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::: NEANCHE LA MORTE :::

- STORIA E ANALISI DELLA RESURREZIONE DI UN MITO -

(dalla Xena Warrior princess Subtext Virtual Seasons)

di A.Scaglioni


MAGIC IN THE AIR

A causa di un ferro perso da Argo, Xena e Olimpia sono costrette ad una sosta nei pressi di una catena montuosa, i monti Kyllene, che le leggende vogliono maledetti. Al riparo della foresta che vi giace proprio sotto, Olimpia mette alla prova questa loro rinforzata capacità di connettersi l'una con l'altra, disegnando figure e cercando comunicarle telepaticamente a Xena. Ma con scarso successo.

XENA:(...) Mi dispiace, Olimpia. La lettura del pensiero non è necessariamente una delle mie molte doti.
OLIMPIA: E allora come spieghi che sembriamo sapere cosa l'altra sta pensando o facendo? Quello che mi fa impazzire è che a volta funziona e a volte no. Mi piacerebbe un po' più di coerenza. Ecco perché sto sperimentando questa teoria.
XENA: E' coerente nel fatto che a volte funziona e a volte no.
OLIMPIA: Sapevo che stavi per dirlo.
XENA(ridacchiando): Visto?

Ma se le montagne sono maledette, anche la foresta in cui si trovano con la sua totale assenza di selvaggina è abbastanza inquietante, e le due compagne si dispongono a trascorrervi la notte, dormendo con un occhio solo. Cosa che a quanto pare non è sufficiente, dato che il mattino dopo, al suo risveglio Xena non trova traccia né di Olimpia, né di Argo. Sconvolta dalla scomparsa della compagna, Xena, comincia a cercarla disperatamente e vanamente attraverso la foresta, quando il suo istinto l'avverte di non essere sola. Con i sensi all'erta, la guerriera estrae la spada e la punta verso la vegetazione, ingiungendo a chiunque vi si nasconda dietro di mostrarsi e, con sorpresa, vede spuntare dai cespugli due strani esseri, più simili a trolls che a uomini, con la loro bassa statura, le orecchie appuntite, la pelle bluastra e occhi dalle iridi dorate. I due strani individui si presentano come membri del Clan della Foresta e le annunciano che la sua compagna è stata rapita dal Clan della Montagna, un gruppo loro rivale e si offrono di aiutarla a ritrovarla. Diffidente, ma disposta a qualsiasi rischio per Olimpia, Xena si lascia condurre fino al loro villaggio dove potrà incontrare Orcin, il sacerdote che potrà spiegarle meglio quello che sta accadendo, anche se dovrà attendere la sera, perché Orcin al momento è assorto in una profonda meditazione. Intanto, Olimpia si risveglia in un luogo che non riconosce e completamente priva di memoria. Ghin e Nhif, del Clan della Montagna, le dicono di essere il suoi luogotenenti e che lei è il loro generale che dovrà condurli alla vittoria contro il Clan della Foresta. Ha perso la memoria in seguito ad una caduta da cavallo, affermano, e la ragazza non ha ragioni di dubitare di questa spiegazione, ma quando Ghin le dice che il suo cavallo è stato abbattuto perché ferito gravemente, una visione di Argo, rapida come un lampo le si presenta alla mente e lei serra gli occhi cercando di catturare l'immagine.

OLIMPIA: Oh no. Lei ne avrà il cuore spezzato.
NHIF: Lei?
OLIMPIA: Cosa?
NHIF: Voi avete detto "lei". Di chi parlavate, Generale?
OLIMPIA(riflettendo): Non lo so.
GHIN: Sono certo che vi tornerà in mente.
OLIMPIA: Lo spero. Ho l'impresione che lei sia molto importante.

Dal suo canto, l'oggetto dei confusi ricordi di Olimpia ha ottenuto qualche informazione sulla situazione. Il Clan della Montagna, la cui unica differenza con quello della foresta è nel colore degli occhi dei suoi membri, argentati invece che dorati, si è ritirato sui monti dopo una violenta diatriba che ha diviso in due il popolo, impedendogli inoltre di poter avere figli poiché questi possono nascere solo dall'unione di maschi e femmine dei due diversi clan, e incontrando finalmente Orcin apprende anche alcuni interessanti dettagli della sua situazione personale con Olimpia.

ORCIN: Tu hai un'anima molto antica. Hai fatto molti viaggi, e molti, molti altri ne farai.
XENA: Non mi sorprende. Non c'è riposo per i malvagi.
ORCIN: Ma saranno viaggi piacevoli. Perché vi sarà qualcuno che viaggerà con te...
XENA: Olimpia.
ORCIN(annuendo): In questa vita, sì. Olimpia. Intrecciate per sempre siete voi.
XENA: Per sempre?
ORCIN: Sì.
XENA: Spero che avremo vita un po' più facile la prossima volta.
ORCIN: Tutto sarà diverso, ma tutto sarà uguale.
XENA: E come può essere?
ORCIN: Diverso per chi sarete insieme, uguale perché sarete insieme.
XENA: Beh, non sono pronta a rinunciare a lei qui e adesso, quindi devo sapere come portarla via di là.
ORCIN: Pazienza, guerriera. La tua compagna è al sicuro per ora. Ma noi dobbiamo prepararci. La gente del Clan della Montagna è molto potente e lo saranno ancora di più ora che hanno la tua compagna a combattere per loro.
XENA: Combattere? Combattere chi?
ORCIN: Il Clan della Foresta.

Dal sacerdote, Xena viene a sapere le ragioni che hanno causato la scissione e il successivo conflitto del suo popolo, un antichissimo tempio che possiede una fonte di potere che il Clan della Montagna avrebbe voluto sfruttare per conquistare il mondo. Con Olimpia ora, hanno anche un condottiero che potrà guidarli alla conquista del loro obiettivo, ma anche il Clan della Foresta può adesso contare sull'aiuto di una guerriera. Ma Xena non ha nessuna intenzione di combattere contro Olimpia e non crede assolutamente che qualcuno possa convincere la sua compagna a combattere contro di lei, anche se ignora che Olimpia non la ricorda e che i membri del Clan della Montagna la stanno confondendo sempre più, raccontandole una storia diametralmente opposta nella quale loro sarebbero i difensori della fonte di potere che preferirebbero distruggere per impedire ai rivali di approfittarne, tanto che armata di tutto punto pare pronta a condurli in battaglia. Ma qualcosa continua a turbarla, come se sentisse una voce dentro lei che la chiama e queste impressioni sembrano concretizzarsi quando nella sua mente risuona effettivamente la voce di Xena, ma il contatto s'interrompe subito e Xena che era riuscita a collegarsi con lei grazie ad un cristallo magico fornitole da Orcin vede frustrato questo suo tentativo. Ormai a corto di pazienza, Xena cerca un'idea per raggiungere in qualche modo la compagna e certo non le è di molto aiuto Orcin con la sua esibizione di poteri come ad esempio la levitazione, che non la stupiscono più di tanto.

ORCIN: Tu hai avuto un simile addestramento?
XENA: Un paio di vite fa.
ORCIN: No, due vite fa, tu eri un principe e Olimpia una cameriera alla tua corte.
XENA: Non la mia principessa?
ORCIN: Ma lo era. Tu potevi aver sposato un'altra, ma era lei che aveva il tuo cuore. Allora come oggi.(...)Tu sei proprio un enigma, guerriera. Grande orgoglio, combinato con una tenerezza raramente vista nella tua razza.
XENA: La mia razza?
ORCIN: Quella dei guerrieri. Per mia esperienza i guerrieri divengono abili nel loro mestiere dimenticando come si ama.
XENA: E' così, ma questo è un dono che Olimpia mi ha fatto.

E Olimpia intanto non riuscendo a dormire, guarda dalla finestra della sua stanza ai distanti fuochi visibili nella foresta, e parla all'ignota presenza che continua a sentire.

OLIMPIA: Tu sei laggiù, eh? E stai aspettando me. Ma chi sei? E perché sento bisogno di te?

Ma i suoi dubbi aumenterebbero, se potesse sentire il colloquio tra i suoi due "luogotenenti".

GHIN: La sua mente è più forte di quanto pensassimo. Sto avendo molte difficoltà a tenerne fuori l'altra. Il legame tra loro è più di una semplice consapevolezza reciproca.
NHIF: Non ho mai visto un'unione così. Sono parte l'una dell'altra.
GHIN: E anche separate sono molto potenti. Riesco appena a tenere a distanza la Maestra Guerriera. Lei è angosciata per l'allieva.
NHIF: Questo è più di un legame studente-insegnante. Questo riguarda ciò che chiamano amore, odio, desiderio, gioia, dolore, e tutte le loro altre emozioni. E' una miscela della loro essenza stessa. Di come sono riuscite a unirla e a bilanciarla. L'una riempie le lacune dell'altra.
GHIN: Come possiamo sconfiggere questo? Se non riusciamo a controllare l'allieva, la nostra ricerca non avrà successo.
NHIF: Ma noi la controlliamo, non è in grado di ricordare niente di rilevante.
GHIN: Ma sei d'accordo che sta diventando sempre più difficile?
NHIF: Sì, la loro reciproca attrazione è forte.
GHIN: Ciò che prendiamo dall'una è rimpiazzato dall'altra.

E i timori dei due paiono decisamente concretizzarsi, quando grazie alla loro connessione psichica, alla fine, durante il sonno, Olimpia viene raggiunta da Xena, nel territorio del sogno, ma la ragazza non riesce a ricordarsi di lei, anche se avverte che è questa la persona di cui da giorni avverte i disperati tentativi di contattarla. Prima che le due donne possano spiegarsi, ancora una volta il filo tra loro viene reciso, ed una Xena furiosa si risveglia nel villaggio del Clan della Foresta. Orcin le spiega che è il cristallo che le ha dato ad aver amplificato la sua naturale abilità e che probabilmente i capi del clan rivale si sono accorti del suo tentativo e l'hanno interrotto. Dovrà trovare un'altro sistema per entrare in contatto con Olimpia. Intanto quest'ultima, frustrata profondamente per non riuscire a dare una risposta a tutti gli interrogativi che le ruotano nella mente, sta sfiancandosi negli esercizi alla spada per sfogare la sua rabbia, quando d'improvviso, si arresta, guarda la luna su di lei, chiude gli occhi e un attimo dopo la sua mano scatta ad afferrare al volo un cerchio metallico e tagliente che sembra giunto fin lì dal nulla. E' il chakram di Xena, naturalmente, e d'un tratto un'ondata di ricordi l'invade. Il momento del loro matrimonio davanti alle Amazzoni plaudenti e ad Adelia che ne proclama l'unione; il momento in cui Xena l'aveva baciata di fronte a Marte, per mostrare al dio della guerra cosa volesse dire amare. E Olimpia scuote la testa come risvegliandosi da un sonno. Intorno all'arma è legato un messaggio. Lo slega e lo legge con un sorriso.

OLIMPIA: Xena, come potevo averti dimenticata?

E il chakram vola di nuovo verso Xena, a conferma che il suo messaggio è arrivato ed è stato compreso.

XENA: Te l'ho detto che avrebbe funzionato.
ORCIN: Così sembra.
XENA: Ha fatto esattamente ciò che avrebbe dovuto. Si è indotta in uno stato di sfinimento fisico e mentale.
ORCIN: Spezzando il loro incantesimo e fornendoti l'apertura di cui avevi bisogno?(...) Le hai insegnato bene.
XENA: Abbiamo imparato molto l'una dall'altra.
ORCIN: E adesso che credi di averle restituito la memoria di te, come pensi che potrete collaborare a sconfiggerli? Non sei ancora in grado di penetrare la loro fortezza.
XENA: Abbiamo molte doti.

E questa volta, con il loro legame ricostituito, Xena non ha difficoltà ad avvicinare Olimpia in sogno.

OLIMPIA: (...) Mi dispiace di averti dimenticata, Xena.
XENA(prendendole la mano): Era un incantesimo. Non mi avevi dimenticata. Solo non riuscivi a ricordarmi. E' diverso. Se mi avessi dimenticata, non avrei potuto mettermi in contatto con te.

E Xena si china verso Olimpia baciandola delicatamente come per il timore che quel contatto, pur leggero, possa interrompere quel loro momento insieme. D'accordo con Xena, il mattino dopo all'alba Olimpia, accompagnata da Ghin si reca al tempio dove è ad attenderla la guerriera. Le due donne simulano una battaglia fra loro, davanti ai capi dei due clan, ma che sia un trucco, Orcin e Ghin lo scoprono quando si vedono puntare alla gola le spade delle loro rispettive guerriere. Scortati all'interno del tempio i loro prigionieri e presa la fonte del potere, una pietra sfavillante come un diamante, Xena e Olimpia la distruggono. Neutralizzato il suo potere oscuro, anche le ragioni del conflitto tra le due fazioni cadono e il Clan della Montagna può nuovamente riunirsi a quello della Foresta, dando nuovo impulso alla specie. Grati per il loro aiuto, Orcin e Ghin salutano le due compagne, regalando loro due anelli, uno d'argento per Olimpia e l'altro d'oro per Xena, e restituendo anche Argo, che hanno curata e nutrita, con ferri nuovi di zecca e di un metallo molto resistente. Così, in groppa alla loro cavalcatura, Xena e Olimpia riprendono il loro viaggio.

OLIMPIA: E adesso dove si va?
XENA: Non avevo fatto piani particolari. C'è qualche posto dove ti piacerebbe andare?
OLIMPIA: Non m'importa finché siamo insieme. Non mi piace essere separata da te. In nessuna circostanza.
XENA: Non accadrà. Le famiglie devono stare unite.
OLIMPIA(ironicamente): Come sei profonda.
XENA: Ne sono convinta. Penso che sia stata quella gente a farmici pensare. Il loro conflitto li aveva così allontanati che non potevano più fare bambini. Avevano bisogno gli uni degli altri. Proprio come noi due. Non ho mai più intenzione di dimenticarmene.
OLIMPIA(abbracciandola da dietro): Ooooh, mi piace quando diventi tutta tenera e romantica.
XENA(scherzosamente): Sì, beh, non ti ci abituare.
OLIMPIA: Non c'è pericolo.

PS: Nella sua saga personale su Xena e Olimpia, giunta al momento al sedicesimo romanzo, Melissa Good ha inserito fin dall'inizio un popolo "nascosto", i Forest Dwellers, il Popolo della Foresta, che non ha riscontri nella serie tv. Si tratta di esseri di grande forza e saggezza, dal volto leonino e dal corpo umano, anche se ricoperto di pelo. Creati da Marte (ma la circostanza non è mai stata spiegata con esattezza), sono sempre vissuti a distanza dagli uomini, e Xena e Olimpia vi entrano in contatto quando casualmente si trovano a salvare uno di loro, Jessan. Nel corso delle storie poi, Jessan diverrà un loro caro amico, soprattutto quando scoprirà che le due donne condividono con il suo popolo il dono del bond, il legame, quella speciale affinità che le rende in grado di sentirsi l'un l'altra anche quando sono distanti e di sapere sempre quando sono in pericolo. L'ideazione delle strane creature di questo "Magic in The Air", firmato ancora una volta da TNovan, è un chiaro omaggio al popolo metaumano ideato dalla Good (i cui membri hanno per di più gli occhi dalle iridi dorate, esattamente come il Clan della Foresta, anche se la somiglianza fisica finisce qui) e non è certamente un caso che appaiano come i tramiti per Xena e Olimpia, tra la semplice percezione del loro potere e la sua più consapevole comprensione, arricchendo il tutto con gli accenni da parte di Orcin di elementi di vite passate delle due compagne, a conferma dei loro destini uniti per sempre, come avveniva, anche se in circostanze diverse, negli stessi romanzi. Quando la SVS ha cominciato ad esplorare, probabilmente anche grazie proprio alla presenza di Melissa Good tra le sue file, questa straordinaria capacità quasi telepatica tra Xena e Olimpia, già comunque utilizzata, anche se in modo più discreto nella serie tv (fin da"Dreamworker", il terzo episodio della prima stagione) ed accresciuta notevolmente dal rito amazzone del matrimonio, aspettavamo un episodio che si occupasse un po' più approfonditamente della questione, non lasciandola solo a margine di situazioni drammatiche o sentimentali, e credo che questo risponda bene all'esigenza. La perdita di memoria di Olimpia, indotta come abbiamo visto, permette di esplorare adeguatamente le possibilità di contatto tra le due protagoniste, sia pur aumentate dall'aiuto del cristallo fornito a Xena da Orcin, ambientandole in uno scenario, non originalissimo forse, ma sempre suggestivo come quello dell'eroe alla ricerca della propria identità smarrita. (Olimpia aveva già perso la memoria in " Married with Fishsticks", "Xena e l'amnesia di Olimpia", quinta stagione, ma con risultati di gran lunga inferiori.)






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