Talia di "Sins of The father", settima stagione, e Selsha in "Hero Worship, On The Rocks", esaminato poche pagine fa). Dafne, in originale Tara, è in realtà una piccola disadattata, legata ad un gruppo di delinquenti, che per scopi non troppo chiari decide un giorno di essere degna di diventare la nuova compagna della Principessa Guerriera e provoca ed aggredisce a sorpresa la povera Olimpia, pestandola di brutto. Naturalmente, non ha idea di quali siano i veri legami tra Xena e Olimpia, e dovrà alla fine apprenderlo nel modo più duro, tuttavia il carattere irruento della fanciulla rammenta a Xena come era lei stessa alla sua età e pur con molte perplessità da parte di Olimpia, le permetterà di aggregarsi a loro, per farle comprendere i suoi errori. Beh, ora non starò a raccontarvi tutto "Forgiven", episodio della terza stagione, che probabilmente ricordate benissimo, ma certo che quando il personaggio riappare nella stagione successiva, in "A Tale of Two Muses", ha subìto una bella evoluzione e si è trasformata in una ragazza molto più tranquilla, anche se con un insospettabile passione per la danza che la metterà nei guai con la legge locale che proibisce rigidamente il ballo. Ancora una volta toccherà a Xena e Olimpia risolvere i suoi problemi. Ed ora, in un ulteriore evoluzione, eccola trasformata in una rispettabile locandiera addirittura con due figli, che però una volta di più deve ancora ricorrere alle sue amiche, a quanto pare sempre nei paraggi quando ne ha bisogno. Estremizzando un po' il concetto, l'autrice solleva anche qualche dubbio sul fenomeno di quelle cittadine residenziali che negli USA nascono come funghi, con le loro villette a schiera, garage, giardino e le loro strade linde come specchi che si contrappongono all'inquinamento e al caos delle metropoli, invitando la gente ad andare ad abitarci e prospettando loro una vita che forse, come direbbe Xena, è troppo bella per essere vera.

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