episodio n. 2
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CAPITOLO VI

In dirittura di arrivo verso il porto, i due guerrieri al galoppo escono dal villaggio percorrendo un sentiero trafficato da carri e carovane di mercanti diretti alla loro stessa meta. Difficilmente i due si rivolgono la parola a causa della tristezza del bardo e dei suoi pensieri per Xena che rendono il viaggio un mesto ritorno a casa dopo un grande fallimento.
Lo sguardo di Olimpia fino a quel momento poco attento ai passanti, si posa su un vecchio fermo sul ciglio della strada che la fissa attendendo il suo passaggio a cavallo. Munito di bastone e avvolto in un grigio mantello, l’anziano fa cenno alla donna di fermarsi mentre Reiko prosegue di qualche metro anche se incuriosito dalla richiesta dell’uomo. Olimpia scende dal suo destriero e mentre si avvicina, ricorda di aver già visto il volto del vecchio appena uscita dal covo degl’Oni la notte del suo rapimento:
- Bishamon, cosa succede ancora… sto andando al porto, come mi avevi detto di fare. – riferisce il bardo trattenendo il cavallo per le briglie.
- Devo darti una cosa… - dice tirando fuori il chakram nascosto sotto il mantello porgendolo alla guerriera felice di poterlo riavere.
- Oh, ti ringrazio. Credevo fosse andato perduto ed è la cosa più preziosa che Xena mi abbia lasciato. – esclama stringendolo al petto dopo averlo riavuto tra le mani sorridendo al dio della guerra sotto mentite spoglie.
- Emma-O voleva restituirlo… l’ho voluto prendere in consegna io per scusarmi del dolore che ti ho arrecato in questi giorni. – confessa sorreggendosi al bastone di fronte ad una Olimpia confusa dalle sue parole.
- … Non capisco… non è stato a causa tua se… - la bionda guerriera viene interrotta dall’anziano intenzionato a chiarire l’accaduto.
- Io ti ho ingannato e ho mentito anche a Xena per distruggere gli Oni una volta per tutte. Ora che ho raggiunto il mio proposito e che Emma-O ha riparato a una parte dei mie sbagli, posso solo ringraziarti dell’aiuto che mi hai offerto. Torna al villaggio prima di partire perché c’è una persona che ti sta cercando … -
Le sue parole suonano di buone notizie anche se velate di mistero, ma prima che possa chiedere spiegazioni, ode la voce di Reiko e istintivamente la donna si volta a guardarlo:
- Olimpia cosa stai facendo! Fai in fretta, la nave sta per partire! -
- Un momento! – risponde a gran voce volgendo nuovamente lo sguardo verso il suo il suo interlocutore senza però trovare più nessuno davanti a se:
- Bishamon… è già sparito … Reiko non posso andarmene adesso, devo tornare indietro. – grida verso l’amico sistemando il chakram alla cintura e montare a cavallo con grande fretta.
- Cosa?! Ma dove stai andando? E’ pericoloso! -
- Non seguirmi, non ce n’è bisogno… - ribatte la donna avvicinandosi al giovane di qualche passo - Sarò presto di ritorno, devo solo capire una cosa. -
- Ma chi era quel vecchio e cosa ti ha detto? -
- Un amico e non preoccuparti per me, i demoni non mi stanno più cercando. Farò il prima possibile, ci vediamo presto! –
Detto questo, Olimpia si lancia al galoppo abbandonando il sentiero per tagliare la strada e raggiungere in grande fretta il centro del villaggio come le era stato indicato. La velocità è tale da richiamare l’acuto dolore al costato mentre il vento le infastidisce la vista, ma ha bisogno di risposte per le quali ha esaurito la pazienza.
“Bishamon ha eliminato gli Oni e asserisce di avere ingannato me e Xena, ma su cosa? Che riguardi l’altra notte? Forse i demoni non si sono vendicati e il suo spirito è ancora negl’inferi, oppure è stato lui stesso ad eliminarla… non devo illudermi, non saprei reggere ad un’altra delusione. Ma cosa centra Emma-O? E se Xena fosse tornata in vita? Se mi stesse aspettando al villaggio… non devo sognare ad occhi aperti, soffrirei inutilmente… ma il cuore mi dice che c’è ancora speranza”
Le sue domande si interrompono con l’arrivo alla piazza del mercato dove la folla la costringe a scendere da cavallo e proseguire a piedi tra i venditori ambulanti e la gente del luogo. Olimpia sta cercando qualcosa che non conosce e proprio quando questo pensiero inizia a preoccuparla le voci di alcuni uomini richiamano la sua attenzione: “Battaglia” e “Oni”. Interessata alla conversazioni si avvicina con una certa impertinenza e pretende spiegazioni in merito:
- Di cosa state parlando? -
- Ne parla tutto il villaggio, come fai a non saperlo? Ieri notte pare che l’armata di Bishamon abbia dato il colpo di grazia all’esercito di Oni sterminandolo completamente al fosso tra le due montagne. Al tramonto il dio della guerra aveva inviato un messaggero alle nostre case per vietarci di uscire e mettere tutti al riparo avvisandoci dello scontro. I corni hanno suonato fino all’alba e qualcuno dice di averli sentiti. – spiega il più anziano del gruppo entusiasta di poterlo raccontare.
- Ci siamo liberati per sempre di quelle creature malvagie. – aggiunge un altro con sollievo mentre Olimpia riflette su cosa fare allontanandosi dagl’uomini.
“Se Bishamon mi aveva mentito, vuol dire che Xena era con gli Oni l’altra notte… forse è per questo che ha voluto restituirmi il chakram, deve averlo raccolto sul campo di battaglia” Angosciata nuovamente da tristi pensieri e spenta l’ansia di conoscere la verità, rimonta nuovamente a cavallo non sapendo più dove andare. Si lascia quasi guidare dall’animale tenendo lo sguardo basso per diverso tempo inoltrandosi nella boscaglia fuori dal villaggio.
“Xena… è davvero finito tutto così? Non posso credere che dopo aver fatto tanto il tuo spirito si sia dissolto per sempre.” Pensa piangendo silenziosamente inoltrandosi nella parte più fitta del bosco senza neanche accorgersene mentre il calore e la luce del sole scompaiono ad ogni passo del suo cavallo, sostituiti da nebbia e oscurità.

CAPITOLO VII

Un’ombra si muove veloce davanti a lei ma la distanza e i fumi della nebbia le impediscono di identificare di cosa si tratti. Così, ferma il destriero e rimane ad osservare attenta ad ogni rumore circostante con grande concentrazione. La sagoma alta e longilinea ricompare sulla sua destra poco dopo, ma ancora non riesce a distinguerla. Temendo di essere attaccata dal nemico, scende da cavallo reputando questa scelta più opportuna della fuga e si avvicina con le spalle all’albero più vicino. Per diversi secondi resta in guarda con i sais in mano mentre l’animale si muove lentamente, afferrando dei ciuffi d’erba indisturbato. Improvvisamente ode un rumore dietro di lei, si volta, ma non vede nessuno mentre l’agitazione prende il sopravvento sui nervi saldi facendole perdere la concentrazione sui suoni e le ombre.
Non ha il tempo di girarsi che due braccia forti la stringono per la vita in un abbraccio impedendole di muoversi e di guardare il volto dello sconosciuto.
- Chi sei?! – chiede spaventata tentando di guardarsi le spalle mentre la presa si fa più stretta e allo stesso tempo famigliare.
- Sono tornata… - le sussurra con voce calda e intensa all’orecchio aspettando di essere riconosciuta.
Olimpia rimane a bocca aperta mentre i pugnali le scivolano dalle mani per la sorpresa e l’immensa gioia, paralizzando ogni suo movimento. Le mani di Xena si spostano sul fianco di lei mentre il suo mento si appoggia delicatamente tra la spalla e il collo del bardo che senza più alcun dubbio inizia a piangere di gioia cercando le mani di lei tra le sue, stringendole ed accarezzandole più volte.
- La principessa è tornata? – chiede tra i singhiozzi, desiderando ardentemente di riascoltare la sua voce.
- Si Olimpia, sono tornata per te. – risponde Xena indietreggiando di un passo senza mai lasciarle le mani invitandola a girarsi.
La donna chiude gli occhi umidi di lacrime e quando li riapre vede la persona più importante della sua vita di fronte lei raggiante e bella come non mai.
- Oh Xena… non lasciarmi mai più da sola ti prego… - dice tra le lacrime cercando un dolce abbraccio carico d’affetto.
- Shh, non piangere ti prego… basta lacrime… - dice mentre le accarezza i capelli biondi aspettando di incrociare di nuovo i suoi occhi verdi quando si sentirà di nuovo protetta e al sicuro tra le sue braccia.
- Cos’è successo Xena? – domanda la donna asciugandosi gli occhi desiderosa di conoscere la verità.
- E’ una lunga storia. -
La principessa guerriera invita la donna a sedersi accanto a se, ai piedi dell’albero più vicino, per raccontarle di quei giorni così difficili e movimentati trascorsi negl’inferi.
Quando mezzogiorno è ormai lontano e ogni domanda ha avuto risposta, Xena prende per mano Olimpia aiutandola a rialzarsi dal prato dov’erano rimaste tutto quel tempo.
- E’ ora di andare… salutiamo Reiko e torniamo in Grecia… in verità il Giappone mi ha un po’ stancato, credo che non ci torneremo tanto presto. – commenta togliendo un filo d’erba dai capelli del bardo.
- Sono d’accordo e non ho voglia neanche di andare in Egitto. – dice ricordando le parole della guerriera, pronunciate giorni addietro.
- Non ci saremmo andate comunque, hai bisogno di riposo per curare quella brutta ferita. -
Le due camminano lentamente, rivolgendosi continui ridenti sguardi ancora incredule per quanto accaduto in quella giornata.
- Xena posso farti una domanda? – chiede inutilmente conoscendo già la risposta.
- Certo. -
- Cos’hai provato quando ci siamo riviste nel covo degl’Oni per la prima volta? Mi riferisco a quando mi hai riconosciuta. -
- Uhm… vediamo… ho pensato che eri proprio un bel bocconcino e che dovevo ucciderti ma poi ho ricordato il tuo viso e i tuoi occhi maledicendo ciò che ero diventata così ti ho mandato via prima che potessi cambiare idea e farti del male… e tu cos’hai pensato di me quando mi hai rivista? – chiede alla fine rigirandole la domanda. - … Non dovevo essere molto piacente… -
- Ovviamente non potevo credere ai miei occhi ma… ero molto felice di rivederti quando ormai non ci speravo più. -
La risposta del bardo riceve in cambio un dolce sorriso e mentre riprendono il cammino per fare ritorno al porto, i loro sguardi si incontrano comunicando più di mille parole.

Ormai spazientito Reiko attende da ore il ritorno di Olimpia seduto sul ciglio della strada con in bocca un rametto di legno all’ombra di un albero a cui ha legato il suo cavallo.
Vedendola ad un tratto tornare in compagnia di Xena, rimonta in sella per raggiungere le due guerriere a metà strada:
- Non sapevo se dovevo preoccuparmi o sperare per il meglio non vedendoti tornare. – confessa al bardo fermando l’animale per scendere a salutarle.
- Beh, come vedi sono sana e salva e anche in buona compagnia. – puntualizza indicando la principessa guerriera che si avvicina ai cacciatori di mostri per stingergli la mano.
- Sono felice di rivederti Xena, sarebbe stato un vero peccato se gli dei non avessero riconosciuto i tuoi meriti. -
- Mi dispiace averti attaccato in più occasioni, ne comprenderai il motivo e ti ringrazio di esserti preso cura di Olimpia. -
- Non devi farlo, è una donna speciale ed è stato difficile non provare un sincero affetto per lei. -
La bionda guerriera sentendosi oggetto di discussione tra i due preferisce allontanarsi per permettere loro un chiarimento:
- Io… vado a bere alla fontana, sono piuttosto assetata.- dice prendendo il suo cavallo e quello di Reiko con se.
- Olimpia mi ha raccontato cosa provi per lei… - confida la mora guerriera senza mezzi termini non appena l’amazzone è lontana.
- Non ne faccio mistero …- si giustifica l’uomo guardando negl’occhi la sua interlocutrice.
- Non credo che lei voglia riprendere l’argomento. Vuole tornare subito in Grecia e … nonostante sia affezionata a te, non può ricambiare ciò che provi. -
- Non insisterò non preoccuparti, infondo ci conosciamo da poco e non ho mai avuto il diritto di pretendere niente. Sarà difficile dimenticarla… E’ un uomo fortunato chi può averla accanto. -
- Lo so… coraggio va da lei a salutarla. -
Reiko si avvicina lentamente ad Olimpia mentre Xena rimane ad osservarli da lontano. I due si abbracciano cordialmente salutandosi per l’ultima volta un po’ imbarazzati:
- Abbi cura di te… -
- Anche tu… so che darai filo da torcere ai ragni giganti… -
- Già, credo che andrò verso le montagne in cerca di mostri. -
I due rimangono qualche secondo in silenzio non potendo aggiungere altro.
- Allora, addio Olimpia… se torni da queste parti spero di rivederti un giorno. -
- Certo, buona fortuna. – dice abbracciando un’ultima volta l’amico.
Reiko si allontana a testa bassa visibilmente dispiaciuto per il distacco formale e improvviso:
- Mi dispiace per lui … - confessa Xena pochi attimi dopo montando con lei a cavallo. – Sei una ruba cuori… -
- Non scherzare sono seria… - dice irritata dal gioco della principessa guerriera.
- Anch’io!– ironizza continuando lo scherzo con un pizzico di verità.
- Smettila!– Xena scoppia a ridere lanciando il cavallo al galoppo mentre il bardo seduta dietro di lei si stringe intorno alla sua vita altrettanto divertita.

E’ il tramonto quando la nave delle due guerriere lascia il porto di Higuchi: stavolta non ci sono lacrime ne brutti ricordi per Olimpia, ma solo un’altra lunga avventura da ricordare nei suoi scritti. Xena è di nuovo al suo fianco mentre gode della splendida luce del sole che si fonde con le acque del mare all’orizzonte.
- Questo ti appartiene e lo userai presto di nuovo… - dice porgendole il chakram restituendolo alla legittima proprietaria.
- Credo che tu abbia ragione. – conferma riponendo l’arma alla sua cintura e avvolgendo Olimpia subito dopo in un abbraccio per guardare con lei il sole morente.
- La principessa è tornata… - dice soddisfatta l’amazzone, fiera di essere di nuovo al suo fianco in mille avventure.

FINE

di Darkamy e Xandrella

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